BOMBARDAMENTI SU GAZA: UN APPELLO DI EMERGENCY E IL SILENZIO ASSORDANTE DEL PD E DELLA SINISTRA

A 8 giorni dall’inizio dell’operazione “Confine protettivo”, sono 194 i morti, più di mille e quattrocento i feriti. I bombardamenti non hanno risparmiato le scuole, gli orfanotrofi, le moschee e nemmeno gli ospedali che sono diventati un obiettivo degli attacchi.
Oltre 20 mila persone hanno lasciato le loro case in fuga dalla minaccia di un massacro che conoscono bene.
La guerra è iniziata 66 anni fa, e ancora continua: la violenza genera altra violenza, una nuova guerra evidentemente non è la soluzione al conflitto israelo-palestinese.
Lo vediamo tutti i giorni nei nostri ospedali, da vent’anni: la guerra non è mai la soluzione. A Gaza, come a Kabul, come a Bangui, come a Baghdad, la guerra è sempre e solo sopraffazione di altri esseri umani.
A entrambe le parti chiediamo il cessate il fuoco immediato per la salvezza delle popolazioni civili e alla comunità internazionale di lavorare a un processo di pace che garantisca il rispetto dei diritti umani per israeliani e palestinesi. Possiamo ancora decidere di rinunciare alla guerra: solo il rispetto e la pratica dei diritti possono fermare la deriva di violenza che stiamo vivendo.
Questa nota è stata diffusa oggi da EMERGENCY. La condividiamo in pieno. E ci chiediamo se il Governo Renzi, il Pd, i giovami leoni e i vecchi compagni che ancora prendono le ferie per allestire le feste de l’Unità, quello che resta di ciò che era un tempo la sinistra, non abbiano niente da dire su quanto sta avvenendo a Gaza. Da queste parti, dove pure il Pd e la sinistra sono ancora maggioranza, non abbiamo sentito una parola, non abbiamo visto un volantino, una presa di posizione, neanche un post su facebook da parte del “nuovo che avanza”. Non c’è traccia della questione palestinese nei dibattiti delle feste democratiche dove si preferisce parlare d’altro. Non c’è stata, da queste parti, nemmeno la classica “mozione” dei consigli comunali. Niente di niente. E il massacro continua.
Si dirà che non è l’unico. Vero c’è anche la Siria… c’è l’Afghanistan, c’è la Nigeria… Ma su nessuno dei conflitti in atto, conflitti che stanno mietendo vittime civili a centinaia la nuova classe politica sembra aver nulla da dire. E se la sinistra (anche se solo a parole o sedicente tale) non ha nulla da dire sui massacri di civili, sui bombardamenti e le deportazioni, sui rapimenti e le uccisioni di massa, in una parole sulle nuove operazioni di pulizia etnica e genocidio, vuol dire davvero che la deriva che ha imboccato questo paese è una deriva triste e pericolosa.
Ormai da tempo la sinistra o sedicente sinistra(forse sedicente è il termine più appropriato)non ha più nulla da dire su tali questioni, che una volta la caratterizzavano come una componente politica all’avanguardia fra tutto lo schieramento dei partiti in Italia.!Da quando è passata ”una mano di bianco” valoriale sulle questioni etiche, politiche, dei diritti delle popolazioni oppresse nessuno si azzarda più a proferir parola.Sembra quasi che ci si vergogni ad essere in prima fila come negli anni ’70 col sostenere le cause dei più deboli, delle colonie in lotta per la dominazione del potere coloniale, in lotta contro gli stati che succhiavano loro le ricchezze.Eppure era un carattere distintivo della sinistra essere li dove venivano conculcati i diritti, lì dove si organizzavano le opposizioni alla famelicità di un sistema di spoliazione, li dove si organizzava la ribellione.li dove si costruivano coscenze nuove, li dove s’imparava che il mondo non finiva alla fine dell’orticello di ognuno di noi.Oggi si ha quasi timore ad esprimere tali concetti,e masse giovanili enormi sono cresciute in tale clima e in tale clima vivono, -questo richiede il sistema e le sue logiche- si ha timore a dirla come si pensi, si ha timore di essere come ”bollati”, di essere considerati fuori dal coro perchè ciò che vale è essere dentro al coro. Ed il coro è quello che il sistema ha procurato, evocato e saputo costruire proprio per cercare di dimostrare che la sinistra vera è rimasuglio del passato.Sere fa discutendo con amici è venuta fuori una battuta che illumina proprio la situazione e la condizione di dove sta marciando il mondo e la società italiana, tanto pienata di pretesa modernità al punto che i diritti acquisiti con le lotte, gli statuti dei lavoratori, l’Art. 18 e tanto altro, diventano dei paletti da eliminare, da distruggere sulla strada della ripresa economica perchè ci hanno fatto capire che l’impedimento è quello, almeno in gran parte e si accingono a spazzarlo via.Una battuta dicevo che era riferita alla diatriba di due famiglie contadine delle nostre parti, che discutevano sul servilismo e sulla dignità, ambedue alle dipendenze dello stesso padrone.Un membro della famiglia rimproverava all’altro di dire sempre di no alle questioni e di fronte al volere del padrone,mentre l’altro accusava il suo collega di servilismo e di sottomissione.La battuta in questione al proferire del primo che diceva :” ma via , anche tu sei della stessa condizione di subalterno e ti conviene l’ubbidienza, ti conviene mostrarti che accetti la volontà del tuo padrone, anche tu sei dei nostri, quindi non far ”tanto chiasso”. L’altro gli rispose : Eh no caro mio ! Siamo nella stessa condizione ma non siamo uguali. Mia moglie non ha mai detto” sor padrone ,adesso potrei tirarmi su le mutande ?” Noi ci ridiamo oggi di fronte ad una battuta simile, quasi la prendiamo per una battuta di cattivo gusto, ma in verità non penso che non possa appartenere ad un futuro molto lontano, come non è appartenuta ad un passto molto lontano.Con tutte le caratteristiche della modernità, della attualità di un mondo cambiato, ma tanto lontano forse proprio no.La scala dei bisogni è sempre lì davanti a noi ed alla nostra storia a dimostrarcelo, e chi crede che ormai non si torni a quei tempi si sbaglia. In tante,tantissime realtà già quel sistema funziona a ritmo sostenuto.E la dimostrazione che la sinistra sia sedicente tale è proprio quella che di fronte ai bisogni,alle guerre, alle sopraffazioni che i governi applicano sui poveri e sui diseredati, oggi non voli una mosca, oggi non ci si oppone più, oggi non se ne parla ed ancor meno se ne parlerà in futuro.Solo le parole del Papa sono pronunciate e gli si dà risalto, ma non incidono per nulla sulla volontà dei governi, sulla presa di posizione dei ministri, quando si va a decidere sullo spendere miliardi per le macchine da guera, impoverendo ancora di più i poveri.Ma sono solo parole, i fatti pochi,anzi nessuno.
Ricordo benissimo un episodio: nell’agosto del 1976 a Chiusi era in corso la festa dei giovani comunisti. La prima festa in grande stile con l’utilizzo di tutti i guardini pubblici, più palchi per gli spettacoli, concerti di artisti di nome come Tony Esposito e Stormy Six… Il 13 agosto arrivò la notizia del massacro di Tel Al Zaatar, un campo palestinese in Libano. La situazione in Libano era controversa e anche i palestinesi avevano le loro responsabilità nel’escalation di violenza. Ma la festa si fermò: facemmo un grande “murale” dipinto su quel massacro, organizzammo all’impronta una discussione sull’argomento chiamando “con procedura d’urgenza” un esponente nazionale. La sera a parlare di Tel Al Zaatar e della guerra in Libano c’erano mille persone… Quel dirigente non era Berlinguer, era un giornalista esperto, ma sconosciuto ai più… Altri tempi? Altri tempi. Ma le guerre e i massacri hanno lo stesso odore di allora..
.ma la gente no, non ha lo stesso odore di allora, nella gente è penetrata l’idea che finchè non viene toccato l’orticello personale le cose potranno andare lisce per chiunque, oppure per chiunque militi nello schieramento che si appresta a vincere.Si ragionava così anche molti decenni fa, poi venne lo stato autoritario che mise in riga tutti. vediamo oggi cosa succede in politica: sostanzialmente due partiti si sono uniti per preservare il controllo della società politica italiana.Non importa se a decidere sono solo loro, se la Costituzione nella sua essenza dia spazio anche alle minoranze, se la rappresentatività parlamentare contenuta nelle camere venga fissata in modus escludendi delle diversità e delle minioranze.Questo sta succedendo non ostante che moltissimi giuristi abbiano avvisato la discesa strutturale verso l’autoritarismo. In nome della velocità si dà inizio alle danze, poi ci si aggiornerà strada facendo.questo è quello che anima i due schieramenti del PD e del NCD.La parola d’ordine è mantenere l’ordine costituito perchè si dice ci sia tanto bisogno di lavoro, che la gente abbia un riferimento e dei soldi da spendere.Mentre si eliminano i paletti che delimitavano il capitalismo selvaggio,e che servivano a garanzia di avere un reddito per chi lavora e chi è in procinto di essere licenziato.Un colpo al cerchio ed uno alla botte ma stavolta osannato proprio dalle fascie sociali di coloro che dovranno sopportarne il peso maggiore.La volete meglio di così? In casa propria tale musica, in casa d’altri militarmente vince il più forte ed il più dotato di tecnologia, ditemi voi se ai poveri non resta che sperare in Allah e nell’altra vita.Dove non si arriva con l’inganno si arriva con la forza. Ed il tragico è che ” tutti zitti”.Un bel partito, non c’è che dire…….e mentre ci fanno vedere le diatribe per la Mogherini, salgono le quotazioni di chi si serve e di chi spesso produce ed organizza la violenza per far intervenire una violenza più grande e più ampia, che rimette tutto alla linea di partenza.Una volta in politica si diceva sempre che occorresse domandarsi un fatto evocato ”a cosa servisse ?”.Oggi, sembra l’immaginazione di una mente contorta il chiedersi a cosa serva Hamas e chi sia che gli dia dei soldi e lo sostenga.Così come i Talebani in Afghanisthan , così come i fatti delle Torri Gemelle, così come la fine di Bin Laden, così come il terrorismo degli anni ’70 in Italia.La storia sarebbe lunga.E’ che una volta la sinistra lo capiva, questa sedicente sinistra di oggi è quella che fa funzionare il sistema con meno scossoni ed è funzionale a tutto questo.