UNA STAZIONE DELL’ALTA VELOCITA’ PER L’UMBRIA: CHIUSI O TERONTOLA?

ACCORDO TRA UMBRIA E TOSCANA. L’DEA E’ QUELLA DI UNA STAZIONE IN LINEA DA REALIZZARE EX NOVO… QUALCHE ANNO FA UNA COSA DEL GENERE LA PROPOSE CECCOBAO. DA ASSESSORE REGIONALE PERO’ NO NE HA PIU’ PARLATO. ORA INVECE…
PERUGIA – Qualche anno fa il sindaco di Chiusi di allora Luca Ceccobao, non ancora diventato assessore regionale ai trasporti (ora non è più nemmeno assessore) sparò un’idea che tutti, noi compresi, definimmo una boutade. L’idea era quella di una “stazione in linea” che permettesse una fermata dei treni ad alta velocità. Il luogo lo aveva individuato all’altezza della connessione tra linea lenta e alta velocità a Montallese, poco a nord ovest di Chiusi.
Allora l’idea di Ceccobao cadde nel vuoto, forse perché si pensava, generalmente, di poter mantenere o recuperare qualche fermata alla stazione di Chiusi. Nel frattempo sono entrati in funzione anche i treni Italo, del gruppo Della Valle-Montezemolo, ma le fermate sono addirittura diminuite. Chiusi è rimasta sempre più tagliata fuori, come del resto Orvieto e come Arezzo.
Ma è di ieri la notizia che la vecchia idea di Ceccobao, ora che non è più assessore, giubilato in malo modo dal governatore Rossi, potrebbe trovare attuazione. Per mano di colui che ne ha preso il posto in regione. L’aretino Ceccarelli. Strana la politica eh?
Ieri ad Arezzo gli assessori regionali di Toscana e Umbria Ceccarelli e Rometti avrebbero infatti trovato un accordo per assicurare all’Umbria una “fermata dell’alta velocità”. Anzi una stazione. Che dovrebbe chiamarsi Media Etruria e dovrebbe trovare ubicazione tra Arezzo e Chiusi. Il luogo preciso non è stato indicato, si dice solo, nel protocolo siglato, che “sarà situata nella località più adatta a fare da fulcro per un sistema intermodale che comprenderà la linea ferroviaria veloce Firenze-Roma, la linea ferroviaria lenta, che comprende anche il collegamento con l’Umbria, l’autostrada A1, la E78 e il raccordo autostradale Perugia Bettolle e Siena Bettolle” e che “la futura stazione avrà un bacino di utenza che supera il milione di persone”. Sarà dunque importante, hanno sottolineato i due assessori regionali “avere una stazione ad hoc, sul modello di quella già realizzata nelle vicinanze di Reggio Emilia per la tratta Milano-Bologna”. Una volta inserita l’opera nei piani programmatici delle due regioni, sarà avviato uno studio di fattibilità per evidenziare la località più adatta”.
Ma quale sarà la località più adatta? Inutile dire che l’Umbria e Arezzo proveranno a puntare sulla zona di Terontola che ha la connessione con Perugia. Chiusi, però ha la connessione con Siena, il casello autostradale ed è punto di riferimento per l’Amiata e la Valdorocia, e può giocare le sue carte. In più su Chiusi gravita anche l’area pievese-alto orvietano che potrebbe proporre come luogo per la stazione, la connessione di “Chiusi sud” all’altezza di Ponticelli.
Può nascere un braccio di ferro. Per il sindaco di Chiusi Scaramelli e per la Valdichiana l’ipotesi di una “stazione in linea” per l’alta velocità può essere un banco di prova importante. Che potrebbe anche sbloccare altre priorità come quella della viabilità in direzione dell’ospedale di Nottola… Anche la stazione dovrebbe essere collegata al meglio e dall’ospedale non sarebbe lontana. Pare che il sindaco di Chiusi abbia già strappato qualche “rassicurazione” in proposito. Ma è bene esser cauti. Quando si dice Chiusi, parlando di alta velocità, si intende la connessione nord a Montallese o quella a sud a Ponticelli. Non è in gioco la stazione con la pensilona…
Viene da chiedersi come mai Ceccobao che l’aveva proposta per primo, non abbia mai rilanciato tale proposta quando era assessore regionale ai trasporti. Verrebbe da pensare che fosse lì per perorare altri interessi. Non a caso dopo 3 anni l’hanno fatto fuori…
Una domanda che mi sembra lecito farsi è quella di quanto possa costare creare ex novo una stazione del genere.Ma in questa fase che stiamo vivendo della decrescita lenta o rapida a seconda dei servizi tagliati e della gente che abita le aree prese in considerazione, alla politca sembra idoneo e necessario un tale intervento tenuto anche conto della possibile quantità delle persone trasportate ? Perchè non appoggiarsi sull’esistente e non rivitalizzare strutture già in essere anzichè andarea creare tutto dal nulla ? Sono soldi nostri o no ? E se non si facesse a cosa si andrebbe incontro ? Credo che in tempi di crisi occorra guardare più al necessario perchè si corre il rischio che il superfluo diventi necessario ed il metro di lor signori questo è.
Non ci sono stazioni esistenti sulla linea ad alta velocità vera e propria. Però ce ne sono alcune, come Chiusi che hanno una connessione a nord (a Montallese, 10 km circa) e una a sud (Ponticelli, 10 km circa). Quanto tempo perde un treno ad alta velocità per uscire per esempio a Ponticelli, fermarsi a Chiusi e rientrare nella linea veloce a Montallese? Il rapporto tra il tempo “perso” e il costo della stazione ex novo dovrebbe essere uno dei motivi di ragionamento… Sarà così? E poi una stazione costruita ex novo, non sarebbe solo una infrasttrura utile, una opportunità di lavoro per chi la costruirà e per chi poi ci lavorerà, ma sarà anche un’opera con un certo impatto ambientale, con tutti i problemi che questo comporta (sottrazione di terreni all’agricoltura per fare la stazione, i posteggi e il resto, cementificazione, rumore, inquinamento, traffico…). Sarà bene valutare tutto…