CHIUSI COM’ERA NEGLI ANNI ’60 E ’70 E COME E’ ADESSO: CI RASSEGNAMO AL DESERTO?

CHIUSI – Ieri, qualcuno ha postato su facebook una vecchia locandina, datata 29 giugno 1971. Annunciava un “grande spettacolo”. A Chiusi Scalo. Il grande spettacolo era il Cantagiro, decima edizione. E la locandina annunciava la presenza tra gli altri di Lucio Dalla, Mia Martini, Gianni Morandi e Mauro Lusini (l’autore di “C’era un ragazzo che come me…”), i Pooh, Milva, Rosalino (che poi diventerà Ron), i New Trolls. E anche, special guest, con uno show di 45 minuti, Aretha Franklin.
Avete capito bene? Dalla, Morandi, Rosalino, i Pooh e i New Trolls e Aretha Franklin, tutti insieme in una botta sola. A Chiusi Scalo.
Ora, non ricordo se Aretha Franklin venne davvero. Ma gli altri sì c’erano tutti. Quello dei New Trolls fu il primo concerto rock che vidi dal vivo. Poco dopo comprai il loro disco Concerto Grosso che affiancava al rock l’orchestra diretta da Luis Bacalov e testi tratti da Shakespeare…
Il Cantagiro fece tappa al Campo sportivo. Molti cantanti alloggiavano al Centrale e negli altri alberghi dello Scalo, la mattina ci fu una certa ressa per gli autografi…
1971. Chiusi allora era ancora Chiusi e si poteva permettere anche il Cantagiro. Per due anni di seguito. Con tutti quei cantanti di grido che passavano per strada su macchine scoperte e tappezzate di manifesti, come quelle del Giro d’Italia o delle campagne elettorali…
Adesso, già averne uno di nomi del genere sarebbe un’impresa. E infatti da quando anche le Feste de l’Unità sono diventate festicciole rionali, tristi come certi film felliniani, al massimo ti becchi uno di quei ragazzotti usciti dai talent show.
E’ vero, del resto, che non c’è più neanche il Cantagiro. Che oggi manifestazioni del genere non se ne fanno più. Ma è innegabile che Chiusi non sia più la cittadina vivace e in crescita del 1971.
E Aretha Franklin, o anche solo Ron oggi se li sogna.
Sempre su Facebook circola un filmatino, girato in super 8 a metà degli anni ’60 a Chiusi città e Chiusi Scalo. La qualità del video non è granché, ma la cosa che più salta agli occhi è la quantità di gente che allora circolava per le strade, in piazza della stazione, quanti negozi erano aperti… Un via vai. La stazione sembra quella di Firenze, piena di viaggiatori, tassisti, autisti della Sita e delle Autolinee Reali, “conduttori” (che erano quei signori in divisa che accaparravano clienti per gli alberghi di Chianciano)… L’orologio segna le 9,40 del mattino: nel “piazzale” (come i chiusini chiamavano la piazza della Stazione) si possono contare più di 100 persone… Via Leonardo da Vinci pare via Veneto. Poi si vede gente in via Garibaldi a Chiusi città, davanti alle case popolari di Via Oslavia e della Fontina, in via Isonzo e via Buonarroti. Si vedono bar pieni di gente, artigiani all’opera e il cantiere delle scuole medie inaugurate nel 1967, particolare questo che permette di datare con una certa precisione il video ad un paio di anni prima.
Certo, si dirà, da allora è cambiato il mondo. Ma ci piacerebbe che quelli che oggi e nella prossima e imminente campagna elettorale ci parleranno di una cittadina che cresce, “piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce, con tanta gente che lavora con tanta gente che produce, con le reclames sempre più grandi… e tante macchine sempre di più”, si soffermassero a guardare quel filmatino del ’65 e anche la locandina del Cantagiro 1971. Così, forse si renderebbero conto che Chiusi non è sempre stata il deserto che è adesso, un dormitorio triste, grigio, buiccio… E’ stata anche una cittadina viva, produttiva, pulsante…
Difficile tornare a quel clima, a quelle atmosfere. E, diciamolo pure, a quei fasti… Però, io credo che con un po’ di fantasia, con qualche idea (e facendola finita con la propaganda), qualcosa per ricreare almeno un po’ di clima si potrebbe fare.
Chiusi oggi non è più nemmeno un paese. Perché non fa vita di paese. Non c’è a Chiusi una identità comune che faccia sentire la gente parte della medesima comunità. E non mi si dica che ci sono le contrade e i terzieri. Perché sia le une che gli altri hanno al massimo ritardato il processo di disgregazione e di disfacimento. Hanno tenuto la posizione, ma hanno aggiunto poco, in termini di creatività, di vitalità, di innovazione… Cosa serve allora? Intanto un po’ di umiltà da parte di tutti e la voglia di mettersi intorno ad un tavolo a ragionare su cosa si potrebbe fare, sul piano culturale soprattutto, perché è una piccola rivoluzione culturale, forse, la prima priorità: riportare la gente fuori di casa, riabituarla a stare in piazza, ad ascoltare musica, a seguire spettacoli, a parlare di politica, o magari di arte… In una parola riconquistare una identità e un senso di comunità. E attrarre così anche persone e idee da fuori, quantomeno dai dintorni. Non ci possiamo permettere Aretha Franklin e nemmeno Morandi? Pazienza. Si può fare anche con meno. A partire dalle risorse presenti sulla piazza.
Marco Lorenzoni
I tempi adesso sono diversi ma il processo di disgregazione ha influito anche sulle probabili teste pensanti che oggi sembrano essere scomparse.Quando lo dicevo io che le contrade ed i terzieri per la maggior parte inventati a tavolino erano contenitori culturali del nulla, parecchia gente non era daccordo con tale discorso.Cosa hanno mantenuto queste strutture di culturale nella gente? La gente insieme cosa ha prodotto ? Ha prodotto una visione del mondo e delle cose talmente distaccata dalla realtà che oltre alla socializzazione dello stare insieme ed unire i giovani sui ruzzi-quindi sui giuochi- e sulle cene mi sembra che tanto al dilà non si sia andati.Ha prodotto il fattom ludico della contrapposizione e del tifo ,ma è cultura questa? me lo chiedo…Non voglio dire-e lo ripeto ancora una volta- che tutto questo sia inutile ma si è dato per scontatao nel tempo che questo aspetto fosse quasi il miglior viatico per far risorgere Chiusi perchè tali aspetti sono stati costantemente esaltati, vuoi perchè esistevano solo quelli vuoi perchè l’autonomia culturale è stata pur minima nell’espletamento di altre attività.Tu Marco non esci da ora su questo tema e l’hai sempre portato in evidenza ma quel’è stata la risposta che Chiusi ha avuto da parte della sua gente ? Quando si parla di cultura si parla anche di investimenti sulla cuiltura.Vogliamo fare il paragone con Montepulciano? Non c’è nemmeno il confronto eppure Chiusi avrebbe anche strutture di qualità superiori e culturalmente in grado di attrarre e di coinvolgere anche cittadini dall’esterno.Ci sono diversi fattori che spiegano tale povertà,seppur nelle punte individuali di poche persone eccellenti che non sono state volutamente mai sfrutate a tali fini, la cultura ci sarebbe stata senza ombra di dubbio..Perchè mi chiedo? La risposta è anche non solo culturale e di conoscenza ma anche politica ed è quella che hanno prodotto le giunte alternatesi fino a quella odierna frutto della spartizione partitica,correntizia e di furbesca attuazione che per ragioni di politica e di successi personali hanno probabilmente lasciato altri col cerino acceso in mano.Tutto questo è un fatto CULTURALE che oserei definire da terzo mondo e la responsabilità è della cittadinanza nel suo complesso che ha creduto e seguito tali indirizzi.Quando uno pensa col cervello degli altri il proprio se lo può vendere ed a questi sono riservate solo parti da gregari,magari con le prebendine che li fanno sentire dei mostri organizzativi ma sono inevitabilmente al traino di idee di altri.Tu fai cenno al filmato della ”Chiusi che non c’è più” ma chi ha vissuto quel periodo-lo si vede dalle immagini del film-potrebbe portare mille esempi sulla qualità e peculiarità di rapporti sociali ed umani che c’erano a Chiusi e che oggi sono scomparsi ed estinti proprio per la mancanza culturale,mancanza di fantasia e di volontà di conoscenza da parte di gran parte della cittadinanza.io sono sempre di quelli che pensano tale popolazione tali politici e da quando la gente ha smesso di confrontarsi e chiudersi nella propria cella e vuotarsi il cervello davanti a quella scatolina a colori che entra in tutte le case, il risultato di pensare come vuole la televisione prima o poi doveva arrivare ed è arrivato perchè non ci sono state forze politiche che hanno capito tutto questo e che invece l’hanno accettato supinamente,acriticamente. Solo il prete ha formato la gioventù o gruppi che erano a lui vicini e che ha cercato di attrarre per farli gravitare attorno alla parrocchia.Tutto il resto il deserto dei tartari.Ed allora io non saprei cosa fare e da cosa iniziare se non da una consapevolezza che il mondo attuale è minacciato da una guerra che è già iniziata e che ci interessa da vicino e porsi di fronte a questo in una maniera critica, capendo le ragioni profonde che hanno dato adito a tale caos. se non lo si capisce e non lo si critica se ne rimane inevitabilmente schiavi e lo si subisce, perchè poi come è stato dimostrato i conti e lo scotto lo paghiamo tutti,alla fin fine.ma credo che tale passaggio non siano molti a Chiusi che se lo possano auspicare perchè sarebbe un segno di fermento delle coscenze, ed in genere il fermento qualcosa produce.Ma l’etica delle famiglie, di molte famiglie che una volta erano considerate progressiste oggi ritengono che sia meglio starne lontano dal fermento, tante volte ci si avesse a scottare…ed allora si accetta quanto porta il sistema: la sottocultura dell’acriticità, anche nei più grandi,non solo nei giovani.
Carlo, hai perfettamente ragione. Però c’è una cosa che vorrei precisare meglio. Il deserto dei Tartari con il pericolo incombente rendeva unita la guarnigione ai suoi piccoli/grandi valori. Chiusi è il deserto dei Tartari intorno ad una risicata parrocchia residuo di un vescovato. E’ difatto cominciata la terza guerra mondiale con morti e feriti e macerie morali. 450000 in Libia. 250000 in Siria. Non so più quanti altri tra Iraq, Yemen, Mali, Nigeria, Turchia, Afganistan, terrorismo od altro. Quella piccola stupida cosa elettronica continua a limitare il mondo alle scaramucce del pollaio politico italiano in buona compagnia con giornali e riviste. E’ una tipica forma di informazione di guerra, dove la ricerca della verità non può albergare. Forse perché questa volta non siamo dalla parte dei buoni, ma da quella dei cattivi. Ieri sera mi chiedevo coma avrebbe fatto Hollande a dire ai francesi che era alleato con la Turchia di Erdogan, quello che contrabbandando il petrolio ISIS gli permette di comprare armi.
Ci sono un paio di passaggi importanti nell’articolo: uno è dove affermi che serve umiltà da parte di tutti, l’altro è quando dici di farla finita con la propaganda. In particolare mi sembra importante l’aspetto della propaganda, veniamo da anni in cui il sindaco, e l’amministrazione tutta, sulla propaganda e gli slogan hanno costruito la loro fortuna, e per anni sono stato uno di quelli più critici verso quell’atteggiamento. Ora mi sento di dire che non possa essere giustificabile chi, grazie a quell’atteggiamento ha costruito la propria fortuna politica, però ciò che è ancora meno giustificabile è l’atteggiamento della moltitudine di cittadini boccaloni che a quella propaganda continuano a credere. E’ vero anche che molti, forse la maggior parte, fanno finta di crederci, e lo fanno per il proprio piccolo orticello, che può essere quello di una qualunque associazione, così come il piccolo interesse personale. Questo, di fatto, è ciò che ha disgregato la società, che ha tradito il patto tra cittadini per mettere da parte il personale per l’interesse della collettività. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, l’unica via d’uscita sarebbe l’esempio di chi amministra, se lo facesse nell’interesse della comunità, con un progetto di paese, non navigando a vista come è stato fatto in questi anni, o peggio ancora usando le poltrone locali come trampolino di lancio per carriere personali.
Infatti, e quando parlo di “piccola rivoluzione culturale” mi riferisco proprio alla necessità di uscire da quelle logiche e ricominciare 1) a pensare; 2) a uscire di casa; 3) a partecipare alle varie iniziative senza paura di fare un piacere all’avversario; 4) a creare situazioni ed eventi che possano favorire una maggiore partecipazione e coinvolgimento dell’intero tessuto sociale cittadino (non solo quello degli amici e amici degli amici)… Non mi pare che si tratti della luna. Di cose irraggiungibili e improponibili… Direi che è un “programma minimo”, ma non vedo molta disponibilità a ragionare di queste cose in giro…E alla fine, continuando ognuno a coltivare l’orticello suo, si finisce per produrre solo… carciofi.
Non ti posso che dar ragione ed anch’io la penso come tu ti sei espresso nella finale del tuo intervento.C’è un ” ma”, però, come in tutte le cose e tale ”ma” occorre tenerlo presente poichè se ho ben capito la tua riflessione si riferisce( correggimi se sbaglio) più che altro ai 5 Stelle, soprattutto per la loro posizione del correre da soli e dello ”splendido isolamento” che da come si pensa noi che siamo di questa generazione sò bene che abbiamo concettualmente riguardo alla politica, una impostazione diversa che tende a tener presente che la società sia composta di tanti pezzi anche diversificati, uniti dalla condivisione.Tale discorso teoricamente e praticamente non fa una grinza ed ha anche una sua attrattiva ed un suo fascino,non lo nego, perchè ha alla base una elaborazione culturale e storica ed anche una verifica, specialmente per noi che veniamo da una formazione tipo PCI- e lo hai affermato tu stesso che col 51% non si governa-.Infrangendo il sogno del partito unico al governo che è stato di veltroniana memoria- e si è destinati al fallimento prima o poi.Ti devo dire che in questo momento attuale tale problema mi coinvolge molto e prende posto dentro me stesso come suol dirsi ponendomi ” fra color che son sospesi”.Non ostante questo-ma lo ripeto che è una sensazione tutta mia personale è l’ho anticipata anche nell’altro intervento sul confronto Scaramelli/Piccini-ma sento di essere più vicino ai 5 Stelle che ad altri anche perchè vista l’esperienza della Primavera, se una piccola speranza ci sia è quella di riuscire a mettere su qualcosa-come tu stesso dicevi- che non ricalchi le stesse esperienze vissute e che siano migliorative di Chiusi e della vita ivi contenuta.Le contraddizioni sono tante ma forse se uno le andasse a spulciare una per una all’interno del Movimento Stelle, sarebbero di meno di quelle che ha avuto l’affermazione del PD con la giunta che ha creato e che adesso mi sembra che appaia isolata perchè si percepisce bene che abbiano creduto alle sirene.E le sirene non sono solo e principalmente dalla parte dei ”rottamatori”, ma un danno secondo me è stato arrecato alla cittadinanza ed è un danno grandissimo che è quello di aver consentito da parte di tutto il PD la rarefazione delle coscenze e degli intenti, il credere che la rottamazione avesse servito solo ad allontanare quello che si è reputato come vecchio mentre di vecchia c’era soprattutto ”TALE IMPOSTAZIONE” dalla nascita di un tale partito. E tale impostazione ha consentito i successi individuali e personali degli uomini in quella giunta( per la verità solo di uno) mentre per gli altri contenti e bastonati sono rimasti col cerino acceso in mano che gli stà ustionando le dita e mi appaiono-ma mi posso sbagliatre- che siano sempre più soli. Gli altri arnesi a cui tu forse alludevi sono arnesi che nella contesa vedono rialzarsi le loro sorti ma fanno sempre parte
di quel partito- non te ne dimenticare di questo-nato a tavolino che si è messo in fila alle primarie ed ha votato Bersani che individualmente può essere anche una persona onesta non lo nego ma appare un capobastone che ha impedito che quel partito creato a tavolino e del quale ha perso la gestione, che non scoppiasse e che contenesse in se correnti, correntine ed aspetti della politica che hanno consentito di fare da stampella a Renzi che per essere eletto ha messo in fila alle primarie anche le destre e adesso semprerebbe accarezzare ancora di riproporre tale supporto.Pensa te….tutto questo ha prodotto l’oggi con responsabilità chiare, soprattutto di carattere culturale-politico.Allora- dico io- questi dei 5 stelle saranno anche degli sprovveduti, pressappochisti, che riassommano in sè tutte le contraddizioni della società italiana, dal populismo diffuso ma anche e soprattutto della chiamiamola ”limpida buona fede” ma non solo quello, perchè dentro c’è di tutto e sono d’acordo, ma una cosa è fondamentale” HO PERSONALMENTE RESPIRATO L’ARIA CHE QUESTI LO FANNO PER PASSIONE E NON CHIEDONO NULLA IN CAMBIO”. TALE ASPETTO E’ L’ASPETTO PRIMARIO CHE FA DI TALE PECULIARITA’ UN ELEMENTO DI DISTINZIONE DA TUTTI GLI ALTRI, E FORSE BENE FAREBBE CHI HA FATTO POLITICA FIN’ORA A CONFLUIRE VERSO DI LORO E AD INCONTRARSI CON LORO CHE NON SONO MARZIANI ANCHE SE NON HANNO MAI PRESO PARTE ALLA POLITICA ATTIVA MA CHE ADESSO SI RIPROPONGONO DI FARLO.La maggior parte della gente che c’è dentro si è anche avvicinata perchè il trasversalismo della crisi morale prima ancora che economica ha interessato e colpito tutti con ognuno portatore dei propri strumenti culturali ha reagito sentendo il bisogno di cambiare e non per inserirsi in un meccanismo validante le carriere.C’è gente che non ha mai fatto politica ma non per questo non credo che occorra criminalizzarla quando non è mai apparsa o ad un certo pezzo della propria vita ha sentito tale esigenza di prendere parte ad un comportamento collettivo sentendo il bisogno di far confluire le proprie energie in politica.Ricordi come era valutata anche da tanti aderenti alla sinistra la stessa politica, magari senz’altro non da noi che abbiamo mangiato pane e PCI o pane ed altro, ma non credi che tutto questo NON SIA L’ISTINTO E LA RAGIONE VITALE DEGLI UOMINI CHE TROVA SPAZIO E CHE SI RIVERSA FUORI DI LORO IN ENERGIA PULITA? IN QUESTO PANTANO CHE VEDIAMO INTORNO A ME QUESTO MI BASTA ANCHE SE PUO’ SEMBRARE POCO E CHE CERTAMENTE NON RISOLVE I PROBLEMI STRATEGICI DELLA GOVERNANCE DI CHIUSI, MA PUO’ ESSERE UN PICCOLO PASSO PER CAMBIARE ORCHESTRA. Ma c’è anche dell’altro e non è meno importante di altri aspetti ed è quello che anche se non raggiungessero da subito l’intento che si prefiggono come benissimo può essere compresa tale cosa,in caso di sconfitta sui numeri, tale esperienza può servire a questi giovani per capire e consolidarsi politicamente e riflettere sugli errori commessi.C’è bisogno anche di questo nella lotta, anzi tutto questo fortifica anche per un domani, per capire gli ostacoli e per sapersene difendere. Roma non fu fatta in un giorno ed è quello che se si vuole raggiungere un obbiettivo comune a Chiusi è quello di far sloggiare il partito dell’etere diffuso dalla guida della Città.Tale aspetto venne alla ribalta anche nelle considerazioni della Sig.ra Fiorini al momento della presentazione della Primavera e fu lei stessa a portarlo in pubblico dibattito.Quello secondo me dovrebbe essere un elemento di partenza che avrebbe certamente dei fastitdi poichè ognuno rivendicherebbe la propria fettina di torta ricadendo nel giuoco caro al ”partito di maggioranza relativa”, non aspettano altro.Il problema è quindi anche culturale ma ANCHE E SOPRATTUTTO DI INTELLIGENZA POLITICA e sarebbe quello di spogliarsi della propria identità(cosa non facile a farsi lo sò bene) da parte degli appartenenti alle altre fettine di torta e convogliare su quel partito di quei ragazzi, con intenti fissati prima e facendo parte di quella lista. Si chiede troppo? Forse si e me ne rendo conto, ma se dipendesse da me io lo farei per il semplice motivo che questi non sono ”marziani ” e l’hanno dimostrato a livello nazionale anche se hanno avuto e continuano ad avere quasi tutto contro dai partiti agli stessi sindacati colorati in rosso ( vedi livorno).Molti aspetti su tale terreno sono la loro forza e non lo si è capito. La gente e gli operai si ribellano nel caso di Livorno di fronte alla prospettiva di chiudere la macchina degli stipendi ma tale macchina è quella costruita dal debito di chi c’è stato fin’ora e che non fa governare più la città.La soluzione per le famiglie deve essere trovata chiaramente ma la macchina che produce un debito enorme tutti i giorni va chiusa, senza se possibile dover ritornare all’assistenzialismo.Io mi reputo persona di sinistra ma credo che occorrerebbe avere una visione pragmatica delle questioni di questo tipo che sono quelle formate proprio dal clientelismo partitico che nulla produce se non assuefazione a tale stato di cose ed usa gli stessi uomini ricattati come grimaldello per scardinare il cambiamento, inneggiando all’incompetenza dei 5 Stelle e nascondendosi dietro un dito. Tale cosa mi ricorda storie di sagrestia lette sui libri che parlavano delle dissidenze e delle morti di chi voleva cambiare musica.L’ho fatta anche troppo lunga e quindi dico a te Marco che a quasi 70 anni ho visto molta acqua passare sotto i ponti, specialmente in città dove ho abitato come Napoli e Firenze in alttri momenti, ma anche a Chiusi che si dice sempre che sia avulsa dalla realtà ma che invece rispecchia pari pari gli stessi principi del fallimento che le classi meno abbienti hanno avuto da 30 anni a questa parte, dove le lusinghe e sviolinate del sistema hanno avuto e tracciato il percorso per l’egemonia sempre dei soliti noti.Adesso ho detto a me stesso fra insicurezze e non facili ripensamenti -che occorra decidere di cambiare rimanendo sempre me stesso( come farei daltronde a cambiare a questa età non lo so e non mi sembrerebbe possibile ed è l’unica cosa di cui sono sicuro che non la baratterei con nulla,sia come visione del mondo,della vita e dei rapporti fra le persone che ho avuto vicino) ma dentro a questa apparentemente semplicistica elocubrazione interna, di una cosa sono sicuro che se fossi deluso dall’inesperienza politica di questi giovani ( cosa possibile sempre e che non mi auguro) non lo sarei dalla loro voglia e desiderio di cambiare le cose che traspare fin sopra la loro pelle.La pelle di quegli altri che regnano mi sembra-senza offesa per nessuno chiaramente perchè sò bene che c’è gente anche fra loro che crede in quello che fa e che deve avere pari dignità ed essere rispettata,ma ad una mia considerazione etica senz’altro di parte- mi appare di plastica ma non perchè all’essenza lo sia ma perchè sono stati rivestiti da uno scafandro che chiamerei tuta fatta di tale materiale che non si sono accorti che indossandolo da parte di chi gliel’ha consegnato gli è stato impedito che prendessero luce del sole.Era quella della lampada che abbronza e forse anche con piena qualche tasca con un po’ di banconote,poche ma sufficienti alla dipendenza,fatta per far si che fosse accettata e digerita che ha prodotto l’abbronzatura artificiale.E per un giovane questo specialmente non va bene e non mi sembra che sia produttivo per il suo futuro, nè per la mente nè per il corpo.Ecco perchè ho scelto di pesare in quel piatto della bilancia, anche per far capire a loro che la lotta-perchè questa è lotta e non altro- e la politica sono aspetti essenziali della vita e rinunciare a questi è come rinunciare a vivere, perchè tutte le altre cose che ci sono a cominciare anche dall’amore, dagli affetti, dalle volontà di conoscere dipendono essenzialmente da tutto questo e dalla nostra individualità e scelte opersonali che debbono essere rese possibili dal mondo dove siamo immersi. Solo così non si uccide la speranza.Io spero che si possa formare una nuova generazione che capisca questo e che lotti contro le strutture del sistema irrazionale che comprimono il mondo e che oggi estraggono dal cappello magico l’ l’Isis,mentre ieri era Al Kaeda e Bin Laden.Il nemico è sempre stato creato da parte dei ricchi per fare la guerra ai poveri ricordatevelo. Su questo non ci piove. ed allora ognuno deve fare la propria rivoluzione, prima interiore poi unirsi e capire che disuniti non si va da nessuna parte.Altre indicazioni e ” lezioni di vita” anche se queste sembrano tali, io non sò dare. Serve umiltà ed intelligenza politica.Non tiratevi indietro,parliamone.Forse il paragone è eccessivo ma poi poi mica tanto, ma ” non avrete nulla da perdere se non le vostre catene”.
No, io no mi riferivo ai 5 stelle…
Vi ho, devo dire faticosamente, letto. L’esperienza mi ha insegnato che di quello che dice la politica rimane solo un cappello sulle cose che la politica fa. Se non vi sono cose o se vi sono più errori che fatti positivi per lo sviluppo, ed intendo sviluppo in tutti i sensi, le parole della politica si riducono a vuote locuzione, magari erudite, auto giustificative. E’ quello che la sinistra italiana sta facendo da decenni. Il vuoto politico attuale è frutto del percorso intrapreso dalla sinistra non per un fine ma contro il fine di altri, tanto che si è dovuti ricorrere ad un esterno al parlamento, tale Monti, per supplire a questa totale mancanza di strategia politica in un momento difficile per l’Italia. Gli esiti li conoscete. Ma sono esiti sostenuti e che non si vuole disconoscere sempre per paura dell’altro. Questa politica ha ucciso la politica ed adesso è vano pensare che un corpo privo di contenuti, asservito alle lobbies economiche da sempre finanziate, le coop in prima fila e relative banche e varie multinazionali, possa darsi costrutto e sostanza per un fine nazionale. Non c’è lavoro, l’energia è cara nonostante il petrolio sia sceso a meno di 40 dollari al barile, le aziende non riescono a capitalizzarsi per investire e facciamo e discutiamo di ridicole politiche di integrazione e di “donativi” da 80 o 500 Eu in prossimità delle elezioni. Dire che Veltroni politicamente era acefalo era ed è una realtà e non è grave in se. Aver permesso che diventasse segretario del maggior partito di una sedicente sinistra con quel che ne è conseguito è stato grave perché questo significava che il partito era oramai privo di idee, energia, visione della realtà e visione del futuro. A tanto lo avevano condotto i ragazzi di seconda fila del PCI arrivati all’improvviso nella stanza del potere. Mancanza di preparazione, mancanza di umiltà, di voglia di apprendere, capire. Non progetti di sviluppo per la nazione ma solo progetti di sviluppo per l’economia apparentemente amica, il tutto giustificato e coperto dalla demonizzazione dell’altro. Come ci si può vantare di avere come tesserato n°1 tale De Benedetti che in pochi anni distrusse una delle maggiori società di informatica del mondo e che è andato avanti a forza di fallimenti pagati dallo stato o di estorsioni legali? Come ci si può vantare di un Prodi che fece chiudere le aziende italiane che producevano celle fotovoltaiche per poi lanciare la politica delle sovvenzioni per il fotovoltaico made in Germany? Il fotovoltaico era ed è la fonte energetica più cara. Strategicamente può essere, nonostante ciò, una risorsa se però lo produci in casa facendo lavorare i tuoi operai, non quelli tedeschi. Inoltre diventa strategico se riesci ad accumulare tale energia, ovvero se fai bacini idraulici dove pompare acqua di accumulo. Voi li avete visti? Difatti questa politica è riuscita a mettere in difficoltà solo l’ENEL che si è trovata in certe fasce in esubero energetico senza avere la possibilità di scindere i contratti di fornitura estera ( nucleare francese e non solo). Se fai una moneta unica il cui valore circolante lo stabiliscono altri, non ti puoi permettere di usarlo per comprare beni prodotti da altri senza corrispettivi. L’Europa cresceva del 3 e l’Italia del 1%. E Prodi era un economista, come Monti. Ho parlato di questo esempio perché noto a tutti. Ma se ne possono trovare a dozzine. Taccio del Monte dei Paschi. Sarebbe come sparare sulla croce rossa. Questo corpo politico è marcio e vuoto. Purtroppo esso è anche espressione dei ceti burocratici di questo paese: incapaci per irresponsabilità. Non vi è medicina che possa servire e, purtroppo, non vi sono alternative valide. Renzi è solo l’ultima foglia di fico di una generazione politica che ha totalmente fallito. Tra l’altro proprio in quello che credeva feudo proprio: la cultura e con essa la scuola. Abbiamo una cultura provinciale ed autocelebrativa i cui tasselli li potete trovare nelle discariche dei libri stampati con i nostri soldi e mai venduti. Libri della cosidetta intelligenza di sinistra. Il M5S è dotato di persone che fanno politica per passione, è vero ma sono dilettanti nella conoscenza dello stato e delle sue necessità e sono privi di un progetto per il futuro dell’Italia. In mano ad una burocrazia onnipresente ed autoprotettiva andranno incontro a cocenti disfatte e noi con loro. Non ci si improvvisa statisti e governanti di uomini e di destini. Il domani prossimo sarà solo una continua discesa nell’abisso della non economia ed il destino più benevolo al quale posso pensare è quello di diventare una colonia dell’Europa. Riprenderemo in mano la valigetta dell’emigrante. Turismo e prostituzione, come nella Cuba di Fidel. Fortunatamente siamo ricchi di quest’ultime grazie alle politiche sull’immigrazione. Ma c’è il contro altare che i soldi li portano all’estero. Ma potrebbe andare molto peggio. Il nostro destino potrebbe essere anche quello della Siria. Chiusi non ha fatto eccezione, è stata sgovernata con gli stessi principi e lo vedete facendo il paragone con quella degli anni 70.