CHIUSI SCRIVE A PERUGIA: “RIDATECI IL SACRO ANELLO!” (IN PRESTITO, SENZA DIRITTO DI RISCATTO)

CHIUSI – Il vicesindaco reggente Juri Bettollini ha deciso di aprire la campagna elettorale. Ieri ha diffuso un comunicato in cui annuncia l’imminente definizione dell’iter di alcune opere importanti come il palasport e la demolizione dell’ex centro carni, fermata da un ricorso al Tar, oltre a lavori stradali e interventi vari. Oggi l’annuncio dell’apertura di un altro fronte, questa volta di taglio storico culturale, ma con una forte vena rivendicatoria. E nell’anno del Giubileo della Misericordia, sembra un preciso segnale lanciato agli ambienti cattolici cittadini. Vuole riportare a Chiusi una antica reliquia simbolo: il Sacro Anello. Che secondo la leggenda sarebbe l’anello nuziale della vergine Maria che è custodito a Perugia, ma fu rubato, forse su commissione, da un frate tedesco, proprio da una chiesa di Chiusi, nel 1473.
“Chiediamo alla città di Perugia la sua restituzione per poterlo venerare almeno due volte l’anno. Scriveremo alle autorità ecclesiastiche umbre, toscane e al Santo Padre. Uniremo la città per combattere questa ingiustizia storica” scrive Bettollini su facebook, nel lanciare la battaglia con tanto di immancabile ashtag.
Il frate tedesco si chiamava Fra Winterio di Magonza e fu arrestato e incarcerato per il furto nel 1474.
Ma Perugia non ha mai voluto rinunciare alla reliquia. Trovandosi sulla strada per Assisi e per Roma, l’anello avrebbe fatto di Perugia non più una zona di solo passaggio, ma anche di visite devozionali con il conseguente beneficio econonomico. Cosa a cui le gerarchie ecclesiastiche sono sempre state sensibili. A partire dal 1487 venne fondata la Confraternita dell’Anello che istituzionalizzava la venerazione della reliquia. Questo, insieme alla fondazione della compagnia di San Giuseppe da parte di Fra Bernardino da Feltre contribuì all’istituzione del culto della Sacra Famiglia.
L’anello, di colore verde chiaro traslucido, è di calcedonio anche se in precedenza si credeva che fosse di onice. E’ custodito in un prezioso reliquiario, opera degli orafi perugini Bino di Pietro e Federico e Cesarino del Roscetto, conservato in due cassaforti, una in legno e l’altra in ferro, poste in una camera a otto metri di altezza sopra l’altare e protette da un frontale di legno. Per aprirle sono necessarie 14 chiavi, sette delle quali sono conservate dal Comune, quattro dai canonici della Cattedrale, una dall’arcivescovo, una dal Nobile Collegio del Cambio e una dal Collegio della Mercanzia. L’anello è sospeso ad una catenella d’oro, all’interno del reliquiario, a sua volta attaccata ad una corona d’argento dorata con incastonate delle pietre preziose. La reliquia si espone nei giorni 29 e 30 luglio, in occasione della festa del Santo Anello ossia nella memoria liturgica dello sposalizio della beata Vergine Maria ed anniversario dell’arrivo a Perugia della Reliquia, ed anche il 12 settembre, festa del Santissimo Nome di Maria. La cerimonia è conosciuta con il nome de ‘La calata del Sant’Anello’: dopo l’apertura delle casseforti il reliquiario viene ‘calato’ al piano dell’altare della cappella attraverso un procedimento meccanico a forma di nuvola argentea, seguito dalla solenne ostensione (vedi anche un meccanismo simile nel Duomo di Milano per portare giù il Sacro Morso). Ultimamente viene anche ritrasmessa in diretta su maxi schermi collocati nella cattedrale e fuori.
Che si tratti veramente dell’anello della vergine Maria non è detto. Anzi è quasi certo che non lo sia. La tradizione che attribuisce l’anello alla vergine Maria non ha un reale fondamento e l’esame gemmologico eseguito nel 2004 determina che è un manufatto orientale del I secolo d.C. e la sua funzione potrebbe essere stata quella di un anello-sigillo.
Si sa però che dalla fine del secolo X si trovava a Chiusi proveniente da Gerusalemme. Secondo la tradizione, la Vergine lo avrebbe consegnato all’apostolo Giovanni prima di morire. Poi non si sa come arrivò nelle mani di un commerciante di Gerusalemme che lo vendette a un orafo di Chiusi. La leggenda dell’arrivo dell’anello a Chiusi è riportata in un codice dell’XI secolo conservato nella Biblioteca Angelica di Roma ritrovato dal padre Giovanni Crisostomo Trombelli che la trascrisse nell’anno 1765 nella sua opera ‘Mariae sanctissimae vita ac gesta cultusque illi adhibitus’. A Chiusi fu custodito prima nella basilica di S. Mustiola (sulla strada del lago), poi dal 1271 nella cattedrale di San Secondiano e infine nella Chiesa di San Francesco. E’ da lì che fu trafugato da quel malandrino di fra Winterio.
Adesso Bettollini, imbarcandosi in una battaglia che è stata per anni un chiodo fisso di Stefano Bistarini, quando era priore dei terzieri, lo rivuole. Almeno per 2 volte l’anno. E forse sulla base di un prestito temporaneo senza diritto di riscatto, la trattativa può andare avanti. Di restituzione a titolo definitivo non credo se ne parli. Perugia su questa ipotesi non si siederà nemmeno al tavolo.
Questa battaglia forse un tantino elettorale ci fa venire in mente un’altra storia. Molti anni fa, nei primi anni ’90 come Primapagina lanciammo la proposta di riportare a Chiusi il famoso “Vaso Francois” splendido vaso etrusco custodito al Museo Archeologico di Firenze. Perché un reperto chiusino doveva secondo noi, stare a Chiusi dove c’è peraltro un museo nazionale. Molti a Chiusi erano d’accordo con quella battaglia. Ma il soprintendente dell’epoca ai beni archeologici della Toscana Francesco Nicosia telefonò in redazione, chiese del direttore e con tono del tutto amichevole disse: “direttore, con tutto il rispetto per Chiusi, lei sa quante persone vedono il Vaso Francois a Firenze e quante lo vedrebbero a Chiusi? Penso di sì. Quindi, dia retta a me, lasci che il Vaso resti a Firenze. E’ molto meglio anche per Chiusi, se ne volete fare una questione di visibilità, di prestigio, di pubblicità…”. Fu piuttosto convincente.
Per il Sacro Anello forse è la stessa cosa. Anche se qui c’è di mezzo pure la fede, la devozione, la tradizione, la leggenda… Tutte cose che evidentemente a Bettollini stanno molto a cuore. E che in campagna elettorale possono tornare utili. Tanto più che su questa vertenza non troverà oppositori. Se e finché rimane una vertenza storico-culturale; la “venerazione” di reliquie è un’altra cosa e attiene ad altre sfere di cui la politica e le amministrazioni pubbliche non dovrebbero occuparsi.
Marco Lorenzoni
che tocca fa’ per campà
Concordo sulla sostanza di come hai concluso, ma in politica non succede come hai detto.E’ una delle tante visioni che mi passa in mente ma ricordi la propaganda della Democrazia Cristiana tramite la Spes negli anni del dopoguerra col molosso russo che ghermiva i bambini col grembiule alla scuola materna ? :”Mamma ,difendi i tuoi figli, vai a votare, in Russia i figli sono dello Stato ”.Pensi che magari proprio non in questi termini ma con non tanta differenza oggi le cose siano diverse ? Certamente una battaglia storico-culturale mi sembra una diatriba ed un confronto che si svolga con i canoni e requisiti della normalità.Ciò che è meno normale è la spinta quasi pagana che spinge le persone credenti alla venerazione di un anello che nella notte dei tempi qualcuno disse che era della Vergine.Te lo figuri in due millenni quante trasformazioni e trascorsi diversi si sono innestati su un fatto del genere? Due millenni fà cosa ci voleva a far passare nella testa delle masse tutto questo ? Ma, non credo che oggi parecchia gente ragioni proprio tanto diversamente da qualche secolo fa.Magari in termini di ansia moderna, ma il soggetto dove agiscono le spinte sempre quello è.
Per fortuna (fortuna?) negli anni del dopoguerra non ero ancora nato… La battaglia lanciata da Bettolini è propaganda? Credo di sì. Del resto siamo in campagna elettorale. Ma anche la propaganda c’è chi la sa fare e chi no.Questo mi pare evidente…
X Francesco Storelli. E’ vero, concordo, ma non bisogna meravigliarsi se per la politica ci si attacca anche a questo.Quando gli serve vengono fatte cose” che voi umani non ….” ed al confronto queste dell’anello che scende giù dall’alto con musica d’organo e gente che prega con fervore,al confronto sono quisquiglie. Con il tempo ,però se posso dirlo,-solo per piacer di polemica- anche se le file di coloro che vanno in processione s’ingrossano, quando certe persone le metti davanti alla discussione su dei fatti del tipo di cui si parla,devo dire che molti sono restii a dire la loro,perchè lo tocchi con mano che hanno un recondito timore a passare per gente che adora un anello od anche qualsiasi altra reliquia. L’evoluzione è lenta e siamo un paese ed una nazione di vecchi…..quindi con propensione quasi zero a cambiare.E nel frattempo- cosa importantissima- c’è anche chi spinge per non farlo, ma dietro a questo ci sono sempre LORO !
Quelli che ti promettono il Paradiso ! Come al tempo dell’anello, pari pari…
Con tutto il rispetto per la “reliquia” e per i credenti, ma questa storia delle 14 chiavi è straordinaria. Quindi mi chiedo come sia possibile ricollocare una cosa del genere a Chiusi o in altro luogo ove non ci sia tutta la “liturgia” per l’ostensione…Dan Brown ne farebbe un capolavoro letterario…
Marco, senza forse, è propaganda e di quella di bassa levatura, fatta verso il ceto cattolico del PD ed una piccola parte del centro destra, che avrebbero votato ugualmente per il PD, anche perchè le ambiguità non esistono più a questi punti di degrado della politica(perchè questo è degrado, potrebbe apparire come furbizia in coloro che sono avvezzi ad usarla verso i più deboli, ma non verso i laici di destra e di sinistra). Il PD ormai si è capito bene che genere di partito sia e che sia una nuova DC sotto mentite spoglie, ed anche una ”mossa così” non credo che gli ex-incazzati della Primavera comprendano queste cose e ragionino a favore di Bettollini perchè si prodiga per far tornare l’anello a Chiusi.Ripeto è furbizia e neanche delle più scaltre,non una manovra intelligente, e probabilmente se glielo domandi corampopulo ti risponderebbe chiaramente che non è una mossa politica ma è una mossa per ristabilire a Chiusi quel livello di importanza che meriti, che possa attrarre, un gradino anche quello per generare sviluppo ed approccio a quanto Chiusi possegga… Non pensi tu che sia una mossa che attragga l’elettorato cattolico(l’hai anche detto e sono d’accordo)ma che lo avrebbe votato comunque il PD,perchè in gran parte il renzismo è una sua creatura ?.Tu quindi la valuti come furbizia, buona politica o scaltrezza politica ?Siamo seri per favore,anche se qualche risultato in qualche tifoso della sagrestia lo possa portare ma glielo avrebbe portato comunque, anello o non anello.O no ?.Tu dici nella tua risposta che c’è chi la sa fare la propaganda e chi no.Ma questa è qualità di propaganda? Te lo chiedo.Se per te è qualità di propaganda, andare a governare una altra tornata elettorale con i voti di gente che è soddisfatta perchè l’anello della supposta Vergine Maria è ritornato per un giorno o due a Chiusi equivarrebbe a- passami il termine em chiedo scusa, ma a tagliarsi gli attributi …..Ti sembra che posa essere una cosa qualificante per Bettollini questa ? Qui non c’entrano i credent o non credenti, c’entra la dignità ed il livello di chi lo voterebbe per tale motivo.Ma se lui ha scelto questo potrebbe(ma è una ipotesi) dal momento che Chiusi non è San Giovanni Rotondo(forse ci diventerà anche in futuro, chissà),anche trattarsi di forza della disperazione, altro che il 70%. Sai, oggi non ci sarebbe di stupirsi di nulla, nemmeno di coloro che prima votavano PD e che adesso ne sono stati allontanati perchè sono la corrente perdente e che potrebbero alla luce dell’anello della Madonna-secondo Bettollini- tornare a votare PD.In questo caso tutto è possibile,ma allora avrei avuto ragione io quando parlavo di questi come proposta a formare la lista di sinistra che tu- a quanto ho capito- vorresti che ci fosse. In tutti e due i casi-ci fosse oppure no-sarebbe sempre una lista civetta, non senz’altro a favore dei 5 stelle, ma a favore dell’inventore del ritorno dell’anello. Non ho nulla contro il Sud, c’ho anche lavorato per anni e quindi un po’ lo conosco e conosco come ragiona la gente, ma su questa scia che si preannuncia potrebbe darsi che fra qualche anno si veda andare in processione la gente con i serpenti, come fanno in qualche paese dell’Abruzzo e della Lucania al seguito delle effigie e delle insegne religiose. Verso Montallese le serpi in primavera vicino al laghetto del Bologni ci sono. Catturarle non è difficile, lo hanno già fatto..Usarle per fatti come quello dell’anello della vergine ancor meno.
l’anello mancante ….
il signore dell’anello…
Ora è tutto chiaro! Ecco perché a Perugia vogliono mettere in piedi la rievocazione della gloriosa epopea di Braccio da Montone, ci si prepara alla guerra con Chiusi per il Sacro Anello.
E poi dice che da ‘ste parti ci si annoia…
Lo scontro armato avrebbe dovuto avvenire sul confine, nella radura tra le due Torri Beccati Questo (in Toscana) e Beccati Quest’altro (in Umbria), ma per sopraggiunta costruzione, proprio lì, sul campo di battaglia, di 3 palazzine in luogo di vetusto podere diroccato, la contesa tra gli armati dell’una e dell’altra fazione sarà spostata in luogo da destinarsi… Per un momento i due eserciti hanno pensato alla sponda sud del Trasimeno, verso Chiusi, località Lacaioli, ma anche quella potrebbe risultare occupata da nuovo impianto per trattamento di ramaglie da trasformare in fertilizzante per le coltivazioni… Son tempi difficili per i combattenti…
Per accattivarsi le simpatie del clero secolare, sempre pronto ad appoggiare i più forti, purché procurino in cambio benefici di qualsiasi tipo, Bettollino da Montallese, sotto l’egida di Scaramello degli Scaramelli, signore di Chiusi e del suo contado, insieme a tutti i vassalli, valvassori e valvassini, atei, miscredenti o cattolici che siano, ha indetto la nona crociata per la conquista stavolta non del Santo Sepolcro di Gerusalemme ma del Sacro Anello di Perugia.
Perugini state in guardia perché le truppe sono pronte e per partire stanno attendendo solo la decisione di Bistarino da Macciano, famoso capitano di ventura, e delle sue truppe che potrebbero essere l’ago della bilancia dell’epico scontro che sarà narrato ai posteri nelle cronache di Lorenzo dei Lorenzoni, celebre cantore delle gesta eroiche della Valdichiana.
Giorgio sei grande !!. Povertà della politica, politica della povertà.
Apprezzo il divertente sarcasmo Marco e Giorgio, ma me lo insegnate voi, queste sono cose tendenzialmente dissuasorie per la gente, che riguardano la stanchezza della politica e come di tale politica ci si serva per sminuire i suoi contenuti intrinseci e poi riposizionare automaticamente i fatti nella testa della gente per averne i voti.Ma insisto, al dilà del divertente aneddoto, non mi sembra politica da definirsi tanto intelligente.La gente avrebbe voglia probabilmente di qualcosa d’altro, perchè il settore del commercio per esempio si sarebbe anche rotto gli zibidei credo delle solite cose che da anni sono sempre quelle e se si volesse rivitalizzare tale settore per esempio le iniziative di Chiusi in vetrina dovrebbero essere fatte in collaborazione con altri settori, tali da farla diventare una fiera polivalente, non solo chiamando i commercianti e gli ambulanti, ma dotarla anche di riferimenti culturali seri, che propongano qualcosa di mai visto, mostre, incontri, anche di personalità legate alla moda per esempio, che disquisiscano sul mercato e sui suoi settori e di come si debba affrontarlo. Non sò, è una idea come un altra la mia, ma nel 2016 non può esistere una manifestazione solo a pannaggio di commercianti, che non contengono nulla di dispregiativo beninteso, perchè è gente che deve campare con quel lavoro,ma non è possibile che del 100% di banchi, l’80% sia quello di vendere jeans, mutande o camicie.Non è possibile questo ed è indice anche di chiusura culturale di chi tira le fila , perchè anche dietro la vendita delle confezioni o dell’abbigliamento, ci sono delle storie per le quali quel fatto non finisce e non si esaurisce con la sola mercificazione soldi contro merce.Ecco perchè ritengo che almeno una parte delle iniziative dovrebbero essere aperte ad altro, altro che possa esulare i dal mero fatto commerciale.Gli spazi? Credo che gli spazi ci siano ed invece del soliti spettacolini dei mangiafuoco o dei ristoranti,l’organizzazione dovrebbe farsi carico per presentare altro.E’ più difficile lo sò, ma se si rimane così rimaniamo alle camicie ed alle mutande, che non sono disdicevoli e servono ad introito anche alle casse pubbliche o private delle associazioni, ma poi nel tempo non si esce da lì.Ed invece credo che ci sia bisogno di uscire da tale girone di mera vendita di oggetti con l’affiancamento a questo anche di settori che riguardano la cultura ed il turismo,con manifestazioni anche di nicchia, o non comuni,, pubbliche, fatte e costruite sulla pubblica piazza, anche e solo per raccontare storie di vita vissuta delle persone. perchè sono prodotti del territorio anche questi,e non solo finalizzati allo scambio di merci contro soldi.E’ una idea come un altra questa che mi sono sentito di dire e la lancio così estemporaneamente ma vorrei che fosse diffusa da chi è preposto all’amministrazione pubblica di tale fiera,che non può essere solo una associazione di commercio,ma anche altro, diversamente si assiste al passeggio davanti ai banchi di folle che guardano i prodotti esposti, comperano poco e la cosa nulla lascia nelle persone.Non è facile pensare a variazioni di forma quando siamo in presenza di ripetività, ma è proprio questa che ha e produce dei limiti, anche e soprattutto nel modo di pensare della popolazione.Il mercatino etrusco ne è un esempio, roba da crepacuore….I voti si danno ma con la stessa intenzione si tolgono, non solo se non soddisfano la propria utilità ed il proprio mero portafoglio-perchè la politica non è mai un fatto personale, anzi soprattutto il contrario-ma anche sulla capacità di progettare ed aprirsi al mondo.E Chiusi mi sembra-come si dice in chiusino-” più addietro della martinicca”.
Di cosa abbia voglia la gente, francamente, non l’ho mica capito…
X Marco.La gente non vuole, assorbe solo quello che le viene dato.Fin’ora è stato così e le premessse che ci sono non sono affatto di cambiamento. Mi auguro di sbagliare ma credo che sia così.Se fosse il contrario di questo, la gente si organizzerebbe, si riunirebbe, si scontrerebbe ma produrrebbe qualcosa,, Invece rimane amorfa a vedere uno spettacolo od un altro,qualcosa che le passa vicino, lo accetta acriticamente la maggior parte delle volte, ma non si organizza per cambiare.Ritiene che ci sia solo il tempo delle preferenze del voto per poter cambiare, vota e poi per altri 5 anni chi ha eletto o faccia bene oppure male secondo loro, se ne riparla poi dopo.Pochi sono coloro che sanno vedere dove si esce dal seminato oppure si sta dentro.
Se gli domandi perchèè così, ti rispondono con frasi pregnanti di sfiducia che antepongono a tutto per giustificare la loro assenza sulla scena delle decisioni.Di tale passo chiunque venga ad amministrare la cosa pubblica avrà un bel da fare.Ecco perchè ho detto tale popolo tali politici, perchè questi sono l’espressione di quel popolo.E la gente è chiaro che non si possa comprendere ciò che pensa perchè non ne pensa nulla e non ha nemmeno la volontà di pensare.Dominare e dirigere un tal popolo non è che sia difficile, basta entrargli in casa tutte le sere con quella scatolina a colori e fargli vedere instradandolo cosa voglia la gente che gli venga detto.