CONFRONTO SUL REFERENDUM A CETONA. BETTOLLINI SI METTE L’ELMETTO

E TRA LE RIGHE IL SINDACO DI CHIUSI LANCIA L’IDEA DEL COMUNE UNICO DELLA VALDICHIANA…
CETONA – Interessante dibattito ieri sera a Cetona sul referendum del 4 dicembre prossimo, con due relatori, uno per il Sì e uno per il No: Il sindaco di Chiusi Juri Bettollini e il professor Mauro Volpi dell’Università di Perugia. Organizzava il Pd. Ma per Bettolini si è è trattato di un partita non solo in trasferta, ma anche in un campo ostico, innaffiato copiosamente prima della gara, come fanno le squadre che incontrano il Real Madrid, per renderlo scivoloso e infido.
Sì perché Cetona ha notoriamente una bella piazza, tipica piazza italiana cuore e motore di tutto il paese, ma è notoriamente anche la “piazza” meno renziana del Pd senese. Bettollini però è un tipo sportivo, ha accettato la sfida e l’invito. E se il professor Volpi, con linguaggio semplice e non accademico, ha smontato pezzo per pezzo la riforma della Costituzione proposta dal Governo e sottoposta a referendum, lui la riforma l’ha difesa e sostenuta, ha difeso Renzi e la Boschi e si è difeso anche per sé, buttandola in politica e a tratti anche un po’ in… caciara, facendo rumoreggiare la platea. Più la parte di fede Pd a dire il vero, che quella, pure presente, dei comitati per il NO venuti anche dai dintorni… D’altra parte però la partita non era ad armi pari. Il professor Volpi, da studioso e docente della materia aveva oggettivamente più argomenti e più dimestichezza a trattare di architetture istituzionali. Se la serata fosse stata organizzata per parlare di cordoli di marciapiedi, asfaltature di strade, piano regolatore o bilanci comunali, sarebbe stato Bettollini, che è sindaco e faceva il geometra, ad avere buon gioco. In questo caso ha messo l’elmetto e ha usato le frecce che aveva.
A fare da moderatore è stato l’ex sindaco ed ex consigliere regionale Sirio Bussolotti, il quale non ha lesinato critiche al suo partito per come ha gestito e sta gestendo la campagna referendaria e anche altre questioni (la trasformazione delle province in enti di secondo livello per esempio), ma alla fine non ha preso posizione, né per il Sì, né per il No, dicendo ai due interlocutori “nessuno dei due mi ha convinto fino in fondo”.
E se una cosa si è capita benissimo, ieri sera, è che dentro il Pd a sentirsi a disagio è la parte che viene dalla sinistra, dai Ds, dal Pci, mentre i più accesi sostenitori della riforma costituzionale e della politica renziana sono quelli che al Pd si sono avvicinati di recente, provenendo dalla sponda avversa. E questo, a leggere le cronache nazionali, sembra essere un problema non solo cetonese. Ennesima riprova della mutazione genetica di un partito.
Dicevamo che il professor Volpi ha smontato la riforma, infatti ne ha messo in luce gli aspetti contraddittori e il linguaggio incomprensibile, ha fatto notare come si siano mischiare le carte (l’abolizione del CNEL per esempio) per ottenere più facilmente consensi, ha evidenziato come lo stesso quesito che troveremo sulla scheda, così come molti slogan della campagna per il Sì strizzino l’occhio ad una visione deleteria e negativa della politica, quindi in sostanza al populismo e all’antipolitica, e come tutto l’impianto della riforma vada nella direzione di una concentrazione dei poteri e nella riduzione della partecipazione dei cittadini e delle prerogative degli organi di controllo… Ha sottolineato il “legame stretto” tra Riforma della Costituzione e legge elettorale (e lo ha fatto citando Renzi, non D’Alema) in un mix che di fatto esclude i cittadini dalle scelte e mette le istituzioni in mano ad una pletora di nominati dai vertici dei partiti. Non solo, ma ha anche evidenziato il fatto che il nuovo senato composto da consiglieri regionali e sindaci sarà un senato a porte girevoli, un “porto di mare” dove qualcuno entra e qualcuno esce in continuazione, dato che il mandato dei nuovi senatori coincide con il andato nei rispettivi consessi elettivi e nei comuni e nelle regioni si vota con scadenze diverse e sfalsate, tra loro e rispetto alle elezioni Politiche nazionali…
Bettollini ha ascoltato, ha rilanciato la parola d’ordine della riforma “per cambiare il paese”, per velocizzare i tempi di formazione delle leggi, per ridurre dunque la burocrazia e ridare slancio ad una politica che decide e non si impantana nei suoi farraginosi meccanismi. E anche per risparmiare (sulle cifre de risparmio c’è stata qualche scintilla). Ha chiesto al professor Volpi, che in apertura si era dichiarato “un orfano della sinistra”, se lui, a suo tempo, era tra i sostenitori di Prodi e dell’Ulivo. E quando questi gli ha risposto di sì, ha tentato l’affondo ricordando che la riforma Renzi-Boschi è di fatto la stessa che fu proposta dall’Ulivo e dal governo Prodi e che non andò in porto per il dietrofront di Berlusconi… Quindi è una riforma che il centro sinistra prova a fare da anni e che finalmente ha la possibilità di farla… Ha provato ad alzare il tono, dicendo che molti professori sono schierati er il Sì e quelli schierati per il No, lo sono perché hanno il dente avvelenato, per il fatto che questo governo, a differenza dei governi del passato, non li ha chiamati a scrivere la riforma e soprattutto non ha promesso e garantito loro qualche prebenda: magari un posticino al Cnel… E qui si è scatenata la bagarre con alcuni Pd che imbarazzati dalla sparata, si sono alzati e se ne sono andati, in polemica con Bettollini, reo di esser sceso un po’ troppo nel “trito”, come si suol dire… E in effetti il passaggio non è stato “leggero”. Tutt’altro.
Come da copione il sindaco di Chiusi non si è fatto mancare una sottolineatura sulle incongruenze delle posizioni di D’Alema e Bersani e soprattutto sulla eterogeneità del “fronte del No” che vede insieme alla sinistra anche Salvini e Casa Pound, Grillo, la Meloni e Berlusconi…
Per il resto il confronto ha offerto spunti di riflessione ed elementi di conoscenza utili. Va detto che nel dibattito seguito agli interventi dei due oratori, Bettollini non ha trovato grande appoggio dalla sua truppa, qualcuno per il Sì c’è stato, ma quelli orientati verso il No sono stati un po’ di più… Essendo a Cetona era quasi scontato.
La discussione è proseguita e si è conclusa comunque serenamente. Il sindaco di Chiusi ha esaltato “la bellezza di una politica che cerca il confronto”, ha sottolineato come il Pd stia cercando di farlo… Poi è entrato anche su altri argomenti, e in seguito ad una domanda sulle fusioni dei comuni, si è detto (in questo caso in sintonia con il professor Volpi) contrario a fusioni obbligatorie per legge e d’imperio ed ha aperto un fronte inedito. Anzi, per meglio dire un fronte di cui nessuno aveva parlato di recente, ma l’idea è vecchia di almeno 40 anni: quella di un Comune unico della Valdichiana. Un comune di 60 mila abitanti con tutti i municipi che oggi fanno parte del’Unione Valdichiana senese: Montepulciano, Chianciano, Chiusi, Sarteano, Cetona, San Casciano Bagni, Torrita di Siena, Sinalunga e Trequanda.
Ecco, circa 40 anni fa, nel 1978 nacque l’Intercomunale 31 (Valdichiaa senese) e nel Pci si cominciò a parlare di “Città Valdichiana“. Nell’80 nacque anche un giornale con questa testata, un po’ per contrastare gli “eretici” de l’Agorà (una sorta di Manifesto in miniatura, giornale nato a Chiusi da una costola del Pci, ma molto irrequieto e critico nei confronti delle giunte rosse di allora), un po’ per affermare un’idea, una certa visione della gestione del territorio… Qualcuno, negli ultimi mesi, si è portato avanti con il lavoro (Montepulciano e Torrita) ma si è già capito che non sarà facile far passare senza scosse la fusione tra i due comuni che i sindaci hanno già approvato… Figuriamoci metterne insieme 9, con campanili a 60 km di distanza. Bettollini oltre che sportivo, sembra essere anche ottimista. Molto ottimista.
m.l.
Certo, ad armi impari. Io non sarei mai andata ad un confronto su una materia che non mi appartiene (e sulla quale sono evidentemente impreparata) con un illustre esperto. È coraggio? Secondo me è piu presunzione. Il Professor Volpi ha spiegato in modo impeccabile la riforma, la nascita, le possibili evoluzioni, i possibili rischi e le ragioni del no; è stato sul pezzo, ha risposto in modo coerente ad ogni intervento, ha parlato di contenuti. Dall’altra parte il vuoto, solo frasi fatte, spot, il solito cliché propagandistico. Sono anche volate parole pesanti dalla platea, parte della quale ha abbandonato la sala, nauseata da quei modi. Se questi sono i toni e le ragioni del sì, personalmente non ho dubbi.
Infatti,per mandare KO qualsiasi rappresentante del SI e’ bastato stare sul merito con un prof di Diritto Costituzionale. Forse sarebbe interessante assistere a un confronto tra esperti in materia…ma aldila’ di quelli che hanno aderito al SI mi sembra che nessuno ci mette la faccia. In quanto all’elmetto…mi aspettavo piu’ signorilita’ anche perche’ colpire basso chi la Costituzione la conosce e la difende nei suoi principi e norme e’ poco edificante
Stessi relatori per un dibattito sulle tecniche della caccia al cinghiale. Il professore sarebbe in discreta difficoltà.
L’arroganza con cui amministrano questi signori si manifesta anche in queste cose e il delirio di onnipotenza fa fare anche questi scivoloni. Conosco il prof. Volpi dai tempi che frequentavo l’università a Perugia, seguivo ogni iniziativa sul diritto costituzionale dove erano presenti lui, Massimo Luciani o Alfredo Galasso. Si parla di nomi che da decenni sono l’avanguardia del diritto in Italia. La presupponenenza da parte di una persona che sa snocciolare solo qualche slogan di andarsi a confrontare con un professore di quella portata è il segnale di come sia ridotta la politica. Scherzando, ieri dicevo che era come se io,modestissimo giocatore di circolo, andassi a sfidare a tennis Roger Federer, i fatti hanno dimostrato che la mia battuta non si allontanava poi così tanto dalla realtà.
In politica il ricorso alla prepotenza o all’arroganza è sempre stato, e sempre sarà, sinonimo di mancanza di cultura, intesa come conoscenza profonda di ciò che si fa o si vorrebbe fare.
Chi si improvvisa politico, o amministratore, senza nessuna base culturale è costretto a ricorrere alla prepotenza per far valere le proprie tesi contro chi, invece, ha la conoscenza profonda di ciò che dice.
Non basta la teoria del “fare” per risolvere tutti i problemi ma serve anche il “sapere” e mentre il “fare” si può anche improvvisare, il “sapere” o lo si possiede o lo si impara con il tempo e con l’umiltà perché, come diceva Socrate, che di queste cose era un intenditore, “il vero sapere è il sapere di non sapere” e quindi solo chi si rende conto di non sapere può ottenere il sapere.
Fare politica a colpi di slogan imparati a memoria non produce nessun risultato positivo ed è quello che purtroppo accade oggi e non solo a Chiusi. Basta infatti assistere a qualsiasi talk show dove tutti i renziani dicono le stesse frasi fatte così come facevano i berlusconiani fino a qualche anno fa.
Quando poi un sindaco, come è successo nell’ultimo consiglio comunale di Chiusi, supportato dai risolini ironici di chi gli sta accanto, si permette di apostrofare l’opposizione che, per protesta, si alza dai banchi e si siede tra il pubblico, con la frase “grazie per la comparsata”, significa che si è raggiunto il limite della barbarie.
X Giorgio Cioncoloni.Concordo totalmente con quanto dici .Allora la colpa maggiore e/o responsabilità di tutto questo -se colpa la si può chiamare- di chi è ? La prima colpa secondo il mio giudizio è della gente che li vota.Oppure questa cosa non è chiara?
Se la colpa è della gente che li vota, allora che si fa? Si abolisce la gente o il suffragio universale?
Gli elementi fondamentali della democrazia non possono essere aboliti, anche se qualcuno ci sta provando, ma si deve cercare, ognuno con i propri mezzi a disposizione, di far capire agli elettori di che pasta sono fatti coloro che sono stati eletti, cercando di non farli passare da eroi quando invece sono solo sbruffoni.
Se poi non lo capiscono dobbiamo accettare il verdetto popolare mantenendo ognuno la propria dignità e continuando a lottare anche se comprendo, per esperienza personale, che stare sempre all’opposizione alla fine può stancare.
Se dopo il fresco caso dello scandalo dell’ATO Toscana Sud, che non coinvolge solo le aziende in questione ma tutto il PD regionale, compresi tutti i sindaci, che ora cadranno dalle nuvole ma che non si sono mai opposti, nonostante in molti abbiamo cercato di avvisarli, la gente continuerà a votare per il PD vuol dire che non siamo incisivi come dovremmo oppure che le alternative non sono credibili.
No, non sono d’accordo con quanto dici tu Marco, perchè questa è una battuta che vai ripetendo da almeno tre anni: ”ed allora che si fà, aboliamo la gente?”.No, occorre lavorare perchè non vengano votati, mettendo in risalto gli errori e le mancanze di un partito che a parole dice una cosa e con i fatti ne fà un altra.Se poi la gente lo vota la responsabilità è di quella gente.Mica è detto che perchè abbia consenso a milioni di voti sia nel terreno giusto? Anche durante lo stato autoritario la gente applaudiva Mussolini a milioni , poi com’è finita lo sappiamo tutti. Pensi davvero che gli italiani siano tanto cambiati perchè sono passati 70 anni, oppure salti a piè pari che col crollo dello Stato autoritario il rifugio di chi applaudiva siano stati i partiti e più ampiamente la Democrazia Cristiana ed anche in parte minore il Partito Comunista(quest’ultimo più per il fatto di dover salvare la pelle che per altro ma comunque sempre per ”opportunismo politico” e basandosi spesso su quel ” trasversalismo” che dicevamo messo in piedi ad hoc). Per rispondere a Cioncoloni dico solo una cosa: nella storia ci sono circostanze politiche nelle quali talvolta far pendere tutto verso quello che si può immaginare che sia l’interesse della gente” non è produttivo” e si rischia facendolo,sia l’immobilismo sia l’autofottitura.
Se la gente(intendendo con gente le classi meno abbienti) non comprende abbastanza quale sia il proprio interesse e come ci si debba comportare politicamente, vuol dire spesso che è la gente stessa che ha rinunciato consapevolmente od inconsapevolmente a venir fuori dalla fogna dove è stata cacciata.La macchina che comprime la gente alla fine si frermerà perchè a forza di venir compressa la gente stessa dirà basta.Che sia compito di chi si oppone al sistema vigente guidarla sono d’accordo, ma oggi le cose mi sembrano chiare anche a solo guardarsi intorno.Chi intigna col dire che la via sia quell’altra e stà con coloro che amministrano il sistema e lo fanno funzionare, si dovrebbero chiedere facendo così cosa producono.Se non se lo chiedono glielo domanderanno coloro che mangeranno una volta alla settimana, perchè a tali punti ci arriveremo, è fuori dubbio. Col rischio però che di tutta questa baraonda che è il funzionamento del sistema basato sul capitale,perchè è quello che ha spinto le cose perchè questo succeda, sull’apparire anzichè sull’essere,
sul possesso invece che sul lavoro,faccia pendere la bilancia sempre dalla parte del più forte, che ha da parte sua la conoscenza, i mezzi necessari per preservare la propria politica.E’ il capitalismo che funziona così, un altra cosa ed un altro sistema non è stato inventato, ma mica non è detto che a forza di scossoni qualcosa di meglio non possa venir fuori ? Ed è proprio questo qualcosa di meglio che i governi dell’Europa stanno frenando e non stanno favorendo, perchè non è l’Europa dei popoli questa a cui pensiamo di appartenere, ma è qiuella delle banche, dei mercanti, della finanza.Pensate che i rattoppi servano a far cambiare opinione a chi la comanda ? Sono molto scettico, perchè di rattoppi si parla.Ed il discorso della progressione po0litica è vecchio e mette in risalto ogni magagna perchjè il sistema quanto concede oggi riassorbe domani.Quindi il discorso legato alla politica e soprattutto questa politica che vediamo intorno a noi, che risolva i problemi a me sembra proprio poco credibile.Difatti non li risolve, l’abbiamo già visto.Quindi l’alternativa va trovata a cominciare dal fatto di non stare a sentire le sirene.Sarebbe già un buon segnale.
Carlo, la domanda è una sola: perché la gente vota PD (come votava per Berlusconi) o per Trump? E a Chiusi se Bettollini ha preso il triplo dei voti dei podemos e dei 5s qualche ragione ci sarà. Non vuol dire e non dico che abbia ragione Bettollini, ma il popolo è sovrano anche se vota diversamente da come vorremmo. Questo articolo mette in evidenza la frantumazione del PD, che espone ad una sorta di “agguato” un suo esponente e sindaco… E gli fa fare una figura non esaltante… Non mi pare che le opposizioni siano state in grado di trarne vantaggio. O che la cosa abbia scatenato riflessioni al di là di qualche battuta velenosa…
Le ragioni che dici te esistono sempre, io le ho già dette quelle che credo che siano, soprattutto sulla gente e su come questa è fatta.Quelle sono le ragioni, non altre, perchè altre non ci sono oppure se ci sono non sono ”ragioni” comunemente intese tali.Altra cosa è- e ci mancherebbe altro- il rispetto delle ragioni della maggioranza che governa con mandato della maggioranza dei cittadini.Sarei curioso di sapere una tua idea sul fatto che dici ”una ragione ci sarà se ha preso il triplo dei voti dell’opposizione” ?Ecco,per te qual’è tale ragione ? Stai a vedere che gratta gratta,” dallo stallino esce semplre il maiale” come si suol dire, nel senso che probabilmente anche tu sul fatto della ” gente” la pensi come me, oppure la potresti pensare anche al contrario.Eh sì, ma qualunque sia la tua idea o se tu ce l’abbia(io l’ho la mia come hai visto l’ho già espressa eh?….. )comunque sia perchè metti in dubbio che qualcuno dica che il popolo non sia sovrano?Ma nessuno vuole fare il contrario di quello che stabilisce la gentea maggioranza, solo che tale gente-posso dirlo ?-è convinta che quel partito rappresenti i suoi interessi.Io lo dico come critica perchè mi sembra il contrario e posso sbagliarmi, ma dire che il popolo è sovrano non si dice nulla perchè nessuno non vuole rispettare la volontà del popolo, questo mi sembra chiaro. Se poi sei convinto anche te che quel partito rappresenti i suoi interessi allora sareste in due, tu e la gente.Le ragioni profonde quasi mai in questo assetto di mondo sono della maggioranza per il fatto che essa stessa sia maggioranza.E’ la battaglia delle idee che dovrebbe spingere la gente ad essere diversa. Se non lo è ,mi chiedo solo una cosa che sono costretto a vedere, ed è quella del perchè la gente ormai non fa più da parecchio e che si chiama ” funzione di pensare”.Perchè se pensasse agirebbe diversamente.Quindi io della gente che vota in quel modo sò che ne devo tener conto purtroppo, ma m’interessa poco o nulla il fatto che pianga e si lamenti e dopo averlo fatto, poi il consenso lo dà a milioni di voti alla macchina che gli consuma l’ossigeno.Perchè questo è quello che avviene. O no ?
Non torniamo sempre sullo stesso punto. La maggioranza elettorale fornisce solo la legittimità a governare, non la patente di verità (ovviamente quella parziale e con la v minuscola); quest’ultima può non coincidere e non si misura con la quantità dei voti di maggioranza. Hitler ebbe per molti anni un consenso diffuso ed entusiasta, non indotto con la forza ma pienamente convinto. Bush ha governato male ma è stato eletto due volte (e questa è una verità).
Abbiamo lasciato alle spalle il mondo dei Gava, Rumor, Bisaglia e siamo approdati a Berlusconi e poi ora c’è Renzi….prendiamo atto di come le cose sono ma questo non toglie che io per Chiusi avrei preferito Romanini sindaco e Fiorani e Bonella assessori (cito loro perchè sono persone che conosco)…A proposito, non credo che Romanini da Sindaco avrebbe fatto campagna per il NO…
Quello del PD non è stato un agguato, Bettollini è andato lì a confrontarsi su un tema troppo più grande di lui dato l’interlocutore che aveva di fronte. Se avesse avuto un qualunque esponente locale per il NO, forse avrebbe potuto lottare ad armi pari lanciando qualche slogan, ma l’arroganza politica di queste persone, che gli viene dal solo fatto di avere consenso elettorale, li spinge al delirio di onnipotenza, in questo caso pensando di potersi confrontare su una questione di diritto costituzionale con un fior di Professore. Ma quale agguato, presunzione piuttosto, senza considerare poi l’aberrazione che una persona che occupa un ruolo istituzionale vada in giro a fare campagna elettorale, ma ormai la politica a questo è ridotta!
Luca, non credo, come ho già scritto, che Bettollini si sia invitato da solo a Cetona… e che quelli del Pd di Cetona che organizzavano la serata non si siano resi conto di poter esporre Bettollini (un loro esponente) ad un confronto quantomeno impari… Io c’ero, e l’impressione che ho avuto (l’ho detto lì all’amico Mercanti, uscendo, può testimoniare) è stata quella di una trappola. O qualcosa di molto simile. E nell’articolo c’è scritto…. Ma alla fine, se è vero che Bettollini, come esponente del Sì, ha fatto una magra figura, tutti quelli che sono per il NO dovrebbero solo gioirne. Invece, mi pare che rimarchino solo il fatto che è stato incauto e arrogante ad accettare il confronto, che poi ha perso… Questo dovrebbero dirlo se mai quelli del Pd. Gli altri dovrebbero sperare che Bettollini accetti altri 10 confronti così e che il Pd continui a farsi gli agguati da solo…
(per Paolo Micciché: io avrei preferito Luca Scaramelli sindaco, e magari Agnese Mangiabene e Roberto Pinca assessori…infatti ho votato per i podemos che hanno preso pure qualche voto in più dei 5 stelle, ma le elezioni le ha vinte Bettollini).
Non è stato un agguato. L’interessato prima di accettare il dibattito poteva semplicemente digitare “Mauro Volpi” su google e avrebbe trovato il suo curriculum (http://www.unipg.it/files/pagine/439/cv-volpi.pdf) per poi decidere se andare o no. Andare avrebbe dovuto indurlo a impostare un minimo di strategia.
Chi può dire che quella adottata da Bettolini non sia stata una strategia? Dal suo punto d vista e da quello del Pd può darsi che la serata non sia stata considerata fallimentare…
Marco Lorenzoni: “Ma alla fine, se è vero che Bettollini, come esponente del Sì, ha fatto una magra figura, tutti quelli che sono per il NO dovrebbero solo gioirne”
Perchè gioirne? Questa non è la gara della miglior dialettica o della peggiore improvvisazione. Mi dispiace solo che il mio Sindaco sia andato a fare quello che un Sindaco secondo me non dovrebbe fare: campagna elettorale per un referendum costituzionale; come il nostro Presidente del Consiglio che manda 4 milioni di lettere agli elettori all’estero firmandole col suo nome, invece di farlo fare al Presidente del partito. Si saranno pure rottamati vecchi e usurati dirigenti ma non è stato rottamato un brutto modo di confondere i campi, perdendo un’occasione di dare credibilità alle Istituzioni. Sei sei Sindaco o capo del Governo inviti ad andare a votare per fare valere il tuo diritto/dovere di cittadino…e qui ti dovresti fermare essendo il Sindaco e il Presidente di tutti…
Se un sindaco fa campagna elettorale in quanto militate di partito fuori delle istituzioni non c’è problema. Se invece lo fa utilizzando o ostentando il proprio ruolo di sindaco (e non solo di militante), il discorso è diverso. E non è legale.
Il Pd Toscano ha invitato i suoi sindaci a farlo e in 187 hanno risposto “obbedisco!” Solo in 15 non aderirono all’appello… Quando Bettollini pubblicò una intervista a favore del Sì, sul sito del Comune, Primapagina denunciò la cosa e gliela fece togliere (la rimosse dopo 2 ore)… Io, se un mio avversario fa uno scivolone o una magra figura gioisco. Come se perde la Juventus… e comunque io voterò NO: https://www.primapaginachiusi.it/2016/11/referendum-ecco-perche-votero/
Marco, il ,livello di scadimento della politica si misura da quanto è successo.Le basi della mancanza culturale di ciò che Miccichè ha detto riguardo ai limiti di come i nostri politici interpretano ciò che hanno intorno,riflettono solo la loro ignoranza, e da lì anche la presunzione talvolta a seconda di ciò che possano esprimere e fare.E questa-in un mondo che è proteso verso ”il fare, indipendentemente da come lo si faccia” qualche volta fornisce questi risultati.L’acredine politica verso persone degli stessi schieramenti produce anche questo, se come dici tu sia questa stata una ” imboscata”, che io non credo però lo sia stata. E Bettollini secondo me ha fatto bene ad andare al confronto anche se ha perso, anche se il confronto abbia messo in evidenza due livelli di preparazione molto lontani l’uno dall’altro.Io non ero presente al confronto ma onore a Bettollini per questo e vorrei anche rimarcare che ciò che ha detto Agnese io non lo condivido perchè chi stà in politica deve anche accettare che altri conoscano e sappiano più di lui su certi argomenti e confrontandosi diano alla gente ed a chi ascolta il livello di loro stessi, della classe politica che li sostiene, e che non si nascondano perchè ne sanno di meno.Io non ero presente al confronto ma ascoltai Volpi quando venne a Chiusi dai 5 Stelle e mi sembrò persona molto preparata, misurata e pacata. Ripetere slogan invece è altra cosa ed è proprio cosa comune di coloro che non pensano con il loro, come spesso succede alla nostra classe politica.Io le stesse domande le porrei ai componenti della maggioranza della giunta che amministra Chiusi e vorrei vedere quanti mi potrebbero rispondere in maniera esauriente sulle ragioni del SI o del NO senza quegli slogan che sentiamo anche oggi in televisione.Detto questo, credo che si prefiguri davanti a tutti noi una grande spaccatura che c’è sempre stata sia nel caso che vinca il NO sia che vinca il SI.E la spaccatura-ricordatevelo bene che poi alla fine i conti li facciamo insieme non nel senso ” dell’ io ve l’avevo detto”, ma nel senso che il partito egemone che ci governa alla fine approderà ad altri lidi, ancora più lontani dai lidi che adesso calpesta camminando,e riformerà un assembramento trasversale che come ha detto Verdini che li sostiene,avrà orizzonti e praterie sconfinate.Io credo che alla fine vada a finire, così e va a finire così perchè la creatura che nacque dalle istanze dei vari Veltroni, d’Alema, e Margherite varie, è un assembramento che non si può tenere insieme con i discorsi e con la colla, perchè quei discorsi non hanno trovato soluzione e perchè quella colla si sfarina al vento ed all’acqua.E’ stata una creazione che ha fatto perdere all’Italia almeno 15 anni di tempo ed adesso si trova in Europa a fronteggiare spinte ed istanze più grandi di lei, ed è inutile che Renzi faccia la voce grossa sull’immigrazione e sul fatto che noi diamo 20 miliardi all’Europa e ne riceviamo 12.Codesta è l’immagine ed il contenuto che ”le pulci hanno la tosse”.Non sò quanto potrà resistere Renzi al timone ma anche se resistesse comunque vadano le cose,sarà spettatore e fautore lui stesso dello schieramento in formazione che si ricostituirà sulle rovine del Partito Democratico.Un traghettatore insomma. Mi sembra pensando a questo, anche se erano altri tempi e l’Italia era uscita da poco tempo dalle rovine della guerra, di risentire il discorso di Vittorio Meoni, quando parlava dell’ordine che si era ricostituito intorno ai poteri forti (che oggi fra l’altro tutti liquidano con una spallucciata e considerandoli l’invenzione del catrastrofismo complottista).Vittorio Meoni diceva queste testuali parole tratte da una citazione di B.Talluri
”introduzione ad una vittoria partigiana”:…una classe dirigente europea, formata da esponenti dell’alta finanza, della grande industria,dall’aristo- crazia agraria e dalle logge massoniche internazionali,la quale ha servito magari con disgusto il fascismo ed il nazismo,nell’imminenza della disfatta,ormai convinta che sia inevitabile,cerca le vie della salvezza,scaricandosi di responsabilità e di errori,con atti gratuiti di solidarietà e di tolleranza.Non a favore,s’intende,di operai, contadini o piccoli borghesi sprovveduti,ma a favore di coloro che domani potranno contare e con i quali di domani sarà possibile ritessere,sotto qualunque governo ed in nome di qualunque bandiera,le tele di una supremazia,appunto, di classe”.
E così è stato e così con le diverse peculiarità rispetto ai tempi, a ciò che è in ballo, ed ai luoghi e persone, ma così l’establishment stà riproponendo di continuare quella supremazia.Ed allora- e mi rivolgo a voi soprattutto elettori del PD-la storia come vedete si ripete e neanche tanto da lontano(solo 70 anni sono passati da quanto si è detto e da quanto è successo).Avete anche voi combattuto, aderito e fatto parte di istanze che attendevano e che avrebbero prodotto tempi migliori per la stragrande maggioranza del popolo italiano, anche a coloro che erano i vostri avversari politici ma della vostra stessa condizione sociale. Hanno inventato per anni il diaframma per frenare tale cambiamento, avviluppandovi col potere sterminato dei media, facendovi pensare contro i vostri stessi interessi, facendovi perdere di vista ciò che era utile per voi da ciò che era inutile.In pratica nulla è cambiato se non la situazione oggi peggiore che venti anni or sono.Bene, ancora la democrazia dei vostri padri e dei vostri nonni che hanno dato il loro sangue e che hanno digiunato mentre vedevano le mense di chi mangiava tutti i santi giorni piene ed abbondanti,ancora tale democrazia se pur formale esiste ed è operante anche perchè vi sono ancora persone che pur restando e facendo parte della massa sanno fare gli opportuni distinguo, pensano con il loro di cervello e non sono inclini a credere alla favole.Siamo di fronte ad un passaggio-come ce ne sono stati altri-ma questo riveste aspetti fondamentali per la democrazia.Non crediate alla buona volontà di chi è dietro le trasformazioni annunciate e che si dice porteranno più libertà, sviluppo e che faranno marciare più spedito il paese italia.Quelli che lo dicono lo dicono perchè hanno sempre avuto il suggeritore dietro la schiena come al teatro colui che stà dentro la buca e che guarda e suggerisce ed instrada guidando i commedianti che recitano sul palco di fronte alla platea, e lui stesso alla platea rimane nascosto.Quelli di fronte a voi sono coloro a cui sta bene tale sistema e che tentano-se pur produca ingiustizia sociale-di poterlo mantenere.L’ultima questione dell’altro ieri, quì vicino a noi e che c’interessa da vicino è la questione della mondezza,che Primapagina anche riporta. Ma come è questa dove adesso e dopo anni la Magistratura ha messo le mano, è l’acqua, è l’energia, è tutto quanto sta intorno a noi. Il sistema è marcio ed infradicia anche chi gli dà sostegno in maniera disinteressata e convinta. E’ questo da capire, perchè se non lo si capisce, allora veramente arriva il baratro, che non è il baratro che può seguire alla vittoria del NO o del SI, ma è il baratro vostro, nostro, di tutti.Forze potentissime usereranno le vostre istanze dentro la politica per non farvi raggiungere quello che vi stà a cuore e che è lecito e che è auspicabile.L’uso delle regole è degli altri quando dette regole sono gli altri a cambiarle,ma siate consapevoli che alla decisione del cambiamento delle regole devono essere presenti tutti, non si possono cambiare le regole perchè mezza italia le vuole cambiare e l’altra mezza no.Ecco perchè il cambiamento delle regole deve essere una intesa fra tutte le forze in campo nel Parlamento.Fuori da questo luogo ogni abuso purtroppo verrà considerato normalità.Questo vuol fare chi sente che il potere gli sfugge e vuole in tutti i modi conservarlo.La storia non fà quasi mai i salti ma procede per gradini.Fate capire a chi è a capo del terzo governo non eletto dagli italiani ma che è stato il prodotto di quelle forze di cui parlava Vittorio Meoni,che stavolta sulla loro strada incontrano non un popolo di marionette ma un popolo consapevole dei propri diritti ed un popolo che fino ad oggi ha pagato molto di più di qualsiasi altro in Europa poichè sottoposto alla grande ipocrisia della classe dirigente che si fa chiamare di Centro Sinistra e che governa con i rimasugli della destra di Berlusconi e con i preti di Casini.Questa è la realtà, detta in maniera cruda forse, ma è questa, non un altra o quella che avreste voluto vedere voi.Ed allora abbiate il coraggio di cambiare, sciogliete i cani.
…io su questo sono un po’ rigido, me ne rendo conto, ma finché si tratta di Acqua o di Trivelle, un Premier o un Sindaco possono esprimere la loro convinzione e anche promuoverla. Sulla Costituzione è diverso, perchè si tratta del Regolamento Supremo e la cosa si fa molto delicata. Va bene esprimere la propria intenzione di voto ma io mi fermerei qui. Quando Renzi si firma in una lettera, tutti lo considerano in quanto Premier perchè il ruolo maggiore si “mangia” quello minore. Se ricevo una lettera come faccio a dimenticarmi che quello è anche il Premier ed è quello che aveva anche detto che si dimetteva dalla politica se il SI non fosse passato…..allora, se si considera capo del PD scriva solo a iscritti e votanti alle primarie….no via! E’ un ragionamento che non sta in piedi! E il Sindaco cosa fa se vince il NO, si dimette? Oppure ha solo usato la sua visibilità su un tema dove la sobrietà dovrebbe essere la linea guida per tutti?
Domanda sibillina: vi sono 4 milioni di Italiani all’estero ed una gran parte di questi 4 milioni ormai sono all’estero per motivi di vita e di lavoro quasi o del tutto permanenti.Producono reddito in Italia e pagano le tasse in italia questi signori ? Molti di questi se ne sono andati ormai da anni dall’italia e pur conservando la cittadinanza vivono all’estero non contribuendo a nulla sullo sviluppo e sulle decisioni del loro paese. Perchè devono votare e con la loro volontà influenzare la vita politica dell’italia e peraltro consentire da parti di tutti i partiti la rincorsa alla caccia del loro voto ? In pratica questi con le loro decisioni contribuiscono fortemente ad influenzare le sorti politiche, economiche e sociali del loro vecchio paese di provenienza.Vi sembra giusto tutto questo? Se pagassero le tasse in italia e se contribuissero con il loro reddito ai destini dell’Italia lo troverei giusto ma dal momento che non è così per moltissimi, non trovo giusto che vi sia una legge che consenta il diritto per il voto di questi,anche se nel caso esistono le loro ”rimesse” a favore delle famiglie o di parenti rimasti in italia.
Sono d’accordo con Giorgio e Carlo. Il probema non è “abolire” la gente o rimettere in discussione il voto e quindi la democrazia. Il problema forse è che la maggioranza che vota, è assuefatta, non approfondisce, rimane in superficie. Certo che poi basta un elmetto, per creare pathos, un simbolo, un effetto scenico per provare ad imbamolare una platea.
x Fralatiri. Ed allora, se è così, il problema è quello che tali lacune le colmi nel tempo, studiando, osservando, confrontandoti,ritornando in piazza se serve, e non rimanere isolato e legato davanti lo schermo di un computer,ma anche attraverso quello osservare il mondo.Stamane c’è un articolo di una intervista a Prodi sulla Nazione che parla delle ragioni della globalizzazione e della comparsa di Trump. Tutte belle parole,da condividere, ma ci sarebbe da chiedere al Professore alla fine del suo ragionamento cosa sia avvenuto a sinistra,anche con la politica da lui stesso impostata.A sinistra è avvenuta la rinuncia ad essere critici,è avvenuta l’accettazione pari pari del mondo come si è posto davanti, e l’avrebbero capito anche i gatti che alla fine il risultato sarebbe stato questo che vediamo.Un partito penetrato da istanze capitanate da altri luoghi estranei in combutta ai gruppi dirigenti che di sinistra avevano ben poco.Ed allora cosa ne esce da tutto questo?Bisogna spiegarselo, diversamente siamo destinati a ripercorrere la stessa strada.E credo lo si spieghi tenendo presente un fatto fondamentale che le regole insite dentro il meccanismo economico e lo sviluppo obbediscono ad un unica legge che è quella del profitto inscindibile con la conservazione del potere,anche se talvolta sembrano reagire per cambiarlo, ma alla fine si nutrono -quei meccanismi-dello stesso nettare del quale si nutrivano prima e che di cui si sono da sempre nutriti, che è quello dello sviluppo fino a quando serve per rassicurare il dominio economico e politico alle classi che possiedono e che girano la ricchezza a disposizione, spostandola, investendo, cercando anche di essere esenti dalle trappole economiche e finanziarie da loro stessi create per dare al mondo una parvenza di democrazia e di giustizia.Per addivenire a questo, ampie schiere di elettori ,anche poveri, danno il loro consenso,la maggior parte delle volte senza capire cosa facciano.La stessa identica cosa a latitudini diverse è successa con Trump negli Stati Uniti. Un plurimiliardario eletto principalmente dagli strati poveri della popolazione, dal Mid-West, dove la condizione sociale ed economica è diversa da quella della California o dagli stati della fascia atlantica.Ecco il messaggio che ne esce: i poveri preferiscono l’originale invece della copia.Intendendo così dire che l’altro sistema proposto dalla Clinton non ha funzionato perchè è risultato permeabile alla penetrazione dell’interesse dei grandi apparati industriali che hanno finanziato la sua corsa, dei media pagati da loro per indurre la gente a votare Hillary. Mi sono andato a guardare il dizionario dei termini politici-economici marxisti dove c’è scritto che la parola ”riformismo” è l’esatto il contrario a quella di ”riformatore”. Difatti l’esempio spicciolo guardando la storia e guardando la natura della acqua che è passata sotto i ponti,alla definizione tagliata con l’accetta beninteso di riformismo stà scritto ”facciamo le riforme basta che non cambi nulla”.Trump almeno per il momento ed il suo staff hanno capito questo e ne hanno approfittato, e la spiegazione del sentimento che hanno avuto le classi subalterne negli USA,minacciate anche dall’immigrazione di gente bisognosa come loro, hanno imboccato la strada della reazione,ed hanno dato fiducia al populismo.Ecco perchè sia Trump che la Clinton sono le due facce della stessa medaglia, che poggiano sulla fottitura dei poveri e non sul loro sviluppo. Come del resto i due nostrani Berlusconi e Renzi. L’uno che ha fatto i soldi e la potenza col sistema e l’altro che il sistema tenta di gestire e di rattoppare e che per avere più potere di governare l’economia credendo che per far questo occorra sveltire le decisioni e che sia opportuno cambiare un terzo della Costituzione, e per far questo ricorre a tutto, ma resta e rimane un agente conto terzi, sia chiaro, e mi chiedo perchè la gente normale non lo comprenda questo.Se il futuro deve essere questo, l’italia è messa proprio male.
Prima i poveri protestavano e qualcosa ottenevano(statuto dei lavoratori, riforme concrete ed innalzamento del loro livello di vita e speranza per un futuro che potesse essere migliore di quello che avevano avuto antecedentemente).Oggi i loro figli sono destinati a vivere in maniera peggiore dei loro padri, e non è uno scherzo. Ed allora se questo sistema che hanno impostato si rivolta contro di loro perchè incominciano ad essere troppi le fasce di povertà non tanto in Italia ma nel mondo, il populismo in questa fase serve ai forti per scardinare totalmente quanto è rimasto ai deboli che sono nel mezzo, ma potrà essere percorso in futuro e foriero di nuove tragedie.Non crediamo che i prodromi di certi aspetti che portarono al secondo conflitto mondiale non siano comuni a tale situazione.Qualcuno dice che la terza guerra mondiale sia già cominciata ed è per questo che credo occorra dire NO al riformismo ipocrita e No al populismo,che per far paura alle classi dirigenti sono stati inondati i media sul fatto che i movimenti populisti in europa, incluso i 5 stelle, siano definiti dalla grande stampa pagata ad hoc come populisti perchè raggruppano sotto un unico ”sentimento” la gente incazzata. E’ una fase questa, in cui il populismo così composto viene cercato di emarginarlo perchè fa paura. Ma è un figlio del sistema, un figlio culturale di questo sistema, e se momentaneamente serve alla gente ad aprire gli occhi sulle inadeguatezze dello stesso sistema, ben venga l’antisistema, ma con lo scopo ed il contenuto della costruzione nello stesso tempo, non della pressione dell’acceleratore verso la distruzione.Perchè è storicamente provato e comprensibile che la distruzione serve ai potenti non ai poveri e di tale distruzione i potenti si servono per far compiere il giro del potere a 360 gradi affinchè ritorni in loro possesso lo scettro, spinto soprattutto dai poveri. Ecco perchè compatibilmente e con tutti i limiti politici di un nuovo movimento, fa bene il Mov.5 stelle ad adoperarsi per mettere in evidenza le ruberie ed i meccanismi perversi di cui si nutre la politica anche nelle nostre zonex( vedi ultimi fatti sulla mondezza),C’è anche da chiedersi ma i Sindaci che hanno avallato tutto questo mentre veniva concertato e formato dove erano? Ecco perchè è il sistema politico che è alle strette, che non ha più risorse perchè formato da amministratori inetti e collusi, anche se non direttamente e personalmente, politicamente si però.Altro che populismo….chi lo evoca colorandolo in questa fase di negatività, -dicono a Firenze il ritornello che è quasi ”cencio che dice male di straccio”…..e consapevolmente anche.
Il problema per alcuni è che Bettollini è stato “arrogante” e vanaglorioso nell’accettare un confronto con un interlocutore certamente più attrezzato… per altri che Bettollini si è esposto per il Si come sindaco, utilizzando la sua funzione e il suo ruolo… Secondo me il primo è un problema di Bettolini e del Pd (se l’esponente che sostiene il Sì fa una figura barbina io che sono per il No me ne rallegro); il secondo problema invece è più serio e riguarda l’uso delle istituzioni nella campagne elettorali, cosa che è regolata da norme precise. Bettollini le ha violate? Si dica che le ha violate, si denunci tale violazione agli organi competenti… Credo che a Cetona Bettolini fosse stato invitato come esponente del Comitato per il Sì, non tanto come sindaco. E come militante, fuori dal Comune, credo che possa fare campagna elettorale… cosa diversa se la facesse dagli uffici comunali, in occasioni ufficiali dell’istituzione, magari con la fascia o con il gonfalone alle spalle…
Il tuo discorso non fa una grinza,ma seppure aderente alla realtà istituzionale, al di là delle figure ”cacine”-come si dice a Chiusi- che possa o non possa aver fatto, mi sembrerebbe che potrebbe essere esaminata meglio la questione da un punto di vista dell’opportunità. tutto qui. Opportunità intesa non certo come rappresentante di tutti i cittadini(vorrei vedere il contrario che si fosse messo la fascia tricolore e la riunione fosse stata fatta nelle stanze istituzionali, quello sarebbe da diniego assoluto, se pur tuttavia in passato qualche sforamento in quel senso c’è stato mi sembra di ricordare…)Da gioire non ci trovo nulla, non è un incontro di palla a volo o di wolleyball come si dice ; mettere tutto sotto i riflettori perchè la gente veda e si accorga mi sembra proprio un fatto strumentale.Dipende da Bettollini e dal suo carattere aver affrontato un confronto che poi si è rivelato-come dicono- impari.Da valutare anche quello che dice Luca Scaramelli che purtroppo oggi la politica dà una carica agli uomini di onnipotenza e che spavaldamente vivono ed affrontano, ma la colpa di questo è anche della gente che non sà più e non riconosce più i propri limiti e quelli della politica istutuzionale.Si chiama educazione civica, basterebbe poco, ed invece non c’è più, perchè culturalmente ” se sò magnati tutto” anche l’anima.Ed allora quando cadono nel burrone ci cadono per la loro incompetenza a valutare e mostrando i loro limiti. Secondo me però ci vorrebbe un po’ di umiltà da parte di tutti, in primis chi è referente delle istituzioni.Secondo me-lo ripeto forse con una carica di ingenuità da parte mia- ha fatto bene ad andare ad un confronto che poteva essere anche impari(valuterà la gente poi sulla preparazione e sul livello di chi avrà votato)ma defilarsi come fanno tanti oggi è ancora più riprovevole.Non lo salvo con tale discorso che ho fatto, perchè non condivido quasi nulla della politica del suo partito e di come la giunta governi Chiusi ma sfuggire ad un confronto non sarebbe stato nè bello nè produttivo.Fa parte del Comitato del SI? Bene, dobbiamo essere pronti ad accettare anche quelle ragioni, a criticarle, a vederne i limiti, anche di coloro che parlano per slogan. E lo slogan oggi è la prima cosa che salta agli occhi e se la gente si accorge che dentro il fatto, lo slogan, le parvenze di idee siano ”piene di votame” vorrà dire che prenderà altre strade.La questione negativa è che la gente la critica non sà nè come farla, nè dove stia di casa, neppure quelli che vorrebbero far passare i provvedimenti che posso seguire alla vittoria del Si,sia quelli del NO,che messi a confronto sull’espletare la critica ,mi ricordano i due famosi matti alla stazione che vedono passare il treno(ormai la battuta è vecchia e consunta) ed uno fà all’altro”guarda come viaggia quel locomotore…” e l’altro” si, ma anche i vagoni non scherzano”.Ecco, purtroppo l’Italia non avrebbe avuto bisogno di questo Referendum, perchè da una parte penso che sia stato evocato perchè il governo sia alle corde e diventa imperante una verifica della forza da cui trae sostegno, è quindi diventa un atto strumentale, un atto che non serve, una mano di poker dove tutto è possibile, anche il bluff, e questo la dice lunga sulle intenzioni del giocatore.Dall’altra la volontà di togliere di mezzo Renzi perchè vissuto come ostacolo ad una politica ormai platealmente schierata a destra e che per rimanerci a destra tenta il tutto per tutto, anche sui destini dell’Italia.Certo, se vincesse non è vero come dice lui che vince il nuovo, non è affatto vero, vince la continuazione dell’etere che ha impedito fin’ora alla sinistra disastrata intellettualmente ed organizzativamente a prendere coscenza dei propri errori e poter cambiare.L’accettazione di quanto si fanno gestori quelli del PD è l’esatta e precisa prerogativa del sistema.Il riformismo di cui parlavo prima,che annebbia la vista,che fa pensare alle persone comuni che questi signori che ci guidano possano risolvere i problemi impiegando meglio il capitale che gestiscono.Ed infatti si vede su quale china ci hanno portato.Man mano che il tempo passa, per parecchi il nemico non è Grillo,quelle sono sviste di indirizzo verso le quali tentano di concentrare l’attenzione andando a cercare gli aghi nei pagliai, il vero nemico è la Magistratura(vedi gli ultimi avvenimenti in Toscana).Poi chiaramente se intervistati dicono tutti che sono certi che la Magistratura farà il proprio corso dichiarando intanto la loro cristallina onestà e mettendosi a disposizione.Questi e soprattutto chi li organizza li avete votati voi,non Grillo, che avrà tante pecche e tante incongruenze, ma nel suo movimento gli arrestati mi dite perchè non compaiono? O pensate che anche per loro sia questione di tempo? Perchè è stato detto anche questo, credendo che il sistema corrompa tutti.No, il sistema corrompe chi si fa corrompere, questa è la verità.E per chi si fa corrompere la strada alla fine è solo una: la magistratura che ti bussa alla porta.Ma così dovrebbe essere sempre, solo che per parecchi non lo è, perchè nei gangli della politica non è facile dimostrare la colpevolezza e le compromissioni, ed il cedimento a stimoli che vengono dall’esterno.Allora, coloro che non hanno requiem e che non si fermano mai nel fare la morale ai 5 Stelle (parlo dei vari Prof.Romano,Richetti, Galli della Loggia e ci metto anche Prof. come Cacciari e tanti altri ancora, nelle trasmissioni televisive che raggiungono milioni di ascoltatori)è bene che guardino in casa loro prima di aprire bocca, perchè se voglio andare a Teatro prenoto il biglietto e ci vado.
…allora se Mattarella, che è del PD, lascia a casa i Corazzieri e dichiara ufficialmente di non essere nelle sue funzioni pubbliche, può andare in giro a fare campagna per il SI? Allora perchè prendersela con i Giudici quando fanno politica?
D’altronde non mi stupisco, questo è un Paese che non ha il senso delle Istituzioni come “campo neutro”. La cosa pubblica si usa troppo spesso per scopi di “parte”. Lo ripeto: un po’ di sobrietà sarebbe tutta salute. Inoltre, secondo me il tappo potrebbe saltare e quindi sarebbe anche saggio cercare di affievolire la pressione che sta progressivamente aumentando.