CASO MONTERIGGIONI: FERITO ANCHE DANTE. E ORA IL RENZISMO TREMA…

venerdì 13th, novembre 2015 / 16:47
CASO MONTERIGGIONI: FERITO ANCHE DANTE. E ORA IL RENZISMO TREMA…
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SIENA – Come ai tempi delle villette a schiera di Monticchiello, quando il Pd era in gestazione, ma non era ancora nato, così adesso il caso dei 39 appartamenti di una lottizzazione sequestrati dalla magistratura a Monteriggioni scuote i vertici del partito di maggioranza. E tutto l’establishment senese. Non solo perché tra gli indagati c’è anche il sindaco di Siena, che all’epoca dei fatti contestati era sindaco di Monteriggioni. Ma anche perché Monteriggioni, come abbiamo già scritto in altro articolo, non è un paese qualunque. Non è una semplice “propaggine” del capoluogo sulla strada che porta a Firenze. Monteriggioni è uno dei comuni simbolo d’Italia. Quella sua cinta muraria con quelle torri in tondo è infatti diventata la “corona” dell’Italia repubblicana nelle monete, sui francobolli.. repubblica italiana

Dante, nel canto XXXI dell’Inferno della sua Commedia paragonò le torri del borgo senese a dei giganti infissi nella roccia dall’ombelico in giù:

“sappi che non son torri, ma giganti,
e son nel pozzo intorno da la ripa
da l’umbilico in giuso tutti quanti». 

Come quando la nebbia si dissipa,
lo sguardo a poco a poco raffigura
ciò che cela ’l vapor che l’aere stipa, 

così forando l’aura grossa e scura,
più e più appressando ver’ la sponda,
fuggiemi errore e cresciemi paura; 

però che come su la cerchia tonda
Montereggion di torri si corona,
così la proda che ’l pozzo circonda 

torreggiavan di mezza la persona
li orribili giganti, cui minaccia
Giove del cielo ancora quando tuona”…

Ecco, Monteriggioni è un luogo della Storia. Della memoria. Delle radici. E una lottizzazione abusiva o irregolare, ancorché fuori dalla cinta muraria, ma comunque su quel territorio comunale, è una ferita che, come 8 anni fa le villette di Monticchiello, rischia di sfregiare irrimediabilmente l’immagine di una terra simbolo, per secoli, di buongoverno. Una ferita al volto, più devastante di un taglio su un ginocchio.

Siena è l’unica città al mondo che ha il “buon governo” dipinto in una sala del palazzo civico, da 700 anni…

Dopo Monticchielo (e tante altre Monticchiello che hanno avuto meno eco), dopo lo scandalo del Monte dei Paschi, la banca più antica del mondo ridotta a bancomat per una banda di furbetti, ecco adesso la “lottizzazione abusiva” di Monteriggioni. L’ennesimo scandalo. Forse più d’immagine, che di sostanza. Ma non certo una medaglia al merito.

Sarà dura uscirne indenne per il sindaco di Siena Valentini, di cui molti adesso chiedono e dimissioni come è successo per Marino a Roma. Negli stessi giorni Valentini indagato per il caso Monteriggioni, De Luca indagato in Campania… Due casi diversi, naturalmente, che però la dicono lunga su come e quanto il renzismo abbia cambiato verso. E anche per il premier Matteuccio da Firenze, adesso sarà dura districarsi. Non sarà facile farlo con la faccia del rottamatore che non rottama niente, né con quella del leader che si contorna di figure nuove, visto che queste poi si comportano come quelle di prima… Lo slogan “noi-non-siamo-come-loro” sbandierato da molti renziani anche nella recente campagna elettorale regionale alla luce della vicenda Valentini-Monteriggioni (e della vicenda De Luca) appare come una battuta venuta male, che non fa nemmeno ridere…

Il senese Valentini, certo con voce e atteggiamento meno arrogante e sprezzante, dice come De Luca di aver fiducia nell’azione della magistratura e si dichiara estraneo alle accuse. Ma è chiaro che da sindaco non poteva non sapere e quella lottizzazione la avallò nel 2009-2010…  Nella migliore delle ipotesi fa la figura del pollo o dell’incapace, se non del malversatore.  A Valentini sono contestati i reati di falso in atto pubblico e omissione d’ufficio. Quanto agli appartamenti sequestrati afferma: “Spero che la vicenda si chiarisca perché, sia lì come altrove, chi investe i propri risparmi in una casa ha il diritto di averla”. Certo, ma con il caso Monteriggioni e anche con quelli precedenti di Monticchiello ecc. (solo Primapagina ne ha denunciati parecchi negli ultimi 10 anni) quello che salta agli occhi è che i governi locali, per lo più a guida di sinistra e di centro sinistra, non hanno forzato le norme per “dare la casa a chi non ce l’ha”, ma il più delle volte per consentire o favorire delle vere e proprie speculazioni, per favorire operazioni a vantaggio di imprese di costruzione e di un sistema basato sull’intreccio e sul favore reciproco tra politica e affari, intreccio di cui il mattone è elemento fondamentale. E se interviene la magistratura e arriva qualche avviso di garanzie, molti si indignano e chiedono “pulizia”, ma se la giustizia non interviene i più fanno finta di niente, chiudono un occhio o tutti e due anche se e quando si tratta di scempi che si vedono benissimo ad occhio nudo… Ogni riferimento alle opposizioni vecchie e nuove non è puramente causale.

Certo nessuno è colpevole a priori, fino a prova contraria tutti sono innocenti, compreso Valentini. Ma il caso Monteriggioni  da un lato fa scricchiolare e smaschera il renzismo rampante (che non è diverso per niente da chi c’era prima), dall’altro fa capire, ancora una volta, come il Buon Governo dipinto da Ambrogio Lorenzetti nel palazzo pubblico di Siena sette secoli fa, non abiti più nel territorio senese. Neanche nei borghi più ameni e fascinosi…

m.l.

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