IL DERBY SINALUNGHESE-FOIANO E QUANDO LA CLASSE NON E’ ACQUA, MA… ACQUAVIVA

L’anticipo è già iniziato da qualche secondo, mi aspettavo una presenza di pubblico più importante, arrivando qui al mitico Stadio Angeletti. Oggi è Sabato e c’è Sinalunghese-Foiano la regina delle partite nel nostro calcio dilettantistico. Campionato di Eccellenza girone B, non una partita qualsiasi, la nostra Juve-Inter per intenderci. Piove, il terreno è pesante, per chi ama questo gioco le condizioni ideali, nell’aria plumbea un sentimento che riaffiora: la nostalgia, nostalgia canaglia. Guardo le squadre che si battono con grande determinazione, ma in realtà vedo i fantasmi di mille derby disputato difendendo la maglia del Chiusi. Assorto, mi accorgo che accanto a me, a bordo campo in piedi sotto la pioggia e’ rimasta soltanto una elegante signora con gli occhiali: freme, soffre, vive la partita con grande trepidazione. Mi riporta lì, nel presente, sull’importanza del match. Le due contendenti non sono partite bene in Campionato, necessitano di punti, devono uscire subito dalle zone paludose della classifica. Oggi si gioca per vincere. Gli allenatori sono di assoluto valore, Benedetti per i locali e l’ex Argilli sulla panchina ospite, le squadre sul terreno di gioco lo dimostrano, perché la partita è tiratissima e molto spigolosa però è affrontata a viso aperto dai protagonisti. Con il coltello fra i denti, all”arrembaggio, al primo affondo i padroni di casa passano. Baby-bomber Fiaschi (2005) insacca come un rapace da attaccante navigato e la Signora con gli Occhiali si blocca, sospira, ma non si scompone. Gli ospiti non ci stanno, si riversano subito in avanti più con la voglia che con le geometrie, ma funziona lo stesso: al ’20 in un’ azione piuttosto rocambolesca, Adami in pressione sull’ultimo difensore della Sinalunghese, costringe il suo avversario a tentare una giocata d’esperienza: il centrale cerca di mettere in evidenza il contatto fisico subito, cascando a terra sopra al pallone, la classica Chiellinata. L’arbitro non ci crede, rigore assegnato al Foiano per fallo di mano. Il pubblico si incendia, la Signora con gli Occhiali non fa una piega, stringe forte la recinzione ed aspetta. Lo stesso Adami dal dischetto fissa l’uno a uno. Da qui fino al fischio finale il match decolla, è vibrante, e le squadre danno davvero tutto ma il risultato non cambia più. I centrocampisti delle due formazioni salgono in cattedra correndo, stroncando e rilanciando, Tacchini e Verdelli spadroneggiano, come avrebbero detto negli anni ’90, di lotta e di governo. Ma in generale è il livello atletico ad impressionare. Le due squadre spingono su ogni accelerazione, l’Eccellenza Toscana è a pieno titolo la Categoria Regina dei dilettanti. Annotazione non secondaria: complici alcune assenze per infortunio, le due società hanno messo in mostra i gioielli del Settore Giovanile sia come titolari che come riserve. La Sinalunghese addirittura ha convocato tre Allievi (2008) per il big match. Direi che il Presidente amaranto Mangani ed il suo omologo rossoblù ,l’amico Polvani Claudio, debbano essere molto orgogliosi dei ragazzi del vivaio e del lavoro che faticosamente stanno costruendo. Anche se il campionato è estremamente difficile. Anche se parte delle tifoserie mugugnano. Queste due realtà meritano un enorme e sostegno da parte degli appassionati locali. L’arbitro fischia la partita è finita, un punticino che non accontenta nessuno, gli esami sono soltanto rimandati. La signora con gli occhiali finalmente si rilassa, si dà una sistemata e mi guarda negli occhi:- hanno giocato meglio loro, oggi ci è andata bene, ma i ragazzi sono stati bravi. Hanno retto nella difficoltà, mi sembra un buon segno, no? Annuisco, la saluto, il fine settimana è appena iniziato, domani è Domenica ho deciso che voglio farmi male, assaporare questa nostalgia fino in fondo…
… A Piancastagnaio d’Ottobre ci vengono tutti. Ci sono più macchine nei boschi, che in piazza alla Stazione. Castagne a sacchettate, e poi funghi. Non c’è nessuno che non vada a cercare i funghi all’Amiata. Io sono andato alla sagra del Bagnolo, dove i porcini li avevano già comprati e ne ho mangiati due piatti fritti e due piatti arrosto. Sono carico per Atletico-Acquaviva. I Lupi, che sfidano la capolista. È pure caldo al comunale, quassù a Piano, strano però piacevole. E si sente che è una domenica di castagne, funghi e pranzi, il pubblico è sparuto, anche se la partita è di cartello, oggi ha vinto la ganassa.
Mi siedo vicino ad una mia vecchia conoscenza, il signore grosso con il cane piccolo. Che abbaia e rompe i coglioni, ma al signore in questione diciamo che gli si può concedere qualche licenza. Ho giocato in quel campo quando era in erba e si ghiacciava e poi anche dopo, nello Stadio delle meraviglie. Proprio, quando venne sostituito il manto con un sintetico, poté iniziare la folle cavalcata della Pianese che li ha portati quest’ anno fino al professionismo. In serie C.
Ma al signore grosso con il cane piccolo rumoroso, questo non devo ricordarlo, visto che è stato lui a costruirlo. Tutto. Oggi giocano i Lupi, i cugini poveri, che mattone dopo mattone hanno formato negli anni una squadra di tutto rispetto, fatta di amici e di gente che si vuole bene. E poi con Mister Benanchi hanno iniziato anche a giocare divinamente, arrivando ad essere protagonisti in Prima Categoria. Il problema che alla montagna sale l’Acquaviva; compagine imbattuta in questo avvio di stagione, allenata in modo estremamente pratico sempre da Mister Cresti e soprattutto raro esempio di gruppo granitico, forgiato da mille battaglie. I Leonardi hanno messo in piedi davvero un progetto brillante. E in effetti sulla partita non c’è storia, l’Acquaviva si divora durante novanta minuti, almeno tre occasioni colossali, ma alla fine quando il pomeriggio sembra segnato da un sofferto pareggio, il solito Fiorilli regala altri tre punti alla Capolista. Che attaccante, che giocatore.
Si torna negli spogliatoi, gli ospiti festeggiano con la colonna chiusina in testa (Dongarrà, Rampelli, Pandolfi, Muccifori) autrice di una grande prestazione (sigh!!), e i tifosi si prendono beffe dei locali: – Ancora deve arrivare la civiltà quassù! Una roba così non l’avete mai vista!!
Urlano alcuni tifosi chianini. Il Signore grosso con il cane piccolo sorride sornione, si alza e se ne va in incognito. La classe non è acqua.
Francesco Ferretti