TROFEO CHIUSI IN VETRINA, CADUTE A GO-GO E MALORI PER TROPPO CALDO: UNA FESTA A METÀ. PECCATO

sabato 27th, luglio 2013 / 19:56
TROFEO CHIUSI IN VETRINA, CADUTE A GO-GO E MALORI PER TROPPO CALDO: UNA FESTA A METÀ. PECCATO
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CENTINAIA DI GIOVANISSIMI ATLETI SI SON DATI BATTAGLIA SUL CIRCUITO CITTADINO. MOLTO COLORE E QUALCHE SCIVOLONE…

CHIUSI SCALO – Tanti, tantissimi ciclisti in erba, centinaia di genitori in trepidazione (anche troppa), arrivati da diverse parti d’Italia, una bella giornata di sole, tanta gente, un circuito cittadino di quasi 2 km piuttosto suggestivo, un’organizzazione minuziosa con decine di volontari lungo i percorso, oltre ai commissari di corsa in divisa… Gli ingredienti per una bella festa di sport c’erano tutti.

Ma la festa c’è stata solo fino ad un certo punto. Perché il Primo Trofeo Chiusi in vetrina ha rischiato di rivelarsi peggio delle prime tappe del Tour, quando – come è successo in Corsica quest’anno – cadono tutti.

Il percorso suggestivo si è rivelato pericoloso e inadatto (le perplessità espresse alla vigilia, anche su questo stesso sito, hanno puntualmente trovato conferma) e la giornata troppo calda ha fatto il resto: una ventina di cadute, quasi tutte nella stessa curva e sullo stesso fatidico tombino (all’altezza del Monte dei Paschi), molti ragazzini in gara colti da malore, al limite del collasso; nervi tesi al punto che ad un certo momento la gara ha subito una mezz’ora buona di sospensione e c’è voluto l’intervento delle forze dell’ordine per calmare animi surriscaldati dalla temperatura e dalla scarsa sicurezza per i giovanissimi corridori. Insomma una festa guastata dall’approssimazione di chi ha scelto, verificato e approvato il percorso, la data e l’orario: correre il 29 luglio, con 40 grad all’ombra e alle 4 del pomeriggio non è apparsa proprio una scelta felice. Anche perché si trattava di atleti dagli 8 ai 12 anni. Se è stato uno spettacolo vederli sfrecciare, non lo è stato sicuramente vederli crollare a terra dopo aver tagliato il traguardo o vederli arrivare a decine disadratati, stremati, con difficoltà di respirazione… Il medico Walter Vannuccini e i volontari della pubblica assistenza hanno dovuto fare gli straordinari. Per fortuna, tranne un paio di casi, la cadute non hanno lasciato conseguenze di rilievo. Quelli che hanno sfiorato il collasso faranno bene a farsi visitare, con calma per verificare eventuali problemi. Rischiare la vita per correre non vale la pena…

Chiusi Scalo ha risposto bene al richiamo, i commercianti dell’associazione Chiusi in Vetrina si son dati da fare, così come altre organizzazionii coinvolte, La Banca Valdichiana ha fatto come sempre la sua parte sostenendo l’iniziativa e mettendo a disposizione i premi… I ragazzini in gara si son dati battaglia, come si conviene in qualunque gara e qualcuno ha dimostrato di saperci già fare sui pedali; qualche genitore ha esagerato con gli incitamenti, neanche si fosse sull’Isoard o alla Milano-Sanremo… Ma è sempre stato così. E’ lo sport. Peccato solo per l’ecatombe di cadute e quei malori da troppo caldo.  Questo per dire che la data e il percorso andranno senz’altro rivisti se l’appuntamento dovesse essere riproposto. E il fatto che sia stato intitolato “Primo Trofeo…” presuppone che ci sia prossimamente un secondo, un terzo ecc…

Ala fine nessuno si è fatto male seriamente. I malori sono stati tutti superati ma è stata una festa a metà. Peccato, appunto.

 

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