REGIONALI UMBRIA: FOLTA PATTUGLIA DI CANDIDATI DEL TRASIMENO-ORVIETANO

REGIONALI UMBRIA: FOLTA PATTUGLIA DI CANDIDATI DEL TRASIMENO-ORVIETANO
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CITTA’ DELLA PIEVE –  Siamo ormai a poche ore dalla scadenza per la presentazione dei candidati per la presidenza e delle liste per il Consiglio della Regione Umbria. Si vota infatti il 17 e 18 novembre. E i 30 giorni precedenti scadono domani 17 ottobre. Dalle notizie che filtrano dai vari partiti e movimenti si profila una bella pattuglia di candidati della zona Trasimeno-Valnestore- Alto Orvietano, quella cioè che “confina” con il senese e l’aretino e fa parte, con il versante toscano del “bacino di utenza” di primapagina.  Sappiamo per esempio che nelle file di Forza Italia, in appoggio alla governatrice uscente e ricandidata dal centro destra, Donatella Tesei, ci sarà, per esempio Andrea Fora, il quale nel 2019 fu uno dei candidati di punta del centro sinistra. Il che la dice lunga su cosa sia la politica oggi e quanto siano labili i confini tra uno schieramento e l’altro quando si tratta di piazzarsi in qualche posticino ben retribuito. E la dice lunga  su quanto sia “liquida” la coerenza e circa la trafila di errori madornali compiuti dalla sinistra, o meglio dai suoi gruppi dirigenti ubriachi di “centrismo”(da segnalare che anche il front man del 2019, Bianconi, lasciò il centro sinistra alla prima seduta del consiglio, così per dire…). Fora venne nel 2020 ad inaugurare il bus navetta Perugia-Chiusi in appoggio al frecciarossa. Poi anche lui è scomparso da questo territorio.

Sempre nelle file del centro destra dovrebbe essere in lizza anche Francesca Caproni, vera e propria campionessa nella specialità salto della quaglia, che dopo aver fatto l’assessore e il vicesindaco a Panicale per  centro sinistra in anni ormai lontani, si è praticamente candidata con tutti, soprattutto nel fronte avverso. Non sempre riuscendo nell’intento a dire il vero. Ancora in Forza Italia, come indipendente, troviamo Gianluigi Maravalle, sindaco di Ficulle dal 2014 (è stato rieletto nel maggio scorso per la terza volta). Figlio del senatore socialista Fabio Maravalle dichiara di ispirarsi ai valori del socialismo liberale e riformista.

Sul versante Centro sinistra, in appoggio a Stefania Proietti si segnala la conferma di Simona Meloni, consigliera e capogruppo Pd uscente, residente a Piegaro. Poi Christian Betti, ex sindaco di Corciano, entrambi nella lista Pd che sarà capeggiata dal segretario regionale Tommaso Bori, che come spesso succede (e non solo in Umbria) un posticino per sè se lo è assicurato. Niente di strano, intendiamoci. Funziona così e non da adesso.

Nelle altre liste collegate a Stefania Proietti è nota  la candidatura per Alleanza Verdi Sinistra di Palmiro Giovagnola, già sindaco di Città della Pieve negli anni ’90, vice presidente della Provincia, presidente della Asl e presidente di Banca Centro che dopo anni torna ad affacciarsi alla politica attiva e ad una tornata elettorale. Abita a Moiano. In ticket con Giovagnola sarà Irene Ponti, giovane segretaria Avs che è di Corciano, come Betti.

Nella lista “Umbria per la sanità pubblica e la pace” figura invece Vasco Cajarelli, una vita nel sindacato, con un passato in Rifondazione Comunista, recentemente “pensionato” suo malgrado dalla Cgil. Negli anni ’80 fu tra  fondatori e animatori di Radio Trasimeno, l’emittente libera che aveva sede presso la Casa del popolo di Moiano. Esponente della sinistra sociale, pacifista e movimentista, vive a Paciano dove alleva capre e altri animali… Nella medesima lista anche Valentino Filippetti, sindaco di Parrano dal 2016, tutt’ora in carica e Laura Russo, medico in pensione già assessora comunale a Castiglione del Lago nella giunta Primi. E anche in questo caso parliamo di anni ’90…

Nella lista personale della candidata presidente Stefania Proietti, dovrebbe esserci Giselda Bruni, dirigente scolastico, e già vice sindaco a Panicale, con il centro sinistra.

Probabimente a liste completate di candidati dell’area Trasimeno-Orvietano ce ne saranno anche altri. Ne daremo conto prossimamente. Già questa è comuqnue una pattuglia piuttosto nutrita. Vedremo dopo la presentazione ufficiale delle liste se i nomi indicati saranno tutti confermati. Ma alcuni sono stati annunciati in iniziative pubbliche e di partito, quindi sono certi al 100%. Qualcuno ha già cominciato a fare campagna elettorale. Una cosa che salta agli occhi è che si tratta in molti casi di candidati provenienti da un’altra politica. Giovagnola, Filippetti, Cajarelli, Russo, la stessa Bruni da una parte, Francesca Caproni e Maravalle dall’altra,  anche se per molti versi tutti ancora in sella o quasi, non sono espressione delle ultimissime stagioni, ma di stagioni precedenti, anche lontane 20-30 anni… Sembra quasi una carica della vecchia guardia che torna in prima linea perché i giovani leoni proprio leoni non sono e serve qualcosa di più solido e strutturato, con altro pedigree.

I temi che tutti si troveranno ad affrontare in questi trenta giorni che precedono l’appuntamento con le urne sono noti: la questione del lago Trasimeno; quella di una sanità pubblica e territoriale da ricostruire dopo vent’anni di privatizzazione strisciante e non solo strisciante ad opera sia della destra sia della sinistra che l’ha preceduta alla guida della Regione; la questione delle infrastrutture sia viarie che ferroviarie: dalla stazione in linea per l’alta velocità (per noi ipotesi da evitare perché inutile, costosa e dannosa) alla valorizzazione delle stazioni esistenti, dal collegamento di Perugia e dell’area perugina con il nodo di Chiusi (che è in Toscana, ma a 50o metri dall’Umbria e a 25 km scarsi dal confine comunale del capolugo umbro); infine la politica culturale e turistica, che per una zona che ha il lago e alcuni centri storici di grande rilevanza, per di più luoghi del Perugino e di altri grandi personaggi della storia, non è certo questione secondaria. Il 2025 sarà tra l’altro anno di Giubileo e l’Umbria quanto a turismo religioso è seconda solo a Roma.

Qualcuno, tra i candidati, pone l’accento – e giustamente – anche sul tema dei temi, che è quello della pace e della guerra come opzione possibile. E’ un tema dirimente, non una questione da lasciare ad altri. Ed è anche su questo che buona parte dell’elettorato misurerà le varie proposte e poi darà il suo voto. Ma è vero altresì che i candidati verranno valutati e “misurati” anche da come affronteranno i temi locali e le questioni più spinose sul tappeto. La campagna elettorale può aiutare ad accendere o riaccendere i riflettori su questioni rimaste troppo a lungo nei cassetti, può aiutare a creare “fronti comuni” di pressione, ad acquisire consapevolezza dei problemi e a discutere di eventuali soluzioni. Se qualcuno svicola o sfugge ci sarà chi lo farà notare e allora trovare i voti per essere eletti sarà più complicato. Già la concorrenza piuttosto nutrita sullo stesso bacino territoriale e all’interno del medesimo schieramento sarà uno scoglio non di poco conto mitigato in alcuni casi dalla possibilità di esprimere due preferenze, un uomo e una donna. Ma chi non sarà sul pezzo ha già perso…

m.l.

Nella foto: Andrea Fora e Simona Meloni nel 2020 all’inaugurazione della navetta Perugia-Chiusi in appoggio al Frecciarossa. All’epoca erano entrambi nel centro sinistra, stavolta sono su fronti opposti. 

 

 

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