SCOPERTE 50 CASE D’APPUNTAMENTO NEL SENESE

OPERAZIONE DEI CARABINIERI: ARRESTATE DUE PERSONE, 10 DENUNCIATE.
SIENA – Un tempo la gente li chiamava “casini”, la legge “Case chiuse” o “di tolleranza”. Nel 1958 una legge, proposta dalla senatrice socialista Lina Merlin, le chiuse davvero. Stop. Intendendo così dare un colpo allo sfruttamento della prostituzione. Da allora in Italia le case di tolleranza non ci sono più. Per la legge. In realtà ci sono eccome. Ieri, per esempio, i carabinieri di Siena ne hanno “censite” una cinquantina tra la città del Palio e alcuni paesi della provincia, come Colle Val d’elsa, Monteriggioni, Rapolano. Sono state identificate almeno 200 prostitute, la maggior parte sudamericane e dell’Est Europa che esercitavano il mestiere più antico del mondo con le stesse modalità di quando c’erano i casini: quindici giorni qua, una settimana là, con un sistema a rotazione.
Un’operazione in grande stile, quella compiuta dai militari dell’Arma, che ha portato all’arresto di due persone, un cubano e un dominicano per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e alla denuncia di altre 10.
In Italia la prostituzione non è reato, lo sono invece il favoreggiamento o lo sfruttamento, l’adescamento, gli atti osceni in luogo pubblico…
L’indagine dei carabinieri senesi è partita in seguito ad alcuni episodi violenti, come l’omicidio di una giovane sudamericana qualche mese fa, in Via Vallerozzi, nel centro storico di Siena. Nel mirino degli inquirenti anche il business dell’affitto di appartamenti per questo tipo di attività. Affitto spesso molto più salato, rispetto ai prezzi di mercato.
Fino a qualche anno fa, le “case d’appuntamento” camuffate da abitazioni, centri massaggi, studi paramedici erano soprattutto nelle località di maggior transito e con un certo flusso turistico: Chianciano, per esempio. Ora, complice forse anche la crisi economica, il fenomeno appare molto più ramificato e diffuso. E il problema principale è che molte volte a gestire il “giro” sono persone o organizzazioni legate ala criminalità italiana e straniera.
Da qualche tempo è allarme rosso a Perugia. Ora anche Siena è entrata nel mirino…
Più che scandalizzarsi della presenza di numerose “case chiuse” e “signorine”, sarebbe opportuno riflettere sulle cifre: numeri importanti, che dimostrano come a Siena il giro della prostituzione sia comunque una realtà piuttosto importante. Conferma anche l’anacronismo di una Legge, la Merlin, che è stata da anni disattesa negli scopi relegando il mondo della prostituzione in anonimi appartamenti di periferia, fuori da ogni controllo sanitario e fiscale: i benpensanti sono serviti !
Concordo pienamente.La merlin non ha fatto altro che trasferire la prostituzione da un luogo protetto alla strada con tutte le conseguenze che sappiamo e dando in pasto alla mafia una bella fetta di guadagni. Oggi si dovrebbe avere il coraggio di fare come la Germania che ha legalizzato questo lavoro e a guadagnarci sono tutti:la lavoratrice che guadagna pulito ed è protetta, lo stato che incassa le tasse e la società che finalmente vede eliminare dalle strade certe indecenze.Ma ovviamente è più facile negare l’evidenza infilando la testa sottoterra come gli struzzi piuttosto che trovare una soluzione che difficilmente garberebbe al vaticano. E la società bigotta è servita.
…ben detto:”la società bigotta è servita”…come in tanti altri settori di manifestazione della vita civile nei rapporti umani, il nostro paese è in coda agli altri.Ma qual’è la sorgente culturale che ha così pesantemente contribuito al fine di poter formare una società così bigotta ed ipocrita? La soluzione alla prossima puntata attendendo altri interventi……e sono curioso delle risposte.