CHIUSI, ANCHE RITA FIORINI SI AUTOSOSPENDE E LASCIA IL CONSIGLIO. E ADESSO COSA DECIDERA’ IL PREFETTO?

CHIUSI – Dopo le dimissioni in blocco dei consiglieri della Primavera (e anche di tutti i candidati non eletti della stessa lista che potrebbero subentrare), anche la consigliera Rita Fiorini Vagnetti, eletta con una sua lista civica ma poi entrata nell’alveo di Forza Italia, ha deciso di autosospendersi e di non partecipare ai Consigli Comunali, in attesa di vedere cosa succederà. Autosospensione, non dimissioni. In questo caso la consigliera Fiorini si ritira nel suo Aventino in attesa degli eventi e della decisione del Prefetto. Tutto questo per le stesse identiche ragioni addotte dalla Primavera. Quindi l’opposizione esce di scena, abbandona il terreno di gioco e il malcapitato Juri Bettollini, appena diventato vicesindaco e pronto ad assumere l’incarico di “reggente”, dovrà giocare la partita da solo. L’unica squadra in campo è rimasta la sua. E non si nemmeno quanto sia compatta, viste le tante attestazioni di stima e solidarietà ricevute da Gianluca Sonnini, dopo l’improvvisa e inattesa defenestrazione. Ecco, di seguito, il testo della nota diffusa da Rita Fiorini Vagnetti:
“Ieri – ha precisato la consigliera Fiorini – ho comunicato al Prefetto di Siena la mia decisione di autosospendermi dall’incarico per le stesse motivazioni addotte dai consiglieri della lista “Primavera di Chiusi” per dare le loro dimissioni. Ho deciso di autosospendermi in attesa di vedere cosa succede: pertanto non parteciperò ai consigli comunali e alle decisioni da prendere. Non so se la maggioranza possa andare avanti da sola senza opposizioni. Vediamo il Prefetto cosa deciderà”.
Qualcuno su facebook accusa la Primavera(e di conseguenza anche Rita Fiorini) di voler mettere in difficoltà la città e non solo la giunta. Come se tutto questo non fosse scaturito dalla decisione del sindaco Scaramelli di lasciare anzitempo il Comune per andare in Regione, così come aveva fatto nel 2010 anche Ceccobao. Brutto vizio quello di non rispettare il mandato chiesto e ottenuto dagli elettori, per fare un salto di carriera personale. Le istituzioni non sono un tram, verrebbe da dire. O sono un diventate un tram, anche un po’ scassato?
Le istituzioni sono un insieme che danno il metro di un popolo ed anche del suo modo di pensare.Per rispondere alla finale del post e del tram,diremo che le istituzioni che sono costate tanti sacrifici da chi ci ha preceduto,purtroppo sono rappresentate man mano che il tempo passa da gente eletta in un generale degrado,culturale e politico, e pertanto l’uso di tali istituzioni riflette pari pari la condizione di coloro che la politica la applicano e la fanno funzionare. E’ difficile che le querce partoriscano limoni, ma quando ci si accorge di tutto questo è sempre troppo tardi,ed io re-insisto sempre sull’uso di quei media che portano gli elettori a determinare quello che vediamo.Non potrebbe essere diverso, è questa la fase storica nella quale ci siamo trovati a vivere, ed a nulla valgono i discorsi che occorra far ripartire l’Italia se questa è la popolazione migliore che abbiamo eletto con i nostri voti.
Vedi Carlo, tu insisti spesso sul peso dei media nell’orientare l’opinione pubblica E se i media sono asserviti ne esce una informazione manipolata e un’opinione pubblica “drogata”. Certo i media pesano. Ma in una situazione normale. Dove la gente li usa. Qui da noi siamo proprio convinti che i media vengano usati e abbiano tutto questo peso? Quante sono le persone che leggono i giornali, ad esempio? Sui social network molte persone ci passano ore e ore, ma nella maggior parte dei casi per mettere foto del gatto, della torta, del vestitino nuovo. Per far sapere dove sta passando le vacanze… Io credo invece che l’opinione pubblica sia “imbarbarita” come e quanto la politica, proprio perché si legge poco, troppo poco. E non a caso tra i pasdaran di questa politica barbara e rampante c’è anche chi si vanta di non leggere primapagina (ad esempio, ma secondo me non legge nemmeno altro). Basta andare un po’ in giro e farci caso: quante persone si incontrano al bar, alla posta, in piazza, in banca con un giornale sotto braccio? Un tempo era la norma. Adesso è una rarità. Quanti dirigenti di partito, consiglieri comunali, membri di importanti Cda, comprano e leggono abitualmente un quotidiano? Questa cosa la notai anche alla “Leopoldina” dei renziani senesi a fine 2013 (di giornali nemmeno l’ombra). Ma non riguarda certo solo i renziani. Si informeranno tutti su internet? O leggeranno i giornali sul tablet e sullo smart phone? Può darsi, ma io qualche dubbio ce l’ho. E mi pare che certi atteggiamenti un po’ barbarici (molto diffusi e trasversali) siano la prova provata che certi dubbi sono legittimi…
Una scelta giusta e coerente.
Vedi Marco, è verissimo quello che dici ma sono i ”media” intesi non solo come giornali o tv,ma soprattutto il merito di come come questi hanno influenzato lo strutturarsi della vita moderna, la ristrettezza del campo informativo e la fabbrica UNIVOCA di quello che bisogna che noi pensiamo, e chi in qualche modo non accetta e contesta questo stato di cose passa per gufo, eversore,quasi complottista. Questo intendo come risultato del lavoro dei ”media”.E’ un pensiero guidato che oltre a produrre assuefazione e smorzare ogni reattività intelligente a tale stato di cose non fa altro che offuscare le speranze di poter pensare diversamente ed in maniera critica. Questo è il ”mondo dominato dai media” che io intendo,indipendentemente da quelli che dicono spavaldamente che non leggono primapagina e se ne vantano.Quelli Marco ci sono sempre stati ma non solo per Primapagina, e l’atteggiamento di coloro che non sentono il bisogno di essere informati è il frutto una condizione di sottosviluppo e di modo di ragionare arretrato.Il pensiero unico esiste e non l’ho inventato io.Basta vedere il mondo odierno, e la mancanza di quello spirito critico per cui si accetta a testa bassa quello che ci viene propinato,ci si aggrappa facilmente a speranze effimere degli incantatori di serpenti che ti fanno vedere e ti portano a dire e pensare che finalmente l’Italia cambia perchè finalmente c’è qualcuno che va veloce.Questo è un pensiero unico, figlio di chi si ostina a pensare che non serva alla fine il confronto fra le persone e tutto è lasciato ad un oligarca che decide.La fotografia della situazione è quindi quella che la gente meno abbiente è più tartassata oggi più di ieri e meno di domani.Questa è la realta attraverso la quale si arriva anche allo stato autoritario, poveri contro poveri come è già successo, per poi ripartire, forse, e con quale velocità non si sà. E molti già credono che questo sia inevitabile e lo vivono come un ” kharma” ormai inevitabile.
era ora.
” Era ora ”per cosa? Che si ritornasse allo scontro fra poveri ? Secondo lei in tal caso ci sarebbe qualcuno che lo provoca perchè ne ha interesse o no? Oppure le sembra questo che non sia un fatto dove c’entri l’interesse.No, perchè le potrebbe pure sembrare questo…..allora vorrebbe dire che nel suo caso siamo in presenza di altro.