NE’ SIENA, NE’ PERUGIA, SARA’ MATERA LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019

Nè Siena, né Perugia, sarà Matera la Capitale europea della cultura 2019. Il verdetto è arrivato alle 17.51 dal salone del Consiglio Nazionale del Ministero per i Beni Culturali a Roma.
Al termine dei lavori della Giuria di selezione, il presidente Steve Green ha comunicato al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, che lo ha annunciato, il nome della città lucana quale raccomandata all’Unione europea per essere designata capitale europea della cultura per il 2019.
La città di Matera ha ottenuto 7 voti su 13. Le altre finaliste erano Siena, Cagliari, Lecce, Ravenna e Perugia.
Per l’occasione a Siena era stato allestito un maxischermo in piazza del Mercato dove è stato possibile seguire in diretta la conferenza stampa dl Mibact. E’ finita con una sconfitta. Come ai Mondiali. Molti hanno pianto.
Certo, Siena e Perugia, dal punto di vista storico e architettonico, dal punto di vista della salvaguardia di antiche tradizioni erano forse le candidate più forti. Per secoli sono state esempi di buon governo, lungimiranza, e
Ma la prima negli ultimi due anni con la caduta del Monte dei Paschi, la fine della Mens Sana Basket e del Siena Calcio, le difficoltà dell’Università, dell’Enoteca, del Santa Maria della Scala, dell’Ospedale Le Scotte, il tutto condito da arresti, denunce, inchieste, è diventata la “capitale dei fallimenti”; la seconda è diventata la “capitale della droga e dello spaccio” con un calo sensibile del numero degli studenti universitari, una esplosione di cemento e un numero di omicidi ed episodi di violenza mai registrato prima e difficilmente riscontrabile in altre città di uguali dimensioni e tradizioni…
Probabilmente Siena e Perugia hanno pagato tutto questo.
Come potevano sperare di vincere, nonostante le buone carte derivanti dal passato glorioso?
Chi oggi piange per la sconfitta, che in questo caso non è una “gloriosa derrota” (citazione da Maxischermo di Riccardo Lorenzetti) sognava… O non aveva capito bene cosa è successo a Siena e a Perugia in questi ultimi tempi…
Ho visitato Matera e la Basilicata non piu’ di due mesi fa. Sono rimasto meravigliato della ricchezza e la qualita’ delle risorse che offre. Nella logica della politica dell’assegnazione delle “capitali europee della cultura” era con Perugia una scelta scontata. Bene, congratulazioni a loro. Un altro motivo per tornare a visitare la Basilicata.
So che Matera ha un grande fascino. Forse meritava la vittoria
De gustibus. Secondo il mio modesto modo di vedere la scelta sarebbe dovuta ricadere senza discussioni su Siena (forse solo Ravenna avrebbe potuto darle fastidio). Ma i criteri della scelta sono imperscrutabili e quindi viva Matera.
Certo i recenti avvenimenti senesi con la serie di inchieste della magistratura e i fallimenti a catena non sono stati un bello spot per il nostro capoluogo di provincia. Chi è causa del suo male…
Storicamente la scelta e’ sempre ricaduta su citta’ che non erano alla ribalta del palcoscenico mondiale, non penso che i recenti scandali senesi abbiano influito. Siena non ha mai avuto bisogno di designazioni terze per essere attrativa, se dimostrera’ progettualita’ e sinergia con un territorio unico sara’ indubbiamente, anche senza l’assistenzialismo del “sistema” mps, un punto di eccellenza del turismo mondiale
Diciamo che la candidatura e’ stata una scelta “politicamente” sbagliata perche’ perdente in partenza.
xFabio. Se pensi che senza i soldi della Fondazione Siena sia in grado di rimettersi in carreggiata presto, secondo me sogni. Già oggi le nostre zone sono diventate aree depresse. Tutti gli indicatori dicono questo. La benzina nel motore ce la metteva la Fondazione non il turismo, che pure è importante e significativo. Le squadre di calcio e di basket non portano più niente a Siena, il museo si regge sui soldi della regione, il comune è pieno di debiti, l’università pure, l’ospedale non è più un fiore all’occhiello…Le migliaia di stipendi che distribuiva il Monte con cosa li sostituisci, con le guide turistiche e i chioschi delle bibite? Pensiamo positivo ma non sogniamo ad occhi aperti. La realtà parla chiaro.
Certo, Siena e Perugia, dal punto di vista storico e architettonico, dal punto di vista della salvaguardia di antiche tradizioni erano forse le candidate più forti. Ma la prima negli ultimi due anni con la caduta del Monte dei Paschi, la fine della Mens Sana Basket e del Siena Calcio, le difficoltà dell’Università, dell’Enoteca, del Santa Maria della Scala, dell’Ospedale Le Scotte, il tutto condito da arresti, denunce, inchieste, è diventata la “capitale dei fallimenti”; la seconda è diventata la “capitale della droga e dello spaccio” con un calo sensibile del numero degli studenti universitari, un numero di omicidi e episodi di violenza mai registato prima e difficilmente riscontrabile in altre città di uguali dimensioni e tradizioni… Come potevano sperare di vincere, nonostante le buone carte derivanti dal passato glorioso? Chi piange per la sconfitta, che in questo caso non è, per dirla con il mio amico Riccardo Lorenzetti, una “gloriosa derrota” sognava… O non aveva capito bene cosa è successo a Siena e a Perugia in questi ultimi tempi…
Dice il proverbio : “Non tutto il male vien per nuocere” speriamo sia vero!
nel senso che ora forse si accorgeranno dei danni che hanno fatto? Non sono così fiducioso