STADIO, IL PD CAMBIA VERSO. MA QUESTO NON E’ IL VERSO…

sabato 11th, gennaio 2014 / 17:05
STADIO, IL PD CAMBIA VERSO. MA QUESTO NON E’ IL VERSO…
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CHIUSI – “Il Pd cambia verso anche nel modo di fare le scelte”. Così si legge nel volantino di invito all’assemblea pubblica (ma nella sede del Pd) di lunedì 13 gennaio, sulla questione stadio. A Chiusi c’è un modo di dire: “Questo non è il verso”, si dice, quando si vuol sottolineare che una cosa sta prendendo una piega sbagliata. E quello scelto dal Pd chiusino, questa improvvisa voglia di discussione e di partecipazione, mai ricercata in passato, “non è il verso”, non quello giusto. Sembra che lo Stadio in costruzione l’abbia portato lì nottetempo Babbo Natale, all’insaputa di tutti, senza nessuna letterina in tal senso… E ora, non sapendo cosa farsene di quelle tribune e quei piloni con i fari in mezzo alla campagna, a due chilometri dal paese, ecco che il Pd decide di aprire una consultazione e una discussione sul futuro di quell’opera faraonica, costata già un milione e 800 mila euro e con sopra un mutuo che impegna il Comune per 20 anni…  Sarebbe normale, se lo stadio l’avesse portato davvero Babbo Natale senza che nessuno glielo avesse chiesto. Ma non è così. Non l’ha portato Babbo Natale e nemmeno la befana. L’opera è il frutto di una scelta politica e amministrativa precisa, compiuta e difesa di fronte alle critiche dalla maggioranza che governava Chiusi all’inizio degli anni 2000. La stessa identica maggioranza che governa anche oggi la città. Alcuni degli amministratori di oggi erano già in giunta e in consiglio anche allora. Stefano Scaramelli era assessore.

Quella scelta compiuta nella prima legislatura Ceccobao, fu difesa anche nella campagna elettorale per la seconda, nel 2007  e pure nella campagna elettorale del 2011, quando Scaramelli era il candidato a sindaco. E’ una scelta di cui il Pd e prima ancora i Ds e i suoi alleati portano tutta la responsabilità e il peso.

La scelta di costruire il nuovo stadio che prese le mosse dalle condizioni “non a norma” del campo sportivo attuale sul quale il Chiusi giocava in forza di una ordinanza del sindaco, fu approvata e poi sostenuta da tutte le forze di maggioranza e si accompagnava anche alla scelta di costruire abitazioni nell’area dello stadio attuale. Contro questa ipotesi nacque anche un comitato, ci furono assemblee e petizioni nella fase di stesura del Piano Strutturale e quelle pressioni fecero fare un passo indietro all’amministrazione sulla cementificazione…

Anche sul nuovo stadio non tutti erano d’accordo, c’era chi lo considerava già quando fu posta la prima pietra, con la banda, e pure la seconda (perché la prima nel frattempo si era persa tra le erbacce…) una scelta sbagliata e inopportuna. Tra i contrari, noi di primapagina, per esempio,  poi più tardi Chiusiblog, nel 2011 la Primavera… ma nessuno della maggioranza.  La società sportiva del Chiusi, in un primo tempo forse abbagliata dall’opportunità di avere un impianto nuovo, cambiò alla svelta opinione, rendendosi conto delle difficoltà e dei costi di gestione di un impianto del genere… Noi, pur essendo sempre stati contrari al nuovo stadio, adesso, a metà opera realizzata, siamo del parere che lo stadio vada portato a termine, magari rivedendo il progetto e spendendo il meno possibile, per non gettare al vento i soldi già spesi e aggiungere danno al danno…

Ecco, tutte queste cose sono agli atti. Risultano dalle cronache. I giovani dirigenti del Pd e i giovani amministratori (almeno quelli che non c’erano quando fu fatta la scelta) non sono responsabili dei fatti, ma non possono ignorarli o cancellarli dicendo che vogliono cambiare verso…  Cambiare verso, in questo caso,  significa prima di tutto ammettere gli errori, magari anche chiedere scusa ai cittadini per i tanti soldi spesi male,  riconoscere le ragioni di chi a suo tempo si  è opposto, tra l’altro senza fare barricate, ma con gli stessi argomenti che oggi vengono addotti per riaprire il dibattito…  Senza questa premessa, la discussione non ci sarà.  Bisogna avere rispetto della memoria, delle persone, delle idee.  Si può ragionare guardando avanti e non indietro, alle soluzioni e non solo alle responsabilità, ma quello che è successo prima e il perché è successo non può essere cancellato, ignorato, messo tranquillamente in un cassetto…

Lo stesso dovranno fare Scaramelli & C. sulla questione del centro merci (altro scandalo) e sulla questione della contaminazione da nichel della falda di Fondovalle, sulla quale, se continueranno nell’immobilismo attuale, rischiano di passare da “parte lesa” (l’inquinamento del territorio è un danno e il Comune, in quanto rappresentante dei cittadini di quel territorio è parte lesa…)  alla posizione più scomoda di chi “ha omesso di compere atti d’ufficio dovuti” e quindi nella posizione di “correi” di chi ha inquinato…

A questo proposito, tanto per tornare sulla questione della memoria, vale la pena ricordare che il Comune di Chiusi, quando, negli anni ’90,  si verificò uno sversamento di gasolio che da un’azienda di Dolciano, attraverso vari fossi e canali, finì nel lago di Chiusi, mettendo a rischio l’ecosistema e l’acquedotto,  si costituì parte civile, come parte lesa, appunto.  Poi non si presentò al processo, ma questo è un altro discorso…

 

 

 

 

 

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