CHIUSI, SCARAMELLI ORDINA DI RIPULIRE UN’AREA DEGRADATA DEL CENTRO

ADESSO FARA’ UN’ORDINANZA SIMILE ANCHE PER LA FORNACE E IL DORMITORIO FS?
CHIUSI – Stamattina il Comune ha mandato le ruspe per sistemare un’area degradata tra via Piave e via Montegrappa. Si tratta di una “esecuzione forzata a seguito di ordinanza del sindaco” che ha definito l’operazione un “esempio concreto di come una società si debba fondare non solo sui diritti ma anche sui doveri”. A pagare la riqualificazione dell’area in questione sarà il proprietario. In effetti quello spazio era da tempo in condizioni non tollerabili e non sostenibili, nel cuore dell’abitato, peraltro nelle immediate vicinanze di una banca e di alcune attività commerciali e artigianali. Non è chiaro se diventerà un posteggio o cos’altro, ma l’esecuzione forzata decisa da Scaramelli appare come una decisione giusta, doverosa e non più rinviabile.
Naturalmente adesso l’ordinanza emessa per l’area di via Piave, costituisce un “precedente” e la stesso provvedimento potrebbe essere invocato per altre aree degradate e fatiscenti. Due su tutte: quella della ex Fornace di via Oslavia, antico opificio, sito importante di archeologia industriale, ma ormai diroccato e cadente, difficilmente recuperabile anche solo in parte e quella dell’ex Dormitorio Fs in via Manzoni.
La vecchia fornace, allo stato attuale, anche se all’interno di perimetro recintato e chiuso rappresenta non solo un biglietto da visita non proprio invitante per chi arriva a Chiusi da via Oslavia, ma anche un pericolo per i rischi di crollo, di incendio, per la presenza di animali (è diventata negli anni rifugio di gatti, cani, topi, nutrie, serpenti, piccioni, volpi e perfino di simpatici caprioli…).
Gatti, piccioni, nutrie e topi abitano ormai indisturbati anche nell’ex Dormitorio delle Fs e nelle immediate pertinenze anch’esse degradate e fatiscenti (vedasi la cabina elettrica nei pressi dell’ex passaggio a livello) e fonte di rischi per la salute e l’incolumità pubblica, oltre che elemento che offre un’immagine negativa della città a chi arriva in treno.
Certo l’area della Fornace richiede, anche solo per la messa in sicurezza e una sistemazione minima, interventi diversi e ben più costosi e complicati di quello attuato in via Piave, ma adesso il “precedente” c’è e se qualcuno facesse pressioni in tal senso, per il sindaco sarebbe più difficile tergiversare. Vedremo.
E vedremo se il Comune avrà la stessa giusta determinazione anche con soggetti più forti de proprietario dell’area di via Piave, come le Fs. Anche l’ex Dormitorio, come la Fornace e come l’angolo appena riqualificato, non può più stare in quelle condizioni.
la Fornace ha un gran fascino. Sarebbe bello se si potesse rIstrutturare e recuperare come luogo, magari, di laboratori, una libreria…qualcosa di simile, insomma.
Qualche anno fa, come Primapagina pubblicammo una proposta in tal senso, con il supporto di una tesi di laurea di una studentessa castiglionese… Il problema è che ormai la Fornace è un rudere difficilmente recuperabile ed è un peccato (lo dice uno che è nato e ha vissuto 25 anni a 50 metri dalla fornace…)
ma cioè, i miei pensieri…Primapagina li ha già pensati tutti! Era destino allora:)
oppure, semplicemente, sono originale come l’acqua calda e la fetta di limone…:D
No, è che primapagina è al pezzo da 23 anni..
Aspettiamo con ansia lo stesso trattamento per la Fornace???????
Il “decoro urbano” è come i “diritti umani”: si sa come si comincia non si sa dove si finisce.
😀