RIFIUTI, SOTTO INCHIESTA L’APPALTO A “SEI TOSCANA”. TREMA IL SISTEMA DI POTERE DEL PD…

SIENA -Rifiuti: l’appalto del servizio di raccolta e smaltimento affidato a SEI Toscana nell’area dell’ATO Toscana Sud, ovvero le province si Siena, Arezzo e Grosseto è finito nel mirino della magistratura. Si tratta di una torta da 140 milioni di euro. L’ipotesi di reato è turbativa d’asta.
La Guardia di Finanza nei giorni scorsi ha acquisito parte della documentazione relativa alla gara nelle sedi di Sei Toscana (la società aggiudicataria del servizio), e Sienambiente (capofila del raggruppamento di imprese partecipanti alla gara). Le perquisizioni – secondo quanto riporta l’Ansa – hanno riguardato il direttore generale dell’Ato Toscana Sud Andrea Corti, gli avvocati Marco Mariani e Valerio Menaldi, i commercialisti Eros Organni, Dario Capobianco e Luciano Nataloni (già indagato per Banca Etruria) e anche il presidente di Sienambiente Fabrizio Vigni, ex parlamentare toscano dei Ds.
Sulla gara il M5S della Toscana aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti e un’interrogazione in Consiglio regionale.
L’indagine è portata avanti dalla Procura di Firenze ed è in corso dal 2014-. Riguarda la procedura di affidamento del servizio di raccolta nel bacino dell’Ato Toscana Sud conclusasi nel 2012 con l’aggiudicazione al gestore unico Sei Toscana. Quella dell’ATO Toscana Sud è la prima gara di ambito nel settore dei rifiuti in Toscana (prevista dalla Legge Regionale n. 61/2007) e una delle prime in assoluto in Italia. Sei Toscana è un raggruppamento di imprese pubbliche e private. Il socio principale (con il 26,80% delle quote) è Sta (Società toscana ambiente), una holding di imprese cooperative fra cui spiccano il colosso emiliano Unieco e le toscane Cooplat e Castelnuovese (la coop a lungo guidata da Lorenzo Rosi, ultimo presidente di Banca Etruria). Cooplat detiene da sola anche il 13% di Sei, mentre Sienambiente detiene il 23,79%.
L’attenzione della procura della Repubblica si è concentrata, a quanto risulta, sul bando di gara, che secondo le ipotesi di accusa sembra essere stato tagliato su misura per il raggruppamento vincitore. Colpisce anche la scarsità di concorrenti (tre, di cui due si ritirarono). Ma, dalle pieghe dell’inchiesta emergerebbe anche un particolare in più: gli investigatori starebbero infatti indagando anche su “presunte consulenze per quasi 120 mila euro che Andrea Corti, direttore di Ato Toscana Sud, avrebbe svolto a favore di Siena Ambiente dopo l’assegnazione della gara”. Altro tassello inquietante, diciamo così. Sempre che venga confermato.
Chiaro che la vicenda, al di là degli specifici aspetti, apre una falla nel sistema di potere del Pd, costruito largamente sulla rete di consociate che gestiscono i servizi per conto dei comuni nell’area della Toscana meridionale. Ed è bene che si cominci a far luce…
In seguitom all’indagine sull’apalto SEITOSCANA, Fabrizio Vigni, presidente dal 2009 di Sienambiente annuncia di aver scelto «di lasciare l’incarico, proprio per coerenza con i miei principi e il mio modo di essere. Il mio codice morale interiore mi dice che questa è la cosa giusta da fare. Per l’azienda, per la comunità per la quale ho lavorato in questi anni, e per me». «Ho sempre lavorato e vissuto in maniera onesta, nel rispetto delle regole. Così ho fatto anche da presidente di Sienambiente e da amministratore di Sei Toscana. Sono certo della correttezza del mio operato e della mia totale estraneità rispetto ad ogni ipotesi di presunta irregolarità. Ho fiducia che il lavoro della magistratura lo chiarirà al più presto. Non avendo nulla di cui preoccuparmi, potrei continuare a svolgere il mio ruolo di presidente di Sienambiente anche in questa fase, con la stessa correttezza e dedizione che vi ho dedicato fino ad oggi. Invece, la scelta è quella di lasciare”.
per il buon giornalista smemorato: a novembre a Chiusi i 5 stelle hanno fatto una serata proprio sulla vicenda dei rifiuti in ATOSUD, parlando proprio della gara, del contratto, degli intrecci proprietari (comprese le % di partecipazione) e della onnipresenza del PD. Allora hai liquidato la cosa con molta supponenza e quattro righe, oggi con l’oblio totale.
Noi smemorati ne parlammo molto prima dell’iniziativa novembrina dei stelle (di cui comunque parlammo senza alcuna supponenza).https://www.primapaginachiusi.it/2015/05/siena-fiamme-gialle-nella-sede-dellato-rifiuti-irregolare-lappalto-al-gestore-unico-sei-toscana/
Oltre ai giornalisti smemorati ci sono anche lettori poco attenti: https://www.primapaginachiusi.it/2015/11/8161/; https://www.primapaginachiusi.it/2014/02/primapaginachiusi-il-report-della-fondazione-caponnetto-sui-rifiuti-toscana/;https://www.primapaginachiusi.it/2015/11/8161/
Rimane il fatto che dell’unica forza politica che a livello locale e interprovinciale ha parlato con dovizia di particolari proprio della vicenda della gara, che ha presentato in tutti i comuni delle tre provincie dove ha consiglieri due mozioni(molto prima anche delle perquisizioni a ATO del l’aprile scorso) per la revoca del contratto, tu non ne parli. In sostanza a leggere il tuo giornale non si saprebbe nulla di tutto quello che hanno fatto in questi due anni i 5 Stelle a livello locale e interprovinciale sullo specifico tema della gara e dell’assegnazione del servizio di gestione dei rifiuti qui da noi. Libero di farlo (ovviamente) il giornale è tuo è ne fai quel che ti pare, libero io di criticarlo per una informazione parziale e faziosa.
RIFIUTI, SOTTO INCHIESTA L’APPALTO A “SEI TOSCANA”. TREMA IL SISTEMA DI POTERE DEL PD… https://t.co/H3W29ePF6k
Conosco Fabrizio Vigni da molti anni e mi è assai difficile pensare a un suo comportamento al di fuori della legalità.
Romano, chi l’ha detto che non ne parlo? Hai letto bene?”Sulla gara il M5S della Toscana aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti e un’interrogazione in Consiglio regionale” questo nell’articolo qui sopra. …
Poi: https://www.primapaginachiusi.it/2015/11/8161/ (questo è del 24 novembre su iniziativa 5 stelle a Chiusi)….
e questo è del 22 maggio: https://www.primapaginachiusi.it/2015/05/siena-fiamme-gialle-nella-sede-dellato-rifiuti-irregolare-lappalto-al-gestore-unico-sei-toscana/
con riferimento ai 5 stelle pure nel sottotitolo. Che dovrei stendere pure un tappetino? Dai…
Quello che voglio dire è che in altre occasioni hai dimostrato ben altra attenzione a temi di questo tipo (li citi tu stesso). Hai cercato di documentarti, sei andato in giro a chiedere, intervistare, cercare documenti e dati e anche quando non c’erano avvenimenti eclatanti ne hai parlato e hai tenuto alta l’attenzione e … insomma hai fatto il tuo mestiere. Su questo argomento invece hai fatto l’agenzia di stampa politically correct. Ripeto nulla di scandaloso sei libero di farlo, e io di criticarlo. E con questo chiudo perchè ormai tu hai capito cosa voglio dire e anche io ho capito quale sia la tua posizione.
Quanti e quali altri giornali hanno scritto di più e con maggiore dovizia di particolari di primapagina su questa vicenda e sulle iniziative 5 stelle sul tema? Sulla posizione di Fabrizio Vigni, propendo anche io per la tesi di Paolo Scattoni. Il problema se mai è il sistema messo in piedi che appare discutibile e fatto apposta per fregare i cittadini. Possibile che Fabrizio non se ne fosse accorto?