CHIUSI, DOPO SOLI 5 MESI SI DIMETTE IL PRESIDENTE DELLA PRO-LOCO. ENNESIMA DEBACLE PER UN CERTO MODO DI FARE POLITICA…

CHIUSI – E’ durata poco l’avventura di Luigi Cosi alla guida della Pro-Loco chiusina. Neanche 5 mesi. Eletto infatti alla metà di maggio, lunedì scorso, 5 ottobre, si è dimesso. Alla base della decisione, pare, una scarsa sintonia con il resto del consiglio. E forse la percezione di essere un pesce fuor d’acqua. In effetti, Luigi Cosi, operatore turistico in località Dolciano (e questo aveva già fatto storcere il naso a molti che vedevano nella cosa una sorta di conflitto di interessi, essendo la Pro Loco ente che si occupa della promozione turistica e della “gestione” degli arrivi in città) viene dalla Puglia, realtà molto diversa, ed è sbarcato a Chiusi solo da qualche anno. Trovarsi a dirigere l’ente che per statuto deve “vendere” l’immagine di una città, presuppone una conoscenza del luogo, delle sue particolarità e peculiarità, della sua storia, ma anche del carattere delle persone, dell’humus su cui affonda le sue radici e la sua cultura… Non deve essere stato facile per uno che si è trovato lì, in quel posto, con quell’incarico, quasi per caso. Catapultato in prima linea, senza passare dalle retrovie…
In questi quasi 5 mesi Luigi Cosi non è mai intervenuto, non ha detto una parola, non ha preso posizione su niente. Ha gestito l’associazione, le sue iniziative, le ha presentate. Ma non è andato mai oltre il compitino. E forse non poteva fare diversamente. Le dimissioni appaiono adesso come una resa del personaggio. Ma sono soprattutto, e questo è innegabile, una sconfitta per chi, a maggio lo designò nell’incarico, pensando che una figura “fuori dai giochi”, un volto mai visto praticamente prima, potesse mettere d’accordo tutti. E soprattutto non creare problemi. Come avrebbe potuto se era il primo a dover chiedere sostegno e informazioni, non conoscendo nulla (o poco) della città? Probabilmente Cosi non si è trovato a suo agio nel ruolo di passacarte. Ma poteva, sinceramente, pensare di fare qualcosa di più, date le premesse?
Ecco, la vicenda della Pro Loco è l’ennesima sconfitta della politica, di un certo modo di fare politica, a Chiusi, come lo furono le dimissioni pressoché immediate di Rossella Rosati dalla presidenza della Fondazione Orizzonti… Luigi Cosi avrà fatto sicuramente del suo meglio, ci avrà messo anima e corpo per portare avanti l’impegno, ma dopo pochi mesi ha alzato bandiera bianca. Non ci si inventa segretari di partito, sindaci e neanche presidenti di una pro-loco, se non si ha bene in mente cosa significhi quel ruolo e non si ha in testa, o alle spalle, un disegno ampio, condiviso, una visione d’insieme di ciò che si deve gestire. E di dove si vuole andare.
Il silenzio che ha accompagnato le dimissioni di Cosi, da lunedì ad oggi, l’assenza totale di prese di posizione, di spiegazioni da parte degli altri consiglieri della Pro Loco, da parte dell’amministrazione comunale (solo la Primavera si è posta qualche domanda in proposito, su facebook) sono invece un segnale di imbarazzo nel dover spiegare una scelta che in pochi mesi si è rivelata sbagliata. Solo che le scelte sbagliate sono sempre orfane. Non solo a Chiusi, per la verità.
m.l.
CON QUESTO POST SU FACEBOOK, IL PRESIDENTE DELLA PRO LOCO LUIGI COSI SPIEGA LE SUE DIMISSIONI:
Qui di seguito pubblico il mio congedo ufficiale dalla Proloco di Chiusi.
Siccome in paese “già si respira aria di campagna elettorale”, mi fermo qui, augurando a tutti gli interessati un buon lavoro, certo che i momenti di confronto non mancheranno.
Gent. Consiglieri,
vi avevo già anticipato che il clima che negli ultimi tempi si è insinuato all’interno del nostro Consiglio non mi consentiva di proseguire con serenità l’incarico per il quale sono stato eletto.
Pertanto con questa mia rassegno le mie dimissioni irrevocabili, da membro del consiglio e da presidente.
Il giorno dell’elezione, tutti eravamo a conoscenza della disastrosa situazione in cui versava la nostra Proloco, fuggi fuggi generale, mancanza di progettualità, bilancio magro ed in rosso, reputazione generale “sottoterra”. Chiarii sin da allora che avrei lavorato per un progetto in grado di riportare la Proloco di Chiusi al suo ruolo di coordinamento per le numerose associazioni locali, nonché di stimolo per la amministrazione del nostro Comune, per incentivarlo a investire sempre più nel turismo.
Per me nulla di nuovo, è il mio lavoro. Ho messo a disposizione della comunità la mia esperienza anche di albergatore. Sono, anzi ero, l’unico all’interno del nostro consiglio che si occupava professionalmente di turismo ed eventi ad esso riconducibili.
Tutto quello che ho fatto in vita mia l’ho fatto sempre con grande entusiasmo.
Lo stesso entusiasmo l’ho messo nell’accettare, senza alcun compenso, un incarico pieno di incognite e di tempo da “rubare” agli affetti, al lavoro, agli hobbies.
Quello che ultimamente sto respirando non mi permette di lavorare entusiasticamente.
Pertanto, mancando la gioia nel vedersi, nel credere e creare insieme, nel progettare, ritengo che il mio incarico sia terminato. Faccio un passo indietro perchè la mancanza di serenità e delle condizioni per lavorare al massimo delle mie capacità non diventi un problema per la comunità che invece voglio servire.
Vi faccio i miei migliori auguri nella prosecuzione del lavoro.
Cordiali saluti
Luigi Cosi
Mi pare che confermi quanto scritto nell’articolo e in generale il clima di “sconfitta” per sé stesso, per il Consiglio della Pro Loco e per l’Amministrazione comunale e la politica chiusina..
“Dopo patto 2000, Adesso, tocca al presidente della Pro Loco! Ribadiamo, è evidente che i cittadini di Chiusi siano costretti ad assistere,ancora una volta, disincantati e disgustati ad un’altra diatriba tra le varie anime del PD. Una vera e propria “guerra tra bande”, un uso delle istituzioni per regolare conti in sospeso all’interno di un partito che vede da una parte i sostenitori della vecchia guardia diessina che ha rovinato questo territorio e dall’altra chi, come Scaramelli e Bettollini, vorrebbero rappresentare il rinnovamento, dimenticandosi, però, che l’ex Sindaco di Chiusi è sulla cresta dell’onda, come amministratore territoriale, da tredici anni. Dinanzi a tutto questo ci domandiamo a cosa possa servire che a Chiusi i cittadini continuino a dare sostegno ad una classe politica piddina assetata di poltrone e di potere e che tutto fa fuorché il bene e l’interesse dei propri cittadini”.