Chiusi, mercoledì il Consiglio Comunale decide sulla Fondazione Orizzonti. Molte schermaglie, poca discussione

CHIUSI – Mercoledì prossimo (8 febbraio) alle 18,00 il Consiglio Comunale discuterà la modifica dello Statuto della Fondazione Orizzonti d’Arte, l’ente che sovrintende alla gestione delle attività e delle strutture culturali della città. Modifica che dovrebbe cambiare i criteri e le modalità di nomina del Consiglio, cancellare l’attuale incompatibilità e portare all’assunzione della presidenza direttamente da parte del sindaco. Un passaggio questo che andrà a configurare un ruolo più forte e decisivo del Comune e un ridimensionamento oggettivo dell’autonomia (fino ad ora pressoché totale) del management della Fondazione.
Naturalmente il sindaco presidente, per ovvie ragioni, legate anche agli impegni nella conduzione dell’amministrazione, non sarà una figura operativa, ma presumibilmente “di indirizzo e di controllo”. La gestione operativa sarà affidata, secondo quanto affermato dalla presidente uscente Silva Pompili in un recente colloquio con Primapagina e non smentito dal Comune, ad un Direttore Amministrativo o Soprintendente, come avviene in tante fondazioni e in tant teatri italiani, mentre la parte prettamete artistico-culturale resterà nelle mani del direttore Artistico Andrea Cigni, fresco di rinnovo dell’incarico sia per il festival estivo che, da quest’anno anche della stagione invernale del Mascagni. Se Cigni è una pedina sicura, così come la presidenza al Sindaco, non è ancora chiaro chi sarà il direttore amministrativo o Soprintendente.
Nei giorni scorsi è circolata la voce di un possibile incarico all’ex direttore di Banca Valdichiana, Fulvio Benicchi, attualmente in pensione e libero da impegni e incarichi. La notizia l’abbiamo data proprio su queste colonne. Ma al momento il nodo sembra non essere ancora sciolto. Forse per riserve dello stesso Benicchi, forse per qualche “resistenza” nello stesso gruppo di maggioranza.
Intanto le opposizioni da un lato confermano il loro giudizio negativo sull’operazione Fondazione, su come la stessa è stata gestita in questi anni, e anche sui risultati. E pur salvando l’impegno di Silva Pompili (almeno i Podemos), preferirebbero superare la Fondazione, chiuderla in sostanza e tornare ad una gestione comunale; dall’altro criticano duramete il sindaco e la maggioranza per aver voluto fare, anche questa volta, tutto da soli senza coinvolgere le minoranze. E la riunione della Commissione Cultura del Consiglio comunale, nello stesso giorno deella seduta consiliare viene vista come un tentativo pro forma di intavolare un confronto, senza avere la volontà politica di farlo…
In effetti il sindaco, la giunta e la maggioranza, dopo la notizia delle imminenti dimissioni di Silva Pompili e le prime illazioni sull’assuzione della presidenza da parte del sindaco (uscite su Primapagina l’11 gennaio, quai un mese fa) non hanno proferito parola, aspettando di presentarsi in Consiglio con la pappa pronta e scodellata. Anche le opposizioni, però, al di là delle critiche di fondo sulla Fondazione e sulla condotta di Bettollini non hanno chiesto, preteso o tentato di organizzare un confronto preventivo nel merito della questione.
Fatto sta che mercoledì prossimo, salvo ripensamenti o novità legate all’esito della discussione, le modifiche allo Statuto della Fondazione saranno approvate. Probabilmente a maggioranza, con il voto contrario dei due gruppi di opposizione.
La maggioranza ha i numeri e tira diritto per la sua strada, senza tanti complimenti, come tante volte ha fattoi anche in passato. Le minoranze sembrano accontentarsi di dire “not in my name” e prendere le distanze. Più dai metodi che nel merito, perché del merito si è parlato poco.
Ogni posizione è legittima ed ha le sue ragioni, naturalmente. Ognuno può pensare che sia inutile ragionare con gli altri. E’ così anche a livello nazionale del resto.
Ma l’impressione è che anche stavolta su una questione non secondaria della vita sociale e amministrativa, la politica sia stata carente, se non assente. La politica è fatta anche di passi intermedi, di trattative, di accordi e incontri a metà strada, di compromessi, pure, se vanno nella direzione auspicata. Noi avremmo preferito opposizioni che cercavano di portare il loro contributo al problema, di imporre il loro punto di vista e comunque un confronto aperto e pubblico. Perché il problema non è solo se Bettollini & C. sono arroganti e poco democratici e le decisioni le prendono senza coinvolgere le minoranze, ma quello, visto che la Fondazione, almeno in questa fase non verrà sciolta e superata, di come farla funzionare al meglio, di come gestire al meglio le attività culturali , quindi i festival, le stagioni teatrali, gli eventi, e il teatro, i musei e le sale pubbliche, gli spazi della città, le risorse presenti sul territorio ecc.
Ecco, su questo, al di là di qualche schermaglia procedurale, anche stavolta – lo ripetiamo – la discussione è mancata.
m.l.
Comune di Chiusi, Fondazione Orizzonti, Juri Bettollini
Io dico che ci vuole il rispetto delle idee e delle posizioni,senza fare da imbonitori, senza tentare di cucire una pezza che non arriva a pienare lo strappo.Il problema che tu mi sembra vai ripetendo è quello che ancora tu cerchi di rimuovere pensando ad una possibile collaborazione,quindi riterresti-se mi consenti- che in nome di quello che tu rifiuti di definire come inciucio,far togliere le castagne dal fuoco a chi amministra, dividendone le responsabilità perchè dici che cercare di collaborare sull’organizzazione della cultura a Chiusi debba convenire a tutti.Marco, le elezioni cosa si fanno a fare ? Vedi che via via anche tu mi sembra che sia alla ricerca di un cerchiobottismo del quale o tu non ti rendi conto oppure che cerchi di non considerare come tale.E mi spiegheresti perchè pensi che tutto questo possa convenire a Chiusi ? Lecito che tu esprima il tuo parere per carità, altrettanto lecito che io ti dica a cosa rassomigli quello che auspicheresti, e rassomiglia proprio a quello che tu secondo me hai sempre nel passato giustamente criticato e combattuto.Ora che si ripropone un meccanismo di rattoppo andando anche quasi d’imperio ad integrare lo statuto dopo tutto quanto è successo nel cambio di presidenza nella storia della Fondazione per ben 4 volte se non erro e si ripropone guarda caso un altro nome, tu vieni fuori con la trovata che con il coinvolgimento delle opposizioni la strada sia meno in salita per Chiusi.Poi tante volte sei tu che t’incazzi perchè la gente dici che non faccia opposizione seria.Ma si può dire tutto ed il suo contrario con la massima indifferenza mi sembra.Scusa Marco ma la bussola nel tempo ha subito perfezionamenti tecnologici ma funziona sempre perchè ci sono dei poli magnetici, e quelli sono lì da sempre.Sono gli uomini da loro a crearsi i problemi perchè navigano storti e non lo vogliono riconoscere.Perchè ?
Sbaglio ? Se sbaglio correggimi perchè le cose che vengono dette io me le ricordo.E ti dico anche che il guaio dei giorni nostri è l’alternativa che il cammino possa apparire un giorno si e l’altro no come cosa normale oppure anormale a seconda di quello che faccia anche piacere a qualche gruppo di potere.
Carlo, io non ho mai parlato di collaborazione. Ma di presenza e pressione più incisiva da parte del le opposizioni, anche attraverso il confronto e l’azione politica, in consiglio e fuori. Dire “lasciamoli cuocere nel loro brodo” secondo me è la negazione della politica.
La commissione si riunirà due giorni prima del consiglio, non nello stesso giorno. Per dovere di cronaca.
Meglio, avranno più tempo per valutare…
Pressione più incisiva? Si ok, ed allora cosa dovrebbero fare,condividere come tu hai detto ed entrare nell’apparato decisionale per farsi avvolgere da chi decide in modo che risulti un tutt’uno perchè il contrario diversamente sia la negazione della politica? Parrà una posizione estremista la mia,forse lo è, ma siccome lo sappiamo molto bene che tutta la società fin’ora è andata avanti per procedimenti di ”mediazione” in ogni aspetto (che tu definisci il sale della politica) e questo fatto ha nascosto agli occhi della maggior parte della gente come funzioni il sistema, alla fine guarda te quali risultati abbiamo raggiunto.Dico così perchè molte volte si tenta di fare il bilancio delle situazioni ma non si considera il pregresso come sia avvenuto e cosa abbia prodotto. Io non ho ricette per tale cura,ma il tuo discorso che in precedenza ho definito con la parola che a te non piace e che dici che non la consideri una forma di ”inciucio”, io come tanti e come una gran parte della società ne avremmo anche abbastanza di tutte queste posizioni che tendono solo a consumare le opposizioni in vista della riproposizione puntuale di quanto passa il convento e quasi sempre sotto gli occhi non vigili della gente.Non ho ricette ho detto, ma dal momento che le elezioni ci sono state e che la maggioranza della gente ha votato per la giunta costituita ed amministrante, non vedo il motivo delle ragioni per le quali le castagne o la mezza castagna dal fuoco la dovrebbe togliere l’opposizione a chi governa.Su tale atteggiamento mi sembra- con le relative riserve- che lo stesso carattere di Bettollini non mi sembrerebbe tanto accettante di una cosa del genere, quindi non penso nemmeno che si faccia irretire e coinvolgere in certi discorsi. Hanno fatto il nuovo statuto nel quale mi sembra di aver capito che non esisteranno più i conflitti di interessi con la carica che possiedano i possibili nominati, e quindi se così fosse che governino il cambiamento allora.Qual’è il problema? Vediamo come risponde la popolazionee come risponderanno le opposizioni. Il vecchio fatto del bastone e della carota non è che te le sei inventato tu per la proposizione e per il pensiero che hai espresso.Quello che un po’ mi indigna e mi fa pensare-te lo dico papale papale- è il fatto che in questa situazione quella che tu esprimi come ”negazione della politica” presupponga invece affinchè non si abbia” la negazione della politica”, che si possa mettere in moto invece la medicina perchè la ”sistemazione delle buche” passi per la mediazione,anche e soprattutto perchè tale concezione si presupporrebbe che fosse applicabile in una situazione di confronto dove ci sia una audizione e volontà politica di voler tener presente le situazioni concertate con chi si oppone.Ma in presenza di ciò di cui si parla, mi sembra che sia proprio quella che viene auspicata di essere messa in campo possa essere effettivamente la negazione della politica,se la parte che è all’opposizione voglia conservare la propria integrità e non farsi coinvolgere in quelle che sono le pastoie dell’inciucio.Perchè Marco sarebbe un inciucio sia in teoria che in prassi, perchè io che comando e traccio la linea e decido su dove andare ho bisogno che l’altro venga coinvolto nelle mie scelte da me dettate per far sì che alla fine del percorso io possa dire senza essere smentito che le scelte fatte l’ho fatte insieme a lui.Quindi io che sono all’opposizione ti ho tolto le castagne dal fuoco perchè non decido nulla sia di strutturale(il nuovo regolamento l’hai deciso tu maggioranza) e le opposizioni ti hanno retto la balla,non contestando i limiti del tuo procedere.Così facendo si annebbia ancora di più, soprattutto agli occhi della gente le questioni,che già non vedono chiare e se poi gli si dà in pasto questa nuova condizione allora si che possono tutti dire ma voi su cosa vi opponete?La negazione della politica-non lo dimenticare- è anche il fatto che la maggioranza della gente li abbia votati, poi sarebbero lo stesso loro a fare accordi con le opposizioni.Questo sarebbe uno degli aspetti della ”negazione della politica”. C’è qualcosa che non torna, e questo qualcosa che non torna è il cavallo di troia che permette non di scalfire lo scettro del comando(difatti come vedi loro vanno per il verso che vogliono e decidono passando sopra a tutto per affermare i loro fini e volontà anche con la revisione dello statuto per esempio che è uno degli aspetti … o no?) e quindi gli altri in nome della governabilità della maggioranza e del presupposto beneficio di Chiusi,che poi sarebbe tutto il contrario- si dovrebbero adeguare.Ah Marco, ma nessuno è ripreso dalla piena come si dice…..e d’accordo con te che tu dici di non auspicare questo ma le tue sono parole. Nei fatti in sostanza questo scaturirebbe.E pensi che sia una operazione positiva? Positiva per chi lo si sà bene, alla fin fine….Non s’inventa nulla Marco, è gia tutto questo parte del pregresso. Anche perchè mi sembra di aver capito Paolo Scattoni che giustamente è quasi sempre critico sulle scelte della maggioranza,stavolta guarda caso starebbe alla finestra a vedere a cosa si addivenga con un fare del genere) così.Intendiamoci, una posizione che teoricamente come l’ha proferita potrebbe anche avere una sua dignità (io il suo post recente su tale argomento l’ho interpretato così).La Democrazia Cristiana funzionava così a livello centrale e periferico, con qualche risultato senz’altro, anche positivo non lo nego, ma la sostanza era quella che in sella ci rimaneva lei,ed era lei che faceva la spartizione dei pani e dei pesci,ma soprattutto sotto la sua etica politica e di pensiero, provocando anche il disordine che vediamo dopo decennio e che culturalmente viene da quella l’impostazione.Oggi ci sono questi sotto altro simbolo e hanno certamente la maggioranza relativa e valgono queste le direttive e le applicazioni scaturite da casa loro non altre , insieme alla sinistra-quella che è più a sinistra- che al centro fa finta di scandalizzarsi ma che li sostiene in effetti in periferia. E’ questo il male dell’italia e che contribuisce di fondo a fare marcire e confondere le problematiche.Questo è l’inciucio, brutto termine che sa tanto di ”mafiosità della politica”, ma non mi sembra che abbia parlato in maniera talmente scandalizzante da far rizzare il pelo.E la gente non ci capisce più nulla perchè abituata a ragionare con i colori del bianco, rosso e nero.Quando gli si presenta la stessa pappa dove sono mischiati gli stessi colori ma il fine ultimo che esce dalla pappa è quello di prima (vedi che reggono ovunque e fanno i salti mortali per screditare chi possa far respirare loro l’aria di pericolo fino ad avere la faccia tosta-ormai non c’è più limite alla decenza- per fare l’unione con Forza Italia che sarebbe l’unico modo che possa assicurargli la continuità di rimanere in sella a scapito del popolo bue che li vota ?)-. Allora io chiedo solo una cosa ed è che un modo nuovo di ragionare possa portare la gente ad essere critica verso questo operato, verso questa impostazione di cambiare le cose escludendo principi che in fondo la stessa tanto vituperata da me Democrazia Cristiana era molto attenta a non calpestare poichè erano motivi per lei e per gli altri di un punto di forza da portare in futuro sul peso di decisioni che tenessero presente non gli inciuci (quelli li realizzava a livello centrale e poi spartiva lo spazio per i posti e le assunzioni anche in periferia ed altrettanto facevano gli altri PCI e PSI ma anche gli altri partiti, ed era il trionfodella loro occupazione dello Stato e della divisione clientelare di esso, questo senza dubbio alcuno)ma oggi la genia che ad essa si è sostituita è peggiore perchè è mancante nella massa dei politici di una visione politica culturalmente solida e prendono il sopravvento le decisioni spartitorie che si realizzano di forza, senza consultare ed estenderli alle basi che sono sempre più alienate-è questo che gli serve oggi-basta sentire i giornalisti di grido in televisione cosa dicono e cosa si augurano- ma solo fra amici degli amici.Sono le nuove genie politiche alla guida che portano una grande responsabilità politica di tutto questo e con loro anche le periferie politiche dove il dibattito non esiste più ma è totalmente assente. Solo pochi nomi ma anche loro sono meteore che neanche brillano più e la loro partecipazione politica serve purtroppo a ritadare l’ora del trapasso di quello che sarà il ”decuius” con l’aggravio dei prezzi pagati da tutta l’italia e di conseguenza indistintamente dalla gente comune.Questo occorre che la gente si metta in testa e che ancora gli interessi ad esistere di un moribondo esigono che possano star sempre lontani ed esserer percepiti lontani dal suo capezzale.In una società interclassista il coinviolgimento di tutti nella guida del governo fa gli interessi solo di chi lo guida, e non di tutti gli altri. Questo è il dramma della linea che hanno scelto per ignoranza, voglia di primeggiare ed ignavia.ma si tratta appunto principalmente e sempre di ignoranza politica.trena anni fa, questo esisteva, ma in misura più larvata, con tono minore e sempre con attenzioni riferite alla societa in maniera diversa. Oggi, dal momento che hanno decretato la fine degli ideali, la gente in maggioranza è portata a far passare quello che vogliono i suoi padroni.E’ la fine della gente ed il trionfo dei padroni.Infatti è quello che vediamo intorno a noi.Ricchi sempre di meno e sempre più ricchi, poveri sempre di più e sempre più poveri.Fino a che non possa scattare la reazione, ma guidata da quelli che sono sempre più ricchi per non mettere in pericolo i loro interessi. La democrazia esiste fino a quando puoi vivere in maniera decente.Dopo scatta lo Stato assolutista e si sa bene a cosa serva: a reprimere ed a delimitare lo spazio politico ed economico di chi lo possa mettere in discussione.
Significa semplicemente “pretendere di avere voce in capitolo”, di “trattare” le questioni dall’interno secondo le proprie posizioni non in un “tutt’uno con la maggioranza”. In tutti i consigli, compreso quello della Fondazione c’è o ci può essere una maggioranza e una minoranza… Non vedo perché, dato che la Fondazione è finanziata largamente dal Comune, le minoranze non debbano essere rappresentate nel Consiglio o esprimere delle figure di loro gradimento… Sarebbe uno scandalo e un inciucio? Non credo proprio. Io, in quanto cittadino che ha votato per una lista di minoranza, mi sentirei più rappresnetato e tutelato…
In linea teorica certamente, ma hai visto qualcosa nel passato che si avvicinasse nel sistema decisionale e nei suoi effetti a quanto sostieni e che auspichi opportuno? Avrò la memoria labile ,ma non me lo ricordo.Ti ricordi chi era che parlava di ”asfaltatura” prima, ma che poi tale asfaltatura con la nuova reggenza si è tramutata in quello che soprattutto lo stesso Bettollini ha sempre dichiarato fuori e dentro le righe che non avrebbe assunto posizioni verso le opposizioni nè roboanti ne avrebbe fatto alcunchè di reazioni e di discorsi eclatanti,ma che avrebbe invece proceduto per la sua strada senza rimbrotto alcuno magari con il sorriso sulle labbra,perchè loro(il PD) sono un partito che sa lavorare in silenzio con la certezza di venire apprezzato e quindi nella loro trasparente serenità il loro stile non deve essere quello del chiasso e/o dell’eclatanza di fronte alle opposizioni ,ma delle risposte serene a quanto possa essere contestato.Lo stile promesso è stato quello con una maggioranza accodata che ha condiviso tutto quanto pasava. La sua amministrazione è stata caratterizzata fin’ora da questo, è così o mi ricordo male?Cosa ti fa pensare tale atteggiamento, che detto fra noi non è solo un atteggiamento ma ha anche un contenuto etico ben preciso e non casuale,rivolto alle opposizioni ed al paese tutto? Il principio che vorresti fosse applicato e vedesse la partecipazione delle opposizioni pensi che possa essere applicato in una situazione del genere che rivela nello stesso tempo che l’asfaltatura vi sia sempre ma che nello stesso tempo possa essere dall’altezza degli scranni di chi decide arrestata per il tempo giusto che convenga loro , e poi ricominciata come sempre nelle decisioni fondamentali non lasciate certo alle minoranze? Sono io che ho fatto un sogno disturbato da incubi notturni oppure è quantomento certezza tutto questo? Comunque sia, credo che alla fine valga il principio generale che chi ha i numeri( e ce li hanno per il doppio delle opposizioni messe insieme) possa governare, chi non li ha faccia opposizione.Il discorso che fai tu nella risposta potrebbe essere valido se l’interlocutore di maggioranza fosse di natura diversa. Di natura diversa non è, anzi, è di natura che ha assoggettato tutto intorno a se.E tu vorresti e dici che verrebbero trattate le questioni dall’interno? Questa sarebbe potuta forse andar bene una volta, tanto tempo fa, quasi tre decenni fà, oggi è una gabola con la quale al cospetto di una opinione pubblica ridotta al lumicino, metterebbe alla stessa stregua chi governa e chi si oppone, col risultato che le responsabilità sarebbero ripartite e che le decisioni sarebbero prese sostanzialmente sempre dagli stessi.Rispondimi se questo farebbe o meno gli interessi di Chiusi in una situazione simile.Il bastone e la carota non l’hanno inventato oggi.Eppoi c’è un altra cosa che secondo me è anche un segno dei tempi.Ed è quella che in una confusione globale della politica, ad ogni piè sospinto rispuntino fuori teorie che concettualmente si pensa di applicare in ogni situazione,come quella che tu dici sia ‘la negazione della politica” intesa come fatto di non incontro e quindi di scontro. Qui le sorti oramai le decidono i media che ci sovrastano, non le decide nè Bettollini, nè Possiamo, ma sembre la misura aumenta nel contenitore nazionale che acquista sempre più peso ed il segnale l’abbiamo avuto nelle ultime elezioni dalle città più grandi e dall’esisto del referendum.Adesso-e converrai con me- che l’unica possibilità di scamparla dal giudizio della gente a questo giro sia l’alleanza spartitoria fra Forza Italia ed il PD e questo lo capisci anche te cosa significhi.Significa la definitiva negazione di ciò che i due schieramenti si sono detti l’uno dell’altro fin’ora e coloro che invocano la loro credibilità fanno un discorso menzognero sapendo di mentire.Ci vuole ancora dell’altro da far vedere agli italiani che questi partiti l’uno padronale e eticamente di propensione imprenditorial capitalista e l’altro di natura interclassista e trasversale che ogni giorno di più assomiglia alla DC che io, te e molti altri abbiamo conosciuto, faranno una unione sulla pelle dell’Italia, continuando ancora a spartirsi lo stato?Di elementi di socialismo di cui tanto avrebbe bisogno l’italia disastrata e messa in ginocchio dal tarlo permanente e mai morto della prima e seconda repubblica ormai non si parla più, è roba dimenticata, perchè ognuno tira la corda dalla parte che gli conviene, o che pensa possa conevirgli.Nell’immediato futuro si formerà sicuramente tale fronte che è tuttì’altro che un fronte progressista ma sarà un fronte basato sul mantenimento e sulla conservazione,mentre ci diranno con i loro media che sarebbe il massimo di quello che si possa fare data la situazione.Bene, anche in periferia ci sarà questo, e tu auspichi l’adesione da parte delle opposizioni ad un modello che sarebbe quello di cui ho parlato?La loro paura è che questo non possa avvenire, come il loro desiderio sarebbe quello che per loro tutto questo che tu dici potesse avvenire.Supereranno i loro timori solo a prezzo di una unione con la destra.Lasciali bollire nel loro brodo e che bollano nello stesso brodo coloro che li hanno votati perchè compartecipi della gabola.Non li giustifico, tantomeno li escludo dalle responsabilità.Si parla di messe enormi di gente che fatica anche ad arrivare alla fine del mese e che nel ritenere che abbiano istanze di sinistra li hanno votati.Con tutto questo discorso in definitiva ti voglio far capire che i vecchi metri di misura è parecchio che sono saltati e non è più possibile portare le persone e le nuove fasce generazionali dei 30 enni e dei 40 enni a pensare alle regole che vigevano prima.I fatti restano invariatamente gli stessi di sempre ma il giudizio sul come usare il metro di misura risente della crisi morale di questa modernità medioevale che ha indosso la gente.E’ quella stessa gente che ha approvato il modello Renziano perchè ritiene che sia la burocrazia che fermi lo sviluppo, questo gli hanno messo in testa.ma quiesto corrisponde alla visione tanto cara agli imprenditori di poter avere mano libera in un contesto dove le regole sono minime per poter fare quello che pare a loro.questo è stato e continua ad essere il principio che guida gli italiani.E ‘ il pane che hanno mangiato da sempre,e che ha superato temporalmente la prima e la seconda repubblica e questi che faranno le inevitabili intese con il Cavaliere, questo di sostanza validano. Ma lo sanno, non è che non lo sappiano.Ed allora, è a tali principi che vorresti dire di si e che questo sia la convenienza di ogni comunità? Questa è l’arretratezza e non può essere il futuro.Il futuro sarebbe scalzarli di sella,ed avere i consensi sufficienti per farlo, e forse nemmeno quello basterebbe, perchè troverebbero ugualmente il modo di
riciclarsi e di reinserirsi in una complessità di relazioni,una specie di quello che successe nel dopoguerra, che c’era chi credeva alla pacificazione ma c’era anche chi era stato col precedente regime e si era riciclato nel nuovo, perchè gli era stato consentito di farlo.