CHIANCIANO, LAVORATORI AL NERO IN CONDIZIONI DI DEGRADO: IMPRENDITORE SOTTO INCHIESTA.

IL PROBLEMA DELL’ACCOGLIENZA E DEGLI ALLOGGI DEI MIGRANTI NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO E DI RISPETTO DELLE NORMATIVE…
CHIANCIANO TERME – In gergo giudiziario si chiama “decreto dispositivo di controllo giudiziario d’impresa e sequestro preventivo”. E’ la disposizione eseguita dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Siena, su mandato della Procura di Siena a Chianciano Terme nei confronti di un imprenditore sottoposto ad indagini per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
L’indagine partita nel febbraio 2024, ovvero un anno fa, condotta dai carabinieri del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro di Siena e finalizzata a verificare l’impiego in nero o irregolare di manodopera nel settore del commercio al dettaglio ortofrutticolo nella Valdichiana senese, ipotizza a carico dell’indagato il reato di “impiego di manodopera (10 cittadini stranieri, tra cui un minore di anni 18) a condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno, con particolare riferimento alla corresponsione di un salario inferiore a quello previsto dalla contrattazione collettiva, a turni lavorativi estenuanti (da 12 a 15 ore al giorno, senza pausa lavorativa e senza giorno di riposo settimanale), a violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e a situazioni alloggiative degradanti”. Il soggetto finito sotto inchiesta gestiva alcune rivendite di frutta e verdura a Chianciano e nella provincia. Hanno collaborato alle indagini i carabinieri di Chiusi, Sarteano, Montepulciano.
La Valdichiana si conferma non essere un’isola felice. E l’indagine in questione conferma ancora una volta la presenza di situazioni gravi di sfruttamento di persone in difficoltà. Cioè di sfruttamento del bisogno, senza troppi scrupoli sulle condizioni, sugli orari di lavoro e soprattutto sulle condizioni abitative. Non solo a Chianciano, anche in altri comuni si segnalano situazioni di assoluta emergenza: con gente, soprattutto stranieri, ma non solo, che dormono e bivaccano in edifici chiusi e abbandonati, fatiscenti, senza acqua né luce, né servizi igienici. Spesso usano giacigli di fortuna e fornelli a gas che possono essere pericolosi. Ovviamente non è colpa dei malcapitati, o non è solo colpa loro. Da un lato possono rappresentare manodopera occasionale a bassissimo costo, dall’altro fanno comodo alla narrazione sui migranti nullafacenti che sono troppi, gironzolano per le nostre cittadine e paesi e non possono essere accolti tutti indistitamente. In tutto questo aleggiano termini che pensavamo, almeno da queste parti, non più in voga come “caporalato” e aleggia anche un razzismo latente che vede gli stranieri e i migranti solo o come un fastidio o come una risorsa facile per lucrare sull’indigenza, sulla fame, sul bisogno. Le istitituzioni locali e regionali, molte associazioni sociali e di volontariato fanno il possibile per fornire risposte mettendo a disposizione strutture di accoglienza, sportelli informativi e di avviamento al lavoro, corsi di italiano. Ma evidentemente tutto ciò non basta.
Domenica prossima, 23 febbraio, alle ore 11, a Chiusi Scalo, sala Culsans (centro giovani in via Leonardo da Vinci) si terrà un incontro con il gruppo Refugees Welcome, proprio sul tema dell’accoglienza e delle iniziative pratiche per renderla reale, operativa. Una buona cosa, utile a capire e, volendo, anche a mettersi a disposizione per dare una mano.
E’ giusto che Magistratura e forze dell’ordine tengano alta la guardia su fenomeni border line e intervengano laddove si verificano o si ritiene che possano verificarsi situazioni di sfruttamento o peggio di persone in difficoltà. Ma la questione non può essere considerata solo un problema di rispetto delle norme sul lavoro.
non è possibile dare npome e cognome del signore incriminato? Un po’ di gogna non farebbe male ion questi casi.
Per ora è solo un’inchiesta. Non una condanna definitiva. Per questo anche la Procura non fornisce il nome dell’indagato.
Purtroppo non è una novità che il caporalato in agricoltura esista e anzi, abbia pure un ruolo di primo piano a vien da sospettare sia tollerato. Ma per inquadrarlo bisogna guardarla tutta la filiera : i vari Coop, Conad, Esselunga ecc. letteralmente prendono per il collo i produttori, i quali poi per stare dentro quelle condizioni capestro ricorrono a ogni mezzo. Lecito e non.
nel caso specifico prò non si tratta di un produttore agricolo “strozzato” dalle condizioni imposte dalla grande distribuzione, ma di un rivenditore che gestiva diversi punti vendita.
Ci sarebbe da aggiungere :…” e che probabilmente obbediva a quelle leggi economiche che per aumentare il proprio conto economico non riteneva altra scelta possibile che premere sul fattore lavoro”.Alla barba di tutte quelle regole che uno stato democratico si è dato attraverso anni ed anni di lotte contro proprio quei princìpi.E allora quando si parla di regole oggi in politica e dell’eliminazione dei paletti oltre quali esiste solo il libero arbitrio che si riversa direttamente nel ricatto, oggi vediamo che anche i Presidenti come quello Argentino per esempio che portano l’emblema della motosega anche nei raduni di chi la pensa come loro, esemplificando con la motosega una idea ben precisa. a chi su questi argomenti ha poca memoria e se si guardasse al passato in nazioni come per appunto la Cina al cui confronto l’Italia è una formica di fronte ad un elefante, la storia insegna che a tali argomenti quando vengono strette le morse alla quali la popolazione già sottomessa da chi gli stava sopra(mandarini, proprietari terrieri e nazioni straniere che li sfruttavano) abbia fatto fare una brutta fine, che in effetti era quella che si meritavano fare, e c’è solo da applaudire e non da riferirsi a stadi di violenza da aborrire…come si tenta in casa nostra di far passare negativamente l’idea ” della piazza” come una cosa sovversiva.Da aborrire erano quei principi di saccheggio continuo che i francesi chiamavano e chiamano ancora oggi ”pillage” per il quale anche loro hanno ricevuto quello che stava bene, ma ancora mi sembra che a tanti non serva,nè in Francia, nè in Europa, Inghilterra e tantomeno negli Stati Uniti, poichè la politica di Trump si annuncia quella del risparmio e della pressione sul lavoro, tale e quale era-condotta con altri mezzi più politicamente sofisticati da parte del suo predecessore,tanto amato per la sua democrazia, che non si curava per nulla di procurare un futuro fosco all’Ucraina.Difatti in qualsiasi modo si metta la siituazione, il futuro mi sembra molto fosco sia per l’Ucraina ma anche per l’Europa.E da qui si può capire se fossimo stati dipendenti o liberi noi europei di espletare le nostre politiche.Questo è tanto specialmente rivolto a coloro che si sono da anni pienati la bocca con la la libertà(spesso sulle condizioni degli altri) facendo di questo significato purtroppo uno specchietto per allodole.E oggi siamo alla resa dei conti.E Dio non voglia che anche Trump faccia la fine dei ben 6 suoi predecessori Presidenti degli Stati Uniti perchè in quel paese con lui ci hanno già provato …ci siamo già capiti anche se in tutti i casi personalmente disprezzo la sua visione delle cose, la sua politica di forza,i suoi tentativi di sfasciare le regole della vita civile in casa propria ma anche in casa altrui.L’altro che lo ha preceduto meglio non era, se non peggiore, perchè se parliamo di guerra è stato lui ed anche i suoi predecessori ad armare il braccio di Zelensky per affibbiare bastonate alla Russia che voleva solo una cosa. che non venissero messi i missili ai suoi confini. E da lì è nata una gran parte degli avvenimenti che oggi siamo destinatia sopportare.E allora quello che ci vorrebbe è scendere in piazza tutti e reclamare la pace con forza e non fare i convivi di tutta fretta per prepararsi a continuare la guerra come ha fatto Macron, voce solitaria che si regge sulle stampelle.Ecco perchè la verità di chi dice che l’Europa sia allo sbando è la realtà.Perchè ha obbedito ad un padrone che gli ha fatto balenare davanti lo specchietto per le allodole mentre schiacciava il resto del mondo,con la ”libertà” dai vari Maduro e dai vari Chavez, con le armi e soprattutto con i soldi. E allora servirebbe meno ipocrisia.
Il ragionamento non regge, o comunque è parziale, perché a “premere sul fattore lavoro” non sono solo le cosiddette democrazie occidentali, ma anche e sopratutto i regimi totalitari di matrice socialista. Non mi pare che in certi posti le paghe dei lavoratori siano superiori alle nostre, anzi. E la motivazione è semplice, come fatto notare altre volte : un’ economia capitalista ha interesse a che il maggior numero di persone possibile possa acquistare beni e servizi. Pertanto, essere spremuti come limoni dal dittatore e dalla sua cricca, oppure da un sistema liberista, non cambia poi molto, anzi, la prima modalità è anche peggio.
La fotografia della situazione è quella che di ” democrazie socialiste” nel mondo non ce n’è rimasta nemmeno una di numero e quelle che esistevano o sono saltate dall’interno oppure sono state bloccate manu militari con gli anelli sanitari come è successo con Cuba.Se non fossero state-chiamiamole socialiste-ma dittature ad personam e/o di cricche militari sarebbero in auge ancora come tante esistono indisturbate(parlavo di quelle dove vige la brutalità del feudalesimo, paesi islamici compresi e parecchi altri in prima fila ). Detto questo io credo che qualcosa voglia dire il fatto che quando esistevano il livello di vita era decoroso ed il costo della vita non era nemmeno lontanamente paragonabile e quello dei paesi occidentali, innazitutto in campi come è stata l’istruzione ed i progressi che ha fatto ottenere a quei paesi,tant’evvero che guarda caso nel settore medico ci sono periodi che i medici li importiamo dall’estero anche adesso e soprattutto da tali paesi dove la sanità è uno dei primi comparti dai quali si riscontra la civiltà di un paese.Se nel cuore del capitalismo rappresentato dagli Stati Uniti d’ America la sanità è a totale pagamento dei singoli secondo parametri di misurazione attendibili, la civiltà e l’etica del vivere sono relegati ad un gradino molto basso, per il semplice fatto che se non hai i soldi per curarti crepi.Il gradino di tutto ciò non corrisponde forse ad un gradino di civiltà un po’ più alto visto che lei dice che il fattore lavoro venga ancora di più compresso dove non esista il capitalismo? Perchè poi poi alla fine il ragionamento è questo.Si sono scritti centinaia e centinaia di libri sul valore e sull’etica dello Stato e su come questo storicamente sia stato soggetto all’economia di mercato oggi vigente nel 99,9 % del mondo ma se arriviamo al culmine del nostro ragionamento vedremo facilmente che i risultati di tutto questo se da una parte hanno fatto progredire la tecnologia e la produzione di massa,dall’altra ci sia stato un restringimento del pensiero e delle possibilità umane negli ultimi 30-40 anni in ogni parte del mondo. Dipende quindi soprattutto dalle innovazioni su quale tasto vadano a pigiare e ad essere applicate.In una economia capitalista ed i vantaggi e la loro tendenza è quella di essere proiettati verso il soddisfacimento di bisogni a porzioni sempre più ristrette delle società occidentali mentre dall’altra parte abbiamo assistito ad una trasformazione che marcia verso l’uniformità al capitalismo ed al mercato dopo il crollo del muro di Berlino.Non è forse questo un segno che i fattori della produzione risentono nella loro dinamicità produttiva dellla natura del luogo dove sono applicati ? Io credo di si, ed allora tutto questo non è forse un segno di decadenza di un sistema che viene semprepiù sorretto da medicinali che non fanno che peggiorare la salute del paziente che si rifiuta anche di fronte all’evidenza dei fatti di riconoscere la realtà in cui si trova da cosa sia stata prodotta ? Il problema è quello che il vecchio non regge più e stà cadendo ed il nuovo non è nato, anzi sarebbe nato, ma quando si trovava in grembo, la madre ha abortito.E allora c’è la crisi, ma tale crisi proviene da quello che ci ha avviluppato e che noi abbiamo sempre tentato di girare e scaricare su altri rifiutandoci di considerarla negatività anche quando produceva guerre di conquista dei mercati. Si chiama ”logica del mercato” ma nel tempo( quest’ultimo molto lungo ) è destinata a cozzare contro la realtà e tale condizione la cominciamo ad assaporare giorno dopo giorno poichè esiste un motore che si chiama progresso tecnologico che è ”diabolico” poichè dal momento che viene evocato all’interno di questo sistema che ha certe caratteristiche, non se ne può più farne a meno pena la deflagrazione.Ed è a questa che rischiamo di avvicinarci mentre i nostri vicini più poveri la deflagrazione l’hanno già avuta e non gliel’ha prodotta lo stregone di casa loro, ma un altro che l’ha sparsa dappertutto perchè gli conveniva, ma alla fine credo che si renda evidente che si fosse sbagliato.E ancora fanno i meeting a Parigi per continuare la guerra dopo che per decenni la guerra- e non solo quella di classe- non l’hanno fatta i poveri contro i ricchi, ma i ricchi contro i poveri,tant’è che il risultato lo vediamo.Abbiamo scantonato dal tema ancora una volta? Forse sì se guardiamo all’imprenditore sotto inchiesta, ma se ”Schettino non scende dalla nave”- sai quanto è lunga la fila degli imprenditori che finiranno sotto inchiesta……
Come al solito si rischia di finire troppo lontano dal tema. Mi limito a osservare che non è di per sé il capitalismo o il socialismo a essere sbagliato, in quanto pure Marx riconosce che il capitale deve avere un profitto. Il problema sono le distorsioni e gli eccessi che portano a situazioni come quella da me citata, ovvero i produttori agricoli strozzati dalla grande distribuzione. E gliene potrei raccontare tante dal mio settore . Lo sa che i lavori pubblici vengono aggiudicati con ribassi medi del 25% sul bollettino della Toscana, quando la nostra società conti alla mano non può praticare nemmeno il 5? E non è che a noi cemento e acciaio costano più che agli altri, anzi…poi si presentano alla gara 200 ditte da ben sotto Roma, che hanno anche i costi della trasferta, e offrono il 25. Ma di che parliamo? E lo sanno tutti come funziona il giochino, le amministrazioni un po’ hanno le mani legate ma parecchio ci marciano. Poi si lamentano che i lavori vengono fatti a c…. di cane. Una volta i tecnici del comune di Poggibonsi fermarono appena in tempo il getto delle pile di un ponte, da parte di una ditta campana, che stava per essere effettuato con calcestruzzo magro per sottofondazioni non armate, invece che con la resistenza 350 mega pascal di progetto. Immagini che fine avrebbe fatto quel ponte. Un’ altra volta un tecnico del comune di Sarteano, alle mie rimostranze sull’ importo a base di gara insufficiente per eseguire i lavori, mi rispose ” Eh lo so, ma tanto qualcuno comunque il lavoro lo farà”. Io a questo gioco non ci sto, ma tanti ci stanno.
Per Giangiacomo Rossi. Con tale discorso con me sfonda una porta aperta. E allora ci vogliamo rendere conto o no che il pubblico per decenni ha funzionato con le stesse direttive del privato e chi è stato preposto dai cittadini ad amministrare il ”pubblico” lo ha fatto molto spesso inseguendo e percorrendo criteri privatistici e quasi sempre rovinosi per la collettività ed oggi tentano di rifarsi una immagine di verginità non parlando da dove sono venuti e quali fossero i criteri che vigevano quando governavano ? Basta vedere gli anni ’60 nella Toscana e nell’Umbria a quale cementificazione poi abbiano portato.Meno male che per dire questo ho nel mio archivio le pezze d’appoggio ”visive” di come erano i territori negli anni ’60 intorno a noi, per esempio a Magione e come si presentano oggi, ma è la stessa cosa dappertutto: qui parliamo di corrotti e corruttori e quando non ci sono stati le cose hanno funzionato assolvendo a criteri beneficianti il privato. E allora se gli italiani in mezzo a questo bailame PRODOTTO DA UN SISTEMA FASULLO NON COMPRENDONO CHE OCCORRA PRIMA DI OGNI ALTRA COSA PENSARE A QUELLA FAMOSA ”QUESTIONE MORALE” CHE RICHIAMAVA QUALCUNO ,NON SI VA’ DA NESSUNA PARTE E SAREMO COSTRETTI A SOCCOMBERE PRESTO O TARDI. Non sò se è chiaro quello che dico….e allora occorre cambiare sistema ma è lo Stato che è ridotto ad essere impotente perchè la politica condotta da chi avesse dovuto esercitare le opposizioni vere non c’è stata perchè sono stati i partiti ad essere penetrati dalla logica dei soldi e del potere. Finchè non ci scrolleremo di dosso tale colpa grave e tale AMORALITA’ saremo sempre dei servi, o di altri, del loro denaro,e produrremo la nostra estinzione delle ragioni che vorremmo addurre.Ma è il sistema che deve essere cambiato. Si ricorda negli anni ’50 e 60 quando esisteva la guerra fredda nei due grandi entità ritenute anche a ragione od a torto come ”socialiste” di URSS e CINA, chi avesse rubato soldi pubblici veniva messo davanti al plotone di esecuzione nei casi più gravi ?Qui siamo considerati dei furbi perchè si trova il verso di fregare lo Stato e se si frega portiamo ad esempio che il fatto di fregare derivi dal fatto che non si possa andare più avanti poichè le tassazioni sono altissime e che fra l’altro questa è certamente una verità. E’ lo stesso metodo che usa la destra che quando viene condannata sono i giudici che sono politicizzati e quando viene assolta era vero ciò che volevano dimostrare loro.tutti si affidano alla Magistratura sperando che riconosca la lore estraneità ai fatti ma se vengono condannati è la Magistratura che è pervasa dalla politica.E’ un giuochetto questo che se fatto negli stati così detti autoritari, finisce male per chi lo affermi.E’ il Berlusconismo che ha fatto dei danni incommensurabili ai quali hanno seguito quelli fatti da questa indecente e sedicente sinistra che appare semprepiù ai poveri l’unico verso che esista per uscire dal pantano,ma che alla fine ha piu’ responsabilità lei che altri e questo lo si deve ad un ragionamento quasi quotidiano che si è affermato e FATTO PENETRARE SCIENTEMENTE nella testa delle persone dal modo di ragionare arcaico ed utilitaristico di una parte del nostro popolo che ha prodotto per quasi tre quarti di secolo le maggioranze politiche e mafiose e che ancora oggi regna, ma si chiama in un altro modo. Questa è la realtà e tutte le discrasie delle quali lei Giangiacomo parla e che condivido, derivano da questo ed è difficile che cambino.Purtroppo mi rendo conto che se c’è qualche speranza di cambiamento questa speranza venga innescata al prezzo di grandi tragedie come l’impoverimento generale od ancor peggio dalla guerra.La storia questo ci dice e non crediamo che oggi sia diverso, perchè diverso non è affatto. I sistemi socialisti hanno dimostrato di non reggere l’impatto di fronte alle caratteristiche e peculiarità del capitalismo ed hanno finito per produrre anche oggi lo Stato Autoritario spartendosi il potere e le ricchezze che prima formalmente erano pubbliche e distribuendole a fette di mafiosi come oggi risulta un Putin ma anche altri, mentre contropposto a questi c’è uno Stato che ha fatto del concetto di libertà la propria prerogativa falsificatrice pigiando sul fatto individuale della libertà a seconda di quanto si possieda. L’America di Biden, di Obama ed oggi di Trump questa è,ma l’America è sempre stata questa,apprezzata e riverita da parte di chi ci ha governato,come unico punto di riferimento etico e politico e baluardo di libertà.Questi sono i nessi fondamentali dai quali noi non usciamo mentre chi ha creato l’Europa si rigira nella tomba a vedere a quali ordini abbia obbedito e cosa stia facendo per ingannare ancora di più la gente comune ma con consapevolezza di fare questo perchè non ha uscita dal baratro in cui si è cacciata. Non è forse questa la stessa cosa che succede anche negli stati autoritari da noi aborriti, ma in casa nostra mascherata dalla libertà individuale istituita e retta a misura d’uomo ? E per favore non mi venga a fare il discorso dove preferirei campare perchè come le ho già risposto l’altra volta io mi sento di campare qui dove sono nato ma ciò che non mi aggrada io lo desidero cambiare nella democrazia ma a me sembra che sia difficile farlo, parecchio difficile al punto di come sia difficile farlo nel regime degli stati autoritari, anche perchè-motivo non secondario- oggi è invalso un comportamento del tutto diverso a ciò che succedeva prima quando chi voleva cambiare si organizzava e lottava per questo e molte volte con successo, mentre oggi non si lotta più perchè è diventato inutile e non si può più fare ed allora si emigra, si cercano altre situazioni al di fuori,lasciando che l’individuale prevalga sul sociale, ma questo vuol dire una sola cosa ed è la morte dell’individuale perchè l’individuale non può campare senza il sociale.E tale impotenza è misurata dall’ubriacatura culturale che ha pervaso il nostro mondo dove l’individuale prevale su tutto distruggendo anche quello che era una parvenza di sociale. E allora non ci resta che accettare ciò che ci stà venendo addosso sapendo bene che non ci si possa riparare,ma la nostra incapacità a cui corrisponde pienamente l’interesse a non vedere,ci rende ancora più impotenti come uomini a poter cambiare per determinare un nostro giusto futuro.E sono ca… di chi ha figli e degli stessi figli purtroppo.E allora a quale libertà siamo di fronte me lo domando, se il problema che abbiamo davanti a noi non lo risolviamo e ragioniamo sempre con gli stessi principi che sono quelli che ci hanno portato fin qui ? Troppo complesso questo pensiero ? Riterrei di no, vedendo ciò che abbiamo intorno.