STADIO, CHE FARNE? RAGIONIAMO PURE, MA NON A VANVERA

giovedì 23rd, gennaio 2014 / 19:00
STADIO, CHE FARNE? RAGIONIAMO PURE, MA NON A VANVERA
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CHIUSI – Giorgio Cioncoloni, capogruppo della Primavera di Chiusi, nel fare li resoconto dell’assemblea di venerdì scorso, convocata dalla Primavera e dall’associazione giovanile Uidù, sullo stadio incompiuto, ha sottolineato che per il movimento di opposizione, lo stadio va portato a termine, “per non buttare al vento il milione e 700 mila euro già spesi” , e magari accompagnare la fine dei lavori dello stralcio già avviato, con uno studio sui costi e le modalità di gestione.  Andrea Micheletti, assessore al Comune di Chiusi, quota Sel, in risposta a Cioncoloni scrive: “Comunque la primavera vuole finire un qualcosa che oggi non vuole così più nessuno. Secondo me è una contraddizione pazzesca”.

Il solito lettore distratto o semplicemente non di Chiusi, uno che non conoscesse il pregresso della vicenda, potrebbe, leggendo ciò che scrivono Cioncoloni e Micheletti, pensare che sia la Primavera (che è sempre stata contraria allo stadio faraonico) a volerlo portare a termine, mentre la giunta e la maggioranza che hanno avviato l’opera e hanno acceso il mutuo per realizzarla e fatto tutti gli atti conseguenti, adesso sono contrari. Per risparmiare e perché così come è stato pensato lo stadio non lo vuole più nessuno. Insomma la parte “virtuosa” sarebbe la maggioranza, e la parte “scialacquona” sarebbe invece l’opposizione.  Ma siccome non siamo in un film di Totò, né in una commedia dell’assurdo, è avvio che le cose non stanno proprio così. Anzi stanno al contrario.  La Primavera, così come altri (anche noi di Primapagina) tende a evitare che i soldi già spesi finiscano al macero, per un’opera incompiuta e lasciata lì. E tende anche a realizzare, visto che metà è già stata realizzata, un’opera di cui comunque c’è una certa necessità, se è vero, come è vero che le società calcistiche si lamentano di non avere spazi sufficienti per far giocare tutte e loro squadre (ed era questa una delle motivazioni del progetto nuovo stadio), se è vero che la neonata società ASD Città di Chiusi dovrà giocare le partite casalinghe  a… Cetona; se è vero che il campo sportivo attuale non è a norma e che necessita comunque di interventi straordinari di manutenzione; se è vero che il secondo campo dovrebbe essere “cementificato” almeno in parte come da previsioni del Piano Strutturale…

Quindi ridiscutere il resto del progetto (7 ettari ad uso sportivo) può essere, a questo punto una scelta opportuna, rimettere in discussione la conclusione del campo di calcio, già in parte costruito (tribuna, spogliatoi, impianto luci ecc.) può essere un errore che va ad aggiungersi all’errore iniziale. In ogni caso un segnale di scarsa lungimiranza, di assenza totale di progetto e di idee da parte dell’amministrazione, che non sapendo che pesci pigliare, si affida al “contributo” dei cittadini… Un modo, alla fine, per scaricare su altri responsabilità che sono e restano dell’amministrazione. Detto questo, del resto si può discutere, dicevamo. Ma senza fare e gara a chi la spara più grossa. Già nelle prime assemblee sono emerse idee e proposte in proposito: dalla piscina alla pista per Go-Kart, dal campo di atletica al centro ippico,  dal Palasport per la lanciatissima Emma Villas di Volley, al campo di tiro a volo… Ne abbiamo sentite tante.  Ora, ogni proposta è legittima, ma la logica non può essere quella secondo cui ognuno propone la cosa che più gli aggrada e più farebbe comodo allo sport cui si sente più vicino o interessato…

E poi anche volendo valutarle tutte, tali proposte, bisognerebbe comunque farlo sulla base di dati oggettivi, di una seria “ricerca di mercato” , fatta anche attraverso contatti con varie federazioni sportive nazionali per verificare se ce ne fosse qualcuna interessata ad un impianto ad hoc a Chiusi, a metà strada tra Roma e Firenze… E bisognerebbe aver chiaro l’obiettivo finale. Una cosa è una piscina che a Chiusi non c’è per il pubblico locale e una cosa sarebbe una piscina olimpica, costruita apposta per gare nazionali e internazionali (in questo caso il pubblico locale vi entrerebbe solo nelle gradinate degli spettatori). Nel caso di una pista di Go-Kart si dovrebbe tener conto delle dimensioni necessarie previste dalle norme in materia (l’area dello stadio in costruzione, quella con le tribune, potrebbe non essere sufficiente, per esempio), delle strutture di servizio necessarie, dell’impatto ambientale che si porterebbe dietro (inquinamento acustico da rumore, inquinamento da motori, pericolosità ecc.). Che utilizzo potrebbe avere un campo scuola di atletica con apposita pista, visto che laddove esistono strutture de genere (Castiglione del Lago, Montepulciano, Torrita di Siena) sono utilizzate pochissimo?  E così per qualsiasi altra ipotesi. Ovviamente si dovrebbe anche discutere dei costi e delle forme di gestione, dei possibili ricavi, delle possibilità di utilizzo alternative (concerti, eventi, manifestazioni…). Insomma ragioniamo pure, come chiede Scaramelli, ma non a vanvera o a lume di naso.

Dall’assemblea della Primavera e Uidù è emersa anche un’altra richiesta (già emersa anche all’assemblea del Pd): quella di chiarire se “sotto lo stadio”, cioè nel sottosuolo dell’area dello stadio e della cava adiacente c’è qualcosa che non ci dovrebbe essere, come più volte è stato paventato: parliamo dell’ipotesi che in quella cava siano stati interrati illegalmente dei rifiuti tossici. E’ solo un’ipotesi, peraltro  mai verificata. Ma anche alla luce della scoperta della contaminazione da nichel della falda di Fondovalle, dell’allarme sull’aumento dei tumori e malattie rare, la richiesta appare più che legittima… Se vogliano ragionare di tutto, ragioniamo anche di questo.

m.l.

 

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