CHIUSINFORMA RACCONTA IL FUTURO MA ARRIVA TARDI SUL PRESENTE

martedì 18th, agosto 2015 / 12:07
CHIUSINFORMA RACCONTA IL FUTURO MA ARRIVA TARDI SUL PRESENTE
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Sto passando le mie vacanze a Chiusi, come faccio da decenni. E tra il 13 e 14 agosto ho trovato nella cassetta della posta il semestrale Chiusinforma, periodico istituzionale della città di Chiusi distribuito a pioggia in tutte le abitazioni, proprio nei giorni di ferragosto.

Sfoglio, per curiosità, e trovo 32 pagine di vera Gloria per il Comune della città di Chiusi e soprattutto per i suoi amministratori. Il semestrale è “istituzionale” pagato dal comune e con uno sponsor unico, una banca locale (pubblicità in quarta di copertina). L’insistenza con cui viene riprodotta l’immagine dell’ex sindaco sarebbe stata più consona ad una pubblicazione di partito piuttosto che ad una rivista “ istituzionale”. L’opuscolo contiene 17 foto dell’ex sindaco Scaramelli su 32 pagine, tre in copertina e il resto a pioggia: sia con fascia tricolore che senza. Otto le foto del vice sindaco facente funzioni Juri Bettollini.

Due pagine di editoriale dell’ex Sindaco con richiami a successi, risultati, obiettivi raggiunti; in alcuni passaggi si leggono asserzioni ardite come aver portato Chiusi “a vivere nel futuro”; forse è per questo che il presente sembra mediocre e meno luccicante: siamo oltre a nostra insaputa.
Se fossimo stati in Unione Sovietica forse si sarebbe chiamato la Pravda di Chiusi, durante il ventennio “Littoria chiusina”, se l’avessero pubblicata in un comune della Cina avremmo pensato ad un caso di culto della personalità alla Mao Tze Dong, invece si chiama “periodico istituzionale”e in qualche modo rappresenta il concetto che i politici attuali hanno di “istituzione” e chissà se corrisponde a quello dei cittadini. Un’ istituzione senza opposizione a quanto pare a Chiusi, visto che non è stata lasciata alcuna pagina alle forze di minoranza, come accade in altri pubblicazioni simili. Si consideri che se è istituzionale è stata pagata con i soldi di tutti i contribuenti, oppositori inclusi. Che a Chiusi non siedono più nemmeno in Consiglio Comunale visto che si sono dimessi o autosospesi per protesta e per rimarcare la “distanza” da una maggioranza che ha avallato senza batter ciglio la partenza del sindaco per Firenze, prima della scadenza del mandato, per la seconda volta in 5 anni. Un fatto “istituzionale” rilevante di cui non vi è traccia.

Anche sulla cronaca degli eventi c’è qualche criticità: due pagine sono state dedicate al festival locale “Orizzonti” concluso il 9 agosto, ma la distribuzione a pioggia è del 13/14 agosto … a festa finita e riflettori ormai spenti. Diciamo che è stata distribuita nel futuro come chiaramente espresso nell’editoriale di apertura. C’è anche l’annuncio, sulla conquista della serie A da parte della locale squadra di volley. Ma senza nemmeno un accenno al fatto che Chiusi la serie A la dovrà vedere a Siena, perché – mi pareva di aver capito dalle cronache dei mesi precedenti – non ha un palazzetto all’altezza e non è stata in grado di costruirne uno nuovo nonostante bandi, proclami e sedute di consiglio comunale sul tema…

E’ legittimo informare sull’operato dell’amministrazione, ma tutto questo se fatto con soldi pubblici e approccio istituzionale dovrebbe avere un taglio più informale, meno trionfalistico, con meno sovraesposizione mediatica della singola persona, spazio anche al dibattito e alle criticità.

In mancanza di questa cifra e in mancanza di un profilo istituzionale all’antica, sicuramente obsoleto per le nuove correnti futuriste della politica, il rischio è quello di trasformare un organo” istituzionale” in un mezzo di propaganda personale e partitica. Il paletto, il confine lo mette ciascuno di noi con la sua sensibilità passata presente o futura che sia.

Alessandro Lanzani

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