PERCHE’ LA STAZIONE IN LINEA PER L’ALTA VELOCITA’ E’ UNA BUFALA

CHIUSI – “Le città di Chiusi e Siena unite per il progetto dell’Alta Velocità. Adesso tocca a Umbria e Toscana!! Oggi se ne parla a Roma prima della direzione nazionale del Pd”. Così ha scritto questa mattina il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli sul suo profilo Facebook. Già quella parolina “prima” è in qualche modo rassicurante. Fa capire che della questione Scaramelli parlerà sì con Catiuscia Marini, e magari Wladimiro Boccali, anche loro membri della Direzione, ma, appunto “prima” che cominci la riunione, Non nella riunione. Può sembrare un dettaglio, ma non lo è. Perché se la Direzione Nazionale del Pd, il maggior partito italiano, azionista di maggioranza del governo Letta, si soffermasse a discutere di una questione come quella della stazione in linea per l’Alta Velocità a Chiusi, sarebbe la prova provata che il Pd non è un partito serio. Già qualche dubbio sussiste, a dire il vero. Ma questa sarebbe la ciliegina sulla torta. Invece, come spiega Scaramelli, ne parleranno prima. Magari davanti ad una birra. Così, en passant. Della serie: se ne dicono tante, una più una meno… Il timbro del Pd, per ora non c’è.
Perché, diciamocela tutta, il “progetto Alta Velocità”, così come lo definisce Scaramelli e così come lui stesso l’ha lanciato sui giornali e all’assemblea del Pd di Chiusi di 10 giorni fa, non è una cosa seria. E’ una bufala buttata sul tavolo, per stare qualche giorno sulle pagine dei giornali compiacenti, ma non ha alcun fondamento nelle leggi della domanda e dell’offerta (e in quella della logica), se si parla di trasporto ferroviario. E stupisce che a Chiusi, cittadina ferroviaria da un secolo e mezzo, realtà dove i ferrovieri e gli ex ferrovieri rappresentano gran parte della popolazione, con una cultura ferroviaria diffusa e radicata, nessuno si stupisca delle baggianate sul tema che vengono sparpagliate ai 4 venti…
Qualche mese fa, alla fine dell’estate (settembre 2013) la questione registrò un certo dibattito: si parlava di stazione in linea da realizzare a Montallese; qualcuno (sempre del Pd) obiettava, che per ragioni di centralità geografica e di facilità di collegamenti, sarebbe stato meglio Farneta, nel cuore della Valdichiana, ma più vicina al raccordo stradale Perugia-Bettolle-Siena, e anche ad Arezzo; gli umbri invece puntavano su Ponticelli… Dopo un paio di settimane di fuoco e fiamme, non se n’è parlato più, finché Scaramelli due settimane fa non ha rilanciato ipotizzando la costruzione di una nuova stazione, né a Montallese, né a Ponticelli, né a Farneta, ma, guarda caso, a ridosso dell’abitato di Chiusi Scalo, in un’area industriale dismessa, già nella disponibilità del Comune di Chiusi. Quella dell’ex Centro Carni. E giù altre due pagine di giornale, con applausi compresi. E nessuno che dice che in quell’area la linea AV ci passa, ma su viadotto. Quindi la nuova stazione si dovrebbe costruire in sopraelevata. Nulla di impossibile. Ma certamente più costoso. E nessuno che dice che la stazione non è solo una piattaforma su cui far fermare i treni av, ma una struttura che avrà comunque bisogno di binari complementari per il rallentamento e la fermata dei treni, uno in direzione nord e uno in direzione sud… Non è che i treni che sfrecciano a 300 all’ora si fermano di colpo sul binario della direttissima…
Cioè servirebbe, per la nuova stazione, quello che già c’è e che già adesso consente ai treni AV di uscire dal binario e fermarsi alla stazione di Chiusi. Quella attuale. Senza alcuna spesa aggiuntiva.
Le connessioni per uscire ed entrare nella direttissima già esistono a Montallese e a Ponticelli. Fino a qualche tempo fa i treni Av si fermavano. E identiche connessioni esistono anche a Valdarno, Arezzo, Orvieto e Orte. A cosa servirebbe una nuova stazione per l’Alta Velocità? Solo, probabilmente, a far lavorare le ditte che la dovrebbero costruire. Altra motivazione non esiste.
Non solo: lo stesso Stefano Scaramelli, che ora parla della nuova stazione, solo nel mese di giugno del 2013 chiedeva, con gran battage mediatico (e giustamente), alcune fermate alla stazione di Chiusi dei treni Italo della società NTV di Montezemolo e Della Valle. Sette mesi fa, non un secolo fa. Ecco, dove avrebbero dovuto fermarsi i treni Italo? Alla stazione di Chiusi, dove, evidentemente, si potrebbero fermare utilizzando le connessioni di Ponticelli e Montallese… Quella era una battaglia giusta e sensata. Così come quella di chiedere altre fermate ai convogli AV di Trenitalia… Ma evidentemente fa più fico proporre la stazione nuova. Come faceva più fico proporre lo stadio elefantiaco, 10 anni fa (salvo magari ripensarci quando il mostro ti rimane sul groppone…).
Si dice, adesso che se Trenitalia e NTV non fanno fermare i propri treni AV a Chiusi è per ragioni di mercato, per mancanza di utenza. Ma i treni non fermano per mancanza perché l’utenza è scarsa, o l’utenza è scarsa perché i treni non fermano? E chi dice che una stazione in linea ex novo farebbe aumentare l’utenza tanto da giustificarne la spesa?
Alla fine l’utenza sarebbe comunque quella della Valdichiana senese, forse dell’Amiata, dell’area del Trasimeno e dell’alto orvietano. Poco più: chi verrebbe a prendere il treno AV a Chiusi da Perugia città, Foligno, Spoleto, Città di Castello, o da Siena, Poggibonsi, Colle, Radda? Nemmeno da Magione probabilmente. NIente a che vedere con il bacino d’utenza della Media Padana nei pressi di Reggio Emilia, che comunque pare non faccia faville…
E allora di cosa stiamo parlando?
Ultima considerazione: Scaramelli non solo è amico di Renzi, ma è nella direzione nazionale del Pd Così come la governatrice dell’Umbria Marini e il sindaco di Perugia Boccali che oggi si incontreranno per parlare della stazione Av. Il Pd è il primo partito, è al governo nazionale, guida il governo dell’Umbria e della Toscana, governa le città e le province di Siena, Perugia e Arezzo, è forza determinante dentro i sindacati più forti: che cosa gli serve di più per ottenere qualche fermata dei treni Av, il parere di Obama?
E se non è riuscito il Pd a ottenere la fermata di due o tre treni, può realisticamente ottenere l’ok a costruire una stazione che costerà decine di milioni di euro? Ad occhio e croce no. O forse sì, ma allora vorrebbe dire che l’obiettivo è un altro… Se qualcuno ce lo spiega ci fa un piacere.
Marco Lorenzoni
Nelle foto: immagini della stazione Medio Padana di Reggio Emilia
La stazione Mediopadana è costata 79 milioni per far fermare 12 treni al giorno, 6 in un senso e 6 nell’altro, a vantaggio di un potenziale massimo di 9.000 passeggeri, considerando che ogni treno ne può contenere al massimo 800.
Facciamo le dovute proporzioni con la Valdichiana e vediamo che stiamo parlando di fumo.
Ma possibile che tutte le risorse sperperate in passato non abbiano insegnato niente?
Lo vadano a spiegare ai 3.000.000 di pendolari che ogni giorno viaggiano in Italia in condizioni disastrose e sentiamo che cosa ne pensano.
Ceccobao ci provò nel faentino, ma non c’è più tornato.
La stessa esperienza farebbe bene a Scaramelli e a chi lo appoggia.
Appunto.
A Ceccobao i pendolari del Mugello e della Lucca-Firenze gli facevano le manifestazioni sotto le finestre dell’ufficio… E sempre nel Mugello giravano certe magliette con la faccia dell’allora assessore regionale e la scritta “Mamma, Cecco ci tocca…”
C’è qualcuno che abbia da opporre qualche ragionevole argomentazione a ciò che viene esposto in questo articolo?
Lorenzoni non è un ferroviere ma si è informato, ci ha ragionato su ed è giunto alle conclusioni che espone chiaramente in questo pezzo.
Le condivido, ma potrebbero esserci altre ragioni.
Perchè qualche esponente del Pd o della maggioranza consiliare non dice come la pensa?
Non aprono bocca su nulla, però se gli dici che non argomentano e ripetono solo slogan fatti da altri rizzano pure il culo.
Forse perché la propaganda a buon mercato, le sparate fatte tanto per fare (o per parlare d’altro: la proposta della stazione al centro carni è uscita guarda caso proprio mentre si parlava dello scandalo Stadio) non richiedono argomentazioni… Le idee e progetti seri sì. Questa della stazione in linea non è una cosa seria…
Tutti i ragionamenti,al fine,vanno a toccare i numeri totali.
Chiusi potrebbe avere uno sviluppo solo se collegata direttamente con il bacino di Perugia su rotaia.
Tramontata la Perugia-Chiusi,non si capisce il perche’ non si faccia una breve ed economica bretella tra Tuoro e C.Lago ,unendo le 2 tratte esistenti per arrivare velocemente a Chiusi .
A quel punto tutti i numeri cambierebbero!
Anche questa della Bretella Tuoro-Castiglione del Lago per collegare Perugia a Chiusi senza arrivare a Terontola, è una vecchia storia, di cui si è parlato parecchio negli anni passati. Poi tutto è rimasto lettera morta. Evidentemente fa più fico proporre le stazioni in linea…
A quando il ponte sopra al lago di Chiusi per andare direttamente al Vaiano?
Ma questi signori dal passato non imparano proprio niente, siamo alle prese con lo scandalo del nuovo stadio e ci vengono a proporre un’inutile stazione da decine di milioni di euro, ignorando completamente i disagi di centinaia di pendolari.
Un’altra questione poi è quella dell’informazione, si dovrà trovare prima o poi il modo di mettere di fronte alle proprie responsabilità professionali questi giornalisti delle testate locali che in spregio all’informazione vera si prestano a fare semplicemente da cassa di risonanza alle sparate di chi amministra.
Caro Luca, sulla questione dell’informazione “a gettone” o stile grancassa, Primapagina ha organizzato anche dei convegni al Forum nazionale Cronache Italiane che si è tenuto ogni anno dal 2007 al 2011 a Città della Pieve. Vi parteciparono centinaia di testate, dal Trentino alla Sicilia, mai i colleghi di Nazione, Corriere di Siena e dintorni… Del resto se a fare l’informazione sui giornali sono gli addetti stampa dei Comuni (ragazzi che “ce campano” e che dunque si adeguano), che vuoi sperare?
Marco il tuo lavoro in questo ambito è da sempre encomiabile, ma se le cose stanno così si dovrà trovare il modo di riparlarne, in qualunque modo, ne va del futuro delòlademocrazia.
In questo ambito (l’informazione locale) la democrazia è un pezzo che ce la siamo giocata. C’è una informazione libera, molto minoritaria, che fa fatica a tirare avanti, osteggiata dai poteri e malvista o maldigerita anche da un’opinione pubblica assuefatta, e c’è una informazione che di fatto è solo grancassa dei poteri, sempre allineata e coperta rispetto a chi comanda, con i comunicati stampa e le veline dei palazzi spacciati per articoli di redazione. Come mai di questioni come quella della contaminazione da nichel o il centro merci o lo stadio, i vari Nazione, Corriere di Siena, Tele Idea, Tele Etruria non parlano? Come mai per anni nessuno ha parlato dello scandalo Mps? Quella dell’informazione locale è una, se non la principale, emergenza democratica da affrontare. Il problema però è che ai partiti (veri o finti che siano), agli amministratori, alle associazioni, insomma al “sistema”, va bene così. E il “sistema” non riguarda solo Chiusi…Fu proprio in occasione di un dibattito su questi temi, organizzato da Primapagina nell’ottobre 2011, che Scaramelli per la prima volta prese le distanze dai vertici della federazione senese del Pd. Fu un segnale importante. A cui sono seguiti anche altri, successivamente. Ultimamente però anche lui sta scivolando sulla solita china… E nessuno tra coloro che gli stanno intorno glielo dice. E chi non glielo dice non gli rende un buon servizio…
…e purtroppo coloro che ci campano non metteranno mai in discussione nulla di tutto questo,si adegueranno anche ob torto collo ma anzi sono e saranno destinati a formare la massa di manovra perchè nulla cambi. Il pilotaggio ed il ricatto per il consenso ha sempre agito così.Qui la chiamano democrazia, in altri paesi che non sono aperti al commercio ed agli scambi o che mettono paletti all’economia degli altri noi lo chiamano stato autoritario.Questo è quanto abbiamo davanti.Puoi dire in ogni modo la tua idea sulla stampa, alla TV,nelle interviste, su Facebook,Twitter ecc. ma è lo stesso sistema che ti fotte poichè quando annusa il possibile cambiamento trova gli argomenti e le ragioni per immobilizzarti. A mettere tali paletti sono gli automatismi del sistema stesso.In pratica senza scossoni forti nulla cambia, ormai è storia vissuta.
La colpa Carlo non è dei “ragazzi che ce campano”. Anche loro potrebbero fare e meglio, essere più autonomi. Ma il sistema è questo e molti di adeguano per paura di perdere lavoro e opportunità. La colpa è di quei media che spacciano un’infomazione drogata e fasulla e la propaganda per informazione vera, sperando e lucrando sulle prebende del potere. E’ di chi gestisce quei media e del sistema politico-economico che vuole solo quel tipo di informazione lì.Sono anni che è così.In questo, come ha detto di recente il presidente di Confindustria Siena (non uno dei soliti “eretici”) non è che il territorio senese sia molto diverso da Corleone…
Non ho mai detto che la colpa è di questi ragazzi ed è chiaro che così sia, anzi ho detto che quando si adeguano si adeguano ob torto collo perchè alla fin fine soggiacciono ad un ricatto:” o così o pomì” in pratica. Questa natura di cose di cui ho parlato e della quale tu parli esiste perchè esistono le persone che soggiacciono a simili dictat del sistema e non hanno una capacità critica di vedere che fanno parte di un meccanismo esteso e che è penetrato dentro la cultura delle persone.! In tal senso Chiusi è come Corleone,hanno molto in comune come dici tu, ma è tutta l’Italia che è così,tuti gli altri Comuni non sono migliori. Con tutta questa cappa sopra non vai da nessuna parte e quando qualcuno dice che occorrerebbe un nuovo CLN secondo me dice il vero,con la differenza che ancora siamo molto lontani dalla spremitura dell’uva e quando dall’uva non uscirà più il succo allora forse qualcosa succede, ma prima fra servi, vassalli, valvassini e valvassori e popolo bue e sovraintendenza europea delle questioni economiche è come avere una macchina e girare in una pista, se ti azzardi ad andare fuori pista cappotti.Per ritardare tutto questo processo si cambiano anche le leggi elettorali sotto ricatto di un sistema che è esteso.Ma come, per anni è stato da tutti detto del sistema delle preferenze e di allontanarsi dal fatto di sottostare alle disposizioni delle segreterie dei partiti ed adesso vediamo con quale doppiezza si concede spazio al diktat di un padre padrone perchè diversamente si dice che caschi il governo: la vuoi più mafiosità di questa ? Detto fra noi a me fa ridere anche SEL che uscita dal congresso faccia la schizzinosa quando ha condiviso sostanzialmente tutto,od almeno le cose più importanti sia al centro che in periferia di questo sistema.di fare, di valori e soprattutto di disposizioni che poi in corso d’opera vengono stravolte per mantenere equilibri sempre più precari.Anche loro sono responsabili dello sfascio perchè le parole sono parole,gli atti sono atti, e non è più tempo di stare dietro alle parole.
Basta chiedersi cos’è che “fa notizia” per Nazione e Corriere e si capisce subito da che parte stanno e qual’è il loro compito.
Che il Pd sostenga e alimenti questo sistema può sorprendere solo gli ingenui.
Non so se sono un ingenuo o no, ma io non mi sorprendo. Anzi… Che il Pd sia parte, forse perno o architrave, di tale sistema nel nostro territorio lo scrivo da anni. Anche i Ds lo erano (perno e architrave), ma forse un po’ meno. Non del tutto, non dappertutto allo stesso modo, almeno. Il Pd lo è “per costituzione” o per scelta costitutiva e quadro ideologico-politico-economico-culturale di riferimento. Non mi riferisco solo al Pd renziano di adesso, ma anche a quello della prima ora inventato da Veltroni e portato avanti da Prodi, Franceschini, Bersani e compagnia cantante…