REGIONE TOSCANA. INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: IL “DECRETO CRESCITA” VA CAMBIATO

giovedì 03rd, ottobre 2013 / 07:56
REGIONE TOSCANA. INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: IL “DECRETO CRESCITA” VA CAMBIATO
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Il Consiglio regionale ha approvato una mozione di Monica Sgherri (FdS-Verdi), che chiede lo stralcio dell’articolo 14. La Giunta regionale dovrà attivarsi anche per sollecitare i comuni a varare un piano per la telefonia mobile

 Firenze – La domanda è: si può definire “decreto crescita”, un provvedimento che può mettere a rischio la salute dei cittadini? L’inquinamento elettromagnetico è al centro da anni di un dibattito serrato. Un anno fa circa, e non era la prima volta, Primapagina si occupò proprio di questo tema. La Regione Toscana due giorni fa ha approvato una mozione del Consigliere Monica Sgherri (FDS-Verdi) che impegna la giunta regionali ad impedire che con un articolo del cosiddetto  “decreto crescita” venga allentata la morsa sul controllo dell’inquinamento elettromagnetico. Riceviamo e pubblichiamo il relativo comunicato stampa: ” La diffusione delle nuove tecnologie nel campo della comunicazione elettronica digitale non può avvenire sacrificando la salute dei cittadini. Per questo il Consiglio regionale chiede al Governo di stralciare l’articolo 14 del cosiddetto ‘decreto crescita’, che modifica le modalità di misurazione dei campi elettromagnetici. L’assemblea toscana ha approvato all’unanimità una mozione di Monica Sgherri (FdS-Verdi), che impegna la Giunta regionale ad attivarsi in tal senso. Con la nuova normativa i valori di campo non sono più riferiti ad intervalli di sei minuti, ma ad una media di ventiquattro ore, con il rischio di un’esposizione incontrollata della popolazione all’inquinamento. La Giunta regionale dovrà inoltre attivarsi presso tutti i comuni della Toscana, perché adeguino i regolamenti urbanistici ai criteri di localizzazione degli impianti previsti dalla legge regionale 49/2011, non ancora recepita dalla maggioranza degli enti locali. Nel testo si sottolinea che solo dotandosi di un piano della telefonia mobile i comuni potranno decidere dove e quali impianti saranno autorizzati, riducendo le potenziali criticità”.

D.B.

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