TOSCANA: LA GESTIONE DEI RIFIUTI. INTERVISTA ALL’ING ANDREA CORTI, DIRETTORE DELL’ATO TOSCANA SUD.

mercoledì 16th, ottobre 2013 / 19:44
TOSCANA: LA GESTIONE DEI RIFIUTI. INTERVISTA ALL’ING ANDREA CORTI, DIRETTORE DELL’ATO TOSCANA SUD.
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SIENA – Rifiuti. In altri Paesi europei sono sinonimo di ricchezza se non addirittura di energia. Nel nostro paese, spesso, in passato sono stati sinonimo di altro. Negli ultimi anni la raccolta dei rifiuti e conseguente gestione è stata spesso oggetto di organizzazione e/o riorganizzazione anche in base a direttive europee. La Regione Toscana in questo, come ha anche dichiarato il Governatore Rossi, qualche giorno fa, ha sempre perseguito e lo fa tuttora obiettivi che rasentano la perfezione. La notizia di un’incentivazione del cosiddetto “porta a porta” e la chiusura di alcuni impianti comporterà una profonda riorganizzazione del settore che, speriamo, porterà a coniugare efficienza, salvaguardia ambientale ed anche economicità. Qualche giorno fa, nel corso di una conferenza stampa, è stata presentata SEI TOSCANA, il nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani per le province dell’ATO Toscana Sud (Arezzo, Grosseto e Siena) che avrà la propria sede legale ed amministrativa proprio nella città del Palio. Sei Toscana, la società che si è aggiudicata la gara per i servizi di raccolta dei rifiuti urbani nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena. SEI Toscana si è aggiudicata la gara indetta dall’Ato Toscana Sud. I numeri di SEI TOSCANA, il cui Presidente è Fabrizio Vigni e che si è aggiudicata il servizio per 20 anni, sono ragguardevoli: 103 i comuni interessati: 39 aretini, 36 senesi e 28 grossetani, 850.000 residenti, 550.000 tonnellate di rifiuti urbani prodotti nelle 3 province, 50.000 contenitori stradali. 650 mezzi per raccolta, spazzamento e trasporto. I soci di SEI TOSCANA sono: Aisa spa 12,4%; Casentino Servizi 1,4%; Coseca 10,4%; Centro servizi ambiente 4,4%; Centro servizi ambiente impianti 5,9%; Sienambiente 24,5% e tra i soci industriali Cooplat 13%; CRCM 0,34%; Revet 0.33%; STA 26,8%; Ecolat 0,33%; Unieco 0,1%; La Castelnuovese 0,1%.

Abbiamo fatto qualche domanda al Direttore Generale ATO TOSCANA SUD, Prof. Ing. Andrea Corti:

Direttore un suo commento sulla presentazione Mercoledì 25 Settembre a Siena dell’avvio della gestione unica dei servizi di raccolta da parte di SEI Toscana…

Una iniziativa che rappresenta l’avvio concreto di un percorso fortemente voluto dall’Autorita’ dei rifiuti dell’ATO Toscana Sud che, a partire dal 2009, ha dato avvio ad un percorso molto innovativo in Italia, ovvero quello della individuazione del soggetto gestore per l’intero territorio attraverso una procedura di gara europea. Per l’Autorita’ quindi un momento importante perché da oggi si avvia la concreta verifica di come la gara avrà saputo portare a concreta sintesi tutte le attese nel dare una svolta di modernità e di corretta alla gestione ad un servizio così importante per i nostri territori come quella della gestione dei rifiuti.

Facciamo un po’ di chiarezza per i lettori tra ATO e SEI…

L’ATO è  un ente pubblico partecipato da tutti e 103 i comuni delle tre provincie di siena, Arezzo e Grosseto che la norma nazionale e quindi quella regionale hanno individuato a partire dal 2012, quale strumento per la regolazione tecnica ed economica della gestione dei rifiuti urbani. Tra i compiti che ATO ha quello prioritario e’ la individuazione del gestore, ovvero del soggetto che concretamente dovrà svolgere quotidianamente tutte le funzioni connesse alla raccolta dei rifiuti, al loro allontanamento verso gli impianti di riciclo, ovvero verso gli impianti d trattamento e smaltimento. Il soggetto gestore che ATO ha individuato a seguito di una complessa ed articolata procedura di gara e’ SEI Toscana.

Come si è arrivati alla costituzione dell’ATO..

Le ATO, intese come aggregazioni territoriali intercomunali, sono nate a partire dal decreto Ronchi già nel 1997. Nel settore dei rifiuti le ATO hanno comunque avuto un lungo periodo di gestazione, senza dare concreti impulsi ad un settore per il quale erano auspicate aggregazioni industriali per rendere meno frammentata la gestione e per il quale si rendevano necessarie azioni di completamento delle infrastrutture impiantistiche necessarie per una corretta gestione, provvedendo a definire condizioni di regolazione economiche tali da garantire efficacia, efficienza ed economicità ad un settore che ancora prevedeva prevalentemente l’utilizzo dello smaltimento, più o meno controllato, in discarica. In Regione Toscana, una delle regioni certamente all’avanguardia della regolazione dei servizi pubblici locali, vista la stagnazione che il sistema delle ATO ancora aveva, fatta eccezione per il caso dell’ATO8 di Siena, si è deciso di imprimere una forte accelerazione a partire dal 2007 con la costituzione di sole tre ATO, dando così avvio ad un percorso che nel 2012 ha portato alla costituzione delle attuali Autorità.

L’ATO… il bilancio ed i costi…

L’attuale Autorità, ha ereditato le precedenti gestioni delle tre comunità di ambito ATO7 (costituita dai Comuni della Provincia di Arezzo), ATO8 (costituita dai Comuni della Provincia di Siena) e ATO9 (costituita dai Comuni della Provincia di Grosseto). Il bilancio, approvato annualmente dai 103 sindaci che costituiscono l’Assemblea dell’ATO, garantisce la sola copertura dei costi di gestione e funzionamento della struttura. Gli effetti avuti nella fusione delle tre comunità di ambito sono stati quelli di una sostanziale riduzione dei costi, pur essendo cresciute in modo notevole le competenze assegnate dalla legge regionale.

 Le piace il piano della Regione 2013-2020 più riciclo, meno impianti e rafforzamento anche attrvaerso nuove assunzioni del “porta a porta”.

Il Piano Regionale costituisce la sintesi che oggi la politica regionale e’ in grado di esprimere e pertanto per l’ATO rappresenta una pianificazione a cui adeguarsi, a prescindere dal fatto che possa o meno piacerne i contenuti. Certo che gli indirizzi che traspaiono dalle informazioni a nostra disposizione, prefigurano un impegnativo lavoro, sotto il profilo degli obiettivi di riciclo da raggiungere e sotto il profilo della necessità di ridisegnare le esigenze impiantistiche. All’autorità però spetta il compito di applicarne le linee fondanti e raggiungere gli obiettivi posti. Certo il compito non è facile, soprattutto per la complessa congiuntura economica che non rende semplice oggi mettere in campo gli importanti investimenti necessari per riformare profondamente il sistema dei servizi e le infrastrutture adeguate ai nuovi obiettivi, ma in questo la presenza di un gestore unico non potrà che rappresentare un elemento di supporto importante.

 La bolletta… un paragone con altre regioni italiane…

Ad oggi la bolletta costituisce un quadro con luci ed ombre. Certo il livello impiantistico ha sino ad oggi garantito in questa parte della Toscana l’assenza di fenomeni di gestione emergenziale che oramai da troppo tempo costituiscono l’ordinaria gestione in molti territori italiani e che portano ad inevitabili lievitazioni dei costi per gli utenti. Di contro l’assenza di un livello di concreta gestione industriale e quindi la presenza di una forte frammentazione gestionale non ha permesso ancora di poter introdurre quegli elementi attesi di semplificazione e razionalizzazione sia sotto i profilo dei servizi che sotto il profilo degli impianti, da cui ci si aspetta recupero di efficienza e quindi di costi. La scelta del gestore unico dovrà portare nel tempo al raggiungimento di questi obiettivi di sostenibilità economica nell’ambito di quegli sforzi che la norma e i nuovi indirizzi di pianificazione chiedono al settore della gestione dei rifiuti, verso un modello che oramai realtà europee evolute hanno dimostrato essere raggiungibile.

I rifiuti in altri Paesi sono considerati una vera e propria ricchezza, in Italia?

In Italia purtroppo il tema dei rifiuti e’ troppo spesso affrontato in modo ideologico e strumentale, senza un chiaro e trasparente approccio alle reali possibilità che le tecnologie gestionali ed impiantistiche sono in grado di garantire. Certo le soluzioni nella gestione dei rifiuti sono molteplici, ma i modelli di sviluppo non possono non basarsi sulla verifica delle concrete capacità dei sistemi produttivi del territorio e sulla concreta analisi delle condizioni economicamente ed ambientalmente più sostenibili per quella realtà. Solo un approccio sistemico adeguato per la specifica realtà territoriale può garantire la individuazione delle soluzioni migliori a prescindere da soluzioni “precotte” che pur trovando condizioni favorevoli in altri contesti territoriali, rischierebbero di rappresentare un parziale fallimento nel contesto specifico. Nel frattempo che proseguiva la articolata e complessa discussione che si anima da anni sul tema dei rifiuti, in Italia, si è di fatto continuato ad alimentare lo smaltimento in discarica, quando oramai numerosi paesi europei hanno saputo raggiungere soglie prossime o coincidenti con l’annullamento della posa a discarica. La prima vera “ricca” conquista sarà quella di essere in grado di invertire questa situazione di stagnazione e progredire verso l’impiego di tecnologie pulite o a basso impatto ambientale veramente sostenibili con le condizioni economiche e territoriali presenti.

Sul vostro sito c’è l’elenco delle consulenze fino al 2011. La situazione attuale in un momento in cui i cittadini prestano molta attenzione agli incarichi esterni?

L’ATO attualmente sta provvedendo alla ricostituzione del sito istituzionale dell’Ente. Sotto il profilo delle consulenze l’Autorita’, nel quadro della contrazione dei costi complessivi che richiamavo in precedenza ha provveduto a ridurre drasticamente il peso delle consulenze, facendo ricorso a strumenti di coinvolgimento del mondo della ricerca nella formazione di giovani laureati che si sapessero misurare su una disciplina di fatto molto nuova come quella della regolazione del settore dei rifiuti. In questo modo a partire dal 2008 si è potuto raggiungere oltre alla riduzione dei costi un obiettivo di primaria importanza, ovvero quello di saper mettere in piedi una complessa procedura di gara, una delle prime in Italia nel settore, con risorse umane e competenze tutte interne, a parte per gli aspetti legali per i quali è attiva una specifica consulenza per tutti gli aspetti connessi con le funzioni dell’ATO.

David Busato

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