PERUGIA, IL COMITATO “PROGETTO FONTIVEGGE” BOCCIA LA STAZIONE MEDIA ETRURIA. CHIUSI TROVA UN ALTRO ALLEATO?

PERUGIA, IL COMITATO “PROGETTO FONTIVEGGE” BOCCIA LA STAZIONE MEDIA ETRURIA. CHIUSI TROVA UN ALTRO ALLEATO?
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PERUGIA – A poche settimane dal voto per l’elezione del presidente e il rinnovo del Consiglio regionale dell’Umbria, anche a Perugia c’è chi dice NO ad uno dei “cavalli di battaglia” della govermatrice uscente Donatella Tesei: la stazione in linea per lalta velocità ferroviaria a Creti, nel Comune di Cortona, in Toscana. Come è noto il ministro delle Infrastrutture Salvini, primo e principale sponsor di Donatella Tesei ha recentemente confermato la scelta dell’ubicazione a Creti, nel cuore della Valdichiana aretina, ma di fatto in mezzo al nulla e la presidente umbra ha sempre spinto per tale soluzione. La voce di dissenso è quella  di “Progetto Fontivegge” un comitato di cittadini di Perugia città, precisamente del quartiere in cui si trova la stazione ferroviaria del capoluogo umbro. In una nota del 4 ottobre scorso, Progetto Fontivegge scrive:
Non è intenzione di Progetto Fontivegge influenzare in alcun modo le dinamiche della campagna elettorale per la Regione Umbria. Tuttavia, dopo la visita di ieri del Ministro Salvini a Perugia, non è possibile ignorare l’annuncio relativo alla definitiva decisione di realizzare la stazione AV “Medioetruria”
Com’è noto si tratta di un vecchio progetto, promosso molti anni fa dal centrosinistra umbro, poi abbandonato ed infine recuperato dall’Assessore Melasecche negli ultimi anni. La realizzazione di questa stazione in località Creti, nel Comune di Cortona, a circa 60 km da Perugia, in un’area isolata, priva di soluzioni di interscambio ferro-ferro, costringerà i viaggiatori ad un tratto aggiuntivo su gomma (auto privata o autobus).
Tutto ciò imporrà la cosiddetta “rottura di carico”, ovvero scendere da un mezzo per prenderne un altro: uno dei fattori maggiormente dissuasivi dall’uso del treno in generale, ed in particolare a Perugia, dove i viaggiatori subiscono da decenni la subalternità ferroviaria del capoluogo rispetto al triangolo Orte-Foligno-Terontola
Il confronto con la stazione AV “Mediopadana”, inaugurata nel 2013, non regge. Questa sorge infatti alla periferia di Reggio Emilia (172mila abitanti), a distanze inferiori ai 35 km da Modena (185mila), Parma (198mila), Carpi (71mila), Sassuolo (40mila) e molti altri comuni minori, in un’area del Paese fortemente industrializzata ed infrastrutturata.
La stazione AV “Medioetruria”, al contrario, non farebbe che confermare, e persino rafforzare, l’isolamento ferroviario dell’Umbria, e di Perugia in particolare, con il concreto rischio che il Frecciarossa concesso in via sperimentale nel 2018, poi confermato in virtù dei buoni numeri registrati, venga soppresso escludendo definitivamente Fontivegge dalla rete AV italiana .
Come più volte sottolineato da Progetto Fontivegge, una stazione viva, dinamica, ben servita e riqualificata contribuirebbe alla rigenerazione del quartiere. Un maggior afflusso su rotaia di turisti, studenti, professionisti ed imprenditori aiuterebbe indirettamente Fontivegge a migliorare le sue dinamiche sociali e relazionali, concorrendo ad allontanare criminalità e degrado.
Progetto Fontivegge chiede lumi in merito alla data di inizio degli annunciati lavori di riqualificazione della stazione FS ma anche la conferma del Frecciarossa attualmente operativo e l’impegno a raddoppiarne il servizio con una seconda coppia in partenza al mattino dal Nord Italia. Restiamo in attesa di risposte dalle autorità competenti. 
In sostanza il Comitato del quartiere Fontivegge di Perugia dice le stesse cose che su queste colonne scriviamo da anni circa la “bufala” della stazione Media Etruria, sottolinea la distanza di Creti da Perugia (60 km), fa notare che la stazione in linea in quel luogo non avrebbe altre connessioni ferroviarie, quindi non consentirebbe lo scambio ferro-ferro per i passeggeri, cosa questa – aggiungiamo noi – che pone il progetto Media Etruria in contrasto con il regolamento Europeo in materia di alta velocità che invece indica l’interscambio tra linee diverse come una conditio sine qua non
Il Comitato Opzione Zero sorto a Chiusi nel 2023 dopo la soppressione della fermata del Frecciarossa, che si batte CONTRO ogni ipotszi di stazione in linea e per l’utilizzo e la valorizzazione delle stazioni esistenti (Chiusi e Arezzo in particolare, ma anche Orvieto e Orte) e per realizzare un collegamento stradale più rapido tra il nodo di Chiusi (staziome, casello atostradale, porta per il casello di Fabro e possibile hub per l’interscambio merci gomma-rotaia) e la città di Perugia, attraverso l’adeguamento della SR 22o Pievaiola e della SP 309 detta “moianese” o del Fornello”, può trovare in Progetto Fontivegge un nuovo interlocutore. Per molti aspetti sulla stessa lunghezza d’onda.
Già oggi, nelle condizioni attuali, percorrendo la sp 309 e poi la Pievaiola si può andare dalla stazione di Chiusi (distante 500 metri dal confine con l’Umbria, il posteggio dedicato è a meno di 200) all’ospedale ex Silevstrini, allo Stadio e al palasport, nella zona industriale e commerciale Settevalli di Perugia in 35-40 minuti, anche tenendo conto di semafori, limiti di velocità, autovelox ecc. Con qualche miglioria il tempo potrebbe scendere – lo abbiamo scritto tante volte – abbondantemente sotto la mezz’ora. Con il BRT previsto da Perugia fino a Tavernelle, buona parte del percorso potrebbe essere coperto con mezzo pubblico veloce. Attualmente ci sono corse di bus Perugia-Chiusi e viceversa. Potrebbero essere anche quelle migliorate e velocizzate.
Agganciandosi a Chiusi, Perugia potrebbe trovare una via d’uscita dall’isolamento di cui parla anche il comitato Progetto Fontivegge. Un confronto tra i due comitati potrebbe essere utile. E proficuo. La battaglia è comune e anche la soluzione potrebbe essere convergente. Una piccola curiosità: la stazione di Perugia è sostanzialmente una copia della stazione di Chiusi com’era prima che un bombardamento Alleato la radesse al suolo il 21 novembre del ’43. Quella attuale, ristrutturata nel 2017 fu ricostruita appena dopo la guerra su progetto “razionalista” dell’architetto Mazzoni.
Da Perugia a Chiusi si può andare anche in treno, via Terontola. Una quindicina di anni fa si parlò di una bretella ferroviaria tra Borghetto di Tuoro e Castiglione del Lago, per consentire di raggiungerre Chiusi senza arrivare a Terontola e poi tornare indietro: 5-6 km di linea. Non una “grande opera”. Ma anche quella è rimasta un’ipotesi, perché la politica più che spingere ha frenato.
La presa di posizione del comitato perugino denota ancora una volta come la politica vada in una direzione e la gente in un’altra. E non è questione di destra, centro o sinistra, perché sulla “bufala” Media Etruria il pane ce lo hanno inzuppato tutti e molti fanno fatica a sgombrare la mucca (o meglio la bufala) dal corridoio; su altre questioni come la bretella di Tuoro o la ristrutturazione della Sp 309 “moianese”, i progetti sono rimasti sempre nei cassetti, chiusi a chiave per evitare che a qualcuno venisse in mente di rispolverarli. Un po’ come per la Chiusi-Siena sul versante toscano.
Il 2025 è l’anno del giubileo: Ci sarà un incremento del flusso turistico legato all’evento. Siena e Assisi sono le città dei santi Patroni d’Italia, la Media Etruria ammesso che mai la facciano, non sarà pronta in 3 mesi… Siena da un lato, Assisi e Perugia dall’altro potrebbero sfruttare la stazione di Chiusi come aggancio alla Firenze-Roma e anche al’alta velocità, se fosse ripristinata la fermata del Frecciarossa già dall’orario invernale. Un motivo in più per chiederla.
m.l.
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