CHIUSI: UNA CONVENZIONE PER FAVORIRE LE ATTIVITA’ TEATRALI GIOVANILI, CON QUALCHE FALLA E QUALCHE “SCIVOLONE”…

CHIUSI – Il Comune di Chiusi dopo aver recuperato i locali dell’antico Ente Santo Stefano, in centro storico, ha stretto di recente una convenzione con l’associazione Asservizio per fare di parte della struttura una sede per attività culturali, artistiche ed aggregative. Nello specifico, parte dell’immobile sito in centro storico proprio in Via S. Stefano, per una superficie di circa 140 mq, attigui alla Chiesa, sarà destinato alle attività svolte dall’associazione Asservizio della quale fanno parte anche i “Semi d’arte 2.0”, realtà giovanile di Chiusi composta da ragazze e ragazzi, dedita all’arte in genere con particolare predilezione per il teatro. La convenzione sottoscritta in sala consiliare, suggellata dallo scambio delle chiavi tra il Sindaco e la Presidente, scadrà nel 2019 e permetterà all’associazione di avere i locali in forma gratuita a fronte di attività manutentive e culturali da parte dell’associazione stessa.
Questa è una buona notizia. Quando si destinano risorse o si aprono spazi per le attività culturali è sempre una buona notizia. Tanto più se tutto ciò tende a favorire attività giovanili…
Ma stupisce se mai che la convenzione sia stata sottoscritta con una singola associazione, senza sentire o coinvolgere altri soggetti che pure operano nel campo culturale, musicale e teatrale. Per esempio, negli ultimi 10 anni, dall’inizio del 2006 ad oggi Primapagina insieme ai Semi d’arte versione originale e ad alcune band musicali, giovanili e non solo (dal’Orchestra Aurora ai Kamars, dagli Old Lp ai Kandischi…) ha prodotto, allestito e organizzato in proprio almeno 5 spettacoli teatrali, tutti di buon successo e tutti riferibili in qualche misura alla storia, alla vita vissuta, alle vicende sociali di Chiusi e dintorni: “La palla è rotonda”, “Una irresistibile passione per le rosse”, “Bisogna saper perdere”, “Bianco rosso e nero”, “4 amici al bar”… Ci sono altri soggetti (al di là del festival Orizzonti) che hanno prodotto di più?
Ebbene Primapagina non è stata neanche invitata a parlarne della convenzione e così crediamo sia successo ad altri sodalizi. Naturalmente ne è rimasta fuori. Ma non è questo il punto. Non si tratta di una rivendicazione.
Il punto è come mai il Comune faccia operazioni e stringa patti o convenzioni solo con certe associazioni e non con altre. L’esito, alla fine poteva anche essere lo stesso, ma il percorso, a nostro avviso, avrebbe dovuto essere diverso. Tutto qui. Poteva essere fatto un bando, un avviso pubblico riservato alle associazioni potenzialmente interessate…
L’intento è buono, il risultato accettabile, la strada scelta e percorsa un po’ meno… Non si sa nemmeno se la cosa sia stata discussa o meno in Consiglio Comunale. O tra i capigruppo. Pare di no.
Qualcuno ha notato che a firmare la convenzione per l’associazione Asservizio, nella sala consiliare, ci fosse anche Rosa Iannuzzi, candidata alle elezioni per la lista di opposizione Possiamo. Dopo le pizze del “portavoce” dei podemos alla Festa del Pd, un altro indizio per l’avvicinamento di Possiamo alla maggioranza? Crediamo di no (in nessuno dei due casi), solo un altro piccolo scivolone sulla “marmellata” che è ormai base della politica locale. Scivolano Bettollini & C. dimenticandosi soggetti attivi, ma magari meno allineati, scivolano altri facendosi compartecipi della dimenticanza… Ma così facendo chi rischia di più, alla lunga, non è certo Bettollini…
m.l.
Vedi che prima o poi la marmellata diventa crostata.
più prima che poi
Siccome la marmellata viene dall’ignorare le regole, l’etica politica e produce il ”mischiume”,chi ha generato la marmellata è proprio il PD al quale senza capire si accodano anche le opposizioni divenendo parte di quella marmellata.Che siano ragazzi ed anche sprovveduti va bene, ma il guaio serio è che tutto questo sembri normale.E sembra normale anche a chi guida le istituzioni.Ed allora quando Lorenzoni parla di ”marmellata” dice la verità, ma si ferma troppo presto dopo i pensieri giusti.Anche perchè fra 10 giorni nessuno si ricorda più di tutto quanto e tutto rientra nel mondo ovattato.
Nell’articolo si fa riferimento a primapagina quale soggetto produttore e organizzatore di eventi e spettacoli teatrali (5 negli ultimi 9 anni) quindi avente titolo ad essere quantomeno informato della questione. Precisiamo, se non fosse chiaro, che la citazione è a mo’ di esempio. Per dimostrare una “falla” della procedura seguita. Non per un effettivo interesse della nostra testata alla gestione della struttura affidata all’associazione Asservizio. Non avremmo certo partecipato al bando, insomma. Ma almeno l’invito sarebbe stato doveroso. A primapagina e ad altri. Questo non è avvenuto e la struttura è stata data in gestione di fatto a “trattativa privata”. Il fatto che l’associazione Asservizio si fosse autonomamente proposta non è sufficiente e non sposta il ragionamento di una virgola. Né è accettabile e plausibile la giustificazione che “nessun altro si è fatto avanti”. Come facevano gli altri soggetti a proporsi (nel caso di un interesse effettivo) se nessuno li ha informati a sapere che il complesso era fruibili e a disposizione? Il problema è dunque politico e procedurale, in quanto investe la fruizione e la gestione di un bene pubblico o in disponibilità dell’ente pubblico, che come tale non può essere affidato – crediamo – considerando una singola associazione più meritevole di altre…Quale criterio sta alla base di questa scelta? La discrezionalità della giunta? Bene. Allora però, si dica.
Scusa marco, ma se come scrivi la decisione è stata della giunta basta fare riferimento alla delibera di giunta dove è certamente riportata in “narrativa” i precedenti di tutta la vicenda. Io non l’ho trovata, ma per la mia nota inesperienza informatica. Tu potresti pubblicarla e così possiamo continuare la discussione. Ho trovato soltanto un comunicato dell’addetto stampa, ma non aiuta:
http://www.comune.chiusi.si.it/images/testi/files/DestinataSantoStefanocultura.pdf
delibera 146 del 16.06.2016:
LA GIUNTA COMUNALE, Premesso che l’Ente Santo Stefano, avente sede a in Chiusi, via Santo Stefano n. 25, codice fiscale n. 90004840527, è proprietario dei seguenti locali:
– Fabbricato censito al N.C.U. come civile abitazione di cui al foglio 49 particella 101 sito in Chiusi via S. Stefano n. 25, composto da una stanza con sottoscala al 1° piano e da un’ulteriore stanza con servizio igienico al 2°
piano, nonché da una cantina al piano seminterrato, per complessivi mq. 105 circa, disimpegnate autonomamente da una vano scale esterno attualmente destinata a sede del Gruppo Archeologico Città di Chiusi.
– Chiesa di Santo Stefano e vani annessi, di cui al N.C.U. foglio 49 p.lla A, attualmente non destinati ad alcuna funzione, composta da un locale al piano seminterrato, un disimpegno di accesso, un locale con servizi igienici da ripristinare, compreso vano scale al piano rialzato, più n. 2 locali e vano scale al 1° piano, più superficie interna chiesa e piccolo vano annesso, posti al piano terra, complessivamente per mq. 170 c.a.
Vista la deliberazione del Consiglio Comunale n. 27 del 7 giugno 2001 con la quale è stato disposto di approvare lo schema di contratto relativo ad alcuni locali di proprietà dell’Ente Santo Stefano di Chiusi, concessi in comodato al Comune.
Vista la deliberazione della Giunta Comunale n. 189 del 10 agosto 2001 avente ad oggetto “Affidamento in comodato al Gruppo Archeologico “Città di Chiusi” dell’appartamento di via S. Stefano n. 25 – indirizzi”.
Visto il contratto di comodato sottoscritto in data 25/10/2001 con il quale l’Ente Santo Stefano ha ceduto in comodato d’uso gratuito a favore del Comune di Chiusi i locali sopra descritti, tra cui la ex Chiesa di S. Stefano ed i locali ad essa adiacenti, ingresso stanza a piano terra, seminterrato e piano superiore.
Visto in particolare l’articolo 2 del suddetto contratto per il quale la durata dello stesso è pari a 19 anni con inizio dal 1 novembre 2001 e quindi con scadenza al 31 ottobre 2020 e si intenderà tacitamente prorogato per ogni anno successivo se non interverrà disdetta da una delle due parti almeno tre mesi prima della scadenza.
Tenuto conto che in conformità al contratto di comodato di cui sopra, il Comune di
Chiusi può concedere i locali in sub comodato ed in particolare ai sensi dell’art. 9, le singole destinazioni d’uso dei locali di cui all’art. 1 del citato comodato, ove non utilizzati direttamente dal Comune, saranno regolate da apposita convenzione tra il Comune di Chiusi ed Enti e Associazioni interessate.
Considerato in particolare che, ai sensi del sopra detto contratto di comodato, all’articolo 10, la Chiesa Santo Stefano rimane consacrata e la sua struttura deve rimanere architettonicamente intatta, Come auditorium saranno consentite al suo
interno: esecuzione in musica e canto, conferenza di carattere culturale – rappresentazioni in prosa compatibili con l’ambiente. Tale compatibilità sarà giudicata dal parere concorde di membri di una commissione formata dal rappresentante della Diocesi, dell’Ente Santo Stefano e del Comune. Il comodante ed il comodatario riconoscono al Vescovo il diritto all’uso gratuito della Chiesa per celebrazioni liturgiche, conferenze e rappresentazioni. Eventuali suppellettili sacre esistenti al suo interno saranno affidate alla custodia della Parrocchia di S. Secondiamo.
Vista la nota prot. n. 80 04 del 18 maggio 2016 con la quale il Presidente dell’Associazione Asservizio, Sig.ra Rosa Iannuzzi, con sede a Chiusi in via Santo Stefano n. 38, ha chiesto all’Amministrazione Comunale la concessione in comodato
d’uso gratuito dei locali siti presso l’immobile Ex Chiesa di Santo Stefano a Chiusi Città al fine di destinarli alla propria attività associativa per un periodo di anni quattro (fino al 31/12/2020) eventualmente rinnovabile.
Tenuto conto che l’associazione Asservizio è stata costituita in data 1 marzo 2012 ed il suo statuto prevede finalità culturali e di solidarietà civile e sociale senza fini di lucro, ciò allo scopo di alimentare e promuovere attività di carattere formativo, culturale ed artistico, con l’obiettivo di crescita culturale dei propri associati mediante qualsiasi tipo di arte.
Considerato in particolare che l’associazione Asservizio svolge attività di promozione e gestione di attività culturali, volte a favorire atteggiamenti e comportamenti attivi utilizzando i metodi del libero associazionismo ed a cui appartengono due distinte compagnie teatrali denominate Sedici Teatro e Semidarte 2.0.
Considerato che l’Associazione Asservizio ha manifestato la volontà di impegnarsi alla realizzazione gratuita di giornate di formazione teatrale a favore dei bambini e dei ragazzi delle scuole di Chiusi, per introdurli ed avvicinarli all’arte teatrale, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, le scuole, la Fondazione Orizzonti d’Arte e le famiglie.
Tenuto altresì conto che l’Associazione Asservizio ha espresso la volontà di impegnarsi alla produzione di eventi di drammaturgia e lettura teatrale da realizzarsi nel Teatro Comunale, verificando le condizioni per l’eventuale produzione di eventi estesa fuori dal territorio comunale, quale forma di promozione territoriale e valorizzazione dell’arte
teatrale.
Considerato che l’Associazione Asservizio, con la citata nota prot. n. 8004/2016, ha altresì proposto all’Amministrazione Comunale di mantenere e valorizzare i locali concessi in uso con interventi di manutenzione ordinari e di miglioramento e dicollaborare con l’Amministrazione Comunale per il perseguimento di finalità pubbliche di valorizzazione della cultura e promozione del territorio, prevedendo la realizzazione di eventi culturali in grado di far conoscere Chiusi nel territorio nazionale ed internazionale ed attrarre nel nostro territorio scuole, studenti, famiglie a cui presentare le peculiarità dello stesso.
Ritenuto opportuno accogliere la richiesta dell’Associazione Asservizio, in quanto gli interessi e le proposte formulate dalla stessa appaiono meritevoli di tutela e finalizzate al raggiungimento di interessi pubblici di promozione del territorio e valorizzazione dell’associazionismo e delle arti.
Ritenuto necessario individuare i locali da concedere in comodato a favore
dell’Associazione Asservizio come descritti al N.C.E.U. al foglio n. 49, particella A-3, di complessivi mq. 300 circa distribuiti su tre piani (piano seminterrato, piano terra e piano primo) con esclusione della Chiesa.
Ritenuto necessario provvedere all’approvazione di una specifica convenzione al fine di disciplinare i rapporti tra Associazione “Asservizio” e Amministrazione Comunale finalizzati al perseguimento comune degli obiettivi sopra indicati.
Visto l’allegata bozza di convenzione tra Amministrazione Comunale di Chiusi e Associazione Asservizio per l’organizzazione di eventi di interesse pubblico e concessione in uso gratuito dei locali siti presso l’immobile Ex Chiesa di Santo Stefano
a Chiusi Città, al fine di destinarli alla propria attività associativa per un periodo di anni quattro (fino al 31/10/2020).
Vista la proposta di deliberazione della Giunta comunale n° 152 in data 01-06-2016;
Acquisiti i pareri favorevoli espressi in ordine alla regolarità tecnica dal Responsabile
del Servizio AA.GG. ed in ordine alla regolarità contabile dal Responsabile del Servizio
“Servizi al Cittadino”, in sostituzione del Responsabile del Servizio Economico-
Finanziario ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. n° 267/2000;
Con voti unanimi resi nelle forme legali:
D E L I B E R A
– Di richiamare le premesse come parti integranti e sostanziali della presente
deliberazione.
– Di autorizzare a favore dell’Associazione Asservizio con sede a Chiusi in via
Santo Stefano n. 38, la concessione in uso dei locali siti presso l’immobile Ex Chiesa di Santo Stefano a Chiusi Città, di cui al N.C.E.U. al foglio n. 49, particella A-3, di complessivi mq. 300 circa distribuiti su tre piani (piano seminterrato, piano terra e piano primo) con esclusione della Chiesa, al fine di destinarli alla propria attività associativa per un periodo di anni quattro (fino al 31/10/2020), come individuati nell’allegata planimetria in colore giallo, di al
N.C.F. foglio 49, particella A.
– Di approvare l’allegata bozza di convenzione con l’Associazione Asservizio per l’organizzazione di eventi di interesse pubblico e concessione in uso gratuito dei locali descritti in premessa, siti presso l’immobile Ex Chiesa di Santo Stefano a Chiusi Città.
– Di autorizzare il Sindaco alla sottoscrizione dell’allegata bozza di convenzione. Quindi, con separata votazione, successivamente la Giunta, con voti unanimi:
D E L I B E R A
di rendere la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n° 267/2000.
Questo il testo della delibera della Giunta. Non mi pare che sposti di una virgola il problema. La decisione è unilaterale, e discrezionale, presa sulla base della “autocandidatura” alla gestione del complesso, avanzata da una singola associazione. Autocandidatura legittima che però non esclude la necessità di contattare e sentire anche gli altri soggetti eventualmente interessati. Del resto nel “dibattito” seguito alla pubblicazione dell’articolo su Facebook il sindaco stesso ha ammesso e difeso la scelta discrezionale. A questo punto la domanda è se la procedura seguita è normale, corretta e rispettosa di criteri oggettivi e di pari opportunità… In tutto questo, naturalmente non c’è alcun giudizio o critica verso l’Associazione beneficiaria dell’affidamento.
Invece secondo me sposta assai. In primo luogo la procedura è iniziata con una richiesta in piena campagna elettorale del 18 maggio da parte della presidente dell’associazione. La decisione risulta essere del 16 giugno. Quante volte hanno deliberato in meno di un mese? Una decisione fra l’altro a cavallo fra due diverse giunte anche se in parte con le stesse persone. Se ci fosse qualche consigliere volenteroso potrebbe fornirci il testo della richiesta di Asservizio.
Anche i tempi sembrano essere un’altra “falla”. Ho scritto che sposta poco perché quella di Asservizio resta l’unica “offerta” presentata. Strano se mai che nessuno ne abbia parlato in campagna elettorale, tanto più che la presidente dell’associazione in questione risultava pure tra i candidati di una lista in corsa per il Consiglio Comunale, lista che peraltro aveva tra i punti fondamentali del programma proprio quello della fruizione pubblica, a basso costo, delle strutture per attività culturali…Ovviamente per tutti non per una sola associazione… Ma questo è un altro discorso, che investe altri soggetti e non incide sulla opportunità, sulla trasparenza e sulla regolarità della procedura seguita…