CITTA’ DELLA PIEVE: 2 MILIONI E MEZZO DI EURO PER LA RICONVERSIONE DELL’OSPEDALE

CITTA’ DELLA PIEVE – In arrivo un maxi finanziamento per la riconversione dell’ospedale ‘Beato Giacomo Villa’ di Città della Pieve: 2 milioni e mezzo di euro. Lo ha assicurato la presidente della Regione Catiuscia Marini, scesa nella città del Perugino, per in un incontro sul tema, tenutosi alla sala Sant’Agostino. L’ospedale pievese non sarà smantellato, ma non sarà più nemmeno un ospedale, nel senso tradizionale del termine. La riorganizzazione prevede perl’intera struttura un totale di 54 posti letto: 20 destinati alla riabilitazione estensiva, 20 di lungo-degenza, 14 per i disturbi dell’alimentazione incontrollata (Centro Dai). Sarà inoltre garantita inoltre la piena funzionalità per il servizio di Primo Soccorso, a cui sono destinate due sale e una doppia turnazione di personale. A ciò si aggiunge un blocco di “chirurgia ambulatoriale” e un reparto odontoiatrico con un servizio di protesi dentaria e ortodonzia erogato a prezzi convenzionati. Insomma non solo funzioni di “filtro” nei confronti dell’ex Silvestrini di Perugia, ma anche specifiche funzioni, alcune delle quali di assoluta specializzazione, come il centro Dai, che già opera a Città della Pieve, ma sarà ulteriormente qualificato.
I lavori per il riassetto potrebbero cominciare già entro la fine del 2015 e saranno finanziati dalla Regione, in attesa dell’arrivo dei fondi nazionali. La riconversione dell’ospedale non prevede tagli o riduzione di personale. Gli attuali livelli occupazionali saranno mantenuti. In questo modo si assicura all’ospedale pievese un futuro che come struttura generalista avrebbe fatto fatica ad avere, conferendole un ruolo specifico e peculiare nella rete sanitaria pubblica regionale e nazionale.
In sostanza prende corpo la riorganizzazione prevista nel momento in cui si cominciò a parlare di ospedale unico e ciò avviene anche se l’ospedale unico non si farà più.
Il “Beato Giacomo Villa” non potrà chiamarsi né essere considerato ospedale vero e proprio, ma sopravviverà come struttura sanitaria specialistica, capace di dare anche risposte sul fronte del primo intervento, della chirurgia minore e della lungo degenza, che in realtà caratterizzate da popolazione piuttosto anziana sono assolutamente indispensabili. E come struttura specialistica potrà attrarre utenza non solo dai paesi del Trasimeno e della vicina Toscana, come avvenuto fino ad ora, ma anche dal resto dell’Umbria e dell’Italia.
Il sindaco pievese Fausto Scricciolo si è dichiarato soddisfatto di una scelta che salva struttura e posti di lavoro e anche dell’impegno assunto dalla governatrice Marini di spendere subito 2 milioni e mezzo di euro, che non sono bruscolini. L’unica cosa che “puzza” è che la governatrice Marini l’impegno lo ha assunto in piena campagna elettorale, proprio mentre è in corsa per la rielezione… Ma in Italia questo un classico.