SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE E RIDUZIONE IN SCHIAVITU’: 10 NIGHT CLUB UMBRI NEL MIRINO DELL’ANTIMAFIA

PERUGIA – L’hanno chiamata “operazione Alcatraz” e il richiamo al famoso penitenziario americano potrebbe non essere causale. Si tratta di un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia che ha messo nel mirino 10 night club umbri e ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di oltre 50 persone. 54 per la precisione…
La tesi accusatoria sarebbe pesante: sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù di alcune ragazze, una di esse minorenne, provenienti tutte dall’Est Europa.
Dai verbali si evince che c’era una vera e propria organizzazione con ruoli specifici e diversi tra le varie persone coinvolte. Dall’autista che viaggiando tra Italia ed Est Europa si occupava del reclutamento della ragazze, fino ai gestori di locali notturni e proprietari di appartamenti che poi servivano come base per le prestazioni sessuali. Obbligate. Come fossero schiave. Le ragazze, minacciate sia psicologicamente che fisicamente non avevano possibilità d ribellarsi o di sottrarsi allo sfruttamento brutale della gang.
I 10 night club coinvolti sono il Colibrì di Cannara, il Regina e il Kristal di Perugia, il City Club di Spoleto, il Bolero di Arrone, l’Oliver Due e l’Alcatraz di Gualdo Cattaneo, il Butterfly di Gualdo Tadino, il Fashion di Bastia Umbra e il Coccinella di Magione. In pratica una mappa che copre praticamente tutta l’Umbria dal confine con le Marche allo Spoletino, dal capoluogo al Trasimeno… E il fatto che ad indagare sia la DDA e non le forze dell’ordine locali, la dice lunga su che tipo di organizzazione fosse quella individuata. Per decine di ragazze attirate con il miraggio di una vita migliore e poi gettate nel mondo torbido del sesso a pagamento come carne da macello da sfruttare brutalmente è forse finito un incubo. A gennaio il processo per le 54 persone indagate.