CHIUSI, I DATI ARPAT SUL DEPURATORE DI BIOECOLOGIA: TUTTO A NORMA, MA…

mercoledì 16th, ottobre 2013 / 16:55
CHIUSI, I DATI ARPAT SUL DEPURATORE DI BIOECOLOGIA: TUTTO A NORMA, MA…
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MA IN PASSATO SI E’ VERIFICATA CONTAMINAZIONE DELLA FALDA A VALLE  PER CONCENTRAZIONE DI NICHEL SUPERIORE ALLA SOGLIA DI RISCHIO. 

CHIUSI – I nostri lettori ricorderanno le polemiche della scorsa primavera sulle esalazioni maleodoranti del depuratore della società Bioecologia, situato all’interno dell’ex centro carni. Esalazioni che portarono anche ad una denuncia ai carabinieri, da parte di alcuni cittadini e operatori economici della zona delle Biffe. L’azienda, nel mese di luglio organizzò anche un open day per fugare ogni dubbio. Ma ogni tanto le esalazioni sono tornate a farsi sentire. Anche di recente.

Sul sito ARPAT NEWS, una sorta di bollettino on line dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, l’ente preposto ai controlli abbiamo trovato il resoconto della visita che Arpat fece all’impianto di Bioecologia nel mese di maggio. L’articolo in questione è  del 28 agosto e sostanzialmente certifica la “regolarità” del ciclo produttivo e delle emissioni del depuratore, pur “consigliando” alcune migliorie tecniche. Il quadro descritto da Arpat appare abbastanza rassicurante, ma, anche dai consigli rivolti all’Amministrazione Provinciale, si evince chiaramente che trattasi di impianto da tenere costantemente sotto controllo. E ancora non è stato avviato il progetto di ampliamento e potenziamento del depuratore che, secondo i piani, dovrebbe trattare, tra gli altri rifiuti, anche 18 mila tonnellate all’anno di percolato di discarica.  Non solo, la nota fa riferimento, in conclusione, alla contaminazione della falda sotterranea a valle dell’impianto, per il superamento registrato in passato della soglia di sicurezza relativa al parametro Nichel…

Ecco il testo integrale del resoconto Arpat.

Nel corso del 2013 l’ispezione è stata effettuata il 20 maggio ed ha comportato la verifica delle seguenti aree/attività dell’impianto:

la zona di conferimento e di ingresso dei rifiuti liquidi nel ciclo produttivo;
le procedure di presa in carico dei rifiuti;
i livelli dei rifiuti presenti nelle vasche di trattamento;
l’area dove sono stati collocati i cassoni dei biofiltri per l’abbattimento delle emissioni odorigene;
i pannelli di controllo della portata degli scarichi dei reflui civili in ingresso e di quelli in uscita, nonché i pozzetti di ispezione;
la gestione dei rifiuti prodotti in uscita (materiale grigliato, fanghi chimici, fanghi biologici centrifugati);
i due deodorizzatori mobili, collocati nella zona di scarico dei rifiuti in ingresso e nell’area retrostante di stoccaggio dei cassoni, che costituiscono il sistema di abbattimento degli odori attraverso la nebulizzazione di deodoranti liquidi;
i registri relativi alla gestione dell’Impianto (autocontrollo e manutenzione biofiltri, monitoraggio emissioni odorigene) e al processi di trattamento dei rifiuti (trattamento intermedio rifiuti in ingresso e rifiuti prodotti.
Durante l’Ispezione delle aree interne dell’impianto è stato rilevato che lo stesso è mantenuto in ordine e pulito e non sono stati riscontrati fenomeni di maleodoranze particolari.

Sono stati inoltre eseguiti i campionamenti delle matrici ambientali, come previsto dal PMC 2013, su:

acque reflue, di scarico prelevate nel pozzetto di ispezione, per le quali i risultati delle analisi effettuate in laboratorio hanno evidenziato il rispetto dei valori di concentrazione previsti dalle normative per gli scarichi in acque superficiali;
rifiuti (fango chimico/fisico[3]) in uscita (nella foto il prelievo del campione). I risultati delle analisi effettuate in laboratorio non hanno rilevato difformità relativamente alla loro classificazione di non pericolosità. PRELIEVO BIOECOLOGIA
Nel complesso non si sono rilevate anomalie., anche dalla verifica della documentazione risulta la regolare effettuazione da parte del gestore degli autocontrolli previsti dal PMC e la trasmissione dei relativi dati ad ARPAT.

Tuttavia nell’ottica del miglioramento della gestione e del controllo dell’impianto si è provveduto a segnalare all’Amministrazione Provinciale l’opportunità di far predisporre alla ditta:

una modifica al pozzetto di ispezione per rendere più agevoli le operazioni di prelievo ed indicare con più chiarezza gli scarichi affluenti;
una procedura per la registrazione degli eventuali by-pass del trattamento terziario ai filtri come “anomalie del sistema”; un misuratore di portata allo scarico del refluo con fondo scala tale da rendere possibile la lettura delle basse portate; una relazione tecnica sulle procedure adottate e sui risultati degli ultimi autocontrolli (2012-2013) finalizzati a tenere sotto controllo nei rifiuti in ingresso e in uscita la presenza dei metalli; una revisione del Piano di monitoraggio e controllo che tenga conto di tali implementazioni.

Le modifiche possono essere agevolmente predisposte dal gestore dell’impianto nell’ambito della procedura di rinnovo dell’AIA già presentata dallo stesso nei tempi e nei modi previsti al comma 1 dell’art. 29 octies[4] del Dlgs 152/2006 e s.m.i..

Nell’ambito di tale procedimento ARPAT fornisce all’Amministrazione Provinciale il proprio supporto tecnico, anche tenendo conto anche di quanto emerso nei precedenti controlli annuali sull’impianto.

In particolare, in tale ambito, è stato valutata positivamente la revisione da parte del gestore del sistema di monitoraggio della falda con la costruzione di nuovi piezometri che tengano meglio conto delle caratteristiche del terreno soggiacente e con l’inserimento di modifiche al Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC) delle acque sotterranee, per dare indicazioni in merito al superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) del parametro nichel nella falda sotterranea a valle dell’impianto, rilevate negli anni precedenti sia da alcuni controlli ARPAT che dagli autocontrolli dello stesso gestore.

 

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