LA GUERRA IN UCRAINA, PARLA IMPRENDITORE CHIUSINO A KIEV

CHIUSI – Paolo Buricca alla fine degli anni ’70 era il centravanti del Chiusi. Adesso fa il rappresentante commerciale per 15 imprese italiane in Ucraina. Lavora lì da anni. Settore arredamento, arredobagno, sanitari… In questi giorni è nella capitale Kiev.
Lo abbiamo raggiunto via facebook , per sentire da lui quale è la situazione nel Paese. I Tg hanno dato oggi la notizia di sparatorie e colpi di mortaio a Donetsk contro un pullman, con morti e feriti. Insomma la situazione sembra precipitare. Insomma c’è una guerra nel cuore dell’Europa.
Quale è la situazione, Paolo?
A Kiev per ora tutto bene… salvo qualche matto che mette una bomba da qualche parte. Bisogna stare molto attenti. L’aria è pesante anche qui… A Donetsk, Lughanski e in tutta la regione del Donbass però è veramente drammatica. Oggi alcuni colpi di mortaio hanno colpito la fermata di un autobus, per ora 12 morti e 6 feriti…
I Tg dicono che anche l’aeroporto di Donetsk è completamente distrutto e ormai in mano ai filorussi…
Sì, era molto moderno. L’avevano ristrutturato per i campionati Europei di calcio del 2012. Ci sono stati circa 300 morti nel giro di 2 mesi ed è in mano ai filorussi… In quella zona si spara sul serio. E i morti sono veri, non invenzioni della propaganda…
La guerra civile sta creando problemi alle ditte che rappresenti?
Certo, è inevitabile. Ma comunque qualcosa si vende. I soldi ci sono, ma la gente ha paura a spenderli…
Comprensibile, vista la situazione, no?
Sì, comprensibile. Però è dura…
Hai paura?
Ora sono a Kiev e qui la situazione è abbastanza tranquilla, ma lavoro in tutta l’Ucraina, a Lughanski in agosto vicino al negozio di un mio cliente hanno sparato con un mortaio, ci sono stati 8 morti e il negozio raso al suolo…
Cosa si dice in Ucraina su una possibile soluzione del conflitto?
Si dice che Putin vuole un corridoio per la Crimea e non cede…
Si legge che ci sono trattative in corso, che coinvolgono anche Germania, Francia, Usa, per il cessate il fuoco, ma negli ultimi giorni mi pare che la situazione nel Donbass stia precipitando…
Mah… Europa e Usa finanziano il governo Ucraino, nel quale figurano anche ministri stranieri (*1). E non certo di sinistra. Scelti direttamente dagli americani. Di fare un intervento militare, anche solo come forza di dissuasione non se ne parla… E invece credo che ce ne sarebbe bisogno…Nello stesso tempo impongono sanzioni e restrizioni alla Russia penalizzando l’economia e le imprese straniere, comprese quelle italiane che rappresento io. La Russia dal canto suo risponde comprando dalla Cina, vendendogli il gas a prezzo stracciato… Quindi il problema è anche economico…
Grazie, Paolo, in bocca al lupo. E occhio alla pelle.
Marco Lorenzoni
NOTA (*1)- I ministri stranieri nel governo di Kiev sono un’americana, un lituano e un georgiano. Il ministro delle Finanze sarà La statunitense Natalia Jaresko, che è di origine ucraina, amministratore delegato di un fondo di investimenti del gruppo Horizon Capital è ministro delle Finanze. Il portafoglio all’Economia è stato affidato al banchiere lituano Aivaras Abromavicius, partner della società di investimenti East Capital. Il ministro ha lavorato in Ucraina negli ultimi 20 anni, dopo aver ricoperto incarichi al Dipartimento di Stato americano. Il georgiano Alexander Kvitashvili, che è stato ministro della Salute e del Lavoro nel governo di Tbilisi, è ministro della sanità.
La cosa curiosa è che la scelta dei candidati stranieri per il nuovo esecutivo ucraino è stata seguita da due società di selezione di personale, Pedersen & Partners e Korn Ferry, che hanno trovato 185 potenziali candidati tra gli stranieri presenti a Kiev e tra i membri della comunità ucraina che lavorano all’Estero, in Canada, Stati Uniti e Regno Unito. Dopo i colloqui, i cacciatori di teste hanno ristretto la rosa a 24 candidati con i requisiti richiesti per lavorare nell’esecutivo da ministri, o funzionari altamente qualificati. Il processo di head hunting è stato sostenuto dalla Fondazione Renaissance, network globale di consulenza politica finanziato dal miliardario americano di origini ungheresi George Soros. (fonte Il Sole 24 ore)
chiusi, Paolo Buricca
Non sapevo quanto espresso da quest’ultima nota sulla composizione di quei ministeri ma la cosa non mi meraviglia.Si guarda sempre alle cose più pesanti nella stampa e nei media destinati a fare opinione come le rivolte dei filorussi,gli scontri nel teatro di guerra, ma si lascia in disparte quanto possa servire a farsi una opinione sulla penetrazione del braccio economico dell’Occidente che poi serve molto nel caso vengano decisi gli interventi militari. Allora questa cos’è se non una preparazione ad un sostegno e ad un intervento mascherato che è tutto politico e che è seguìto ad un colpo di Stato andato a buon fine dopo il tentativo elettorale sconfitto degli arancioni ? I problemi che ne sono sorti sono anche di natura militare poichè la Russia aveva anche le sue strutture militari in Ucraina. Andando indietro nel tempo ricordo a quanti se ne fossero dimenticati che nella seconda guerra mondiale i leader politici dell’Ucraiana accettarono a braccia quasi aperte(in certi casi anche no e con resistenza) ed accolsero il dominio nazista di Hitler andato al potere con le sue armate e poi l’Ucraina fu liberata dai Russi, che sono morti anche per gli Ucraini. Certo decadi sono passate ed il mondo è cambiato e quella che va rispettata è la sovranità della gente che però ha votato eleggendo regolarmente un Parlamento, smontato in quattro e quattrotto a suon di dollari ed euro, non ci si dimentichi. Ecco quando parlo nei miei prolissi scritti della pressione dell’economia del ”Mercato” quanto voglio affermare-e sono tutte cose reali-magari impossibile ad essere capite in un discorso complessivo e conciso,ma la realtà su cui si basa tutto questo è quella che ho detto sopra sull’onnipotenza globale che ormai mostra l’esigenza di un sistema avviatosi al tracollo e che è sempre più impotente ad amministrare il mondo, e che per questo nei rantoli della propria fine evoca ogni cosa possa servire a ridargli ossigeno.Fino ad arrivare alla guerra.Ed è quello che succede. Dalla
altra parte assistiamo alla detronizzazione delle alleanze per le quali la Russia aveva uno sbocco al mare,contando anche sulla componente copiosa e quasi totale di popolazioni russofone della Crimea che sono state costrette ad accettare la condizione imposta dall’Unione Sovietica ai tempi di Kruschev ma rimaste legate alla madre patria Russia,con tutte le contraddizioni della vita in comune sotto il Governo ucraino.Forse è una legge della storia ed una maniera che le grandi potenze ai loro confini considerino un pericolo la presenza di composizioni politiche e sociali considerate avverse.Così come per gli USA è stato di Cuba,così come è stato per la Cecenia verso il problema islamico e tanti altri ancora.
Il confine caldo fra sistema e sistema continua ad essere oggetto di confronto aspro sul terreno militare ma oggi il cosiddetto Capitalismo, anzi ”il mercato” ha conquistato il mondo e gli uomini spesso non ragionano con un metro politico ma osservano solo le opportunità che sono riservate loro dal mercato, ignorando e dimenticandosi poi quanto ne possa conseguire, benessere per loro ed opportunità economiche per chi ne sa ricavare e guerra per altri.Questa è la duplice ed onnipresente faccia del ”Mercato”.Ed in tutto il mondo funziona così,ma l’ha ridotto un ” Ecce Homo.”
Questo stralcio da Il Sole 24 Ore conferma ciò che da sempre sostiene Noam Chomsky: Se togliete la prima pagina, in cui trovate solo propaganda, i giornali economici occidentali (Wall Street Journal, Economist, Financial Times…)specie per le notizie dall’estero sono i più seri e affidabili. Semplicemente perchè chi muove i soldi si basa anche su quello che scrivono quei giornali; e non vogliono sentirsi raccontare le storielle ma sapere come davvero stanno le cose.