CHIUSI: DOPO DUE DERBY UN PO’ COSI’, DOMENICA ARRIVA LA CAPOLISTA MONTEVARCHI. UNA PARTITA CHE EVOCA RICORDI.

LA SINALUNGHESE VOLA, SORPASSA I BIANCOROSSI ED E’ TERZA DA SOLA.
CHIUSI – Due derby uno dopo l’altro capitano solo alle squadre di Londra, che sono parecchie… Nei campionati dilettantistici italiani capita di rado. Difficile pensare a gare stracittadine, se le città sono piccole. Spesso addirittura frazioni…
Il Chiusi gioca in Eccellenza che è la categoria regina dei dilettanti e però di derby ne ha giocati due di fila, nelle ultime due domeniche. Entrambi in trasferta. Non due stracittadine, naturalmente, ma due gare sentite e vissute spesso come Genoa-Samp o Torino-Juventus, o magari Pisa-Livorno… Partite ad alto tasso di rivalità. Storica. Non tanto per questioni di campanile, ma perché si tratta di squadre di paesi non lontani che tante volte si sono incontrate in Eccellenza e magari anche nelle categorie inferiori. Una, la Sinalunghese è con il Chiusi l’unica compagine senese del girone B. Una squadra “cugina” insomma con la quale gli intrecci sono stati tanti nel corso degli anni. L’altra, il Foiano, è vicinissima a Sinalunga, anche se in provincia di Arezzo e con il Chiusi ha un rapporto di atavico odio sportivo, dovuto forse a qualche retrocessione causata proprio da partite perse con i biancorossi…
Certo, Sinalunghese-Foiano è più derby ancora delle rispettive gare con il Chiusi, ma anche quelle giocate nei due turni di campionato appena affrontati sono da annoverarsi nel quadro delle partite speciali. Al Chiusi di mister Laurenzi, squadra rivelazione del torneo, non è andata benissimo. Al “Carlo Angeletti” di Sinalunga ha perso 2-1, con l’arbitro che ci ha messo del suo con una serie di errori che hanno fatto infuriare i supporters chiusini. Domenica scorsa, invece, a Foiano della Chiana ha pareggiato 1-1. Come aveva fatto in casa con la reginetta Grassina… Tre turni, 2 punti in carniere per Dongarrà e compagni. Un bottino non eccellente e una classifica che comincia a diventare più… normale per una neopromossa.
Adesso il Chiusi è scivolato dal terzo al quinto posto (a pari merito con Signa 1914), subendo il sorpasso di Sinalunghese e Baldaccio Bruni, ripettivamente al terzo e quarto posto dietro Montevarchi e Grassina. Proprio i rossoblù chianini sembrano al momento la squadra più in forma del campionato, nelle ultime sette gare hanno battuto Sansovino, Grassina, Chiusi e Baldaccio Bruni e pareggiato 2-2 con il Montevarchi, salendo a quota 24 punti, ad una sola lunghezza dal Grassina che a sua volta domenica ha battuto la capolista Montevarchi, fuori casa. La Sinalunghese insomma ha fatto il vuoto dietro. La formazione di Anghiari(Baldaccio Bruni) segue a 20 punti, il Chiusi e il Signa 1914 a 19… Si fa interessante la lotta al vertice…
La classifica del Chiusi, nonostante il periodo non brillantissimo sopratutto sul piano dei risultati, perché le prestazioni non sono mai mancate, rimane più che buona. Solo che domenica prossima al “Fabio Frullini” arriva il Montevarchi. E matare l’Aquila ferita dalla sconfitta interna con il Grassina, non sarà facile. Si sa, gli animali feriti sono sempre più pericolosi. Ma il Chiusi quest’anno ha abituato i tifosi a partite molto positive…
Anche quello con il Montevarchi è a suo modo un “derby” antico… La gara infatti evoca un precedente storico che è rimasto scolpito nella memoria dei tifosi chiusini. Era il campionato 1958-59 e vincendo in casa con il Montevarchi, davanti ad un comunale gremito, il Chiusi conquistò il diritto a giocare gli spareggi per salire in “quarta serie”. Ma la gara finì in una scazzottata generale cominciata sugli spalti del campo sportivo e trascinata fino al piazzale della stazione. Era il Chiusi di Fedi, Valdarchi, Misticoni, Gori, Gentini, Forliti, allenato da Naldi, un gentleman della panchina che – dicevano le signore – somigliava a James Dean…
Altri, tempi, altro tifo, altro calcio. Ma solo in nome Montevarchi, evoca quel tempo. Sarebbe bello rivedere il Comunale gremito. Non solo per inverdire un ricordo, ma anche perché la classifica è corta. La quart’ultima è solo 4 punti punti dietro. Una sconfitta potrebbe mettere i brividi ai biancorossi…
m.l.
NELLA FOTO: Mario Misticoni con la maglia del Chiusi 1958-59 e lo sponsor della squadra Mario Barzanti con auto pubblicitaria. All’epoca il Chiusi era sponsorizzato, il Milan e la Juve no…
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X Marco.Come ben sai il calcio per me potrebbe non esistere e tutto il discorso che hai fatto io dentro non ce l’ho, forse per interessi diversi,passioni anche sportive diverse, e non è che sia anti-sportivo, ma come in tante altre discipline io ritengo che da lustri a questa parte vi sia una sopravvalutazione degli eventi che non faccia altro che polarizzare le coscenze e contribuisca a distogliere le persone da cose più importanti che non vengono valutate con l’importanza dovuta.Una componente importante e non ultima del plagio mediatico moderno. Punto. Detto questo , non è per me la stessa cosa o la stessa sensazione che provo quando sono al cospetto delle immagini, perchè quella che hai pubblicato in testa al post la conosco e me la ricordo bene, ed è quella che raffigura Mario Misticoni che tutti della mia età hanno conosciuto e Mario Barzanti, padre di Daniela Barzanti di Città della Pieve,parente della famiglia Paolucci che gestisce l’Hotel Longobardi a Chiusi Scalo. Mi ricordo anche molto bene la Fiat giardinetta che è dietro e che riporta il marchio dell’azienda ”Dulcis” che aveva la fabbrica di dolciumi a Serravalle nella Repubblica di San Marino in Località ”Ponte Melini” dove ho abitato per due anni all’età di 12-13 anni, frequentando la scuola media parificata con quella italiana in detta repubblica(proprio in Città).Spesso vedevo quella giardinetta condotta da Mario Barzanti e/o da Paolo Paolucci passare mentre giuocavo o ritornavo con la SITA che partendo da Rimini ci portava a scuola e ci riporttava a casa.Quella giardinetta con lo stemma delle tre penne delle torri di San Marino, chissà perchè mi ricordava tanto Chiusi
ed il fatto che ne ero molto distante, e quando la vedevo mi veniva un grande desiderio di ritornarci, ma lo potevo fare solo nell’estate quando era finita la scuola.Ricordo che mio padre quando mi riportava a Chiusi da Serravalle impiegava un giorno intero con la sua macchina per compiere tale tragitto.Mio padre lavorava all’epoca nella Poligrafica Sammarinese producendo cartoline ed ecco il motivo per il quale io mi trovavo con mia madre a Serravalle che era una frazione della Repubblica di San Marino.Tutto questo per dire che ogni storia ed ogni processo delle cose che riguardavano le occupazioni umane si svolgevano con un ritmo molto lento a cui ci si doveva preparare mentalmente anche giorni prima.Nel mio archivio fotografico conservo le immagini della squadra di calcio,anche dello stesso Misticoni nel campo di calcio a Chiusi ed anche di Mario Barzanti scattate a quest’ultimo nella Sez. del PCI di Moiano in compagnia di Longo (che fu a Moiano per nell’occasione dell’inaugurazione della Casa del Popolo), accanto ad Alfio Marchini, Solismo Sacco, Bruno Donati e Settimio Gambuli.Personaggi che hanno contrassegnato un epoca nel territorio sia di Chiusi che del Trasimeno.
Altri personaggi che ruotavano intorno alla squadra calcistica del Chiusi soprattutto all’epoca di quando ci fu lo scontro della tifoseria chiusina con quella di Montevarchi che si annovera nel Post, ricordo che furono i seguenti: Il Prof. Del Toro, Egone Marchini, Fernando Donati, Pallino Paolucci,Ermanno Meconcelli dell’Albergo Centrale,Il maestro Raoul, Leonardo Donati, e tanti tanti altri, incluso il padre di Mario e Vico Chiacchella detto ”Ninetto” che prese parte agli scontri contro la tifoseria del Montevarchi. In particolare ricordo che data la mole e la struttura fisica di ”Ninetto” che aveva delle mano che sembravano benne di buldozer, ad ogni uso di dette facoltà per ” distribuire paghe al popolo ” alla tifoseria avversaria, due o tre di questi finivano in terra continuamente( Bud Spencer ancora non l’avevano inventato ma al confronto con ” Ninetto” sarebbe stato un neonato …) e tutti gli scalmanati del Montevarchi furono accompagnati dal campo sportivo alla stazione e furono rimessi sul treno a suon di ceffoni. Nessuno sporse denuncia per tale accaduto a differenza di oggi che se succedesse una cosa del genere scapperebbero fuori coltelli e spranghe e correrebbe sicuramente anche il sangue.Altri tempi, sicuramente migliori confrontati a quelli di oggi.Per una precisazione su ”Ninetto”occorre dire che la sua mole era tale che la vespa sulla quale viaggiava non si scorgeva sotto di lui, ma si notava la sua figura muoversi in mezzo alla strada mentre si udiva il rumore dello scooter, che scompariva cavalcato da lui.Era un uomo tranquillo ma era meglio non farlo incazzare……si risparmiava sulle medicine.