BRAVI (CGIL): “IN UMBRIA OCCUPAZIONE AL MINIMO STORICO. SERVE UNA PATRIMONIALE PER RILANCIARE GLI INVESTIMENTI PUBBLICI”

venerdì 07th, novembre 2014 / 15:24
BRAVI (CGIL): “IN UMBRIA OCCUPAZIONE AL MINIMO STORICO. SERVE UNA PATRIMONIALE PER RILANCIARE GLI INVESTIMENTI PUBBLICI”
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PERUGIA – Da Mario Bravi, segretario Cgil Umbria riceviamo e pubblichiamo.

L’analisi congiunturale sulla situazione economica e sociale dell’Umbria fatta dalla Banca d’Italia conferma le valutazioni più volte sottolineate dalla CGIL dell’Umbria e dagli studi dell’IRES CGIL.
Infatti, sostiene la Banca centrale, siamo di fronte ad un peggioramento costante delle condizioni economiche e l’occupazione è al minimo storico degli ultimi 20 anni, con il tasso crollato al 60,5%.
Si conferma inoltre l’andamento pesantemente negativo dell’industria manifatturiera (-1,7% rispetto all’anno scorso), sul quale incidono pesantemente il ridimensionamento dell’attività produttiva che interessa il polo siderurgico ternano, la situazione drammatica della chimica e adesso anche il ridimensionamento del settore alimentare, con le vicende della Perugina e della Colussi. Inoltre, in questo quadro non va dimenticato un settore fondamentale come quello dell’edilizia e delle costruzioni che continua a perdere colpi nonostante un drastico crollo del 50% degli addetti dall’inizio della crisi.
Insomma, la situazione è ormai oltre il livello dall’allarme, e la ripresa assolutamente non si vede.
Anzi, si allarga la precarietà del mercato del lavoro, visto che dei 72.677 avviamenti registrati nel secondo trimestre 2014 solo l’8,9% riguarda il contratto a tempo indeterminato.
Secondo la CGIL sono oltre 137mila gli Umbri che vivono un grande disagio in rapporto alla dimensione lavoro: 51mila disoccupati, 23mila cassintegrati, 22mila neet o scoraggiati, e oltre 41mila lavoratori con contratti estremamente precari.
Questa situazione ormai è insostenibile, occorre modificare e respingere le politiche economiche e sociali del Governo Renzi che allargano la precarietà e sono subalterne alle posizioni recessive della Confindustria.
Per questo la CGIL continuerà la mobilitazione per costruire una politica economica alternativa, basata sul Piano del Lavoro per l’Italia e per l’Umbria.
Solo con investimenti pubblici, finanziati con una patrimoniale, è possibile invertire una tendenza inaccettabile e rimettere il lavoro al centro di questo Paese e della nostra regione.

Il Segretario Generale CGIL Umbria
Mario Bravi

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