GHINO DI TACCO, GHINO DI PUNTA… RADICOFANI-FONTEBELVERDE, QUANDO OLTRE LA PARTITA C’E’ DI PIU’

Da San Casciano non si vede bene Radicofani, ti devi sporgere un pochino, Celle sul Rigo t’impalla la vista. Sai che c’è Radicofani, là dietro quella curva, eppure a volte non ci ripensi; come accade con i cugini di secondo grado, come ti scordi di quei parenti un po’ scomodi. I Sancascianesi vivono distanti dai grandi centri abitati eppure sono persone di città, all’avanguardia, collegate per questioni economiche e lavorative con Orvieto e Roma; i “Vips”, i personaggi famosi sono di casa alle Terme ed i locali sono proiettati verso il futuro sempre ragionando in senso globale, dei veri cittadini del mondo insomma. Oltre il torrente Rigo, ad un battito di ciglia, un tiro di sputo se volete, due tornanti di sopra invece ci stanno i Radicofanesi. Non si spostano se non strettamente necessario, i turisti da quelle parti si chiamano pellegrini, e sono tanti, e camminano lentamente verso la Capitale. A Radicofani non ci vai in vacanza, ti fermi un attimo in Fortezza a riposarti, perché da lassù il tempo cambia prospettiva, e le distanze si allungano mentre le generazioni passate e future si confondono e si intrecciano. Dieci chilometri di distanza, una ventina di curvoni, due mondi lontanissimi. Un paese affamato di successo ed un altro orgogliosamente attaccato alla terra, al presente, alla pazienza di chi sa aspettare.
Radicofani – Fontebelverde dunque, duecento persone affacciate sul Monte Amiata, in un pomeriggio di sole, da vivere ancora a maniche corte. E le squadre lottano come devono fare, esattamente come sono state progettate, proprio come impongono le rispettive tradizioni: i termali (biancoverdi) guidati da Mister Parretti, fanno la partita e gestiscono il possesso palla, i padroni di casa (rosanero) allenati da Massimo Savelli provano a difendersi e ripartire in contropiede. Gli ospiti sfoderano un 3-5-2 estremamente offensivo modello Inter di Inzaghi, con la difesa bloccata coadiuvata da un mediano di regia (Acatullo) e quattro trequartisti a sostegno di Bomber Sodiq.
Pronti, via, Sodiq in azione solitaria firma il vantaggio. Anche il Radicofani in realtà si schiera con un 3-5-2 molto ordinato ma coraggioso stile Antonio Conte: la difesa guidata da un Davide Generali in grande spolvero, tenta con l’aiuto di Rossetti in mezzo al campo di imbrigliare la tecnica avversaria, per poi innescare Buti Severini e Rossi sulle fasce velocemente in ripartenza. E funziona. E nel giro di pochi minuti complice una dormita difensiva biancoverde il Radicofani pareggia. Uno a uno dopo un quarto d’ora, palla al centro.
Da lì in avanti è Ghino di Tacco e brigantaggio da gentiluomini e Seconda Categoria. Improperi verso il direttore di gara, nei confronti degli avversari e in direzione dell’Altissimo. Come quando Ghino tenne prigioniero l’Abate di Cluny: lo derubò di diversi denari, ma allo stesso tempo tenendolo prigioniero a pane e acqua lo guarì dal mal di stomaco che lo tormentava da sempre. Il Prelato, uno degli uomini più potenti della sua epoca, alla fine ringraziò addirittura il suo carceriere ed anzi la leggenda narra che intercesse per lui, presso l’amico Papa in persona. In fondo l’Abate di Cluny si stava dirigendo proprio a San Casciano per curarsi alle terme! E questa è la leggenda, e questa è la partita. La Fontebelverde che ha allestito una rosa da super corazzata è passata a Radicofani per mettere in mostra i pezzi pregiati e passeggiare sui locali. Il Presidente Angeli degno erede di Ghino, gli ha preparato un tranello ingegnoso che complice qualche mancanza tecnica non riesce completamente. E la Domenica si smorza tranquilla per le due squadre, appagate probabilmente da quello che hanno visto sul rettangolo verde. Risultato finale 1-1. Il Radicofani ha smosso la classifica e ha recuperato qualche infortunato, ed il punto preso dà fiducia nel percorso di risalita che attende la truppa dell’ottimo Savelli. I Termali hanno capito una volta in più che la chiave di volta è molto vicina, ed il pareggio di oggi se accettato con intelligenza potrebbe gettare le basi per ottime prestazioni future; il potenziale della squadra è veramente impressionante, fuori categoria.
Una lunga fatica aspetta Taormina e compagni, ma il gruppo sembra compatto ed è ben messo in campo e sicuramente gode dell’appoggio e dell’entusiasmo di tutto il paese. Altrettanto difficoltosa è l’impresa che si prospetta per i giocatori del Presidentissimo Canestri, organizzarsi in tempi rapidi per poter esprimere tutto il talento di cui dispongono, con almeno 4 attaccanti formidabili nelle proprie fila. Le rivali per la vittoria finale venderanno cara la pelle. Ma per sapere come andrà a finire c’è molto tempo ancora e molta strada da fare ed i Radicofanesi, bicchiere in mano, si sono già fermati a riposare insieme al viandante sconosciuto. Al Tocco. Lassù in terrazza. Dove il mondo si ferma ed è bello aspettare. Come faceva Ghino di Tacco in attesa dei pellegrini e mercanti da spennare…
Francesco Ferretti