CHIUSI, I MESSAGGI SUBLIMINALI DI SCARAMELLI. SEMPRE PIU’ CHIARO CHE IL SINDACO E’ PRONTO A CANDIDARSI ALLA REGIONE

CHIUSI – Che il Pd di Chiusi e della Valdichiana puntino a candidare Stefano Scaramelli alla Regione, alle prossime elezioni di primavera non è un mistero. Ci sono dichiarazioni ufficiali in tal senso. Che lo stesso sindaco di Chiusi ci stia facendo un pensierino è altrettanto evidente. E – dicamolo pure – non stupisce. Nè Scaramelli è da biasimare, per questo. Certi treni passano una sola volta e se non li prendi al volo, addio…
Per la verità, Scaramelli, ufficialmente non ha detto nulla in proposito. Lo hanno fatto la segretaria chiusina Pamela Fatighenti e l’assessore Juri Bettollini. E pure qualcun altro tra i sindaci e i dirigenti Pd della zona. Lui no. A livello personale è rimasto abbastanza defilato, finora, lasciando parlare altri. Ma senza mai smentire l’ipotesi di un abbandono anzitempo del Comune di Chiusi per spiccare il volo verso Firenze. Qualche giorno fa, esattamente il 18 dicembre, però, in una intervista a Leonardo Mattioli sul Corriere di Siena, parlando dei rapporti della Valdichiana e di Siena con la regione Scaramelli dice testualmente “In passato chi ci ha rappresentato si è accomodato, in regione, noi dobbiamo invece andare a Firenze per rivendicare le nostre strategie”.
Al di là dell’ennesima frecciatina al suo predecessore Ceccobao (l’ultimo che ha rappresentato questo territorio in Regione Toscana) e dell’evocazione di una strategia più “battagliera e rivendicativa” del senese nei confronti della Regione, chi è che “dovrebbe andare a Firenze a rivendicare le proprie strategie”? Per chi suona la campana Stefano Scaramelli? Probabilmente per se stesso. Probabilmente è, questa dichiarazione, il messaggio di accettazione della candidatura, sia pure tra le righe e ancora in forma velata. Un messaggio ai suoi. Come dire: “Se volete, io sono pronto!”.
Ecco quindi, che, alla luce di questa dichiarazione, velata quanto si vuole (ma in politica, si sa, conta più quello che si intravede tra le righe che quello che viene detto ufficialmente), prende corpo e sostanza la possibilità che Stefano Scaramelli possa a breve lasciare la guida de Comune di Chiusi per candidarsi alle Regionali. Certo, per essere eletto dovrà prendere i voti a meno che non venga inserito nel “listino” dei pochi supergarantiti che il presidente eletto si porterà in dote. Sarebbe insomma il secondo caso consecutivo dopo Ceccobao che il sindaco lascia per passare ad altri incarichi, insomma per fare un salto di carriera. Con il Comune utilizzato semplicemente come trampolino di lancio. Ipotesi per la quale Scaramelli non sarebbe da biasimare, è legittimo che uno pensi alla propria carriera, ma per il Pd e i suoi alleati non sarebbe poi così semplice spiegarlo agli elettori. Per la seconda volta in 5 anni il Comune e gli impegni presi con la cittadinanza, passerebbero in secondo piano rispetto alla carriera personale del sindaco. Con il rischio, non da poco, di uno “smacco” nel caso in cui il sindaco fosse candidato, ma non venisse eletto a Firenze.
E allora ecco che sottotraccia sono già cominciate le grandi manovre per evitare sorprese o contraccolpi. Dopo il rimpasto avvenuto con l’avvicendamento nel ruolo di capogruppo con la giovane Sara Marchini al posto del dimissionario Brilli diventato top manager della Cna, non sono previsti altri rimescolamenti di carte. Nel caso in cui effettivamente Scaramelli lasciasse, sarebbe il vicesindaco Gianluca Sonnini a fare da “reggente” (come toccò a Bardini gestire l’anno di vacatio post Ceccobao). Juri Bettolini resterebbe nei ranghi a studiare da sindaco per presentarsi come candidato naturale alla successione nel 2016… Questa sarebbe anche l’indicazione data dallo stesso Scaramelli che naturalmente vorrebbe un renziano doc come successore. Sonnini non lo è, Bettolini sì. Vedremo. Non resta che attendere.
Resta il fatto che Chiusi potrebbe ritrovarsi già fra un paio di mesi all’inizio di una lunghissima campagna elettorale, in preparazione delle amministrative del 2016… E a tal proposito non è chiaro chi sfiderà questa volta il candidato Pd. Il centro destra è latitante su tutta la linea, la Primavera ha ripreso fiato ed ha alzato il tiro negli ultimi due mesi, ma non si sa se si presenterà di nuovo. L’unica presenza inedita, nel panorama locale è quella dei 5 Stelle, che però fino ad ora sono rimasti piuttosto rintanati nel loro recinto. Forse stanno affilando le armi.
m.l.
Gianluca Sonnini, Juri Bettollini, PD SIENA, Stefano Scaramelli
Ma quelli che vogliono candidarlo lo fanno perché lo ritengono all’altezza o perché si basano sul suo curriculum costruito dall’Ufficio Propaganda di cui si serve continuamente, pagato oltretutto con i soldi dei cittadini?
Non ci sembra una questione da poco.
Se lo ritengono all’altezza facciano pure ma se si basano sulla propaganda allora approfondiscano meglio.
Per quanto riguarda la successione non crediamo che possa stabilire lui il suo successore, anche se temporaneo. Sappiano che nel caso noi ci opporremo con tutte le nostre forze perché in caso di dimissioni la legge prevede una gestione commissariale e così dovrà essere con tutte le responsabilità del caso che dovranno ricadere sul partito che causerà una tale situazione.
Nel caso del suo predecessore l’opposizione fu molto tenera, tanto che poi alla fine entrò in maggioranza. Con noi la musica sarà diversa.
Se davvero il giovane sindaco dovesse seguire le orme del suo predecessore, lasciando di nuovo il comune senza una vera e propria amministrazione, potremmo dire che il suo sia stato un mandato veramente impalpabile. L’approvazione del piano strutturale, avvenuta praticamente a inizio legislatura è stata possibile perché il lavoro era già praticamente stato fatto nella legislatura precedente, per il resto a parte qualche metro di nastro tagliato, con grandi fatiche richieste a sbandieratori e tamburini, niente di veramente rilevante. Le grandi questioni, turismo, crisi del settore commerciale, fornace non sono state minimamente affrontate, nonostante abbia avuto continuamente il sostegno della grancassa di corrierino, nazione e teleidea, lo smodato utilizzo della propaganda è stato proprio il marchio di fabbrica che verrà ricordato. Per non parlare poi di figuracce sonore tipo quella relativa alla questione della cittadinanza onoraria, o il ben più grave silenzio sulla questione nichel, o il milione e seicentomila euro che giacciono sotto le erbacce dove doveva sorgere il nuovo campo sportivo.
Se non fosse che in regione si decidono cose importanti ci sarebbe da augurargli di essere eletto, sperando che il futuro riservi a Chiusi qualcosa di meglio.