CHIANCIANO, LAVORATORI AL NERO IN CONDIZIONI DI DEGRADO: IMPRENDITORE SOTTO INCHIESTA.

mercoledì 19th, febbraio 2025 / 18:35
CHIANCIANO, LAVORATORI AL NERO IN CONDIZIONI DI DEGRADO: IMPRENDITORE SOTTO INCHIESTA.
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IL PROBLEMA DELL’ACCOGLIENZA E DEGLI ALLOGGI DEI MIGRANTI NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO E  DI RISPETTO DELLE NORMATIVE…

CHIANCIANO TERME – In gergo giudiziario si chiama “decreto dispositivo di controllo giudiziario d’impresa e  sequestro preventivo”. E’ la disposizione eseguita dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Siena, su mandato della Procura di Siena a Chianciano Terme nei confronti di un imprenditore sottoposto ad indagini per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

L’indagine partita nel febbraio 2024, ovvero un anno fa, condotta dai carabinieri del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro di Siena e finalizzata a verificare l’impiego in nero o irregolare di manodopera nel settore del commercio al dettaglio ortofrutticolo nella Valdichiana senese, ipotizza a carico dell’indagato il reato di “impiego di manodopera (10 cittadini stranieri, tra cui un minore di anni 18) a condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno, con particolare riferimento alla corresponsione di un salario inferiore a quello previsto dalla contrattazione collettiva, a turni lavorativi estenuanti (da 12 a 15 ore al giorno, senza pausa lavorativa e senza giorno di riposo settimanale), a violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e a situazioni alloggiative degradanti”. Il soggetto finito sotto inchiesta gestiva alcune rivendite di frutta e verdura a Chianciano e nella provincia. Hanno collaborato alle indagini i carabinieri di Chiusi, Sarteano, Montepulciano.

La Valdichiana si conferma non essere un’isola felice.  E l’indagine in questione conferma ancora una volta la presenza di situazioni gravi di sfruttamento di persone in difficoltà. Cioè di sfruttamento del bisogno, senza troppi scrupoli sulle condizioni, sugli orari di lavoro e soprattutto sulle condizioni abitative. Non solo a Chianciano, anche in altri comuni si segnalano situazioni di assoluta emergenza: con gente, soprattutto stranieri, ma non solo, che dormono e bivaccano in edifici chiusi e abbandonati, fatiscenti, senza acqua né luce, né servizi igienici. Spesso usano giacigli di fortuna e fornelli a gas che possono essere pericolosi. Ovviamente non è colpa dei malcapitati, o non è solo colpa loro. Da un lato possono rappresentare manodopera occasionale a bassissimo costo, dall’altro fanno comodo alla narrazione sui migranti nullafacenti che sono troppi, gironzolano per le nostre cittadine e paesi e non possono essere accolti tutti indistitamente. In tutto questo aleggiano termini che pensavamo, almeno da queste parti, non più in voga come “caporalato” e aleggia anche un razzismo latente che vede gli stranieri e i migranti solo o come un fastidio o come una risorsa facile per lucrare sull’indigenza, sulla fame, sul bisogno. Le istitituzioni locali e regionali, molte associazioni sociali e di volontariato fanno il possibile per fornire risposte mettendo a disposizione strutture di accoglienza, sportelli informativi e di avviamento al lavoro, corsi di italiano. Ma evidentemente tutto ciò non basta.

Domenica prossima, 23 febbraio, alle ore 11, a Chiusi Scalo, sala Culsans (centro giovani in via Leonardo da Vinci) si terrà un incontro con il gruppo Refugees Welcome, proprio sul tema dell’accoglienza e delle iniziative pratiche per renderla reale, operativa. Una buona cosa, utile a capire e, volendo, anche a mettersi a disposizione per dare una mano.

E’ giusto che Magistratura e forze dell’ordine tengano alta la guardia su fenomeni border line e intervengano laddove si verificano o si ritiene che possano verificarsi situazioni di sfruttamento o peggio di persone in difficoltà. Ma la questione non può essere considerata solo un problema di rispetto delle norme sul lavoro.

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