ALESSIA DORILLO (PD): “L’INIZIATIVA DI CUCINELLI? UNO SPRONE A MIGLIORARE NOI STESSI”

CASTIGLIONE DEL LAGO . La recente iniziativa dell’imprenditore Brunello Cucinelli con i sindaci dell’area del Trasimeno a suscitato reazioni diverse. C’è chi l’ha considerata un tentativo, un po’ “feudale” di un signorotto locale, di dettare la linea alla politica e alle istituzioni, chi vi ha visto un ruolo di supplenza di Cucinelli rispetto ad una politica alquanto latitante, chi una sorta di investitura dello stesso Cucinelli quale possibile prossimo presidente della Regione, chi come una disponibilità (quella di Cucinelli) che può diventare opportunità da cogliere al volo. Tra le varie prese di posizione, dopo quella di Oscar Monaco (Prc) che abbiamo pubblicato, raccogliamo, di seguito l’opinione di Alessia Dorillo, giovane dirigente regionale del Pd umbro, che è originaria e vive nella zona lacustre. Eccola:
“Credo che l’interesse di un imprenditore privato, quanto più se ci mette delle risorse accessorie possa essere un valore aggiunto alla capacità di progettare su un territorio. Una sfida che in primo luogo deve essere però vinta dal territorio stesso che ha la grande opportunità attraverso lo strumento degli Investimenti Territoriali Integrati -che la Regione Umbria ha messo a disposizione- di dimostrare tutta la sua capacità di innovazione e di risposta alle esigenze di rilancio di una terra che ha di per sé una natura unica e vanta caratteristiche irriproducibili. Il Trasimeno deve solo coglierle le opportunità che ha, con consapevolezza, soprattutto in questo grave momento di crisi. Voglio perciò guardare a quanto avvenuto con sano ottimismo, per quanto penso che dovremmo essere maggiormente produttivi e propositivi considerando questa attenzione uno sprone a migliorare noi stessi. Così magari in questo percorso saranno molti di più gli imprenditori che saremo in grado di intercettare per la qualità delle nostre proposte”.
Devo osservare che quento esce dal testo sia la genericità fatta materia, poichè se la scrittrice si chiede” di poter prendere questa occasione per migliorare noi stessi” a tale ammissione si potrebbe rispondere”ma perchè la politica che avete voi stessi fatto fin’ora non è stata sufficientemente all’altezza ed aspettavate un imprenditore?” L’augurio poi che si fa sul fatto che la politica sia intercettata da altri di imprenditori, la dice lunga di quali e con quali intenti si veda la realtà che circonda la politica.Non un discorso sulla dignità e soprattutto sul dovere della politica- questa sì fallimentare- al punto che debbano essere gli imprenditori a convocare la politica invece che il contario come dovrebbe succedere.Forse lasciatemi dire, è un fatto proprio generazionale e dei tempi che corrono l’inerzia e l’acriticità di questa classe politica che viene convocata e che si genuflette attendendo il messia.Ma non si chiede che essendo rappresentante della politica in questo caso ci siano ombre talmente pesanti che possano oscurare il tutto nell’insieme delle relazioni quando un imprenditore non desideri per esempio la presenza del sindacato in fabbrica e che per evitarlo si prodiga in mance tacitando le maestranze ? Mance contro diritti,Tutto questo non dice nulla alla dirigente regionale del PD, non dice nulla di valoriale di quali siano le prerogative ed il modus ragionandi di chi li abbia convocati a casa propria? Ma è inutile anche rilevarle queste cose, tanto oggi il mondo è diviso proprio essenzialmente in due parti: chi non le capisce e quindi non capendolo non ritiene che di questo modo di ragionare ce ne sia bisogno in politica, oppure chi le capisce e furbescamente fa da gnorri perchè sà bene che facendo così possa avere la via spianata ad majora.Il sistema questo vuole e richiede e non è un segreto per nessuno, tanto la cosa è evidente.Secondo me in tutte e due le cose, o l’una o l’altra,c’è lo squallore culturale del quale noi oggi non avremmo per nulla bisogno ed è tale squallore che disegna i tratti del nostro vivere quotidiano di folle sterminate di sudditi e non di cittadini ,che non si chiedono più se sia normale o meno il fatto di entrare in cabina, votare credendo di aver fatto il proprio dovere di cittadino e poi per cinque anni disinteressarsi di tutto. Chi avete eletto conta su questo, altrimenti anche chi vota per questa tipologia di politici forse se ogni tanto criticamente li chiamasse all’appello c’è caso che un po’ meglio starebbe, ed anche loro ragionerebbero in un altro modo.Ma è chiaro e l’ho detto sempre: tale popolo tali politici.
Alessia chi?