NICHEL: DOPO 9 MESI, PRIMA RISPOSTA AI FIRMATARI DELL’ESPOSTO. E’ DEL PREFETTO

CHIUSI – In attesa che il Comune di Chiusi ci consegni la documentazione richiesta con procedura di accesso agli atti, relativa alla questione nichel, e in particolare in attesa di poter leggere e valutare le considerazioni della Asl sull’assenza di rischi per la popolazione (considerazioni citate dal vicesindaco Sonnini e dal Consigliere di minoranza Cioncoloni in interventi precedenti), registriamo la prima risposta pervenuta ai firmatari dell’esposto inviato nel gennaio scorso alla Procura di Siena, al Prefetto, al Corpo Forestale e alla Polizia Municipale.
E’ la risposta del Capo di Gabinetto del Prefetto, Dott.ssa Rosa Inzerilli. Nove mesi non sono pochi, ma almeno è un “segnale” che l’esposto è stato preso in considerazione e non è finito nel dimenticatoio.
E probabilmente non è un caso che questo primo segnale arrivi dalla Prefettura e non dagli altri destinatari. La Prefettura infatti è l’organo rappresentativo del Governo centrale, cioè dello Stato e in questo Paese per molti aspetti alla deriva, un pizzico di Stato c’è ancora, indipendentemente da chi siede a Palazzo Chigi.
Non dice granché il Capo di Gabinetto del Prefetto, soprattutto non dice cose che già non si sappiano, però non dice nemmeno “tranquilli, tutto a posto”. Dice, anzi, che le indagini portate avanti in questi mesi – dopo l’esposto, ndr – da Corpo Forestale, Comune di Chiusi, Arpat e Asl, non sono finite. Nemmeno quelle “sanitarie”, così come asserito dal Comune.
E che si è in attesa di comunicazioni riguardanti eventuali rischi connessi “all’uso dell’acqua con valori di nichel come quelli rilevati, per l’irrigazione di orti o l’abbeveraggio di animali da cortile”.
Insomma la questione che abbiamo da tempo posto anche noi: gli zucchini e i pomodori eventualmente innaffiati con l’acqua dei pozzi privati contaminati da nichel, si possono mangiare? Sono davvero innocui? Si possono abbeverare cani, gatti, polli con quell’acqua? E infine si può mangiare la selvaggina cacciata nella zona di fondovalle, sapendo che questa può aver bevuto acqua contaminata?
Se è evidente che la contaminazione da nichel della falda di Fondovalle non rappresenta alcun rischio per l’acqua che arriva alle cannelle di casa in quanto la falda contaminata non approvvigiona alcun acquedotto, altri rischi possono non essere del tutto assenti.
E la stessa Prefettura, assicurando che la questione sarà attentamente seguita, si dice “in attesa di comunicazioni al riguardo”.
E il fatto che il Comune, attraverso la Polizia Municipale, abbia spiccato una denuncia penale, anche se atto dovuto in quanto l’inquinamento è comunque un reato, è un altro “segnale” che la cosa è ancora tutta da chiarire. A questo punto crediamo che il sindaco (anche in quanto autorità sanitaria locale) dovrebbe quanto prima convocare una conferenza pubblica sull’argomento, fornendo alla popolazione tutte le informazioni e i dati emersi dalle indagini.
Il Comune si è mosso, ha fatto le sue indagini sul campo, ha attivato una apposita commissione consiliare, a questo punto non si comprende la cautela e il ritardo nel divulgarne i risultati e informare sui passi successivi, quelli in corso e quelli in programma.
Perché come afferma anche il capo di Gabinetto del Prefetto, il nichel c’è, le cause di questa presenza non sono chiare, né sono chiari i rischi connessi. La questione è nota e presente almeno dal 2008 (lo dice l’Arpat), perché nessuno ha mai ritenuto di darne comunicazione? E infine se Primapagina non avesse sollevato il problema, riportando i dati Arpat, se non ci fossero stati l’esposto di cui sopra, le interrogazioni della Primavera e decine di articoli (sempre solo di primapagina, però, perché La Nazione, il Corriere di Siena, Tele Idea, attentissimi alle inaugurazioni, hanno sempre ignorato questa vicenda), il Comune avrebbe fatto le verifiche che ha fatto?
Ma al di là di questo, ora che le verifiche sono state fatte, cos’è che impedisce di far sapere alla popolazione il risultato? Cosa aspettano Scaramelli e Sonnini a informare i cittadini?
Ecco di seguito il testo della risposta della Prefettura, datata 12 settembre 2014 e inviata ad Anna Duchini, referente dei firmatari dell’esposto del 24 gennaio.
Con riferimento all’esposto indicato in oggetto, qui pervenuto il 30 gennaio 2014, si comunica che, a seguito di una dettagliata attività istruttoria, svolta dal Corpo Forestale dello Stato, dal Comune di Chiusi, dall’Arpat di Siena e dalla Asl 7 Valdichiana, sono stati acquisiti elementi informativi inerenti la questione ivi prospettata
Dalle verifiche eseguite è emerso che la contaminazione da nichel è stata evidenziata dai risultati del monitoraggio della falda idrica ubicata in prossimità dell’impianto di trattamento reflui gestito dalla soc. Bioecologia Srl a Chiusi Scalo.
I controlli effettuati hanno acccertato che la falda idrica non è comunque coinvolta nell’approvvigionamento idrico tramite acquedotto, infatti i controlli periodici obbligatori non hanno mai evidenziato presenza di nichel o altri metalli. Inoltre è stato comunicato che allo scopo di verificare le cause della concentrazione di metallo nelle zone adiacenti allo stabilimento gestito da Bioecologia Srl sono stati prescritti ulteriori approfondimenti riguardanti i tempi di osservazione delle acque sotterranee.
All’azienda USL 7 è stato trasmesso dal Comune di Chiusi l’elenco dei pozzi esistenti nell’area interessata per verificare se sussistano pericoli per la salute pubblica che potrebbero derivare dall’uso dell’acqua con valori di nichel come quelli rilevati, per l’irrigazione di orti o per l’abbeveraggio di animali da cortile. Al momento siamo in attesa di comunicazioni al riguardo.
Infine il Corpo Forestale dello Stato, sulla base delle analisi condotte, a rilevato che l’inquinamento riguarda solo la falda superficiale, senza interessare quella profonda, la quale è destinata essenzialmente ad usi potabili. Si assicura che la questione in argomento sarà attentamente seguita da questo Ufficio.
Il capo di Gabinetto
Dott.ssa Rosa Inzerilli
Siena, 12 settembre 2014
inquinamento, nichel, Prefetto di Siena, Rosa Inzerilli, Stefano Scaramelli
Il riscontro del Prefetto è incoraggiante. Vuol dire che ancora c’è qualche pezzo di stato che ascolta i cittadini e sente il dovere di rispondere.
Detto ciò restano aperti tutti gli interrogativi riguardo alla questione:
-Da cosa proviene l’inquinamento? Non si sa.
-Quanto è estesa l’area interessata? Non si sa.
-L’area può essere bonificata o dovremo tenerci il nichel a vita? Non si sa
-L’acqua inquinata è utilizzabile per innaffiare gli orti e abbeverare gli animali? Non si sa.
-Perchè da oltre un anno non vengono resi noti i dati dell’inquinamento? Non si sa.
-Sembra che sia stata fatta una denuncia per l’inquinamento. Si tratta solo di un atto dovuto o sono state individuate delle responsabilità? Non si sa.
-Perchè l’Amministrazione comunale non informa i cittadini sulla vicenda? Non si sa; anzi no, questo si sa.
“Il riscontro del Prefetto è incoraggiante” diciamo che questa risposta palesa pubblicamente che l’esposto è stato letto. Non sono affatto soddisfatta che a rispondere alle preoccupazioni legittime dei cittadini sia stato in primis il Prefetto. Di questo passo c’è da chiedersi che ruolo avranno le Istituzioni elette democraticamente dai cittadini!