“BRUCIATE I LIBRI!” ECCO COSA NON VA NELLA PROTESTA DEI FORCONI…

mercoledì 11th, dicembre 2013 / 17:44
“BRUCIATE I LIBRI!” ECCO COSA NON VA NELLA PROTESTA DEI FORCONI…
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Le cronache di questi giorni e di queste ore sulle manifestazioni del movimento dei “forconi” in tutta Italia riportano notizie di momenti di tensione, di scontri a Torino, in Puglia, a Savona…  Ma è nella norma. E’ facile, quando la protesta è esasperata e soprattutto quando è esasperata le gente che protesta, scivolare sul terreno della violenza, dello scontro fisico e non solo verbale…  Ed è facile anche che qualcuno tenti di orientare, di guidare la protesta, di appropriarsene mettendoci il cappello. E’ sempre successo. E normalmente a farlo sono i gruppi e le fazioni più estreme. Più frequentemente quelle di destra, più inclini alle battaglie di “pancia” più che di principio.

E’ normale che i sindacati che si vedono non solo scavalcati, ma addirittura messi sul banco degli imputati al pari della politica. del governo e dei partiti prendano le distanze e cerchino di gettare acqua e non benzina sul fuoco. Non è normale che i sindacati e i politici cadano dal pero e si accorgano del malessere degli italiani solo adesso che la gente è in piazza coi forconi…  Sono anni che il povero Landini, da solo, lo dice in tivù: attenzione che la situazione è esplosiva, se la politica e il governo non danno risposte – e finora non le hanno date – la protesta sociale può dilagare… Ora tutti temono che le manifestazioni degenerino. E c’è anche chi teme che degenerando (magari volutamente) possano portare ad una stretta autoritaria, alla riduzione degli spazi di democrazia e di libertà se non proprio ad un colpo di stato…

La protesta non è improvvisata, viene da 5 anni di recessione economica, di crisi nera, di posti di lavoro saltati, viene dalle mancate risposte o dalle risposte sbagliate dei governi della larghe intese, questo e quello precedente… Viene dal vedere che gli unici che possono permettersi di sbarcare il lunario con tranquillità sono i politici che non si fanno mancare niente e continuano anche a rubare, a gonfiare rimborsi, a corrompere e a farsi corrompere…

La protesta in atto in molte zone d’Italia, che non è solo quella dei camionisti, ha insomma radici e ragioni profonde. Ma ci sono cose che non tornano nemmeno dentro la protesta. Già il termine “forconi” evoca le rivolte dei contadini borbonici contro i garibaldini o i carbonari alla Pisacane (insomma quelli che stavano dalla parte sbagliata) …  Che in alcuni casi forze politiche e sigle neofasciste abbiano tentato di infiltrarsi e guidare le manifestazioni è un fatto; che la polizia si mostri più indulgente e addirittura “solidale” con questo tipo di manifestazioni rispetto ad altre (quelle dei No tav, per esempio) è un altro fatto che qualche dubbio la lascia.

Poi se i manifestanti prendono di mira le librerie al grido “Bruciate i libri” come è successo a Savona, alla libreria Ubik qualche ora fa, beh, allora altro che fantasmi cominciano ad aleggiare. Di fronte all’incitamento a bruciare i libri non ci sono ragioni che tengano. Il rogo dei libri evoca non solo la società dispotica e autoritaria del  famoso romanzo di fantascienza di Ray Bradbury “Farhenheit 451” (da cui l’omonimo film), ma anche episodi reali avvenuti ad opera delle squadracce fasciste in Italia e delle camicie brune nella Germania hitleriana degli anni ’30… rogo libri 2

Vero che da questa politica, da questi partiti, da questo governo e anche – diciamolo pure – da questi sindacati e da questa classe imprenditoriale non c’è da aspettarsi adesso e tutte insieme le risposte che in 5 anni non hanno saputo dare, vero che questo governo del “tutti insieme appassionatamente” in 9 mesi non ha risolto niente e ha solo tirato a campare, ma non vorremmo che anche chi strizza l’occhio alla protesta, come ha fatto Grillo, incitando pure i poliziotti ad unirsi ai manifestanti, fosse d’accordo con chi grida “bruciate i libri!”.  Lo dicano i giovani del movimento 5 Stelle che cominciano ad organizzarsi anche nel nostro territorio:  si può stare con chi urla “Bruciate i libri”?  E lo facciano anche i ragazzi dei centri sociali che si battono per la scuola pubblica, per il diritto allo studio… Non possono mischiare le loro sacrosante ragioni e anche la loro rabbia con derive del genere…

L’esasperazione mista a qualunquismo e suggestioni fascistoidi può diventare davvero una miscela esplosiva che può fare più danni della crisi,  che già ne ha fatti tanti.

Anche la Fiom è in piazza oggi e domani a Roma, anche le tute blu sono esasperate e faticano ad arrivare alla fine del mese, non ne possono più di questi politici, delle caste, della corruzione, dei governi di larghi inciuci… Ma in tutta franchezza crediamo che non le sentiremo mai gridare “bruciate i libri”. Nemmeno quelli contabili!

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