CHIUSI, POSSIAMO CHIEDE CHIAREZZA SU BANCA VALDICHIANA

CHIUSI – Il “cambio di manico” all’interno della nuova Banca Valdichiana post fusione tra le consorelle di Chiusi e Montepulciano, con le dimissioni e il pensionamento anticipato rispetto ai tempi concordati del direttore generale Fulvio Benicchi sta facendo molto discutere, soprattutto nell’area chiusina, dove si temono contraccolpi negativi e un minore peso specifico nella governance della banca.
Tra le forze politiche la prima a prendere ufficialmente posizione sulla questione è il movimento di sinistra Possiamo che siede sui banchi della minoranza nel consiglio comunale di Chiusi. Lo ha fatrto con una nota diffusa sui social network. Ecco cosa scrive Possiamo:
“La situazione che si è venuta a creare nella nuova BCC VALDICHIANA, nata appena 4 mesi fa dalla fusione tra le Banche di Credito Cooperativo di Chiusi e Montepulciano, induce a considerazioni e riflessione di preoccupazione per l’intero sistema socio-economico del territorio. Ferma restando l’assoluta e inviolabile autonomia della banca rispetto alla politica, auspichiamo che in questo delicato momento i principi ispiratori del credito cooperativo, la conoscenza e gli interessi della nostra città e del territorio, la qualità delle relazioni con soci e clienti e l’approccio solidale, siano alla base di ogni azione del gruppo dirigente. In una situazione economica di crisi e di scarse prospettive future preoccupa l’incertezza e la poca chiarezza che traspare e che può scalfire la fiducia dei cittadini e delle imprese verso un’ importante istituzione come la Bcc.
Chiediamo massimo impegno ai dirigenti di Banca Valdichiana affinché vengano date garanzie rispetto alla solidità dell’Ente e riguardo al mantenimento di una strategia della banca che sia attenta all’economia locale.
Affinché vengano assicurati gli impegni presi con i soci, i risparmiatori e tutti coloro che ricorrono al credito bancario per esigenze familiari e per lo svolgimento della propria attività.
Massimo impegno è richiesto all’Ente pubblico comunale e alle Associazioni di categoria affinché si rapportino con la dirigenza della Banca, allo scopo di ottenere garanzie perché vengano tutelate le giuste esigenze del nostro territorio.”
Anche Possiamo, insomma, come molti soci e clienti della banca, nell’area di influenza della componente ex Chiusi, teme contraccolpi negativi e cambi di strategia che possano mettere a repentaglio la tradizionale politica di banca del territorio della Bcc. I “podemos” non mettono bocca sul cambio di direttore, ma chiedono chiarezza, trasparenza e informazione verso la comunità. E in tutto questo c’è, implicito, il riconoscimento del ruolo e del peso, anche sociale, della Bcc Valdichiana a Chiusi e nella zona. La sinistra non è così insensibile alle questioni dell’economia e del “mercato”. Né a quelle che riguardano la governance delle banche. Soprattutto se si tratta di banche locali. Ed è giusto così.
”….Oste della malora com’è il vino ?” Bono !!!”. Allora portacene un litro.La differenza oltre la preoccupazione lecita che è di tutti, dov’è ? Ma a cosa serve di fronte alla gente parlare così ? Me lo chiedo, posso sbagliare o prendere delle cantonate, ma cosa cambia,sulla materia, sulle aspettative ? Nulla…, C’è solo da registrare l’impotenza che circonda i meccanismi attraverso i quali si riproducono le cose che vengono evidenziate senza speranza alcuna di poterle cambiare, senza speranza alcuna di proposte o di critica all’apparato pubblico perchè agisca per il bene dei cittadini ? Invece, grazie alle coabitazioni,alla politica regolata che non perde mai di vista l’interesse di pochi sui molti,si continua a chiedere che si debba cambiare.ma cambiare come se la gente ha validato tale modo di essere col proprio voto nella politica ? E poi si dice che i cittadini sono preoccupati ? Ma sono i cittadini i primi responsabili di tutto questo e si dice che hanno oltretutto il timore di perdere fette di possibilità di sviluppo ? Sono i cittadini i primi ad aver deciso quello sul quale si sono trovati a decidere.Ed alla fine, precipuamente alla Banca i soci sono stati portati a decidere ed hanno deciso. Quindi i richiami evidenzianti preoccupazioni lasciano il tempo che trovano.