IL PD VERSO LA SCISSIONE. RENZI E BETTOLLINI DESTINO INCROCIATO E COMUNE…

Chi ha avuto la costanza di seguire i talk show televisivi negli ultimi giorni avrà notato che si sta parlando molto del Pd. Del partito di renzi, pù che di Renzi e del governo. Non succedeva una cosa del genere dal tempo delle primarie Bersani-Renzi e poi Renzi-Cuperlo-Civati… Cioè dal 2012-2013. Ma perché se ne parla tanto? Perché, secondo i commentatori Tv, e quelli dei giornali, invitati in Tv, il Pd è arrivato al capolinea. E anche Renzi non sta messo tanto bene. A riaccendere i rigflettori mediatici sullo stato del partito di maggioranza, è stata una intervista al Corriere, del “lider Massimo”, ovvero Massimo D’Alema che ha lanciato un vero e proprio j’accuse contro renzi e la deriva che ha preso il partito. Una deriva sempre più centrista e destrorsa e sempre meno di sinistra. Non che D’Alema avesse brillato, ai suoi tempi per “sinistrismo”, ma adesso la sortita dell’ex premier ha ridato fiato anche alla corrente minoritaria interna al Pd. Bersano non vuol sentior parlare di scissione, lo dice, ma la scissione è nell’aria. Si dice che già una trentacinquina tra deputati e senatori dell’area della sinistra dem sarebbero pronti a lasciare Renzi, se non proprio subito, alla vigilia del referendum costituzionale sulla riforma del senato, previsto ad ottobre. Magari cercando di anticipare il congresso… In sostanza se è vero che Renzi governa l’Italia con i voti e i deputati e senatori conquistati da Bersani nel 2013 (lui non è stato eletto da nessuno), è altrettanto vero che il Pd del 2013 era un’altra cosa rispetto al Pd di adesso. Molti dei dirigenti di allora (Civati e Fassina su tutti) sono usciti o si sono defilati. Il Pd ha cambiato pelle, volti, riferimenti culturali. Non solo governa insieme ad Alfano e fa accordarelli con Verdini, ma Renzi e i suoi colonnelli e vigilesse non fanno mistero di pensare a qualcosa d’altro, magari a quel “partito della nazione” che gli consenta di governare indisturbato… Del Pd costruito da Veltroni, del Pd di Bersani e della Bindi non vi è quasi più traccia. Questo si è detto in questi ultimi giorni nei vari talk show televisivi. E lo hanno detto tutti, da Mentana a Sallusti, da Padellaro a Mannoni, da Cacciari a… Mughini. Perfino la Parietti se n’è accorta.
Ecco, tutto ciò è esattamente quello che noi, su queste colonne, scriviamo da settimane in relazione alle prossime amministrative di Chiusi e alla posizione del candidato in pectore del Pd Juri Bettollini. Anche a livello locale il Pd non è più quello del 2008, né quello del 2011, del 2012 e del 2013… Non è più nemmeno quello delle primarie che incoronarono Renzi segretario. E’ molto più debole, meno radicato, ma è anche un’altra cosa, dal punto di vista politico. Il cordone ombelicale con la storia, la tradizione del dei Ds e prima ancora del Pci e con le persone che da quella storia venivano è stato quasi completamente reciso. E così come Renzi rischia di trovarsi al governo senza più un partito alle spalle (o con un partito diverso) è evidente che anche Bettolini rischia di trovarsi a fare il sindaco di Chiusi potendo contare solo su alcuni amici fidati, qualche associazione amica, ma non più su un partito vero e solido, né tantomeno su una coalizione. Lo abbiamo scritto fino alla noia e questo fu anche uno dei leit motive dell’iniziativa pubblica promossa da Primapagina il 26 febbraio alla sala San Francesco di Chiusi. Insomma tra un anno, forse anche prima, il Pd potrebbe non esserci più. O quantomeno non essere più un partito di centro sinistra, dove convivono anime diverse, ma con un obiettivo comune… Potrebbe essere un contenitore di tutt’altra fatta, con un contenuto che ha subito una mutazione genetica ed è ormai trasformato. Con la parola sinistra neanche più sull’etichetta.
Juri Bettollini avrà letto sicuramente primapagina, ma avrà anche visto le trasmissioni tv di questi giorni. Non sappiamo se dorma preoccupato oppure no. Noi, al suo posto non saremmo tanto tranquilli. Non sappiamo cosa si dicono i militanti del Pd chiamati alla consultazione sulle candidature, se parlano anche dello stato attuale e del futuro del partito. Sappiamo però che molti militanti ed elettori del Pd, anche quelli che hanno creduto nel Renzi rottamatore e guastatore, ma con una storia e una cultura di sinistra alle spalle adesso sono frastornati, quasi increduli. E stavolta non increduli di fronte alle posizioni di D’Alema, Cuperlo o Bersani, ma proprio di fronte alle posizioni e alla deriva su cui il renzismo attuale sta portando il Pd. La rottamazione è finita, non è più una parola d’ordine e ritrovarsi fianco a fianco con Verdini, con Alfano o con lo stesso sindaco di Venezia che stringe accordi e patti con Chiusi, ma è pur sempre un sindaco sostenuto dalla Lega e da Forza Italia, a molti fa arricciare il naso e fa venire i brividi lungo la schiena. Sul referendum costituzionale, ma anche su quello del 17 aprile sulle trivellazioni in mare, molti non sono d’accordo con la linea del partito… E la fedeltà al capo e alla linea è un sentimento sempre più labile nella politica di questi anni…
A Chiusi il Pd dal 2007 in poi ha perso 500 voti per ogni tornata elettorale… Un salasso continuo e inesorabile. Tra la maggioranza che elesse Ceccobao nel 2007 e quella che ha mandato Scaramelli in Regione ci sono quasi 1.500 voti di differenza… Da 3.800 a 2.400… E se dal partito se ne vanno i fondatori, quelli della “ditta” che nella fusione mise pure il patrimonio, lo smottamento può diventare una frana catastrofica.
Da qui l’augurio che Bettolini, dato che con tutta probabilità vincerà comunque le elezioni, sappia e voglia aprire porte e finestre, non si chiuda a riccio nel fortino con i suoi legionari. Ci auguriamo che non abbia timore del confronto con le voci critiche e anche ostili, che cerchi il coinvolgimento della gente e non solo il facile consenso, che privilegi – lo abbiamo già scritto – la discussione vera rispetto alla propaganda. Perché il fortino rischia di trovarselo vuoto, senza più riserve nelle cantine e con buona parte della truppa che fino a poco tempo fa stava dall’altra parte della barricata. Togliere i voti agli avversari è un obiettivo di tutti i politici, ma un partito non può cambiare pelle e colore e pure barricata impunemente…
Marco Lorenzoni
Marco, le elucubrazioni politiche lasciano il tempo che trovano. E’ dalla sua fondazione sia il Pd che il Renzismo hanno dato chiari segnali-a chi l’abbia voluto vedere- in quale direzione sarebbe andato quel partito. Di cosa ci si meraviglia adesso ? Di cosa si debbano meravigliare le truppe ? Ancora non è successo nulla ma gli scenari futuri ritengo che porteranno ad una scissione oppure ad un Congresso anticipato.e da lì la divisione ed allora riprenderà forse la marcia di quello che resta della sinistra.ma sarà una sinistra non affidabile perchè è stato fatto il vuoto chimico in questi ultimi anni.E’ la creatura che non va bene sin dal parto e dico la verità che fa quasi specie soprattutto vedere i giovani,imbelli di fronte a tutto questo spettacolo, non muovere un dito, non alzare un ditino e non contribuire per nulla con un atteggiamento critico costruttivo, Perchè? Cosa è passato dentro di loro ? Stasera guardavo un momento la TV ed hanno intervistato Massimo Ranieri che fisicamente rassomiglia molto alla parte che gli è stata affidata sul film dedicato a Pasolini e sul tentativo di frare chiarezza storica sulle ragioni della sua fine.Sarebbe l’ora Massimo Ranieri ha ripetuto delle parole molto note di Pierpaolo Pasolini riguardo ai giovani, subalterni quasi totalmente tranne rare ecezioni a quello che la società dove viviamo impone e che si chiama ”Consumismo”. Ecco, i giovani su tale tema fondamentale restano subalterni, acritici,disillusi di poter affrontare una critica seria al germe che più di tutti pervade la nostra epoca,ben sapendo e capendone il veleno, ma non reagendone politicamente. Quei giovani sono stati annientati, non aiutati da coloro che si chiamano D’Alema,Veltroni,Bersani, Prodi e tanti tanti altri perchè anche questi portatori di tale germe che dà e darà i suoi risultati in negativo nella vita degli stessi giovani.Non credo che sperassero che tale germe fosse sconfitto da Berlusconi ed accoliti.La loro inerzia culturale e la loro lontananza dai problemi che la politica ha voluto che fosse tale, hanno permesso il prevalere dei valori e del modo di pensare della destra che si sono insinuati anche dentro alla sinistra.Voglio citare una considerazione che Marco Revelli fa a proposito dell’identità culturale esistente fra destra e sinistra in un mondo globalizzato com’è quello intorno a noi:” ….e se, sul palcoscenico mediatico che ha assorbito quasi del tutto lo spazio pubblico,sia la destra che la sinistra sembrano recitare forse una sceneggiatura scritta l’una per l’altra ? Non si può fare a meno di notare,infatti, che la destra perlomeno dalla caduta del muro di Berlino in poi,ha assunto il tema del superamento dell’esistente e della rottura col passato, facendo appello alla mobilitazione di massa ed indirizzandola contro ”le più tipiche istituzioni della modernità industriale” ( quelle cioè che incorporano più esplicitamente il valore dell’euguaglianza: welfare, legislazione del lavoro,fiscalità progressiva); mentre la sinistra, quando ha voluto restare coerente con la propria identità è apparsa costretta ad un ruolo di conservazione e quando ha tentato di adeguarsi ai tempi è uscita dal proprio insediamento(sociale e valoriale) originario,facendo propri i temi ed i valori dell’avversario. In particolare il set di politiche e di principi legati alla domanda di sicurezza ed alle pratiche dell’individualismo possessivo”.Se le cose stanno così ed è certo che stiano cosi per davvero, secondo me,la creazione del partito rappresentato in loco da Bettollini ma anche dai suoi predecessori anche un po’ prima dell’era Ceccobao- ma non per lui o per loro-,ma perchè si è avuto ed è passato il tentativo riuscito dello spargimento dell’odore verso fasce sociali dotate di un odorato più abituato a fiutare ” CHI ” tale politica possa privilegiare o meno, mi sembra chiaro che sia avvenuta in un periodo di tempo lungo dal quale anche di fronte ad una analisi grossolana che prendeva in considerazione le direzioni di dove muoveva la sinistra sarebbero state chiare ed evidenti.ma la stragrande maggioranza di questa ha accettato acriticamente di essere subalterna e siamo giunti con tutto questo fardello all’oggi, attraverso una grande quantità di tempo persa ed ancora si pensa ad un ” rende rationem ” che passi per l’unità di quel partito.Questa secondo me è la più grande ipocrisia degli ultimi 15 anni di governo dell’italia, ideata, condotta e realizzata da politici come Veltroni, Bersani e seguaci,ed altri turchi o turcomanni che si vogliano chiamare.ecco la spiegazione di dove sono arrivati e di quello che intendano ancora fare.Non se ne andranno se non saranno cacciati via da una quantità di gente incazzata che ha deciso di essere stanca di subire la politica come l’hanno diretta loro.Tant’evvero che non hanno nemmeno un briciolo di dignità intellettuale su tale tema, anche perchè c’è da capirli : dicono di essere di sinistra un pochi, gli altri di centro-sinistra, ma governano con i resti di Berlusconi che da vecchia volpe è ancora in agguato dentro la tana, nonostante i suoi denigratori.Credo che ci possa essere la necessità di far affermare ciò che disse il povero amico Roberto Bellucci che tutti hanno conosciuto nella sua risposta alla professoressa di chimica quando gli domandò cosa succedeva fra due ossidanti : la risposta fu quella disinvolta che ”fra due ossidanti il terzo gode….” Ed il terzo potrebbe essere anche una terza forza, forse ancora presto perchè si affermi a Chiusi, ma può darsi che in Italia possa davvero avvenire, e le montagne sono fatte di sassi……. avrebbero tutti contro certamente, ma credo che ci sia bisogno per tutti di ritornare come diceva Berlinguer quando terminava i comixzi alle feste nazionali dell’unità rivolto ai compagni ” al lavoro ed alla lotta”. Tu dici che siano autosupponenti, io dico che mi sono simpatici anche perchè solo per il motivo che avranno tutti contro….e di questi tempi in politica non è male……ed è inutile intonare le solite ragioni dei pezzetti di sinistra.Purtroppo per loro non reggono perchè oltre a non avere gli uomini non esistono più quegli strumenti perchè sono stati loro per primi ad affossarli.Questo è quello che penso.Ecco perchè ritengo che la battaglia prima debba ripartire dagli ideali e dalle idee. Il contrario di ciò che hanno sempre detto i democristiani alla Renzi ma anche gli altri alla Bersani e Prodi(ed è comprensibile sentendo il loro pensiero )che abbiano detto e fatto tutto ciò che hanno prodotto.Adesso basta.
Concordo pienamente sul fatto che se qualcosa ripartirà a sinistra (sempre ammesso che parta) non potrà certo ripartire da D’Alema, Bersani, Cuperlo e c. Che hanno già dato e di danni ne hanno fatti anche troppi. Ma se Civati che non se lo filava nessuno, adesso lo chiamano anche a Tiki Taka a commentare le partite di calcio, vuol dire che anche a Mediaset hanno fiutato un’altra aria… Che sia un’aria buona è tutto da dimostrare naturalmente. Tu dici che “la battaglia prima debba ripartire dagli ideali e dalle idee”..Ma se ti riferisci, come penso, ai 5 Stelle, non sono d’accordo. perché i 5 Stelle sono il movimento politico più pragmatico e deideologizzato che c’è sul panorama italiano. Finora hanno fatto battaglie, anche giuste, su questioni di legalità, di moralità, di “differenziazione dalla casta” ecc. E prediligono una politica fatta di denunce, di carte bollate, di ricorsi, anche sacrosanti, ma non mi pare che partano da ideali o da idee o da un “progetto di Paese”. Con la P maiuscola e anche con la p minuscola. L’unica idea forte che fa da collante al movimento è il “mandiamoli a casa” (salvo poi comportarsi in modo tale da lasciare al loro posto quelli che si vorrebbero sfrattare, magari evocando complotti degli altri per farli vincere)… Ed è per questo che non mi convincono, così come non mi ha mai convinto il Pd, né i ritorni di fiamma dei capataz che hanno creato Renzi e distrutto la sinistra…
Il “progetto paese” non è più pensabile in un documento, ma in una macchina capace di affrontare l’incertezza. La macchina è il progetto. Da una ventina di anni stiamo vivendo l’accelerazione di una rivoluzione tecnologica senza precedenti. Cosa succederà da qui ai prossimi venti anni? Chi può dirlo? Quello su cui discutere è come attrezzarsi. Le opzioni politiche ci sono. Affidandoci alle solite parrocchie o costruendo attraverso il contributo di tutti? E come?
Credo più all’ultima ipotesi: “costruendo con il contributo di tutti”. Ma le “solite parrocchie” e anche quelle nuove non sembrano tanto d’accordo. Sbaglio?
X Paolo Scattoni. Caro Paolo,visto che rispondi alle cose delle quali ti interessa rispondere su Primapagina ( e fai bene) forse sarebbe meglio però che prima pensassi a rispondere e pubblicare il mio intervento (visto anche che sono diversi mesi che per mia scelta avevo rinunciato a scrivere come del resto ho sempre fatto sul tuo Blog perchè ”facevo da tappo”- è stato da te detto-). Ok, detto questo, gradirei che tu pubblicassi la mia corta(questa volta abbastanza corta entro i limiti delle regole delle battute) risposta che ti ho inviato qualche giorno fa di intervento al post di Fiorani sui 5 Stelle, anche perchè se da te giudicata sbagliata,condivisibile o scorretta che fosse,ritengo che le persone leggendola possano giudicare e formarsi una idea..Perchè se un blog raggiunge il pubblico ed è usabile dal pubblico per dibattere problemi locali, se tu gli interventi li pubblichi a tuo piacimento (tranne quelli che contengano offese e manifesta maleducazione chiaramente)la gente non li può conoscere od informarsi e la censura fatta in quel modo non mi sembra una cosina tanto democratica ma sa tanto di voler imporre una visione parziale.Ma queste sono cose che sai anche da te e quindi non mi sembrerebbe giusto che da parte tua si intervenga solo sulle questioni o sulle quali si sia d’accordo ma anche sugli altri interventi che non ci possano piacere dal momento che la discussione è fatta a fine di chiarimento e di sviscerare tutti gli aspetti contenuti nelle questioni.Detto questo, passiamo a quanto dici sulla costruenda ”macchina”.La macchina che ipotizzi secondo il mio modesto pensiero è una creazione fuorviante, tesa a prendere tempo e a non lasciar affermare le conseguenze degli errori di chi ha guidato l’italia soprattutto da parte dei tre passati governi.Visto che a nulla vale ribadirlo fino alla stanchezza che la puerpera ha prodotto il mostriciattolo,credo che sia proprio nell’impianto il vizio di forma,del quale l’ultima creazione è stato ed è il renzismo, del quale si incomincia da piùparti a dubitarne dell’efficacia.e che a nulla valga lo spargimento dei dati che giornalmente fa l’Istat sullo sviluppo dei posti di lavoro in più, un giorno innalzate al settimo cielo dalla tv e l’altro smentite dalla crescita inesorabile del debito pubblico. Indipendentemente da come la si possa pensare, comincia sempre più ad essere presente nella convinzione pubblica il fatto di essere stati spettatori di un film.E tale film ha coinvolto la maggioranza dei cittadini italiani, senz’altro gran parte della sinistra; parlando di centro invece ci andrei più cauto perchè il centro tale processo l’ha pensato, partecipato e spinto, anche con carte dichiarate corrette ma false sull’espletamento dei fatti elettorali interni.Tali nodi non potevano non venire al pettine, era inevitabile.Allora in tale fase il ”dicutere di come attrezzarsi” all’inevitabile sfida dei prossimi vent’ anni, per me lascia il tempo che trova e la colloco nell’armadio chiamato ”del temporeggiare” in vista di ciò che succederà e di ciò che passerà il convento.Fiducia a tale modo di intendere la politica non credo che la si possa dare perchè si capisce bene, molto bene, a cosa tenda, specialmente in tempi di crisi, quando se ne sono viste di tutte e non ci siamo fatti mancare nulla.In questo mi sento di rispondere anche a Marco Lorenzoni quando sembra condividere certi aspetti che ho detto nella mia risposta ma che dice di non condividere nei riguardi del Mov.5 stelle perchè gli sembra che di idealità ve ne sia proprio poca dentro a quel movimento.Ebbene.io da sinistra e lo sanno tutti da anni ormai quale visione abbia,dico che quella prassi attuata dai 5 stelle -carte bollate a parte- sia proprio una prassi REATTIVA a quanto è successo questi anni in cui insorgere contro la casta non è che una- ma forse la più minuta e sparuta- delle conseguenze della loro reattività dovuta. Il progetto che Marco dice che non esiste e che si riversa solo nella protesta e nel ”mandiamoli a casa” sorge da reazioni ideali profonde e di reazioni ideali all’ingiustizia sistematica dei partiti così come quello che hanno prodotto, non certo dai giovani del PD, sia di corrente Renziana che Bersaniana, quelli se mi permetti e senza offesan sono da collocare nella schiera dei ” maggiordomi ob toro collo” Certo che ci voglia un progetto di paese lo capisco, ma il progetto di paese è inattuabile perchè quelli che hanno le redini non lo consentono di attuare e fino a quando sono in sella tutti gli altri saranno sudditi che condividano o non condividano il vertice che decide, proprio perchè sono i vertici che hanno piazzzato nelle stanze il controllo delle chiavette di comprensione dei media, delle TV di Stato ed anche locali nella maggioranza delle volte.E pensare che dicevano di Berlusconi e delle sue reti come fatto padronale e coercitivo dell’informazione…..Sul progetto paese è bene anche parlare: ma perchè credi tu Marco che il PD da ciò che ha realizzato e fatto scalino per scalino fino ad arrivare ad oggi ti sembra che abbia realizzato ed ottemperato ad un progetto paese? E’ stato antiberlusconista quando c’era Berlusconi e la sua attività principale era quella dedicata alla sua contrapposizione, quando Berlusconi è stato costretto a togliersi di mezzo ed a rientrare nella propria tana, si è avuto Monti, Letta, Renzi e se si facesse la somma dei guasti prodotti da questi tre, probabilmente quelli sarebbero superiori per entità e numeri a quelli prodoti dal cittadino di Arcore.Ed allora parlare dei limiti dei 5 stelle mi sembra proprio ingeneroso ed anche un po’ strumentale e non puoi dirmi che a proposito di idee ed ideali da quella parte politica ci sia solo pragmatismo e domande in carta bollata all’autorità giudiziaria, perchè chi vede dove sono le magagne le vede proprio perchè dentro di se ha un senso di giustizia ed è un contenitore positivo.per un programa di poter fare diversamente da quanto è stato fatto, levando di torno le connivenze politiche dei partiti nelle relazioni con la gente, con le imprese, con i poteri dello stato come è avvenuto da sempre, da decenni ( e per fortuna che in italia ancora c’è la Magistratura che come potere separato dello Stato è ancora in gran parte-credo e ne sono sicuro- esente dai legami affaristico-mafiosi-politici-partitici).Ma poi dico io-le critiche sono doverose- ma metterli alla prova i 5 stelle,nooo ? Questa idea non sfiora la capoccia di nessuno ? Solo attacchi continui e critiche ? C’è chi investe in fiducia mettendo i soldi ed i valori di una vita comprando le azioni di aziende che poi si rivelano fallimentari e dei veri e propri ronzini….dal momento che sulla carta sono il secondo partito per votanti in italia mi sembra che proprio tutta tutta la gente possa ragionare all’inverso quando vada a votare ? Nel decidere le aperture di credito io ritengo che non occorra guardare solo unidirezionalmente e fare come vorrebbero i loro avversari, che a quanto sento hanno una paura fottuta che crescano ancora.Sulla pelle tale condizione mi piace e non solo irrazionalmente, ma mi stimola ,perchè è come la condizione di coloro che hanno fatto carte false per non pagare le tasse e che hanno paura dell’arrivo della finanza e di dover pagare il conto una volta per tutte.E’ del senso civico di questi ultimi che bisogna dubitare, non di coloro che vorrebbero cambiare musica.Se non si è capito questo, tutte le levate di scudi per le condizioni e situazioni che hanno all’interno e dei diciamo-mali dei quali soffrono di natura organizzativa,politica e di gioventù ed anche di PREVENZIONE,che a guardar bene ci sono anche ma sono limitatissimi di fronte al dilagare delle vergogne di altri- le accuse serratissime che gli vengomo mosse soprattutto dall’establishement e dai suoi organi megafonici, le ritengo pretestuose e ben tendenti al mantenimento dello status quo di cui fruiscono gli apparati e le loro protuberanze mediatiche.Spesso mascherate quest’ultime dietro irreprensibili sensi dell’equilibrio democratico.Fandonie e mascheramenti della presenza dei partiti dentro le TV di Stato, modi preconfezionati di intervistare le persone,di presentare quesiti e percentuali che nulla dicono di fronte ai problemi reali della gente ,fandonie e prese di posizione dei conduttori e dei programmi che non reggono più. Giornalisti presi a prestito dai giornali schierati per fare i conduttori.Ne volete di più ? C’è anche di più. Ecco perchè la critica va bene Marco e tutti sono disposti ad ascoltarla ed a sentirci dentro la giustezza o meno di ciò che dici ed a risponderti come ho sempre fatto, con i miei limiti, con le mie idee e con i miei modi,ma l’insistere pervicacemente su cose che non sono da prendere a parer mio con quelle molle,anzi credo che sarebbero da prendere con le molle contrarie,mi sembra proprio una posizione sbagliata.permettimelo.E non dire che non ho documentato quello che ho asserito da mesi ormai fino alla noia di cio che credo che siano tali ragioni.Hai definito una ”cotta” ed un innamoramento irrazionale tali posizioni ma certe cose non riguardano l’irrazionalità, specialmente poi a 70 anni ( ci si può rincoglionire per una bella donna a questa età, lo posso pure ammettere e spesso vediamo anziani con belle donne anche di meno di 30 anni anche da copertina,e ci chiediamo da maschilisti cosa gli potrà raccontare uno come quello ad un altra in quel modo… ) ma non è il mio caso credo.
La mia propensione verso di loro nasce dal chiedermi quale sia il panorama che ho davanti e quali possano essere le mie scelte possibili sulla base di quel panorama.L’altra possibilità sarebbe quella di non andare a votare ma non mi è mai ” passata per la capa” una cosa del genere, non l’ho mai fatta, nè credo sia giusta nei confronti di tutti.La rappresentazione ed il contenuto di ciò che ha uno dentro di se non è possibile mai che venga rappresentata totalmente da un partito e nemmeno lo era nei tempi di più di 30 anni or sono quando c’era il PCI che ho sempre votato.Adesso gli unici a cui mi sono sentito di essere vicino chiaramente con minor legami a quello che per me il PCi rappresentava sono questi giovani,dove dentro- te l’ho ribadito tante volte c’è di tutto- e la mia scelta per questo è ancora forse più motivata e genuina perchè i tempi sono anche quelli di dover gettare alle ortiche le prevenzioni ma non l’ideologia attenzione, perchè sia a me che a te ed a molti altri ci hanno insegnato la validità dell’analisi e la teoria del dubbio siano prassi da non abiurare e da non destinare al dimenticatoio.Ed è proprio con la teoria del dubbio che mi sono avvicinato a questi chiamiamoli ”richiedenti legalitari veri”, dove ci sono aspetti del loro modo di pensare che non condivido, ma credo ugualmente che tali differenze dopo anni di essere stati spettatori di lotte, vittorie e ritorni indietro, occorra aprirsi e mettere sul piatto della bilancia il pro ed il contro e non dimenticare mai gramscianamente di partire da condizioni reali, contingenti ed oggettive.Ed in questo caso il piatto di quella bilancia per me cala dalla parte loro perchè il peso su quel piatto attualmente è maggiore di tutti gli altri.Domani non si sà, ma oggi secondo me è questo.E non è infatuazione, forse è la ricerca di quello che altri non mi possono dare perchè non hanno più nemmeno dentro di loro.E si percepisce.
x Carlo Sacco http://www.chiusiblog.it/?page_id=145
X Paolo Scattoni. Ah, e quale delle 6 regole non avrei rispettato per meritare la non pubblicazione ? Da me non ci arrivo, mi puoi aiutare?
Grazie.