CETONA, FESTA IN PIAZZA PER LA CAMPIONESSA OLIMPICA DIANA BACOSI

CETONA – “Sono cetonese, su questo non vi è alcun dubbio”. Così la campionessa olimpica Diana Bacosi, medaglia d’oro nello skeet (specialità del tiro a volo) ha chiuso definitivamente la querelle sul suo certificato di residenza… dopo che in più occasioni, anche durante le cronache da Rio è stata presentata come umbra. Di Città della Pieve. In effetti a Città della Pieve Diana Bacosi ci è nata, nel 1983. Come tanti altri cetonesi e cittadini dei dintorni nati in ospedale. A Città della Pieve all’epoca c’era ancora la “maternità”. Ora non più.
L’olimpionica ha chiarito l’equivoco (sui cui l’Umbria ha lucrato un bel po’, con tanto di ricevimento ufficiale in Regione) sabato scorso, proprio a Cetona. In piazza, davanti a centinaia di persone venute apposta ad applaudirla.
Cetona infatti ha voluto omaggiare ufficialmente la “sua” campionessa. Non capita tutti i giorni di festeggiare una medaglia d’oro alla Olimpiadi.
E Cetona lo ha fatto con il sindaco Eva Barbanera, il presidente del consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, le associazioni volontaristiche, gli sbandieratori del Palio delle Brocche, la banda Toscanini di Piazze e tanti concittadini.
Una bella festa per abbracciare una atleta militare che era già, ma adesso ancora di più è orgoglio cittadino e di un intero territorio.
C’era infatti anche gente di Sarteano, di Chiusi e pure due rappresentanti del Comune di Città della Pieve venuti a portare un “ramoscello d’ulivo” per chiudere anche da parte loro la vicenda della appartenenza di Diana Bacosi all’Umbria o alla Toscana. Applausi, abbracci e medaglia in bella vista. Giusto così: Brava Diana!
Avviso: sconsigliato avvicinarsi a lei con intenzioni malsane o bellicose, la ragazza spara. E spara molto bene.
In tutti i comuni della nostra zona chi fa sport lo fa spesso in condizioni di estremo disagio, magari autofinanziandosi, o allenandosi in condizioni di fortuna, in particolare chi pratica sport cosiddetti minori. Fin dalle scuole lo sport è considerato attività secondaria, la cultura sportiva del nostro paese è pari a zero, esiste il calcio il resto va in prima pagina solo se isolati campioni portano a casa delle medaglie. Sarebbe bene che le amministrazioni a tutti i livelli invece che contendersi i vincitori dopo mettessero in atto qualcosa prima.