LA CGIL CONTRO LA SEGRETARIA DEL PD DI CHIUSI: “JOBS ACT, GUARDARE BENE PRIMA DI FARE CERTE AFFERMAZIONI!”

Dalla CGIL di Siena riceviamo e pubblichiamo questa dicharazione in risposta ad una recente nota della segretaria Pd d Chiusi Pamela Fatighenti.
“Leggiamo oggi sui mezzi di informazione che secondo la Segretaria del PD di Chiusi il jobs act è la risoluzione al precariato, in quanto prevederebbe la sparizione di tutte le attuali forme contrattuali, lasciando solo quelle a tempo determinato e indeterminato.
Magari fosse così! Non saremmo in campo a contrastarlo! Peccato che il contenuto della legge delega sul jobs act contenga solo il riordino delle forme contrattuali e non la loro diminuzione né tanto meno sparizione… le parole hanno sempre un significato e bisognerebbe guardare bene prima di fare certe affermazioni. Maggiormente quando la recente legge 78/2014, che ha eliminato la causale nei contratti a termine e aumentato le possibili proroghe, ha reso ancor più inutilizzato il contratto a tempo indeterminato. Tanto che la maggior parte dei contratti a termine stipulati negli ultimi mesi non superano la durata di 30 giorni e addirittura sono solo di un giorno. Un grosso limite per dare speranze!
Inoltre si plaude all’estensione della maternità e alla conciliazione vita-lavoro , peccato che non siano previste risorse a sostegno!
Infine quando si parla di art. 18 bisognerebbe evidenziare che le ragioni di un licenziamento discriminatorio non si possono circoscrivere solo alle questioni religiose o politiche, giusto per citarne due molto di moda in questo periodo, ma ve ne sono anche di carattere sindacale e sessuale. In ogni caso non riusciamo a comprendere il perché non possa essere prevista la reintegra quando una sentenza affermi l’illegittimità di un licenziamento, di qualunque natura esso sia: economico, disciplinare, etc.
Una cosa però è stata azzeccata, quella degli sgravi alle imprese, infatti a quest’ultime vanno veramente molti soldi! In particolare la cosa che fa più rabbrividire è che vengano consegnati senza prevedere oneri della prova; in sintesi viene detto che si danno quando si assume, ma non si dice nulla di cosa succede se quel lavoratore viene licenziato.
Invitiamo pertanto la politica a prestare attenzione quando fa delle affermazioni, non c’è cosa peggiore che dare una cattiva informazione per avere consensi.
I lavoratori e le lavoratrici meritano rispetto, perché fare cambiamenti che hanno come unico obiettivo quello di togliere i diritti e di estendere a tutti solo minori tutele non servirà di certo a superare la crisi e a recuperare occupazione.
C’è urgenza sì di fare, ma di fare quello che non si sta facendo: creare lavoro di qualità!”
Cgil Siena
Più volte ho sollecitato (su Primapagina e fb) interventi pubblici degli esponenti del PD locale sulla politica nazionale e su avvenimenti e problematiche sociali presenti in questo periodo. Per una mai sopita partigianeria nei confronti delle donne ho sperato di potermi aggrappare a qualche parola di speranza della giovane segretaria chiusina, non è successo. Non è successo né per i fatti locali né per quelli nazionali. Le guerre, i conflitti che insanguinano il mondo , la disperazione di tanta gente….. niente!
Non sono e non voglio essere della “ditta” come qualcuno ama definire questo Partito, ma è il Partito che con i suoi uomini e donne amministra tutto ciò che riguarda la nostra vita, interessarsi a loro è naturale. Loro sembrano interessarsi solo alle battaglie interne.
Quando ho letto quel comunicato mi si è gelato il sangue. Passi che non vuoi prendere posizione sulle cariche della Polizia, che non vuoi esporti a favore degli operai, che non vuoi ammettere che si stanno riducendo gli spazi della democrazia ecc. è comprensibile per un Partito che ambisce ad accattivarsi le simpatie degli elettori del centro destra ma mistificare il contenuto di un provvedimento… quello non possiamo accettarlo, a casa mia si chiama menzogna.
Per una volta grazie CGIL.
Certo, la nota della Cgil è un bello schiaffo. Ma arriva anche quello con un certo ritardo.E’ vero, Luana, che non abbiamo letto niente, a livello locale, da parte dei dirigenti politici e sindacali sulla manganellate agli operai Ast e altre vicende. Sulla vicenda delle acciaierie ternane l’unica voce che si è levata, pubblicamente, in queste lande è quella di un giocatore di pallavolo alla vigilia della partita Chiusi-Terni del 25 ottobre… Per il resto silenzio assoluto: del Pd e non solo del Pd. E se dal Pd arrivano solo prese di posizione a favore del Jobs act, senza magari sapere bene di cosa si parla, ma messe in rete come il solito disco incantato che suona a ripetizione lo stesso ritornello, mi piacerebbe che Cgil e altri soggetti (Cna, Confindustria per dirne alcuni), entrassero un po’ più nel merito. Spiegassero i pro e i contro, dal loro punto di vista. Finora non è successo. Anche perché. credo, si ha paura di disturbare il manovratore… La bacchettata Cgil a Pamela Fatighenti si può condividere o meno, ma mi sembra davvero salutare, come certi schiaffi delle maestre anni ’60…
Condivido. Infatti ho chiuso dicendo “per una volta” perché anche dei sindacati ci sarebbe da parlare molto. Dalle altre associazioni di categoria sinceramente non mi aspetto sorprese, da quando non ci sono più i comunisti da attaccare è tutto un lecchinaggio e non si rendono conto che così facendo prima di tutto fanno male a se stessi.
Gli odierni amministratori, perlomeno quelli che conosciamo, fanno della menzogna la loro ragione di successo. Si presentano pubblicamente come giovani sensibili ai problemi dei cittadini, in modo da creare fiducia tra la gente che poi crede a tutto quello che dicono anche perché pochi, oggi, con i problemi che devono affrontare, hanno tempo e voglia di approfondire e quindi si limitano a credere sulla fiducia alle “balle” che continuamente rifilano.
Io talvolta non riesco a comprendere chi si meraviglia..Ma viviamo in un mondo dove ciò che segna le decisioni e le posizioni personali scaturisce dall’appartenenza.Dietro quella c’è la condivisione di una linea politica.Ed allora non vedo nulla di cui ci si possa meravigliare.
Se il PD è l’espressione nella quale il renzismo ha preso campo per avvolgere tutto e tutti coloro che lo condividono ci vorrebbe una riflessione seria per capire da cosa tutto questo sia nato e da cosa nasce questo partito.Senza tale riflessione continuerà l’incancrenimento di coloro che ai suoi margini quando il tempio crollerà si chiederanno ancora il perchè. Il tempio crollerà questo di sicuro perchè anche se sopravviverà alla crisi che esso stesso insieme ad altri ha prodotto,il tutto si sta trasformando-e ci stiamo assistendo ogni giorno.– in un altra cosa per sopravvivere nel tempo.E’ come l’antitesi a quello di cui oggi ci sarebbe bisogno.Ed i risultati arrivano, li stiamo già toccando con mano nonostante la propaganda a tutto campo di quanto ascoltiamo in televisione del resto completamente schierata al mantenimento di tale sistema.Ritengo che ancora forse non sì sia capita la profondità della crisi che non è solo economica ma anche morale e culturale e fra le sue maglie sembra già essere passata l’istanza per dare alla società uno scossone che le consenta di ripartire e per far questo si facciano addensare venti di guerra,sia all’interno del paese ma anche e soprattutto all’esterno( in campo internazionale) facendo funzionare il meccanismo come sempre, ma sempre per ”mantenere” quell’ordine che di democratico ha solo la parola, perchè se per democrazia s’intende il possesso e l’avere, allora per chi non ha e non possiede nulla questa non è certo una democrazia perchè toglie ai poveracci per mantenere inalterato il meccanismo che olia i ricchi.Di questo si è reso partecipe il PD, con consapevolezza dei sui dirigenti e con l’inconsapevolezza di milioni fra coloro che si sono lasciati ubriacare dai discorsi e dalla pretesa modernità, non riuscendo a vedere che il meccanismo è sempre quello, tenuto in piedi da slogan perchè l’ignoranza da questi confortata ed accompagnata possa essere la pasta di supporto per l’affermazione di certe politiche ben precise, non diverse da quelle di prima.Di questi ultimi(gli slogan) ci si potrebbe fare-volendo- un elenco grande come una casa.Mi rieccheggia sempre alla mente un celebre discorso all’interno di un articolo scritto molto tempo fa da Tiziano Terzani quando penso alle cose delle quali ci sarebbe bisogno sul tema di cosa possa contenere la vita delle persone e che invece questo sviluppo che è ”sottosviluppo”(ma che pochi si azzardano a definirlo tale) ha cancellato in tutti noi, figuriamoci dentro a chi è segnato da una appartenenza politica ad un partito che consente il dilagante meccanismo della povertà perchè non ha strumenti culturali per opporvisi.Terzani diceva che ”Nel cuore dell’uomo c’è un bambino e che quello parla una lingua antica: la poesia.La sua voce è semplice e pura, ma oggigiorno quasi non gli esce più dal petto,soffocata com’è dalle mille zavorre della vita.Scuola, società convenzioni,lavoro,televisione, pretese di serietà e telefonini imbavagliano ogni giorno di più quella creatura e la mettono a tacere.Anche quando,per esuberanza,quella cerca di farsi sentire,nessuno le presta più l’orecchio,perchè tutti siam presi e rintontiti ad ascoltare l’assordante rumoreggiar del mondo che,pur assurdo ed inutile,ci par tanto importante.Eppure quel bambino dentro di noi è il miglior compagno,il miglior amico e maestro che abbiamo.E siamo fortunati perchè quel bambinio non invecchia mai, e
anche quando sembra averci abbandonati, è sempre lì, nascosto, sempre pronto a giuocare,a ridere, a divertirsi.Basta, anche senza saperlo dargli l’occasione di uscire allo scoperto….”
Forse chi dà consenso a tale partito perchè o sà o non si cura di sapere dove porteranno gli strumenti che usa, possiede un altra natura di strumenti di analisi che sono il risultato del plagio moderno a cui siamo assoggettati.La capacità di distinguere e di pesare ciò che passa accanto a noi e ci influenza, dovrebbe essere però mantenuta. Chi non lo fà, per prima cosa non rende un buon servigio a se stesso, nemmeno se da ciò che fa ne possa ricavare un lauto stipendio, ma nemmeno agli altri.Ed allora alla fine le cose della vita per pur complesse che possano essere, alla fin fine sono semplici.
Si guardi alla Storia ed al fatto che ogni cosa non succede per caso ma è il prodotto di una concatenazione continua e quasi infinita di eventi.Ogni sistema ha dentro di sè i germi del proprio cambiamento.Rintuzzare quei germi e farli trasformare in altri germi di diversa natura serve solo a ritardare tale processo e in tale fase anche gli avvenimenti negativi come può essere una guerra-verso la quale con certezza si andrà- sono da addebitarsi a tale tipo di politica, poichè da questa sono stati prodotti.Ogni giorno sentiamo alla TV che la crisi continuerà imperterrita ad andare avanti non ostante che talvolta ci dicano che i dati e gli indicatori mettano in evidenza il rallentamento della crisi stessa.Purtroppo forse ancora serve un po’ più di tempo per dimostrare ai poveri che senza che alzino la testa e si organizzino il sistema li consumerà fino all’ultima cellula.Ma dentro a questi poveri ci sono i poveri da sempre, che non sono solo coloro che non hanno risorse finanziarie-anche quelli certo-ma anche coloro che sono poveri del cosiddetto ”gnegnero” e che pensano di poter migliorare la loro condizione e di avere la fettina di torta che ritengono che debba loro spettare, ceto medio incluso.