CHIUSI, FONDAZIONE ORIZZONTI: CON IL SINDACO PRESIDENTE SARA’ FULVIO BENICCHI IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO?

CHIUSI – Tra non molto il Consiglio Comunale sarà a chiamato a votare le modifiche allo Statuto della Fondazione Orizzonti. Modifiche che consentiranno al sindaco di riacquisire la presidenza dell’Ente, finora delegata a figura esterna… La scelta è compiuta. Si tratterà di discutere i dettagli e vedere le se le minoranze vorranno mettere voce in capitolo. Magari chiedendo una quota di rappresentanza. Poi si sa che a fianco del sindaco-presidente, che sarà figura di garanzia e controllo, ma non operativa, sarà nominato un direttore amministrativo o Soprintendente. Come in molti teatri italiani e fondazioni culturali. A questo proposito si sta facendo strada un’ipotesi. Quella che ad occupare la casella di direttore amministrativo/Soprintendente sia l’ex direttore generale di Banca Valdichiana Fulvio Benicchi, 63 anni, in pensione e al momento libero da impegni e senza incarichi.
Così, dalla presidente manager Silva Pompili si passerebbe al tandem Bettollini-Benicchi. Anzi al triumvirato Bettollini-Benichi-Cigni. Con il primo a dettare le linee e controllare l’andazzo, il secondo a gestire i conti, il terzo ad organizzare e gestire cartelloni e iniziative…
Per Benicchi potrebbe essere un ritorno sulla scena, dopo l’uscita anticipata dalla direzione della Banca nell’estate scorsa, effetto – forse anticipato anch’esso – della fusione con la consorella poliziana. E sarebbe un ritorno in prima linea. L’esperienza, dal punto di vista gestionale-amministrativo, non gli manca di certo. Bettollini opterebbe dunque per una soluzione di… sicurezza scegliendo di mettersi al fianco un manager sperimentato, che conosce bene la città, il territorio, le dinamiche economiche e ha diretto e governato una nave importante.
Il nome di Fulvio Benicchi circola da qualche settimana ma non è ancora ufficialmente uscito. Forse anche lui ci sta pensando. Chiaro però che quando tuona, da qualche parte piove, come si dice da queste parti. L’asso nella manica di Bettollini potrebbe essere proprio l’ex direttore di Banca Valdichiana, che tra l’altro come banca con la Fondazione Orizzonti è stata sempre piuttosto impegnata.
Se son rose fioriranno.
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A parte il fatto che lo statuto della Fondazione Orizzonti prevede che le modifiche allo statuto stesso debbano essere fatte dal Consiglio di gestione della Fondazione, quindi stento a comprendere cosa potrà avvenire nel consiglio comunale convocato per la prossima settimana, in ogni caso la posizione della lista Possiamo sulla vicenda è chiara e nota da tempo, quindi chi la conosce non può ipotizzare che Possiamo chieda una quota di partecipazione.
Questo giornale ha pubblicato il comunicato stampa con cui spiegavamo dettagliatamente il nostro pensiero, mi sembra però che sia stato velocemente dimenticato quindi mi permetto di incollarlo di seguito a questo commento.
Le annunciate dimissioni del Presidente della Fondazione Orizzonti segnano il fallimento delle politiche culturali e promozionali operate dalla maggioranza che governa Chiusi. In quattro anni di attività della fondazione, Silva Pompili, è il terzo presidente che si dimette.
Possiamo – Sinistra per Chiusi ha sempre sostenuto che la Fondazione è nata su presupposti sbagliati, con una decisione calata dall’alto, senza nessun coinvolgimento del tessuto cittadino, senza indirizzi e strategie chiare. In definitiva, l’ente costituito nel 2012 ha preso il posto dell’Istituzione Teatro Mascagni solamente per meglio aggirare le difficoltà economiche di bilancio del comune e poter attrarre risorse private. Fin dall’inizio la Fondazione si è caratterizzata come un carrozzone dove inserire personaggi vicini all’allora Sindaco Scaramelli, e inclini ad assecondarne le direttive, prova ne sia che la prima presidente si è dimessa dopo pochissimo tempo dall’aver assunto l’incarico in quanto impossibilitata a svolgere in maniera autonoma il proprio ruolo.
L’obiettivo di coniugare lo sviluppo culturale come volano della dinamica turistica, in modo tale da far crescere l’attrattività e la visibilità di Chiusi anche in termini di nuove opportunità di rilancio economico e dare attuazione così al progetto del sistema Chiusipromozione non si è mai realizzato.
Al di là dell’attività svolta dalla Fondazione, degli spettacoli proposti, del lavoro e dell’impegno di coloro che hanno diretto l’ente, ciò che è mancato è una visione d’insieme e una strategia da parte dell’amministrazione comunale. Sono stati, inoltre, ristretti gli spazi di utilizzo di strutture vitali, come il Teatro Mascagni, imponendo il pagamento di cifre assurde per il suo utilizzo. In poco tempo sono stati accumulati ingenti debiti che tuttora gravano sul bilancio. In particolare durante il triennio di presidenza Rossi, con il colpevole silenzio e totale immobilità del Sindaco Scaramelli.
Silva Pompili, chiamata a presiedere l’ente dopo la disastrosa presidenza Rossi, è stata prima sottoposta al massacro elettorale delle scorse consultazioni comunali, dove è risultata clamorosamente non eletta, condividendo tra l’altro lo stesso destino con la funzionaria della fondazione Arianna Fè, dopodiché nonostante sia rimasta inspiegabilmente in carica è stata costretta alle dimissioni, nonostante avesse “dimenticato” la vicenda elettorale. Adesso bene sarebbe conoscere i dettagli sulle motivazioni che l’hanno portata a maturare questa scelta, quello che appare evidente comunque, al di là di quelle che saranno le motivazioni ufficiali, è la solitudine politica, amministrativa e personale in cui si è dovuta muovere in questi mesi.
In ogni caso, come avevamo previsto, un’intera esperienza è giunta al capolinea. L’assunzione della presidenza della Fondazione da parte del Sindaco sarà quanto meno singolare: si nomina nel consiglio di indirizzo e poi si fa eleggere da coloro che egli stesso nomina nel Consiglio. Oltre al conflitto tra controllore e controllato, la scelta del sindaco si configura anche come un segno di sfiducia nei confronti dell’assessorato alla cultura, rendendolo di fatto inutile e rafforzando la logica “dell’uomo solo al comando”. Ritenere che tutto questo sia un passo in avanti per riportare più vicino al comune la gestione e la promozione delle attività culturali ci pare fuorviante. Ci sembra invece un passo fatto a caso per assenza di idee e proposte. Del resto gli stessi recenti pseudo Stati Generali della cultura sono stati l’ennesimo evento passato nell’anonimato della città, senza lasciare alcun segno tangibile di coinvolgimento e senza idee sulle quali progettare una visione compiuta di politiche per la crescita culturale e turistica. Ci avviamo, come ormai le amministrazioni degli ultimi anni ci hanno abituato, ad un pericoloso salto nel vuoto, sia per quanto riguarda la gestione della fondazione, che non può essere certo liquidata in poche settimane, sia per quanto riguarda la gestione nei prossimi anni di un settore fondamentale della vita di una comunità come è quello della cultura.
Ma quali rose dovrebbero fiorire. Cinque anni di discutibile attività della fondazione, tre dimissioni di presidenti in quattro anni, un buco di bilancio spaventoso, una presidente e una funzionaria massacrate come candidate alle elezioni comunali, l’unica persona, Silva Pompili, che con passione stava tentando di risollevarne le sorti costretta a dimettersi, come si fa a far passare sotto silenzio tutto questo e commentare “se son rose fioriranno”?
Caro luca scaramelli, ci vediamo mercoledì 8 febbraio in consiglio comunale alle ore 18 e 30. Studia bene però, perché se vieni con questi argomenti, fai una figuraccia. Puntuale mi raccomando.
Mercoledì io personalmente non potrò essere presente in consiglio. Le motivazioni della nostra lista saranno comunque adeguatamente sostenute.
Juri Bettollini credo che a studiare dovrai cominciare anche te perché i fatti e non le opinioni di 5 anni di fondazione sono sotto gli occhi di tutti, almeno di chi gli occhi ce li ha e li vuole usare.
È in quanto a figuracce sull’argomento, dopo aver bruciato alle elezioni in un solo colpo la presidente e la funzionaria credo che ti meriti un master.
Esattamente ciò che hai detto e infatti ho cominciato a studiare. È un mio compito è una mia responsabilità. Non garantisco sul risultato, ma l’impegno sarà massimo. Peccato che non sarai in consiglio mercoledì. Sono certo che avrai impegni improrogabili. Sarà per la prossima volta dai. Ps. Salva la diretta streaming, può aiutare per il futuro.
Sarà la mia prima assenza in consiglio comunale e mi dispiace molto. Sull’impegno credo che siamo tutti al di sopra di ogni sospetto.
La frase “se son rose fioriranno” significa solo “si vedrà”. Non contiene giudizi di valore, auspici o speranze. Il giudizio di primapagina sulla fondazione e sulla manovra in atto per cambiarla è noto quanto la posizione di Possiamo. Quindi la polemica mi sembra del tutto pretestuosa e fuori luogo. Quanto ai commenti del sindaco, avrebbe potuto anche dieci se la notizia è vera o no e se sarà Benicchi il direttore amministrativo. Forse non vuole anticipare la discussione in consiglio ma avrebbe fornito un elemento di chiarezza…
So bene (e l’ho scritto più volte) che Possiamo era in campagna elettorale per il superamento della Fondazione e per il ritorno ad una gestione delle attività e strutture culturali direttamente da parte del Comune. Ma siccome, pur andando la manovra in atto verso il ridimensionamento dell’autonomia della Fondazione e di un maggiore controllo da parte del Comune, non siamo ancora al “superamento” dell’ente, non vedrei niente di strano se le opposizioni, in sede di modifiche allo statuto chiedessero, in questa fase, di avere voce in capitolo e quindi anche di tener conto della loro presenza o di loro indicazioni nelle nomine da parte del Sindaco o del Comune… Non credo che sarebbe per Possiamo e 5 Stelle una abdicazione, un dietrofront rispetto ai loro programmi elettorali e alle posizioni più volte espresse. Naturalmente entrambi i gruppi sono liberissimi di non farlo e di mantenere le distanze. Io credo che sarebbe invece un elemento di garanzia, proprio nel quadro del “maggior peso” del Comune (quindi del pubblico) nelle scelte e nella “gestione” della cultura.
Personalmente non la penso come te Marco sul coinvolgimento delle opposizioni, perchè la politica- e non te lo devo insegnare io- è soprattutto il risultato di modi di pensare diversi.Questo comporta che se i cittadini hanno eletto una maggioranza tale maggioranza debba governare e dare i risultati che i cittadini si aspettano.Se non lo fà od è carente o se durante il percorso amministrativo succedono delle cose che riguardano la conseguenza delle scelte e di come si sia impostata la politica della maggioranza, in questo caso sulla ”cultura”, è bene che le responsaboilità pubbliche ed etiche e soprattutto politiche verso gli elettori siano messe quantomento il più possibile in evidenza. In parole povere nel caso che auspichi si vorrebbe governare in quanto maggioranza ma dividere le responsabilità con le opposizioni. Lo sai come si chiama- ancora per fortuna questo fatto? Si chiama ”Inciucio”, ma non serve nè ai cittadini e tantomeno alle opposizioni ed i discorsi che vengono fatti per giustificarlo sono discorsi che non tengono minimamente conto dell’arretratezza che si gestisce nel caso di Chiusi.Quindi a chi porta acqua? Chieditelo.E siccome credoo che ci sia sia semprepiù bisogno di chiarezza perchè già i cittadini e l’opinione pubblica con quanto è successo sono disorientati, se poi ci aggiungi l’acqua che porta l’immissario dentro il lago, l’acqua del lago non si potrà più distinguere ed i cittadini metteranno tutti alla stessa stregua.Ed avrebbero ragione.Ed alla stessa stregua non sono da considerare ,nè il governo nè l’opposizione.Hanno la maggioranza? Che governino allora! Non hanno mica bisogno di quelli che gli sfrondano la giungla col machete davanti per fargli il cammino? No ?
Carlo, io non auspico niente, tantomeno un “inciucio”. Ho solo scritto che se le opposizioni chiedessero -ora che si va a modificarla – di avere voce in capitolo nella Fondazione, anche attraverso la nomina di figure di loro gradimento, o loro proposte, non ci vedrei niente di strano. Altrimenti, se chi ha vinto deve governare e fare come gli pare, che ci stanno a fare le opposizioni? Se devono star lì a dire solo e sempre no, o a non dire niente, basterebbe metterci un cartello fisso, sui banchi delle minoranze, invece dei consiglieri. In ogni caso anche i no e i “no grazie” devono essere motivati, caso per caso… La politica la deve fare solo Bettollini?
Ma perchè ti svegli adesso? Mi dici quante volte è successo che la maggioranza abbia accettato le richieste dell’opposizione? Solo quando potrebbe-dico potrebbe e sottolineo potrebbe- servire a togliere una mezza castagna dal fuoco si vede che possa essere utile una collaborazione? Quante altre volte la maggioranza ha negato ogni forma di collaborazione e di osservanza a quello che le opposizioni hanno detto? Hanno detto sempre no, ed in più col sorrisino sarcastico sulle labbra dei loro componenti.Ora mi dici così? Io come ti devo rispondere se non col discorso del ”machete”che sfronda l’intrico delle liane della giungla? Forse non ti rendi conto che purtroppo viviamo in tempi diversi da quelli di prima dove le persone erano portate per formazione ed apertura a collaborare anche sulle cose che ritenevano frontiere opposte. Oggi non nè più così, ma non è più così perchè una quantità di persone di tutti i ceti politici se ne strafottono delle materie dove possano collaborare ed è cambiata la visione. hanno i voti , hanno loo scettro del comando e comandano. Vanno avanti come carri armati e non fanno prigionieri e questa è una involuzione sul piano della politica certamente.Ma se non le regola la gente col voto certe cose mi sembra che da sole non si possano regolare viste proprio le persone.E così dall’esterno come la posso vedere io per esempio, le risposte di Bettollini a quanto asserito da Scaramelli sono il segnale che ci sia qualcosa che viene ritenuta molto fastidiosa da parte dell’establishment che Bettollini rapresenta, quasi una non più sopportabilità quando si dicono delle cose che secondo me oggettivamente sono non smentibili.E quello è il modo di reagire. E l’uno che dice all’altro”la prossima volta preparati bene perchè se vieni con queste argomentazioni farai una non bella fugura” la dice lunga su chi sia la parte più esposta.Ed il mio non è un processo alle intenzioni, ma è una presa d’atto di quale sia la parte politica che debba smontare quanto Scaramelli ha detto e scritto, e che alla mia modesta analisi appare oggettiva e non smentibile, soprattutto a quanto si vede dai risultati.
Carlo non farmi dire cose che non ho detto. Non so se la maggioranza accetterebbe le minoranza nella fondazione. O se alzerebbe un muro come tante volte ha fatto. Non e’questo il punto. Io ho solo detto che non mi scandalizzerebbe se le opposizioni chiedessero o provassero a imporre una loro presenza o un loro coinvolgimento. Mi pare cosa ben diversa. E non vorrebbe dire inciucio. Vorrebbe dire fare politica e cercare di incidere su una specifica questione. Stop. Poi se la linea delle opposizioni è quella di demolire la Fondazione e provare a farla chiudere, bene. Ma non ho visto finora nessuno fare questa battaglia. Tantomeno le opposizioni, che al massimo hanno fatto qualche battuta sarcastica.
Eccoci ! Ora siamo al completo ! Ci mancava proprio !
Per Niccolò Martinozzi. In che senso siamo al completo ? Siamo al completo nel senso che si auspicasse che anche le opposizioni fossero coinvolte sul fronte Orizzonti ? In quel senso lì sono d’accordo con la battuta tua sarcastica, altrimenti non vedo altro. Scusa la mia cecità.
Per il ” soprintendente ” !
Brutte storie. Meglio tenersi lontani da certe situazioni. Coraggio… passerà… nulla è eterno. Nel frattempo ricordo che basta fare pochi chilometri Per accorgersi che ancora c’è vita nel pianeta