CHIUSI, INAUGURATA LA DOMUS ROMANA… MA DELLA DOMUS SI VEDE POCO

mercoledì 21st, maggio 2014 / 19:39
CHIUSI, INAUGURATA LA DOMUS ROMANA…  MA DELLA DOMUS SI VEDE POCO
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CHIUSI – Inaugurata oggi la “Domus Romana” di via dei Longobardi.  Sarebbe meglio dire inaugurato oggi il primo step di un lavoro cominciato 12 anni fa e non ancora finito. Anzi molto lontano, ancora dalla conclusione.

La “Domus Romana”  scoperta negli anni ’60 e “scavata” a partire dal 2002,  è quanto resta di un imponente edificio costruito nel I Secolo avanti Cristo e utilizzato fino all’alto medioevo. Di sicuro fino all’occupazione Longobarda.

Si trova a poche decine di metri dal Museo Archeologico Nazionale, in pieno centro storico. Ma forse non era una “domus” privata, cioè una villa. Più probabile che si tratti di un edificio pubblico, molto importante,  ha spiegato la direttrice del Museo Monica Salvini.

Ma quello che è stato inaugurato, come dicevamo, è solo un intervento “conservativo” preliminare al restauro vero e proprio e alla fruizione del sito. Sono state installate infatti delle coperture non più posticce o approssimative (alcune erano ormai fatiscenti), è stato costruito un muro di contenimento per impedire il crollo o lo smottamento della scarpata adiacente, è stato realizzato un sistema di raccolta e drenaggio delle acque meteoriche collegato alla rete fognaria, per impedire il formarsi di pozze e infiltrazioni, e infine è stata realizzata anche una recinzione, e una palizzata lungo il percorso…   Le parti più significative sono state parzialmente ricoperte di ghiaia a scopo precauzionale, in attesa di ulteriori interventi. Sono stati apposti anche dei pannelli esplicativi. domus 1

Tutte cose importanti e necessarie per salvaguardare i mosaici, i muri perimetrali e il sito nel suo complesso, solo in parte scavato. Il resto verrà più avanti. E’ stato speso meno di un decimo dell’importo complessivo previsto che è d circa 900 mila euro.

Diciamo che la “Domus” è stata messa in sicurezza.  Enfatizzare l’evento come una inaugurazione e la riconsegna alla città di un tassello della sua storia millenaria è forse, al momento, esagerato. Della “Domus” si vede poco. Più che altro se ne intuiscono le dimensioni, la posizione suggestiva su un panorama mozzafiato… Ad oggi insomma,  i visitatori che arriveranno, attratti dall’idea di vedere una villa romana,  si troveranno di fronte i resti di quattro muri e mosaici ricoperti, altrimenti si rovinano, sotto una tettoia di metallo…  Un po’ poco rispetto al concetto di villa Romana, con il rischio che parta un tam tam negativo e controproducente.

Servirà quindi non far passare molto tempo prima di riprendere l’opera. Servirà qualche panello esplicativo in più, con magari un plastico o una simulazione multimediale per dare un’idea più completa e “attrattiva” del complesso, in attesa che si possa ammirare dal vivo (ma anche dopo, si sa che l’uso delle nuove tecnologie può rendere anche l’archelogia molto più viva).

E’ stato detto dal sindaco e dalla direttrice del Museo che la Domus di via Longobardi dovrà costituire il primo passo verso la realizzazione di un “parco archeologico urbano”  e l’idea è suggestiva.

L’iniziativa di oggi, però – fatta salva l’importanza degli interventi eseguiti e dato atto dell’impegno profuso da Comune, Soprintendenza e Provincia – più che un primo passo verso mete future, appare, lasciatecelo dire, come una classica iniziativa elettorale. Domenica si vota e anche i romani qualche votarello possono portarlo, no?

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