CHIUSI, SCARAMELLI CONTRO I CONSORZI DI BONIFICA TOSCANI

martedì 19th, novembre 2013 / 19:48
CHIUSI, SCARAMELLI CONTRO I CONSORZI DI BONIFICA  TOSCANI
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IL SINDACO NON CONCEDE I LOCALI PER LE VOTAZIONI. CHE PERO’ NON RIGUARDANO IL CONSORZIO DI BONIFICA DELLA VALDICHIANA ROMANA E VAL DI PAGLIA…

CHIUSI – Il Sindaco di Chiusi, Stefano Scaramelli, contro i consorzi di bonifica ed il loro imminente rinnovo. Non è una novità. Più volte, Scaramelli, aveva manifestato l’intenzione di non concedere i locali ed il personale per le elezioni del 30 Novembre. Oggi su facebook il Sindaco ha postato: ” Spendere 2 milioni di euro per fare le elezioni dei consigli di amministrazione dei consorzi di bonifica è una follia! Per fare cosa? Per dire che l’erba dei fossi va tagliata. Tagliatela e basta. Per tale motivo il Comune di Chiusi NON si renderà complice di questo sperpero di soldi pubblici e per tale motivo NON concederà i propri locali ed il proprio personale per svolgere le operazioni di voto di una nuova “baracca italiana”. I consorzi andrebbero aboliti e non caricati di poltrone inutili”.

Va detto però che il rinnovo degli organismi consortili riguarda i consorzi recentemente accorpati (da 33 a 6) dalla regione Toscana e non riguarda il Consorzio di Bonifica della Valdichiana romana e Val di Paglia che ha sede proprio a Chiusi, ma fa riferimento al bacino del Chiani e quindi del Tevere. E’ questo consorzio che associa la maggior parte dei proprietari di immobili chiusini e ad esso la maggior parte dei chiusini versa la quota per la tutela dei corsi d’acqua.  Solo i proprietari di immobili di Chiusi Città, Montallese e Montevenere fanno riferimento al consorzio chiamato al voto.

Voto che il 30 novembre si svolgerà nei locali del Consorzio di Bonifica della Valdichiana, in via Trieste allo Scalo, ma solo perché il sindaco non ha concesso locali comunali per “non essere complice di uno spreco”.

Ma non è solo Scaramelli a schierarsi contro i consorzi di Bonifica toscani. Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marina Staccioli in un comunicato ha affermato: ” Per le ultime elezioni consorzili di cui abbiamo i dati (2006/2007) sono stati spesi complessivamente 816.792,79€, a fronte di una partecipazione del 2,53% dei consorziati. Si scarica la colpa sulla scarsa partecipazione ma che cosa è stato fatto fino ad oggi per informare i cittadini aventi diritto di voto, ovvero tutti coloro che pagano la tassa sulla bonifica?”. Staccioli ha annunciato una mozione in Consiglio Regionale per rinviare le elezioni consorzili.

Anche a Siena, il “caso” consorzi di bonifica è stato oggetto di un’interrogazione in consiglio comunale da parte dei consiglieri di minoranza Cortonesi e Bianchini. Nello specifico si parla delle cartelle pazze perchè oltre alle questioni delle elezioni c’è anche da registrare molte lettere ricevute e che chiedono pagamenti; ” In merito alle “cartelle pazze” dei Consorzi di Bonifica della Toscana,  -afferma l’interrogazione rivolta al Sindaco Valentini – che hanno disseminato allarme e preoccupazione nei cittadini, non è sufficiente una semplice dichiarazione del Commissario ad acta: per il Consorzio Toscana Sud (di cui farebbe parte Siena) Renzo Ricciardi. Questo per più motivi. In primo luogo, specialmente nel comune di Siena, sono giunte cartelle a tanti soggetti ignari di essere inseriti in elenchi di consorzi soppressi. Tra l’altro pubblicando apertamente sui vari siti dati personali che potrebbero anche violare la legge sulla privacy. Una brutta figura per il presidente della Regione Enrico Rossi che ha firmato la comunicazione con cui si elogiava l’iniziativa e si inviava l’avviso di convocazione per l’elezione dell’assemblea consortile. La pubblicità sul progetto di razionalizzazione dei 33 ex consorzi non sembra sia stata molto felice. Inoltre si parla di soppressione di enti inutili. Visti anche gli approfondimenti legali che sono stati fatti sulla stampa locale, ma veramente c’è ancora bisogno di questi enti? Cosa fanno questi carrozzoni per evitare, con i soldi dei contribuenti, i disastri ambientali cui oramai purtroppo ci stiamo abituando? Se come si apprende dalla stampa, i vari commissari ad acta non intendono smentire, con una comunicazione formale, quanto erroneamente inviato, allora sarà il caso che ci pensi qualcun’altro. Anche perché la gente oramai è talmente sfiduciata degli apparati statali, che sorge il sospetto che l’iniziativa sia più finalizzata ad un preventivo avvertimento di nuova gabella, che per l’adempimento elettivo fine a se stesso. Per Siena la persona più indicata è il Sindaco. Valentini quindi ufficializzi subito che le comunicazioni del Consorzio di Bonifica n. 6, che riguardano il nostro comune, sono da ritenere nulle e prive di ogni efficacia”.

Secondo alcune stime le elezioni del 30 novembre potrebbero costare fino ad un milione e ottocento mila euro. Diviso per le dieci provincie toscane, anche il senese andrebbe a contribuire per una bella fetta. «Una cifra spropositata – rileva il presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, Alessandro Cinughi de Pazzi – che sarebbe meglio spendere per tutelare il territorio invece che sperperare per organizzare le elezioni di tali carrozzoni a cui non partecipa nessuno e che vedono eleggere con quote riservate, non chi paga i contributi, ma i soliti politici o ex politici che non hanno altre occupazioni».

Ricordiamo che la Regione Toscana ha riformato con una legge l’attività di bonifica, riducendo il numero dei consorzi da 33 a 6. La legge troverà piena applicazione il 30 novembre con le elezioni che permetteranno ai cittadini proprietari di immobili di eleggere i 90 componenti delle assemblee dei nuovi consorzi di bonifica. Sono poco meno di due milioni gli aventi diritto al voto (tra cittadini e persone giuridiche). Circa 310 i seggi previsti.

La spesa per queste elezioni si aggirerà intorno a 1 milione e 800 mila euro e si prevede che saranno circa 30 mila i voti espressi con una partecipazione tra l’1% e il 2% degli aventi diritto, facile calcolare che ogni voto potrà costare anche più di 60/70 euro. Troppi?

Si può discutere ed è giusto farlo sui costi di certe operazioni e sulla gestione di enti come i Consorzi di Bonifica. Ma fiumi, fossi e canali vanno tenuti in ordine, l’erba va tagliata, e qualche consorzio lo fa e fa anche opere di tutela dei corsi d’acqua e di prevenzione rispetto al rischio idraulico. Senza alcune di queste opere, come certe vasche di espansione realizzate negli ultimi anni dal Consorzio di Bonifica della Valdichiana romana, per esempio, l’alluvione del 12 novembre 2012 che devastò Orvieto Scalo e Ponticelli avrebbe certamente fatto danni più gravi e oggi staremmo a parlare di tragedie come quella della Sardegna. Con morti, feriti e dispersi. Lo stesso Consorzio sta realizzando una vasca di espansione del torrente Tresa nei pressi di Moiano per mettere in sicurezza non solo Moiano, ma anche il paese di Scaramelli, spesso minacciato e messo a dura prova dalle piene di quel  fosso quasi sempre asciutto, che però quando si gonfia fa paura…

David Busato

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