MOZIONE UNITARIA PD-M5S E AVS SU GAZA E SU ISRAELE. FINALMENTE UNA POSIZIONE CHIARA. MA IL PARTITO DI ELLY SI SPACCA ANCHE SU QUESTO…

giovedì 17th, aprile 2025 / 18:34
MOZIONE UNITARIA PD-M5S E AVS SU GAZA E SU ISRAELE. FINALMENTE UNA POSIZIONE CHIARA. MA IL PARTITO DI ELLY SI SPACCA ANCHE SU QUESTO…
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Verrebbe da dire: finalmente, era l’ora. Probabilmente, in concreto, servirà a poco. Ma è un passo importante, per molti aspetti. Parliamo della mozione unitaria presentata in Parlamento da Pd, M5S e Alleanza Verdi-Sinistra sulla situazione a Gaza e in Palestina.
E’ un passo importante perché intanto il testo esce dal limbo del detto e non  detto, dall’ambiguità dell’equidistanza e prende una posizione piuttosto netta. Ed è un passo importante, perché almeno su questo tema, che non è certo secondario, le forze di opposizione (anche se mancano i centristi di Renzi, Calenda e Marattin) parlano con voce univoca e fanno fronte comune.  Ecco i punti fondamentali della mozione:
1️⃣Riconoscere lo stato di Palestina come stato democratico e sovrano e promuoverne il riconoscimento anche da parte di tutta l’Unione Europea;
2️⃣Esigere in tutte le sedi internazionali e multilaterali il cessate il fuoco immediato in Palestina, la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, la fornitura di aiuti umanitari, il rispetto della tregua in Libano e il pieno rispetto del diritto internazionale;
3️⃣Sostenere il cosiddetto “Piano arabo” per la ricostruzione e la futura amministrazione di Gaza, condannando qualsiasi piano di espulsione dei palestinesi da Gaza e Cisgiordania;
4️⃣Sospendere immediatamente forniture, autorizzazioni e compravendita di armi con Israele;
5️⃣Sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale;
6️⃣Esigere la fine dell’occupazione militare illegale dei territori palestinesi in Cisgiordania e l’illegale creazione e sostegno di insediamenti israeliani;
7️⃣Promuovere la sospensione dell’accordo di associazione EU-Israele, per le ripetute violazioni del diritto internazionale;
8️⃣Dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di Netanyahu e Gallant;
9️⃣Sostenere, in tutti i consessi europei ed internazionali, la legittimità della Corte Penale Internazionale.
Al d là della posizione umanitaria per il cessate il fuoco e a favore della possibilità di far arrivare aiuti alla popolazione di Gaza, nel testo ci sono anche alcuni punti molto chiari nei confronti di Israele, di Netanyahu e dei coloni che occupano illegalmente le terre dei palestinesi.  E c’è il richiamo al rispetto delle sentenze della Corte Penale Internazionale e quindi ad attuare i mandati di arresto nei confronti del presidente israeliano e del suo ministro.
Il documento mette all’angolo, quanti fino ad ora, anche dentro il Pd (ma non solo) hanno tenuto posizioni tendenti a giustificare la “reazione israeliana” all’attacco del 7 ottobre 2023, quindi anche a giustificare la fornitura di armi e sostegno ad Israele, negando di fatto il genocidio in atto, usando un metro di giudizio e valutazione del tutto diverso rispetto, per  esempio, all’Ucraina.
E non a caso la reazione di questa parte di sinistra, ovvero di quella che si autodefinisce “sinistra per Israele” non si è fatta attendere. Ieri in Senato c’è stato un dibattito cui hanno partecipato vari esponenti del Pd e di Italia Viva, come Ivan Scalfarotto (Iv), Lucio Malan e Piero Fassino, Graziano Delrio, Alfredo Bazoli e Walter Verini, Lia Quartapelle e Marianna Madia, Enza Rando e Antonio Nicita, Simona Malpezzi e Sandra Zampa; Marco Carrai, da sempre vicino a Matteo Renzi, Raffaella Paita, Luciano Nobili, Silvia Fregolenti.
Dunque il Pd trova unità di pensiero e di azione con M5S e Avs, ma si spacca ancora una volta al proprio interno, come si è spaccato, rispetto alla posizione ufficiale di Elly Schlein, sulla risoluzione Von der Leyen sul riarmo.
Fa piacere, dal nostro punto di vista, constatare che a livello locale, molti esponenti Pd hanno rilanciato sui social la mozione unitaria e chi ha ripreso la notizia del convegno della “sinistra per Israele” lo ha fatto solo per criticare (anche duramente) tale iniziativa. Con il senatore Walter Verini siamo stati molte volte d’accordo, ci conosciamo da tempo e ne conosciamo l’equilibrio e la sensibilità; ha seguito tante volte le nostre iniziative, e noi le sue. In questo caso però ci dispiace trovarlo in quella compagnia. Quanto a Fassino, l’unica domanda che sorge spontanea è “come è possibile che ancora lo facciano parlare”?
Non sta certo a noi suggerire ad Elly Schlein come comportarsi, ma forse un po’ di chiarezza dentro il partito la dovrà fare e di un po’ di zavorre dovrà avere il coraggio di liberarsi, altrimenti rischia di vanificare tutto il lavoro che sta facendo.
m.l.
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