ELEZIONI A CHIUSI, UN QUADRO DESOLANTE: SFACELO DELLA POLITICA E ‘RESISTENZA DEMOCRATICA’

CHIUSI – I giorni passano. La scadenza per la presentazione delle liste si avvicina. Ma le elezioni a Chiusi sembrano non riuscire proprio a scaldare il clima. Del resto non ci sono più le mezze stagioni. E stavolta anche la Primavera che 5 anni fa rappresentò la novità più rilevante, non ci sarà. Né ci sarà qualcosa che le somigli. Ad oggi, 8 aprile, l’unica certezza vera è la candidatura di Juri Bettollini per il Pd. Chi avrà intorno (nella propria lista) o contro, ancora non si sa.
LA DESTRA CORRE IN SALITA
La triade di centro destra Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia perla verità la sua candidatura l’ha annunciata, gettando sul tappeto il nome di tale Mirco Salaris. Ma sia la coalizione che il candidato sembrano due entità piuttosto aleatorie. La triade scricchiola forte anche a livello nazionale e nelle grandi città. E Chiusi non è da meno. Il candidato è pressoché sconosciuto e a quanto pare inviso alle “destra storica” chiusina che non ha digerito il cambio di cavallo (Salaris al posto di Martinozzi) né tantomeno l’imposizione dall’alto di una figura di importazione. E così anche il candidato del 2011 Gaetano Gliatta si mostra defilato e poco interessato alla campagna elettorale per Salaris. Come Gliatta anche Armando Venturi che fu consigliere di An alla fine degli anni ’90 e altri esponenti della vecchia guardia destrorsa locale. L’area berlusconiana che pure ha avuto i suoi momenti di gloria, adesso è liquefatta e praticamente scomparsa dalla scena. Alcuni hanno già traslocato verso la sponda renziana. Tanto la differenza è poca. La Lega vorrebbe fare la parte del leone, ma a Chiusi non ha una presenza organizzata e riconoscibile e sembra più un manipolo paracadutato che una forza reale, radicata sul campo… Insomma per Salaris e la triade di carta la strada è tutta in salita. Non solo per la sfida elettorale, ma anche per riuscire mettere in piedi la lista. Pare infatti che l’aggregazione sia un po’ in difficoltà nel reperire firme e candidati. Ma anche a rintuzzare i maldipancia e le defezioni del proprio elettorato fisiologico. Pare che la “fronda” della destra poco incline a sostenere Salaris potrebbe alla fine dirottare i propri voti sui 5 Stelle, individuata come la forza più antisistema e meno… lontana.
I 5 STELLE CHE CI SONO E NON CI SONO… E INTANTO ATTENDONO IL TIMBRO
5 Stelle che ancora son lì che aspettano il “timbro” ufficiale della ditta. E non favellano. Ci saranno, non ci saranno? Certo se dovessero esserci ma con una lista senza il simbolo del movimento, quella lista varrebbe meno di un terzo. Perché per i 5 Stelle, come per il Pd, il “marchio” conta parecchio. Perché entrambi puntano e sperano in un “trascinamento” del voto e clima nazionale… E dopo aver rifiutato ogni apparentamento o accordo con altri soggetti “antagonisti” rispetto al Pd, presentarsi come lista civica semplice, sarebbe anche una sconfitta in partenza e una discreta figuraccia. Ma alla fine il “bollo” lo otterranno. La lista dei 5 Stelle ci sarà. Hanno aperto una sede in centro (via Leonardo da Vinci) e questo potrebbe essere il segnale del via alle ostilità… Vedremo se riusciranno a scatenare l’inferno o si fermeranno alla “testimonianza” e ad una presenza di bandiera. Per ora il movimento di Grillo non sembra esser riuscito a catalizzare intorno a sé lo scontento, la delusione, la rabbia, la voglia ci cambiamento, né tantomeno a presentarsi alla popolazione come alternativa possibile al Pd per il governo della città. Sembra questo un problema che non li riguarda. Sui candidati nulla trapela. Circolano due nomi: quelli di Bruna Ceppitelli, bionda e di origini romane (altro non si sa) e Massimo Pietruschi, giovane tassista chiusino. Anzi di Montallese. E su di lui il movimento punterebbe per spillare qualche voto a Bettolini a casa sua… Ma anche queste sono solo voci di corridoio non confermate. Illazioni. Altre indicazioni non ce ne sono.
Del Pd ridotto ad ectoplasma o se preferite ad un contenitore vuoto, abbiamo scritto tante volte. E nulla è cambiato.
UN QUADRO DESOLANTE
Il quadro è desolante. Con la destra divisa, rancorosa e a rischio di non farcela nemmeno a presentarsi, coi 5 Stelle che continuano a starsene rintanati nel proprio fortino, Juri Bettolini rischia di trovarsi praticamente a fare la campagna elettorale da solo, con pochi amici. E di trovarsi solo, con pochi amici, anche dopo le elezioni in Consiglio comunale. Loro a governare e i 5 Stelle a fare l’opposizione, ma nella più totale incomunicabilità… Due mondi separati chiusi ognuno nella propria bolla d’aria. In un clima da film sulla guerra fredda.
LO SPETTRO DEL NON VOTO: BETTOLLINI PUO’ RITROVARSI “DIMEZZATO”
Per molti versi la situazione attuale è simile a quella del 2007, quando la destra con Anita Paolini rischiò di non presentarsi e Ceccobao per non trovarsi a correre da solo convinse l’amico Felici a metter su una listarella con il fedele Socciarello… Tanto per far numero. Quella volta Ceccobao fece il pieno di voti (come era prevedibile), ma l’astensionismo superò il 32%. Questa volta potrebbe andare peggio. Alle Regionali del 2015 ha sfiorato il 40. Senza una lista che possa rappresentare quello che rappresentò la Primavera 5 anni fa, il non voto alle prossime comunali potrebbe davvero far saltare il banco e mettere in discussione la vittoria stessa di Bettolini. Il rischio che il candidato Pd vinca con meno di 2.000 voti su 7.000, quindi con il consenso di una minoranza è abbastanza alto. Sarebbe ugualmente legittimato a governare, Bettollini. Ma con che spirito potrebbe farlo? Sarebbe un sindaco dimezzato. Come il Visconte di Calvino.
C’E’ CHI DICE NO: NECESSARIA UNA… RESISTENZA DEMOCRATICA?
C’è una fetta consistente di popolazione che comincia a interrogarsi su questa situazione. Che è vista come una situazione di emergenza. Ci sono persone che magari avevano sperato in qualcosa di diverso dalle varie forze in campo e ora guardano attonite lo sfacelo della politica e si domandano se non sia il caso di fare qualcosa, anche in extremis. Magari qualcosa di sinistra. Come atto di “resistenza democratica”. Di difesa strenua della democrazia, intesa come confronto dialettico tra parti diverse e in conflitto. Come ultimo, estremo, tentativo di affermare che senza la politica non si può governare la città, che le elezioni sono un’occasione e non una scocciatura da, che sono l’espressione della volontà del popolo e non una formalità per ratificare scelte e carriere decise nel chiuso di stanze sempre più strette.
Ecco, c’è gente a Chiusi, in quella fascia di elettorato disperso che fu della Primavera nel 2011 e del “popolo di sinistra” in genere, che non si rassegna a lasciare tutte le leve (di comando e di controllo) ad un Pd inesistente sul piano locale e sempre più allineato a livello nazionale con la Confindustria con i petrolieri, con le banche e sempre meno coi lavoratori, coi pensionati, con gli studenti, i ricercatori, gli studiosi, o a movimenti come i 5 Stelle che dicono cose spesso condivisibili, ma si muovono come una setta di iniziati convinti di essere gli unici depositari del nuovo verbo. Come se la politica l’avessero inventata loro. Gente insomma che ha una sua idea del mondo. E della città. Che non ha smarrito la bussola e ha in mente una rotta, anche se da anni naviga a vista. Bestemmiando per lo più, perché il vento tira sempre dalla parte opposta. Gente sconfitta, fiaccata forse, ma non annientata. Insomma c’è gente a Chiusi che in questi giorni, guarda ai successi di Bernie Sanders più che alle cronache giudiziarie, ma anche alle tante intelligenze, sensibilità e esperienze locali, che sono del tutto fuori dai giochi, non valorizzate perché non allineate, non subalterne, non omologate al pensiero unico e ragiona su come unire l’energia di Sanders, l’utopia di Corbyn con quelle sensibilità, quelle intelligenze. Qui, sul posto. Per riaprire il confronto, se non altro. Per non abdicare definitivamente. Per non arrendersi. Perché il prossimo sindaco, chiunque sia – anche Bettolini – sia un sindaco e non un podestà. Tutto il resto, programmi, candidati, trattative ecc. viene dopo. Verrà dopo. Nel caso… Ma quanta sarà mai questa gente? potrebbe chiedersi qualcuno. Ad occhio e croce più di quanta si possa immaginare. Se continuerà ad interrogarsi soltanto o deciderà di prendere il toro per le corna lo vedremo…
m.l.
Caro Marco, con questi articoli provocatori metti l’ansia anche in chi segue le vicende politico-amministrative pur non essendo elettore “chiusino”. Se vuoi un consiglio, dato che tu indirettamente li dispensi ai tuoi lettori, limitati a dare le notizie se ci sono…non a creare artificiosi giochi tra le forze politiche inesistenti. E questo sai perché te lo dico? Perché in un clima così c’è chi parla di “fusioni” tra Comuni…e pensa che proprio un chiusino doc come il Consigliere Regionale Scaramelli e l’altro ex Presidente della provincia Bezzini hanno votato una risoluzione per le fusioni forzate, mentre il Sindaco di Montepulciano partecipa (a nome del comprensorio?) a convegni sulla “Nuova geografia amministrativa”…insieme al capogruppo in Consiglio Regionale Marras (firmatario della risoluzione) e il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani. A queste persone qui…tu pensi che interessano i giochi elettorali delle amministrative di Chiusi???? Ma fammi il piacere! Qui vogliono cancellare Comuni accorpandoli ad altri per restringere la rappresentanza democratica dei cittadini e tu ti vai a interessare del Bettollini “dimezzato” quando tra Comuni e Banche locali saranno talmente FUSI che un solo centro di potere gestirà il tutto????
Per Mercanti: quello che dici è vero. Ma le elezioni di Chiusi potrebbero essere -per il fatto che si vota a Chiusi e non altrove – una occasione per parlare anche di geografia oltre che di politica. Il tema che poni è caldissimo e primapagina lo ha più volte affrontato. Il fatto che ci sia gente che pensa alla “resistenza democratica” può essere un segnale incoraggiante anche su quel terreno. No.?
Caro Marco, chi e/o quanti sono a Chiusi che guardano a Bernie Sanders inteso come risposta possibile di costruzione di un modello dal basso per reagitre all’ingiustizia ed alla compromissione di tutto un sistema ? Gli sconfitti dal renzismo dentro il PD ? Quelli già stavano dentro il Pd, dentro un partito in quel modo; ci vogliamo ripetere tutto quello che ci siamo ripetuti in questi mesi su tale argomento ?,Individualmente ci sono senz’altro persone che la pensano a sinistra ma forse lasciami dire che non si ha una visione esatta della situazione, proprio perchè non si è capito nulla sulla quantità di veleno che è stata sparsa in questi ultimi anni, della direzione in cui si è proceduto, dell’acquiescenza soprattutto dei vassalli e dei valvassini ad un partito che aveva preso quella piega già dal suo nascere, che secondo la propria etica ha creato l’associazionismo locale o per serbatoio di voti o per fare la fortuna di amici degli amici ! E quel veleno e quel danno ora riaffiora avendo e prendendo forma in mille facce.ma più che veleno è stato un danno sociale, io almeno lo chiamo in questo modo. Un danno per il quale si è inebetita una gran parte della popolazione che non si è accorta verso quali lidi del ragionamento politico era spinta. Ed ora quello che si è seminato si raccoglie.Ed a nulla vale dire che il modello Sanders sia un modello sul quale investire se non si libera la cabina di guida di colui che conduce il locomotore.Non dire anche te per piacere che c’è una sinistra più vera che si possa organizzare. Io a Chiusi non la vedo, sarà che ci sono ritornato a vivere dopo anni ed anni, ma escluso le poche persone che conosciamo io e te non vedo tali istanze soprattutto nei giovani.Di giovani non c’è nessuno che abbia una volontà organizzativa tale da impegnarcisi sopra per poter creare qualcosa.Ecco il danno che certe forze hanno prodotto subendo quelle che stavano sopra di loro dalle quali sono state dirette. Allora,Bettollini o non Bettollini (e soprattutto lo dico a te che hai sempre sostenuto che il PD s trova in uno stato di debolezza tale che corre il rischio che passi sopra di lui un altra forza -forse alludevi ai 5 stelle non lo sò-)ma che sicuramente gli si contrappone, io dico che sarebbe l’ora che ciò avvenisse e che tutto questo desse il segno che sveli la natura del disegno neoliberista del PD che viene costantemente camuffato da progressista, soprattutto dalle parole ( dagli atti molto meno) del suo capo supremo.Allora se una quantità di persone hanno creduto e credono che sia quello il terreno giusto per risollevare l’italia votino pure Bettollini ma nel confronto destra-centro-sinistra sappiano che i valori di ”sinistra”non sono rappresentati da Renzi e dai suoi uomini.Ecco perchè il segno che credo necessario sia quello di un nuovo CLN e non quello di dover preparare la testa della gente ad arrovellarsi se le squadre in campo possano dare il segno se siano pronte o meno, se siano pronti i loro uomini o le loro donne.E’ una misura quella che non funziona più come credevamo noi anziani.forse è questo che tu scavalchi e credi ancora che coloro che manovrano i gangli del potere locale si basino su tali osservazioni e facciano dipendere i loro programmi dalla partecipazione e dalla discussione dei problemi. Oggi questo non esiste. Decide un pull di persone e gli altri si adeguano, dove tutti questi altri non sono che la cittadinanza di Chiusi come di altri luoghi.Ecco ancora una volta-mi ripeto- che ci voglia un nuovo CLN.Ed il nuovo CLN-purtroppo e sottolineo purtroppo- oggi è uno solo.Un CLN che si è reso conto di questo, e che le manovre della politica possano essere guidate da strumenti come internet, facebook,e temi come la politica dei beni comuni.Politica non ragionata e confrontata attraverso assemblee dove si discute, ma politica dettata da pull di persone.Il danno prodotto è proprio qui, l’esautorazione della gente e la loro sostituzione con la guida mediatica, e dal momento che di questo non si può fare più a meno,cerchiamo di usarlo questo tasto per esautorare chi questi sistemi ha prodotto e validato: il berlusconismo nella gente che non è finito affatto con l’uscita di Berlusconi e la sostituzione progressiva di questo da parte di un modello economico e sociale che ha come riferimento politico il PD.A questi due ”funghi saprofiti” del sistema italia, a Chiusi nessuno si può opporre od ha l’odore di poterlo fare.Occorre percorrere per il momento il potere del voto a livello nazionale e le sue risposte, che possono piacere o non piacere ma che sono impersonificate per adesso dal Mov. 5 Stelle. E che tale movimento si aspetti logcamente di avere tutti contro a cominciare dallo stesso giorno se vincerà nelle realtà in cui si presenta.Altro che La sig.ra Fiorini o Forza Italia.Loro già ci governano in pratica col PD.Quindi non mischiamo le carte chiamandosene fuori o diversi.E’ che il sistema ha bisogno di questo ed è proprio come è stato detto da Mark Ttwain: ” se la gente pensa che si possa avere la democrazia con le elezioni probabilmente si sbaglia”.Mi si risponda pure che meglio le elezioni che la dittatura di uno solo, dopodichè si affronti il problema del potere e che idea si formi nella testa della gente quando va in un ospedale con le proprie gambe e ne esca con le stesse gambe davanti e perchè succeda.Fermo restando che nessuno è il detentore della verità, sarei curioso di sentire la spiegazione.Minimo minimo sarei tacciato di populista.Mi starebbe anche bene, ma allora mi dicano perchè è più di mezzo secolo che la situazione non cambia anche se la gente usa la democrazia del voto.?
alle ultime amministrative in regione emilia romagna ha votato il 39% ripeto in emilia romagna ….
A Chiusi, alle regionali 2015, con il sindaco candidato e capolista il NON VOTO ha sfiorato il 40%…
Purtroppo a Chiusi tanti a parlare e a proporre ma pochi a rimboccarsi le maniche e a lavorare sodo. Sì perché fare politica e amministrare, da maggioranza o da opposizione, richiede un lavoro continuo, pesante e faticoso, spesso nascosto e poco gratificante e richiede tempo da dedicare agli interessi pubblici togliendolo a quelli personali. La mia esperienza mi ha fatto constatare che ci sono tante persone che cercano di distinguersi per rivendicare i propri ideali ma poche quelle disposte a mettersi in gioco per l’interesse comune che spesso significa anche mettere in secondo piano “l’io” per dedicarsi al “noi”.
Con la “Primavera di Chiusi” siamo stati capaci di disperdere un patrimonio elettorale mai ottenuto da una forza di opposizione nel nostro comune e di sprecare un’occasione unica per mantenere i rapporti con una base di consensi che oggi si sarebbe sicuramente moltiplicata. Ma di che cosa vogliamo parlare?
La Primavera fece un ottimo risultato elettorale e ha fatto anche un buon lavoro in Consiglio. Ma era una lista costruita più per governare che per fare l’opposizione e aveva alcuni difetti di fabbrica che poi l’hanno fatta naufragare (come tante altre liste civiche in altri paesi). Ma forse proprio per non disperdere il patrimonio “culturale” e l’esperienza della Primavera qualcosa si può fare. Magari cercando di evitare gli stessi errori o difetti… E se c’è gente che ha voglia di farlo ben venga. Ovviamente con la consapevolezza che la prima cosa da fare è riconquistare la gente alla politica (intesa come abitudine al confronto, alla proposta, al “conflitto” sociale e culturale, non come nostalgia dei partiti di un tempo). La Primavera si è limitata purtroppo, anche per responsabilità di chi si è defilato, a fare le bucce all’Amministrazione, ma non è riuscita a fare politica… Non è facile farlo nel deserto, quindi per chi ci vorrà provare sarà un lavoro lungo e faticoso, come ripartire dall’ABC. Ma forse è un lavoro necessario…
Non disperdere il lavoro della Primavera si può. Il vuoto creato in questi anni dalla cattiva politica è enorme. La programmazione è stata sostituita dalla propaganda e dal desiderio di carriera dei singoli. Bisogna fare tesoro degli errori del passato. Se la Primavera è mancata, al di fuori dell’ottimo lavoro in consiglio comunale, da qui bisogna ripartire. Organizzare il malcontento che nel paese è diffuso ma non trova una collocazione, una propria casa dove organizzarsi, e valorizzare le competenze diffuse, che non sono poche ma che non trovano un modo per esprimersi. Rassegnarsi, o limitarsi ad esprimere la propria contrarietà verso chi ha portato verso il baratro il nostro paese, solo attraverso qualche messaggio sui social, sarebbe un delitto. Mi rivolgo in particolare a tutta quella fascia di persone, giovane di età, ma con lo spirito rassegnato, perché della politica ha conosciuto solo il peggio, Mettete in gioco le vostre idee, le vostre capacità, la vostra preparazione, la vostra voglia di cambiamento.