CHIUSI, L’ASSEMBLEA DI ‘POSSIAMO’: LA SINISTRA RIPARTE

sabato 08th, ottobre 2016 / 17:22
CHIUSI, L’ASSEMBLEA DI ‘POSSIAMO’: LA SINISTRA RIPARTE
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CHIUSI- Non c’erano folle oceaniche. Nessuno è salito sul palco a cantare ‘bandiera rossa’ come Jeremy Corbyn e i dirigenti del Labour party inglese, anche perché non c’era un palco. Ma all’assemblea pubblica del movimento “Possiamo” di ieri sera c’era comunque una platea non banale e certamente motivata. Più “pantere grigie” che giovanotti della nouvelle vague, magari. Ma di questi tempi è normale… Neanche il partito di maggioranza raduna folle oceaniche.

E ora una base del movimento c’è. Possiamo-Sinistra per Chiusi non è più solo un comitato elettorale, né solo una ipotesi di qualcosa che non c’era. Adesso, dopo l’assemblea di ieri sera, i “podemos” chiusini hanno gettato i primi pali di fondazione, come quelli del palaport, su cui costruire la struttura. E si sono dati appuntamento al 27 ottobre: lì si parrà la nobilitate del movimento. Lì si eleggerà un gruppo dirigente provvisorio, ma legittimato a portare avanti e a rappresentare l’aggregazione, che ha l’ambizione e l’obiettivo di rilanciare l’azione politica da sinistra. Come forza di sinistra. Con obiettivi e parole d’ordine di sinistra. Che poi è il motivo principale di quei 604 voti ottenuti alle comunali del 5 di giugno. La stragrande maggioranza di quegli elettori non ha votato “Possiamo” per il programma della lista, neanche per i candidati (nessuno ha fatto un exploit), ma solo per la voglia, la speranza, la necessità di vedere e sentire ancora “qualcosa di sinistra” laddove il Pd ha ormai scelto un’altra strada e i 5 Stelle sotto questo aspetto non rappresentano (per tante persone) una alternativa credibile. Troppo “ibridi”, troppo “equidistanti tra destra e sinistra”, troppo permeati da logiche che esaltano la democraticità della rete, che poi però sono gestite (le logiche e la rete) da una Srl commerciale, in modo ancor più netto di quanto non lo fosse il partito di plastica berlusconiano creato sulla struttura di Publitalia.

Hanno stilato uno statuto, precisissimo, i Podemos chiusini per definire il “manifesto di intenti”, le modalità di adesione e quelle per la nomina dei gruppi dirigenti. Non poteva essere altrimenti, non avendo Possiamo un modello, una forza di riferimento a livello nazionale e neanche regionale. Restano in piedi i rapporti con Sinistra Italiana e con il consigliere regionale Fattori, si guarda alle varie esperienze simili fiorite in Toscana e non solo in Toscana e quello di costruire un soggetto unificante a livello nazionale resta un obiettivo, ma Possiamo è e resta un movimento essenzialmente locale ed è sul piano locale che dovrà muoversi e incidere anche se l’ala più attiva, quella che ha promosso l’esperienza ed è anche la componente più giovane ha difficoltà a rapportarsi con le questioni locali, con la politica del giorno per giorno, con la fatica di parlare di strade, stadi incompiuti, lampioni, mense scolastiche…

Nei podemos c’è gente che starebbe ore a disquisire di Bruce Springsteen, ma si trova a disagio se deve parlare del Lars Rock Fest, per dire. La struttura organizzata che il Movimento ha intenzione di darsi, già dal punto di partenza del 27 ottobre, dovrebbe ovviare a questo gap, che è poi il gap generazionale che divide chi ha vissuto la politica degli anni “roventi” e chi non ha conosciuto, per questione anagrafica, niente altro che Berlusconi, Salvini e Renzi e la politica dei selfie e di twitter… C’è un problema di modalità della politica e modalità di confronto (qualcuno lo ha pure sottolineato), ma “una cosa nuova e necessaria” come Possiamo non può prescindere dal confronto dialettico, anche interno, tra esperienze e generazioni diverse…

Hanno perso tempo, sicuramente, i Podemos, e ora sarà più difficile riaggregare tutti i candidati, gli elettori, i simpatizzanti quelli che ancora non si rassegnano alla fine della sinistra. Ma hanno lavorato, hanno voluto fare le cose per bene, lo Statuto è un lavoro complesso, necessario per non trovarsi poi di fronte a situazioni spiacevoli o complicate (qualcuna c’è già stata a dire il vero e ha lasciato il segno). L’elezione di un gruppo dirigente e l’apertura di una sede saranno passaggi altrettanto decisivi. Appuntamento al 27 ottobre. Allons enfants! O è meglio “avanti popolo”?

m.l.

 

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