SAN CASCIANO BAGNI: ADDIO A VINCENZO BOLOGNA, MEDICO E SCRITTORE

sabato 15th, marzo 2025 / 12:09
SAN CASCIANO BAGNI: ADDIO A VINCENZO BOLOGNA, MEDICO E SCRITTORE
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SAN CASCIANO BAGNI –  Due giorni fa se n’è andato un amico. La notizia, data sui social dai familiari, mi ha tramortito. Il post parla di “malattia incurabile”, della quale non sapevo nulla. Parlo di Vincenzo Bologna, medico, ma anche scrittore. Qualche anno fa presentammo insieme il suo libro “Patologia generale” e il mio “Il vortice”, un romanzo autobiografico  e un racconto tratto da uno spettacolo teatrale sui nostri anni di piombo. Vincenzo era un po’ più grande di me, ma non molto. Cinque anni credo. Nel mese di ottobre scorso venne a vedere a San Casciano, con la figlia Alice, lo spettacolo “Lo straniero” sulla vicenda amara del polacco Joseph Klucine, partigiano ammazzato dai partigiani a Sarteano. Ne scrisse una bella recensione.

Distanti anni luce per estrazione sociale e formazione politica, lui di natali nobili, liberal radicale, io figlio di proletari e di formazione comunista, ci trovavamo però spesso d’accordo sulle questioni del mondo e anche di questa strana terra di mezzo, al confine tra la fine della Toscana, l’Umbria e il Lazio. Vincenzo, proprietario terriero da generazioni la conosceva bene, la sua terra, la coltivava, ci andava a caccia, e credo amasse profondamente i colori un po’ sbiaditi delle crete della Val di Paglia che somiglia molto alla più celebrata val d’Orcia, gli odori di quei terreni aridi, della ginestra, delle olive appena spremute nei frantoi. Ogni volta che ci si incontrava a Chiusi o a San Casciano o da qualche parte erano sempre chiacchierate piacevoli. Anche sulle cose su cui avevamo opinioni molto diverse come la guerra in Ucraina o a Gaza per esempio. Era una mente “liberal” e quindi lui stava dalla parte del mondo liberal occidentale e anche della Nato, senza se e senza ma. Non era però un conservatore o peggio ancora un reazionario. Il contrario. Su molte questioni italiane per esempio (dalla lettura degli anni di piombo, con cui pochi in questo paese hanno fatto i conti) al giudizio sull’attuale governo e su molti di quelli precedenti ci siamo trovati spesso in una strana sintonia. Così come – lo dicevo poc’anzi – sulle vicende legate al territorio, politiche, economiche, ambientali, culturali. La comune passione per la scrittura e la narrazione ha fatto da ponte avvicinandoci parecchio, nonostante i diversi e lontani punti di partenza.

La sua uscita di scena in modo così repentino è come una falla aperta da un colpo di cannone. Ci ricorda che siamo tutti davvero di passaggio e la dipartita può avvenire da un momento all’altro. Ci ricorda che quelli della sua e della mia generazione sono ormai la “prima linea”.  Caro Vincenzo ci hai fatto un pessimo scherzo. Non me lo aspettavo proprio.

Ai familiari tutti, in particolare ai figli Alice e Filippo che conosco da quando andavano al liceo e transitarono per qualche tempo anche dalle parti della redazione di primapagina, un abbraccio forte e le più sentite condoglianze. Oggi, sabato 15 alle ore 14,30 i funerali a San Casciano Bagni, Collegiata di San Leonardo.

m.l.

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