CITTA’ DELLA PIEVE, IL TAR DELL’UMBRIA ORDINA DI RIAPRIRE IL PRONTO SOCCORSO

CITTA’ DELLA PIEVE -La notizia è di quelle che fanno il botto e a Città della Pieve e dintorni è infatti deflagrata come una bomba. Il Tar dell’Umbria ha accolto parzialmente il ricorso presentato dal sindaco di Montegabbione e sostenuto dal Comitato per la salute ed ha disposto la riapertura del Pronto Soccorso presso l’ospedale pievese.
Nella sentenza si legge: “Attesa la sua natura di primaria importanza tra i servizi sanitari nel senso che dalla sua tempestività e certezza dipende con altissima probabilità no la qualità del servizio, ma la protezione del diritto primario dell’uomo, quello alla vita, l’organizzazione del servizio di pronto soccorso deve rispondere ad un nucleo irriducibile del diritto alla salute, affermato dalla Corte Costituzionale e per la sua stessa natura insopprimibile, nonché insuscettibile di essere compresso o ridotto in forza di qualunque altra esigenza politico-amministrativa, tanto meno di carattere finanziario. (…) Al riguardo non può sussistere alcun dubbio sull’irragionevolezza di una applicazione della normativa nel senso di legittimare soppressioni o trasferimenti definitivi di presidi di pronto soccorso che costringano l’utenza a rivolgersi a servizi il cui espletamento richieda un aumento dei tempi di percorrenza (andata e ritorno) oltre il limite di 60 minuti indicato nella normativa. E ciò a maggior ragione nel caso di specie, in cui la conformazione oro-geografica e le condizioni di viabilità interna dell’intera zona, incidono negativamente e strutturalmente sulla effettiva percorribilità nei tempi prescritti dagli standard di emergenza/urgenza, soprattutto nel periodo invernale a causa delle prevedibili avverse condizioni climatiche…”
In sostanza il Tar definisce irragionevole la chiusura del Pronto Soccorso pievese e censura il comportamento della Asl 1 (quindi della politica) che ha agito per esigenze politico-amministrativo e finanziarie, in contrasto però con il diritto alle cure della popolazione. Non solo, ma riconosce alla zona di Città della Pieve la situazione di “area disagiata” per viabilità e condizioni oro-geografiche, per cui la soppressione del Pronto Soccorso si è rivelata ancora più grave…
Non ha accolto invece il Tar le “doglianze” del Comune di Montegabbione circa la soppressione dell’attività ospedaliera di Medicina e Neurologia “che prescinde dalle limitazioni temporali dell’emergenza/urgenza e può essere sufficientemente garantita dall’Ospedale di Castiglione del Lago”; così come respinge la “doglianza” sulla mancata partecipazione del Comune ricorrente al processo decisionale che ha portato alla riconversione del presidio ospedaliero pievese, “non rientrando formalmente Montegabbione nell’ambito della competenza territoriale dell’Azienda Unità Sanitaria Locale 1”.
Il Comune di Montegabbione e il Comitato non hanno riportato una vittoria piena, ma hanno ottenuto il risultato più rilevante. L’annullamento della soppressione del Pronto Soccorso, che era il punto focale della protesta.
Quindi, adesso, in base alla sentenza del Tar il Pronto Soccorso deve essere ripristinato. L’Ausl dovrà ora provvedere a riaprirlo, secondo la normativa in materia (DM 70/2015). La decisione del Tar è del 16 gennaio ma è stata resa nota solo oggi 7 febbraio.
Tutto ciò dimostra che la mobilitazione e la battaglia civile a volte paga. E per Ausl, Regione e Comune un richiamo ad una politica che non può decidere sulla testa dei cittadini, senza tener conto delle esigenze primarie, previste dalla Costituzione.
Si dimostra anche un altra cosa ed è quella non solo che la lotta paghi ma che politicamente parlando ,quella politica eletta dai cittadini-parlo proprio di QUELLA POLITICA-che inizialmente doveva funzionare per il loro benessere e che è costata tante lotte e rinuncie per l’ottenimento dei servizi necessari e quindi per la democrazia diffusa, quando sposa teorie neoliberiste che portano alla negazione del benessere dei cittadini e che segue solo scopi di natura economica e risultati di bilancio che hanno la prevalenza sull’utilita’pubblica e vengono investiti di funzioni demandate al personale che si veda bene lo dicono loro che è al servizio della comunità ma serve solo al controllo dell’applicazione di tali teorie di cui parlavamo ,la cui preminenza è quella di far affermare da parte dei suoi rappresentanti tale tendenza ed anche ovviamente e necessariamente tali valori,rivela inevitabilmente la sua faccia.Tale faccia ,ma non solo a Città della Pieve ma anche in moltissimi altri luoghi d’Italia le cose e le procedure peggiori, il liberismo economico ha investito la sedicente sinistra e si sia servito di quest’ultima affinché passassero le politiche più inique.E sotto il plauso spesso degli stessi militanti che una volta applaudivano al contrario.Meno male che ogni tanto ci sono gli organi giurisdizionali della Magistratura e dello Stato che ancora possono dire la loro a favore dei cittadini.Una lezione questa che ci fa vedere come le teorie economiche vigenti lavorino contro l’interesse generale anche se coloro che cercano caparbiamente di applicarle spesso si rifiutano di riconoscere tale fatto.
I cittadini quando andranno a contarsi hanno di che riflettere su tali significati.Occorre resistere alle politiche che i vertici spingono per far passare,con motivazioni del tutto farlocche ed aventi per finalità solo la quadratura dei bilanci si,ma di quelli sulla pelle dei cittadini.E pensare che quasi sempre ci fanno la lezione…..e spesso quando si trovano stretti all’angolo ci dicono che non sia possibile fare altrimenti.Chi vi ricordano tali cose la sinistra?
MAH! La sentenza ordina il ripristino del Pronto Soccorso, in quanto zona disagiata, secondo le linee guida del DM 70/2015 ma non il ripristino dei reparti di degenza. Curioso dato che il punto 9.2.2 del detto decreto impone almeno 20 posti letto di degenza medica, una week and day surgery e un’emoteca.
Beh, se la normativa citata (DM 70/2015) prevede la riapertura anche dei reparti di appoggio al Pronto Soccorso, senza i quali il PS non può funzionare, dovranno essere riaperti anche quelli
Un pensiero a Oscar Minelli e Marinella Bustocchi, deceduti a settembre 2017, a cinque minuti dal presidio sanitario “di primo soccorso” in seguito ad un frontale con un autoveicolo, dopo essere stati lasciati 30 minuti agonizzanti in mezzo alla strada prima che arrivassero i primi soccorsi da Castiglione del Lago. Sarebbe bello che il vostro giornale li ricordasse.
siete grandi braviii
Cosa devono combinare ancora (i TAR) per conquistare la meritata SOPPRESSIONE?
Taranto, NOI a Taranto abbiamo l ‘ospedale Moscati a Paolo VI Taranto che venne chiuso il pronto soccorso un anno fa unitamente ad altre due Ospedali a Grottaglie e a Massafra per il riordino della Sanità pugliese. Per la provincia di Taranto un solo Pronto soccorso l’ospedale ANNUNZIATA DI TARANTO al collasso. Riaperto il Pronto soccorso del Moscati a gennaio 2017 solo per le emergenze, senza ulteriori possibilità di avere al Moscati H 24 laboratorio di analisi o ad dirittura reparti inesistenti come cardiologia, ortopedia. Pur essendo il Moscati un ospedale di Eccellenza per la cura dei tumori. Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano non sente, non vede e non valuta assolutamente questo disagio dei Tarantini e l’ utenza dopo il primo soccorso viene mandata in cliniche private convenzionate, per i ricoveri, con spreco di soldi pubblici. Talvolta anche fuori Taranto in provincia. Ditemi voi come si fa a vivere se tolgono il diritto alla salute ( art. 25 diritti umani)
Per Civitelli Concetta. Come si fa? Visto che logicamente e chiaramente non è soddisfatta di quello che riporta, quando entra in cabina la prossima volta persi a ciò che ha detto e si comporti di conseguenza e voti per liste diverse da quelle che sono servite a fare gli scempi che ha riportato. Ci stà anche che potrebbe anche cadere dalla padella nella brace ma potrebbe anche uscirne dalla brace.I finale non è scontato ma una cosa è certa ed è che questi di cui si parla hanno governato alternandosi negli ultimi 25 anni ed adesso dai media nazionali ci danno lezioni di moralità. Basterebbe solo questo secondo me per non votarli….Le ricordo che la democrazia e cioè la possibilità di scelta di chi mandiamo a rappresentarci nella cosa pubblica è costata centinaia di migliaia di morti, sangue e miseria alla nazione Italia, ma questa cosa sembra essere stata dimenticata dal popolo italiano che ad ogni turno elettorale rivota sempre per i medesimi e si appresta a farlo anche fra poco. A dimostrazione di quello che dico, come vede pur se per 70 anni hanno governato sempre i soliti in italia anche cambiando nome sul cartellino del campanello per ammansire ed attrarre il popolino dei grandi numeri mentre è chiaro che ”il contenuto” dell’appartamento dove si suona il campanello è sempre il solito.Ed allora è inutile incazzarsi se poi il popolo italiano è questo che risponde alle sollecitazioni mediatiche di coloro che manda al governo. Quelli lo sanno bene che il popolo risponde in quel modo, solo chi non si rende conto che l’ingranaggio funzioni in questo modo pensa che certe cose non siano giuste soprattutto quando ci toccano da vicino ed allora fa scattare la reazione e la rabbia.Come credo avrà sentito tutti che promettono tutto, abbiamo assistito che si sono regolarizzati contratti per gli statali dopo 9 anni che attendevano e gli hanno dato 80 Euro di media dopo 9 anni….il metodo quello è: il bastone e la carota, accompagnati con le litanie che l’italia riparte e che ” sarebbe distruttivo cambiare le cose proprio adesso perchè si butterebbe a mare ciò che è stato fatto”…. ma lo dicono questo fanno perchè hanno reso e sanno che sono davanti ad un popolo senza memoria e senza dignità che è stato zitto soprattutto sull’approvazione della legge elettorale che hanno voluto loro per assicurarsi la continuità e quindi essendo fedifraghi rispetto anche a ciò che loro stessi dicevano. Si ricordi che stiamo parlando di ben 4 governi incostituzionali e quindi si possono permettere tutto ed il contrario di tutto con tutta l’indifferenza possibile.Procedendo in avanti,tali manifestazioni aumenteranno perchè aumenteranno le contraddizioni non le sanatorie che dicono di apportare ,perchè se la gente non è capace di vedere le crepe che loro non vogliono far vedere e che nascondono con i discorsi e non con i fatti, sarà sempre peggio.Non andiamo perciò a migliorare, è una pia illusione che ci vogliono far passare in testa per ammansirci. Veda lei indipendentemente dal pensiero politico di ognuno,cosa bisognerebbe fare. Di fronte a questo ognuno è responsabile di se stesso e non siamo più al tempo della propaganda della SPES ( agenzia dei preti tanto per dirsela chiara e tonda)che mostrava la faccia di un colono con accanto una vanga e con sotto scritto : ” agricoltore quando entri in cabina Dio ti vede, Stalin no”. Pensa davvero davvero Signora che in Italia sia cambiato qualcosa di fondamentale nella gente rispetto a prima ? Adesso i destinatari attuali di tale propaganda-che sono tutti gli italiani dal momento che la TV entra in tutte le case e che ossessivamente ci fa vedere che il non cambiare sia il miglior modo per consolidare il benessere che secondo loro incomincia a riapparire.In sostanza per chi pensa che votino gli Italiani ? Dopo il voto,usciti dalla cabina elettorale, considereranno compiuta e terminata la loro funzione, salvo poi incazzarsi per le cose che si ripresentano e che li toccheranno da vicino.E si ricordi anche di un altra cosa: che sono proprio loro i primi a parlare di mantenimento della democrazia, come se la sentissero un baluardo eretto da loro, da difendere di fronte a chi vorrebbe annullarla. ”Ma guarda quanti cattivi e distorti ci circondano e che sono al mondo eh?”….