CHIUSI, MUORE ROBERTO CARLONCELLI. IL FESTIVAL ORIZZONTI PERDE IL DIRETTORE ARTISTICO.

mercoledì 25th, luglio 2018 / 10:33
CHIUSI, MUORE ROBERTO CARLONCELLI. IL FESTIVAL ORIZZONTI PERDE IL DIRETTORE ARTISTICO.
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CHIUSI – Mancano 10 giorni dall’inizio del festival Orizzonti, ma stamattina è rimbalzata in città una notizia che non avremmo mai voluto dare. Una di quelle notizie che ti tolgono il fiato. Roberto Carloncelli, il direttore artistico del Festival chiusino, è morto. Piegato e vinto da una malattia inesorabile contro la quale si è battuto come un leone fino alla fine…

Carloncelli prese in mano Orizzonti un anno fa, praticamente in corsa, subentrando ad Andrea Cigni. Mise in piedi in quattro e quattr’otto una edizione meno pretenziosa, più “popolare” e soprattutto meno dispendiosa. Ma il festival ebbe comunque successo. Avrebbe avrebbe dovuto dirigere Orizzonti anche quest’anno, dal 5 al 12 agosto. Ne ha stilato il programma che ha voluto ispirare alla parola “senso”. Il senso delle cose, il senso della vita, il senso dell’arte, il senso di comunità e dell’arte applicata alla comunità.

Stava già male. Ma ha lavorato alacremente per non darla vinta alla malattia e perché gli impegni presi si mantengono. Era un tipo tosto e gentile al tempo tempo stesso, Roberto.  E se ne è andato lasciando tutto a posto, pronto per l’uso, in sordina come fanno gli artisti…  Certo, la sua morte lascia un vuoto grande nella sua famiglia, tra gli amici delle varie compagnie teatrali con le quali ha condiviso per anni fatiche e applausi, e anche nella Fondazione Orizzonti di Chiusi, che ora dovrà decidere cosa fare del festival alle porte. Roberto Carloncelli avrebbe senz’altro voluto che il festival si facesse comunque. Per gli artisti la frase “The show must go on” è Vangelo. Lo spettacolo deve andare avanti, sempre e comunque. E’ così da secoli. Il teatro è anche questo, la forza di prendersi gioco delle cose più terribili, delle assenze, delle partenze improvvise.

A Chiusi Carloncelli lascia un festival, che seppur messo su in condizioni già precarie e seppure sia meno originale e più nazional popolare dei precedenti targanti Cigni, lancia comunque dei messaggi precisi. Significativi, importanti. In qualche modo è il testamento che il direttore artistico lascia a chi rimane e avrà il compito di portare avanti la manifestazione.

Da queste colonne, ci uniamo al dolore e al cordoglio dei familiari, degli amici di Roberto (che sono anche nostri amici) e salutiamo Roberto con un grande applauso, come si fa con gli artisti. Ciao amico, buon vento. Ti auguriamo di trovare un teatro tra le stelle…

m.l.

 

 

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